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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - Fidarsi o non fidarsi.








Fidarsi o non fidarsi


Prima
           

Dopo

                                       

Ma guarda un po'! 

Una dolce  pesciolina si trasforma 
in un essere molto aggressivo
semplicemente tirando giù
l'aletta ripiegata di un foglio.
(v. "Lucca Insieme - Niente è come sembra")


📚


Nella vita molti mostri si celano 
sotto un travestimento seducente.
Altre persone, invece, 
mandano messaggi 
apparentemente negativi e pericolosi, 
ma nascondono originalità e buoni sentimenti.

Chissà se è capitato anche a noi di incontrarne?
Proviamo a cercare, dentro i nostri cassettini nascosti,
le emozioni profonde legate a questo balletto, 
non dimenticando mai 
che il nostro fine ultimo 
è conoscerci e conoscere.



Ne può scaturire qualche bel racconto?




📚



Niente è come sembra… o quasi. 


📚

Due volte il mio intuito ha fallito: arrivando fresca fresca dalla mia citta, Roma, mi sono trovata il primo settembre di quell'anno a prendere servizio nella nuova scuola su, mare. 
Devo specificare che, quando le colleghe parlavano, il cambiamento di toni, di accento, di pause e accelerazioni era cosi diverso da quello chd mi era abituale che non riuscivo a capire quasi nulla, tranne alcune parole e con queste dovevo usare tutta la mia abilità per costruire il senso generale. 

Ebbene, guardandomi intorno e scrutando viso e gesti delle nuove maestre, cercavo di intuire con chi di esse mi sarei trovata a mio agio. 
Guarda che ti guarda ne trovo una che mi ispira simpatia e fiducia... Bene, se mi chiamano a scegliere scelgo lei. Infatti, alcune erano già coppia formata e tra la rosa delle nuove ne restavano due così io, in contemporanea con la sua scelta, dico sì, sarà lei la mia collega di classe. 

Dopo una settimana di assestamento (per l'ospite bastano invece tre giorni), ecco che la ragazza mostra il suo vero carattere: pignola, cavillosa, lenta, noiosa e molto molto piatta. Non è bello catalogare una persona, ma questo è quello che via via andavo scoprendo. 

Aver toccato con mano tanta diversità, a me è servito per essere ora più guardinga e  non fidarmi dell’intuito nello scegliere una persona per starci gomito a gomito e condividere gran parte della giornata. 



📚

Beh , la seconda volta conferma la regola. Altro cambiamento di scuola e di classe, stavolta però, memore del fallimento precedente, non scelgo io, lascio che siano le altre a scegliere me. 

Aiuto!!! Sette anni a dir poco spiacevoli, ma io ce la metto proprio tutta per rendere la 'convivenza' passabile... 
La collega è proprio intrattabile finché, con un sospiro enorme di sollievo, concludo i miei anni utili di servizio (anzi firmo per farne due in più) e, pur sempre a malincuore, vado in pensione. 

Soprattutto un appellativo con il quale la suddetta collega mi ha definito, senza mezze parole o peli sulla lingua, mi ha fatto molto riflettere, dopo un primo momento di stupore e amarezza: "Tu sei un serpente viscido e schifoso", frase che mi è rimasta dentro come una ferita (ma era invero tagliente come una spada e veritiera). 
Sì, io non perdevo occasione per evitarla perché questo era l'unico modo per non suscitare in lei le solite reazioni esagerate, la sua rabbia, la collera anche senza motivo che la divorava. 

Tempo dopo addirittura mi disse che si era quasi innamorata di me, del mio carattere ma che era delusa... 
Successivamente, ragionandoci a freddo ed interrogandomi, ho dovuto convenire che, uscendo all'aperto senza di lei per chiacchierare con la collega preferita (con la quale dividevo la fumatina e tante risate), in effetti la trascuravo e forse ogni giorno lei si logorava per una sorta di gelosia amicale, tanto più che non sopportava affatto la mia prescelta. 

Cosi ho avuto modo di fare un profondo esame di coscienza, utile; soprattutto, l'esperienza mi ha fornito un nuovo metro per valutare ogni cosa: la capacità, che poi si è affinata nel tempo, di mettermi nei panni dell'altro, di chiunque altro e sviluppare l'empatia. 

(Elisabetta)





📚



Cappuccetto Rosso


Cappuccetto Rosso arriva finalmente alla porta della nonna ed entra per donarle la torta che ha fatto la sua mamma. “Ciao nonna Rosina, ti ho portato una buona torta tutta per te. Ma nonna io non ti riconosco! Ti ho lasciato l’ultima volta che sono venuta, molto diversa, ma cosa ti è accaduto?“ La risposta pronta è: “Ma niente carina, sono sempre la solita nonnina, guarda bene, ho gli occhiali come prima, la camicia da notte, la cuffia in testa.... avvicinati e mi vedrai meglio...”. E così Cappuccetto rosso si avvicina e si rende conto che non è sua nonna quella che sta nel letto... La stessa cosa succede a noi esseri umani che spesso incontriamo persone che ci sembrano amiche, confidenti e socievoli, e poi col tempo si dimostrano esattamente il contrario dell’immagine che la nostra mente si è creata. Tutto questo crea sconforto. Il nostro impegno deve essere quello di riuscire a superare la delusione subita, lasciare tutto dietro alle spalle e andare avanti sperando che la vita ci riservi sempre e solo esperienze positive. Alla fine dei conti noi esseri umani siamo tutti dei “Cappuccetto Rosso". 

(Lauretta, Maddalena)





📚



Fidarsi o non fidarsi


Isabella sembrava così dolce e sensibile. 
Mi ascoltava, mi comprendeva e io mi rivelavo a lei. 
Mi fidavo completamente di lei ed invece avevo riposto male la mia fiducia, non era assolutamente come sembrava. 

Isabella era una mia collega di lavoro. 
Mi chiamava sempre con appellativi affettuosi: “amore, tesorino” ed io ho creduto che la sua amicizia fosse sincera! Mi sentivo capita e compresa! 
Ci siamo incontrate anche fuori dall’ambiente di lavoro per andare al cinema a vedere dei film e a fare lunghe passeggiate nei pressi delle mura della nostra città.

Quello che mi raccontava di lei, però, non corrispondeva a realtà. 
Voleva far riflettere nello specchio della vita un’immagine che non era la sua. 
Negli anni ha agito in modo molto subdolo per rubarmi il posto di lavoro e quando ho aperto gli occhi era troppo tardi... ero già vicino alla pensione, ma è come se mi fosse caduto il mondo addosso! Che amara delusione è stata! Mi sono sentita tradita e colpita a fondo nelle mie emozioni, nei miei sentimenti. 

Da quel momento non sono stata più la stessa e adesso per fidarmi delle persone ce ne vuole, eccome se ce ne vuole! Le persone sono davvero così come dicono di essere?! Mi sono trasformata in una piccola “belva”: sono buona, ma non scema... non credo più a chi mi chiama con teneri appellativi. 
Sono semplicemente Anna e solo chi mi conosce sa come realmente sono: tenera e dolce! 

(Silvana, Alba, Monica)   





📚



L'amica


A proposito di persone che appaiono diverse da come la nostra mente le vede, ho il ricordo di una situazione proprio fastidiosa che mi è capitata quando, anni fa, facevo la volontaria in canile.
Avevo la massima fiducia in una persona che mi aveva pregata e supplicata di collaborare con lei vista la sua inesperienza per quanto riguardava la corretta gestione di quell'ambiente.

Mi sono dedicata anima e corpo per il benessere degli animali ospiti e, credendo di compiere appieno il mio dovere, riferivo in buona fede, a chi gestiva, ogni cosa che io non ritenessi opportuna nell'ambito del canile.
Tra noi c'era un rapporto stupendo.

Controllavo che i cani fossero in gabbie pulite, facevo attenzione che fossero in buona salute, che avessero uno stato non dico di benessere, ma per lo meno dignitoso. Lavavo le coperte di pile che alla sera mettevo nelle cucce insieme a un gratificante pezzo di pane biscottato nel forno.
Questi miei controlli accurati, però, forse davano fastidio ai dipendenti che si sentivano controllati da me (non certo dalla persona che mi aveva chiamata ad aiutarla perché al canile non c'era quasi mai).

Una domenica mattina mi sentii chiamare al telefono e la voce di questa "amica" mi chiedeva allarmata di recarmi al canile perché era successo qualche cosa di molto spiacevole.
Quando arrivai trovai il canile sottosopra, con le ciotole rovesciate, le serrande abbassate, i cani molto agitati e spostati dalle loro gabbie.

Chiamai immediatamente un dipendente il quale mi disse di non essere ancora entrato in servizio quel giorno.
Rimettemmo a posto quelle povere bestie e poi tornando verso casa telefonai per raccontare quanto era successo. La sua risposta fu: "Domani mattina riporta le chiavi del canile", molto seccamente.
Mi ci volle un po' per riprendermi e capire che sicuramente tutto quel caos era stato creato dal dipendente per fare si che la responsabile mi ritenesse colpevole di tutto ciò che era successo e non mi volesse più a collaborare.
Io ero troppo presente in canile e ciò dava fastidio perché vedevo tutto ciò che succedeva.

Ho sofferto molto di questa situazione perché credevo veramente nell'amicizia sincera di quella persona e veramente ci ho messo un po' di tempo a perdonare questo affronto alla mia amicizia e alla mia generosità.   

(Alice Amanda)                                                                                                 







📚





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