Powered by Blogger.



Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



mercoledì 10 ottobre 2018

Tag:

Entrar nelle fiabe








Salve, amici!
Sono felice di vedervi qui intorno alla nostra panchina.

Oggi  voglio regalarvi l'inizio di una nuova fiaba...
Con l'autunno, sento nell'aria la voglia di sognare un po', di ritornare bambini,  di riesplorare quel mondo in cui è facile recuperare serenità e energia!
Dunque, entriamo subito in argomento.
Buon divertimento!






🎈

Sul greto di un piccolo ruscello di montagna, dove l'acqua era trasparente come il cristallo, mille sassolini di tutte le misure avevano creato un piccolo mondo in cui il bianco splendeva nei giorni di sole e conteneva il grigio che invadeva la valle nei lunghi bui giorni invernali.
Nella calma e nella semplicità di quell'angolo di mondo la vita si svolgeva lenta, sempre uguale, senza alcun intervento dell'uomo.
Infatti, solo raramente passava di lì qualche montanaro che risaliva il ruscello per raggiungere il bosco in cui tagliare un po' di legna o qualche visitatore in cerca di emozioni che si era spinto troppo oltre i percorsi abituali.
L'acqua saltellava, generalmente tranquilla, sui dislivelli non troppo accentuati e sui sassi che via via tentavano di sbarrarle la strada… e cantava.
Non mancavano giorni invernali cupi e accidentati in cui il piccolo ruscello ingrossava a dismisura e cambiava la sua voce assumendo toni di qualche aggressività che facevano tacere tutti gli abitanti del luogo.
Questo era ciò che vedevano i rari passanti intenti alle loro faccende da sbrigare e, quindi, piuttosto distratti dal chiaro cinguettio degli uccelli, dalla voce del vento che spesso soffiava impetuosamente, dal brontolio del tuono improvviso che sopraggiungeva anche in piena estate.

Tra i mille sassolini levigati dall'acqua nel corso del tempo che non conosceva orologi, però, si svolgeva una vita intensissima, inimmaginabile.
Un intero mondo viveva invisibile a tutti.
Protetto dalla ghiaia e dalle pietre di mille misure, si ergeva uno strano villaggio.
Anzi i villaggi erano più di uno, l'uno non lontano dall'altro, a formare forse un’intera città.
Una città senza spessore? Una città sotto la ghiaia sul greto di un fiume?
Sì, in effetti questo era proprio quello che avreste visto, se foste riusciti ad infilarvi tra i ciottoli piatti e levigatissimi, nel punto in cui con un po' di fortuna si poteva attraversare la porta tra i due mondi.

🎈



Vi è piaciuto l'incipit? 
Vi andrebbe di varcare con me quella soglia?
Tornate ancora qui, allora!
Io vi aspetto... e non dimenticate mai di allenare i muscoli della mente e del cuore!



Eccomi!
La fiaba continua.
Siete pronti per andare al di là?
Dai, entriamo!



🎈

Che mondo specialissimo c'era laggiù!
Un mondo incredibile.
Incredibile davvero.

Infatti, a ben guardare, si potevano vedere piccoli esseri trasparenti che scivolavano con grazia su sentieri tracciati da bollicine, in un apparente ordine predefinito.
Vagamente umanoidi, i piccolissimi esseri non indossavano abiti.
Era come se la loro pelle fosse al contempo corazza, morbidezza e duttilità, trasparenza, protezione, eleganza.
Non si distinguevano uomini o donne, vecchi o giovani, bambini o neonati.
Intorno a quella che doveva essere la loro testa, dondolava appena e con una certa armonia una specie di casco morbido dello stesso tipo della pelle, ermetico e sigillato, che evidentemente non lasciava passare all'interno nemmeno una gocciolina dell’acqua del ruscello.
Così quegli esserini erano in grado di muoversi leggeri verso le loro destinazioni, appunto in un ordine apparentemente predefinito e ritmico, senza sorpassi e senza affollamenti.

I sentieri tracciati dalle bollicine si perdevano a vista d’occhio in ogni direzione tra le costruzioni che formavano quella strana città.
Costruzioni?
Sì, non erano sassi o rocce naturali.
Erano vere e proprie costruzioni, insoliti edifici semoventi, prevalentemente sferici, sempre trasparenti e lucenti come cristallo.
A volte un raggio di sole si infilava tra i sassi e penetrava in quella magica realtà, producendo bagliori deliziosi.

L'acqua del ruscello scorreva cristallina su quel mondo segreto e lillipuziano.
I pesciolini si avvicinavano a volte nel punto in cui si apriva il varco nascosto, cioè la porta che collegava i due mondi.
Essa in qualche modo inconsapevolmente li attirava, ma non trovandovi cibo si allontanavano a valle o si intrattenevano tra i bianchi ciottoli dove sempre riuscivano a sfamarsi.

C'era, però, un pesciolino argenteo che tornava e ritornava in quel punto.
Ne era come incantato.
Se se ne allontanava troppo, avvertiva un profondo richiamo, un richiamo profondissimo a cui non sapeva resistere.
Allora si guardava indietro e ritornava di corsa proprio lì, pinneggiando disordinatamente.

🎈



Grazie per essere stati ancora qui!
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
La fiaba continua...



Buongiorno e buona domenica!
Ci siete tutti?
Sì, adesso ci siete in tanti
Allora, cari amici de “La Panchina”, vogliamo riprendere la storia?



🎈

Gli esserini trasparenti continuavano ad andare e ad andare.
Scivolano sui sentieri tracciati dalle bollicine ordinatamente e con un ritmo sempre uguale.
Questo dava una grande armonia a chi si fosse trovato per caso a guardarli.
Dove andavano tutti così consapevoli e convinti?

I vari sentieri si allontanavano a perdita d'occhio sotto il greto del ruscello che serpeggiava verso valle in lieve pendenza.
Sotto non c’era apparente dislivello e gli esserini scivolavano via in lunghe file, ad intervalli regolari, tutti più o meno della stessa altezza, dondolando appena il capo, mentre guardavano dritti davanti a loro.
Dopo un percorso variegato e piuttosto lungo, con grande stupore, numerosi di quei sentieri si ritrovavano a convergere in un ampio spazio apparentemente vuoto.
In realtà, a ben osservare, si notava un cuscino di bollicine che girava tutto intorno, formando un enorme anello che scorreva continuamente su se stesso.
Arrivando dai vari sentieri era inevitabile finirci sopra.
E così, infatti, accadeva.
Al convergere dei due percorsi, ogni squadra di esserini, si immetteva nell'anello.
Dopo aver voltato il capo a destra, ogni esserino ruotava tutto il corpo di novanta gradi e continuava a scivolare armonicamente sul circuito di bollicine.
Era bellissimo vedere come in tutto questo non ci fossero interruzioni, fermate o movimenti scomposti. Sembrava una giostra elettronica nel cui movimento non ci potesse essere neanche un piccolo dettaglio diverso perché non previsto dal programma.

Il pesciolino argenteo, risalendo l’acqua del ruscello, si trovò ancora una volta in quel punto speciale in cui avvertiva un'attrazione fatale alla quale non poteva assolutamente resistere.
Girò e rigirò su se stesso per un bel po' incapace di allontanarsene.
Poi, ad un tratto, con un colpo di coda, spostò un paio di sassolini.
Quello che vide lo incuriosì al punto tale che si immobilizzò per paura che l’immagine sparisse.
Era come se l'acqua in quel punto si fosse trasformata in una forte lente che ingrandiva, rendendo comprensibile, ciò che proteggeva al di sotto.
Vedeva con chiarezza l'anello di bollicine sul quale le squadre di esserini procedevano distanziate tra di loro.
Chi erano quelle strane creature?
Era sicuro che si trattava di esseri viventi.
Quello di cui era certo è che non provava l'istinto di mangiarli.
Continuava ad osservarle ipnotizzato, quando si accorse che al termine del terzo giro, la prima squadra stava saltando un passo.
Immediatamente, con un salto perfetto, il primo esserino aderì ad un’asta trasparente e prese a vorticare intorno ad essa.
Intanto il secondo aveva saltato anche lui e si era posizionato a fianco del primo, mentre tutti i componenti della squadra facevano altrettanto.

Via via l' asta si spostava verso l'alto, consentendo alle altre squadre di disporsi nella stessa posizione di quella precedente e di prendere a ruotare alla stessa velocità.
E così continuò senza interruzione, mentre l'asta diventava sempre più lunga e i filamenti di esserini con il casco in rotazione così numerosi che era ormai impossibile contarli.

Il pesciolino argenteo, frastornato da tutto quel movimento, chiuse gli occhi senza avvedersene.

🎈


Sono contenta di avervi incontrato.
Continuate a frequentare la nostra panchina!
E non dimenticate di allenare i muscoli della mente e del cuore!
La fiaba continua...



Buongiorno, amici!
Eccoci di nuovo qui nel mondo delle parole, per continuare le nostre avventure,
Che ne dite?
Vogliamo vedere cosa sta accadendo nello strano mondo scoperto sotto un ruscello di montagna?
Dai, continuiamo!


🎈

Il pesciolino argenteo, risalendo l’acqua del ruscello, si trovò ancora una volta in quel luogo speciale in cui avvertiva un'attrazione fatale alla quale non poteva assolutamente resistere.
Girò e rigirò su se stesso per un bel po' incapace di allontanarsene.

Fu in quel momento che, con un colpo di coda, spostò un paio di sassolini.
Quello che vide lo incuriosì al punto tale che si immobilizzò per paura che l’immagine sparisse.
Era come se l'acqua in quel piccolo spazio si fosse trasformata in una forte lente che ingrandiva, rendendo comprensibile, ciò che proteggeva al di sotto.

Vedeva con chiarezza l'anello di bollicine sul quale le squadre di esserini procedevano distanziate tra di loro.
Le osservava ipnotizzato, quando si accorse che erano già al termine del terzo giro.
La prima squadra si fermò un passo e con un salto perfetto… il primo esserino della fila aderì ad un’asta trasparente e prese a vorticare intorno ad essa.
Intanto il secondo aveva saltato anche lui e si era posizionato a fianco del primo, mentre tutti i componenti della squadra avevano fatto altrettanto in modo sincronizzato.
Via via l' asta si spostava verso l'alto, consentendo alle altre squadre di disporsi nella stessa posizione e di prendere a ruotare alla stessa velocità .

Il pesciolino argenteo, frastornato da tutto quel movimento, chiuse gli occhi per un attimo.
Li riaprì immediatamente, però, per non perdersi nulla di quello spettacolo che gli creava una grande turbamento.

Le file di esserini, che afferravano l'invisibile asta e si erano posti a novanta gradi rispetto ad essa, ruotavano ancora a velocità supersonica.
Immaginate una banderuola su un tetto, che gira impazzita, sospinta da un vento furioso, fendendo l'aria ritmicamente in un crescendo spaventoso.

In quel momento, alla base dell'asta si stava formando una voragine, che si ampliava a macchia d'olio.
Prima che il pesciolino riuscisse a rendersene conto,  la grande misteriosa apertura ingoiò quell’asta sconcertante.
Fu un movimento del tutto improvviso, ma così preciso che gli esserini non persero il loro ritmo, lasciandosi trasportare giù, sempre più giù, sempre in un ordine ben composto e riconoscibile, giù giù dove accadde l'inverosimile.

Laggiù lo spazio si dilatava a dismisura, mettendo in risalto un intreccio di strade contorte formate sempre da bolle, questa volta grandissime.
Su di esse, esseri trasparenti, che apparivano molto grandi su quelle bolle pure grandissime, vagamente umanoidi, con una specie di casco dondolante al posto del capo, percorrevano gli spazi in file lunghissime intervallate tra loro, come già aveva visto fare agli esserini in superficie.
Sembrava di precipitare in una grande fabbrica seriamente intenta a produrre qualcosa di invisibile, qualcosa che non si comprendeva anche aguzzando la fantasia.

Il pesciolino argenteo si spinse ancora più avanti nel tentativo di vedere meglio cosa stesse accadendo laggiù.
Per poco non mandò in mille pezzi quella specie di lente che gli consentiva di cogliere tale immagine aliena.
Si spaventò tantissimo per il danno che stava per fare e si ritirò indietro con un guizzo improvviso, riguadagnando quel tanto di spazio sufficiente a ripristinare la primitiva posizione.


🎈

Che ve ne pare?
Se volete potete continuare voi stessi, scrivendo nella casella dei commenti.
Sarebbe bello riprendere a scrivere insieme, a più mani.
È molto tempo che non lo facciamo più!
Dai, buttatevi!

Alla prossima!
E… ricordiamoci sempre di allenare i muscoli della mente e del cuore!



Ho visto che nessuno si è  buttato!
Allora, come andrà a finire questa storia?
Vediamo se ci sono altre parole nell'aria per continuarla…
Sì, ce ne sono!
Leggiamo, dai!


🎈

Per fortuna il nostro pesciolino argenteo aveva riguadagnato la primitiva posizione.
Infatti era riuscito a rimettere a fuoco l’ultima scena, quella che lo aveva fatto sobbalzare e per poco non aveva compromesso tutto.
Ora era di nuovo entrato in quello spazio dilatato, in quella specie di fabbrica incomprensibile, ove tutto si svolgeva come nel complesso meccanismo di ingranaggi che regolano il funzionamento di un orologio.
Ciò che non era previsto si toccasse rimaneva separato, magari per un spazio così esiguo che quasi non si riusciva a vedere.
Ciò che doveva entrare in contatto lo faceva con una precisione ed un ritmo maniacali da lasciare a bocca aperta.
Tuttavia, il pesciolino argenteo era affascinato soprattutto dagli umanoidi.
Era chiaro che non erano oggetti, meccanismi inanimati.
Era comunque evidente anche il fatto che niente avevano della vita che era abituato ad osservare dentro e fuori dal ruscello in cui era nato, era vissuto e stava facendo l'esperienza di giovane argenteo pesciolino.

Lui apriva e chiudeva la bocca, sventolava in modo sincronizzato le pinne, lasciava filtrare l'acqua attraverso le branchie per portare avanti la sua esistenza.
Quegli umanoidi scivolavano su cuscini di bollicine, non cambiavano di un millimetro la loro posizione rispetto agli altri, sembravano completamente chiusi alla possibilità che qualunque cosa  potesse entrare dentro di loro.
Erano di misure completamente diverse… dall'infinitesimamente piccolo, al grandissimo che incuteva un enorme timore.

Mentre così elucubrava nella sua mente rovente, si accorse che al centro di quella fabbrica lo spazio aveva ripreso ancora una volta a dilatarsi, sempre di più e di più, mentre orde di quegli enormi esseri, in file precisissime, scivolavano sempre più giù, fino al punto fatidico in cui raggiungevano un ulteriore livello, sempre più in profondità.

Il piccolo pesce era molto emozionato.
Sentiva crescere dentro di sé qualcosa di enorme che stava quasi per soffocarlo.
Non riusciva a capire se lo spettacolo lo riempisse di piacere o di disagio.
Voleva assolutamente scoprire cosa ci fosse laggiù, cosa stessero facendo quei curiosi personaggi così seri e così precisi.
Già  da un po' si era reso conto che la lente più non ingrandiva e che ciò che riusciva a vedere non era più tutto quello che c'era da scoprire.
Allora con la pinna caudale si dette un bel colpo e fece un salto indietro nelle acque del ruscello.
Girò più volte su se stesso.
Sì guardò avidamente intorno, su e giù, qua e là, poi alzò gli occhi al cielo e si perse nell'azzurro.


🎈



Che fascino il mondo che viene evocato in questa storia, vero?
Grazie per essere stati qui con me e il pesciolino argenteo!
Alla prossima!
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore.


🎈

Se volete sapere come va a finire,
andate alla pagina 
"Una pagina per sognare - Il greto segreto del fiume"








About La Panchina

Per allenare i muscoli della mente e del cuore

0 commenti:

Posta un commento

Poetar m'è caro

Ricordi

Insieme

Ultimi Commenti

POST COMMENTATI

Blog Archive

DISCLAIMER

Ove non diversamente specificato, tutti i testi contenuti di questo blog sono di proprietà dell’autore e sono protetti da copyright. Le immagini di proprietà dell’autore sono esplicitamente indicate in quanto tali. Nessuna riproduzione, né integrale né parziale, e nessuna manipolazione sono consentite senza preventiva autorizzazione dell’autore. In particolare, sono assolutamente vietate le riproduzioni a scopo di lucro. L'Utente s'impegna a: 1.non utilizzare il Sito o il materiale in esso inserito per perseguire scopi illegali ovvero per divulgare o diffondere in qualsiasi modo materiale o contenuti preordinati alla commissione di attività illecita; 2.non utilizzare il Sito in modo da interrompere, danneggiare o rendere meno efficiente una parte o la totalità del Sito o in modo da danneggiare in qualche modo l'efficacia o la funzionalità del Sito; 3.non utilizzare il Sito per la trasmissione o il collocamento di virus o qualsiasi altro materiale diffamatorio, offensivo, osceno o minaccioso o che in qualche modo possa danneggiare o disturbare altri Utenti; 4.non utilizzare il Sito in modo da costituire una violazione dei diritti di persone fisiche o giuridiche o ditte (compresi, ad esempio, i diritti di copyright o riservatezza); 5.non utilizzare il Sito per trasmettere materiale a scopo pubblicitario e/o promozionale senza il permesso scritto di lapanchinadelcuore.it; Ogni violazione sarà segnalata agli organi di Polizia ed alle Magistrature competenti. Nel caso in cui l'Utente non accetti, in tutto o in parte, le suddette condizioni, è invitato ad uscire dal sito.