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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



venerdì 27 novembre 2020

Decimo Incontro - 25.11.2020

 








Salve! 

Vivace ed affollato pomeriggio insieme quello di questo mercoledì.
Molte sono state le proposte di allenamento che abbiamo concordato e sviluppato.

Prima di tutto abbiamo sorriso con i colori dei nastri e l'atmosfera del Natale, che sempre ci dà una sferzata di buona energia. Ho buttato lì l'idea di costruire un piccolo albero. Troverete il tutto alla pagina "Un alberino delizioso".

Ci siamo poi inoltrate in argomenti più seri.
Coincidendo questo mercoledì con il giorno contro la violenza sulle donne, abbiamo dedicato ancora un po' del nostro tempo a questa problematica, che purtroppo continua a riproporsi in mille modi, troppo spesso drammatici.
Dopo aver scritto insieme la fiaba "La fagianella", altamente metaforica, e aver recuperato e scritto di storie vere di soprusi e violenze, ho proposto di riflettere sull'importanza del linguaggio, quindi della scelta di parole, che rimandano a concetti e creano emozioni.
Per una volta proviamo a cambiare direzione e a parlare di nonviolenza, ricercando un baluardo di parole da contrapporre alla violenza fisica e verbale. 
Se vi va, le troverete alla pagina "Parole di nonviolenza".

Dopo la lettura di un paio di capitoli del nostro romanzo, gli ultimi due appena rimessi in ordine, la nostra discussione si è accesa nell'elaborazione della possibile conclusione. Siamo riuscite a prendere una decisione, a limare parecchie incongruenze, a tracciare la strada che ci condurrà, in tempi piuttosto brevi, al completamento di questa storia, che ci ha preso realmente molto.

Per questa volta è tutto.
Alla prossima.
Vi aspettiamo ad allenare ancora i muscoli della mente e del cuore insieme a noi.









Published: venerdì 27 novembre 2020

venerdì 20 novembre 2020

Nono Incontro - 18.11.2020

 


Foto di E. Tuccimei



Mercoledì 18 novembre. 

Siamo ancora insieme sulla nostra panchina. 

Pandemia a parte, si comincia a sentire l'arrivo del Natale. Rilassiamoci. Propongo di dedicarci a costruire una nuova piccola decorazione per l'albero o un piccolo segnaposto, un angioletto semplicissimo, che ci faccia volare con la mente e con il cuore. Ne abbiamo realizzati alcuni. Troverete il tutto alla pagina Lucca Insieme - Un angioletto semplice semplice

Come primo spunto per creare pensieri e scrivere emozioni, continuiamo a sviscerare il tema della panchina rossa. Questa volta recuperiamo avvenimenti di cui siamo state testimoni. È incredibile quante cose abbiamo visto ognuna nel proprio ambiente e a chilometri e chilometri di distanza. La parità di genere sembra a questo punto, davvero un difficilissimo obiettivo da raggiungere, anche se di passi in avanti ne abbiamo comunque fatti tanti. Le storie che abbiamo scritto sono reperibili alla pagina “Lucca Insieme – Violenza sulle donne in diretta dalla nostra panchina.

Prima di concludere in bellezza l'incontro lasciandoci trascinare dal venticello carezzevole delle chiacchiere libere, discutiamo come al solito del libro in allestimento. Decidiamo di drammatizzare il punto di vista di uno dei personaggi più misteriosi. Non è un "Drama Time" molto facile questo, ma giungiamo comunque al termine con successo, delineando meglio una figura rimasta sullo sfondo.
 
Alla prossima!
Grazie per essere sempre qui con noi ad allenare insieme i muscoli della mente e del cuore.













Published: venerdì 20 novembre 2020

mercoledì 18 novembre 2020

Verso il Natale - Un angioletto

 








Un  angioletto  semplice  semplice



E con oggi, intorno a noi,

le cose diventano ancora più difficili, 

ma noi continuiamo con tenacia

a vivere e a produrre 

momenti di luce.


🎄

Che ne dite di fare 

il primo angioletto per l'albero di Natale  

oppure un segnaposto,

ma anche una decorazione 

da utilizzare in quasiasi altro modo

 la vostra creatività vi suggerisca?


È veramente facilissimo e alla portata di tutti. 

Si realizza con materiale di recupero

che abbiamo già in casa.



1.

Occorre procurarsi

🎄
un dischetto, 
di quelli che si utilizzano per struccarsi, 
con cui realizzeremo il corpo, 
piegandolo come si vede nella foto

🎄
un pochino di cotone 
per la testolina, 

🎄
della lana per i capelli.

🎄
un pezzetto di nastro 
per il fiocco e l'aureola 
che ci permetterà 
anche di appenderlo.




2.


🎄
Assemblate le parti 
e completate a piacere,
applicando eventualmente 
occhi e bocca, 
qualche merletto o altri abbellimenti
che la vostra fantasia 
vi suggerisce.

Carino, vero?


E adesso aspetto le vostre opere!



🎄




Elisabetta



Monica



Silvana


Silvana


Lauretta


Claudia





Published: mercoledì 18 novembre 2020

martedì 17 novembre 2020

Tempo di Covid in diretta dalla nostra panchina

 



La porta è chiusa




Tempo di Covid 
in diretta dalla nostra panchina


Buongiorno, amici de "La Panchina"!

Eccoci ancora alla prese con questo Covid che si ostina ad accerchiarci, mai sazio di attaccarci ogni volta che ci ha a tiro.

Intorno alla nostra panchina si avvicinano tante persone. Ne risulta un osservatorio privilegiato per comprendere come in questo periodo si navighi a vista in un disorientamento totale in cui pochi di noi riescono appena appena a districarsi. 

Quanta paura! E ansia, solitudine, sensazione di grande impotenza...

Vi sarete accorti che i modi di reagire sono i più vari. Ognuno cerca di andare avanti come può. C'è chi diventa aggressivo e si trova un nemico X su cui riversare la rabbia che non riesce a contenere. 

C'è chi si rinchiude in se stesso, diventando cupo e intrattabile oppure chi si lascia andare all'inedia, chi si perde in mille gesti ossessivo-maniacali, chi sviluppa una vera e propria depressione.

Al contrario, c'è anche chi assume un atteggiamento apparentemente leggero, brioso, lasciando intendere di saper ben gestire tutta questa sarabanda che stiamo vivendo. Forse, solo quel pizzico di esagerata superficialità potrebbe destare qualche sospetto. Infatti, se poi vai un po' a scavare, potresti accorgerti che è semplicemente una copertura per non svelare quello che c'è sotto.

Penso che in realtà dobbiamo tutti accettare di essere un pochino vulnerabili e stare in guardia per proteggerci in qualche modo.

Per fortuna, l'uomo, animale sociale, ha la parola, un tesoro di parole, per tradurre emozioni e pensieri in qualcosa di comprensibile a sé e agli altri. Portare alla luce questa rabbia, questa angoscia, questa ansia, questa vera e propria paura, questo senso di impotenza ci fa bene e ci aiuta a tenere la strada. Avere anche qualcuno che ci ascolta e da ascoltare a nostra volta offre quel quid in più per andare avanti e superare questo guado insidioso.

Se proprio non si ha nessuno con cui confidarsi, ricordiamo che possiamo sempre  scrivere le nostre parole su un foglio e deporle in una bellissima scatola oppure in una nuova cartella del nostro computer. Già averle poste fuori da noi ci procura un bel senso di benessere. 

Riporto qui di seguito stralci di riflessioni che ho cominciato a raccogliere. Tutti voi, se volete, avete questa pagina a disposizione per scrivere le vostre, per confrontarci tutti insieme, aprire gli orizzonti e migliorare il nostro equilibrio.




Domenica 



Che silenzio... La strada che passa davanti alla mia casa è sempre molto transitata, ma oggi sono veramente poche le auto che passano. Quello che mi fa più impressione però è la mancanza delle voci di bimbi che, con i genitori, passavano in bicicletta per una passeggiata insieme. 

Mi sembra di essere quasi in un paesaggio irreale, dove tutto è sospeso, dove si vive nell'attesa di un volto amico, di una mano tesa, di una voce rassicurante. 

Ci aspettano lunghi giorni malinconici, anzi lunghi mesi. Sono i mesi dell'autunno inoltrato, del freddo inverno, ma come in ogni copione già visto, c'è la sicurezza che arriverà la primavera ed allora anche il cuore si rianima e la speranza rinasce.
Un abbraccio a ciascuna di noi. 

❤️😘❤️


Io, invece... Vi racconterò che sono le diciassette e sono ancora in pigiama. 

Nottata a occhi aperti... col non sapere cosa fare. Solo stamani alle cinque, fatta colazione, mi sono assopita fino alle nove. Ri-colazione, poi indecisione... Cosa fare? Cammminare??Fare delle cose in casa?? Oppure?? Non so??

Ero molto confusa. Perciò è arrivato mezzogiorno ed ancora non sapevo cosa fare, cosa che invece le altre domeniche prendevo la bici e... via sulle mura! Ritornavo felice. 
Oggi giornata non felice e nottata anche peggiore. Perciò sono sfinita. Tutto il giorno in pigiama e sul divano... e la giornata sta passando... schifosamente. 

❤️😘❤️



Non credere che le altre ragazze de "La Panchina" si siano sentite molto più serene di fronte a questa nuova prigionia. Io, al contrario tuo, ho fatto mille cose, le più diverse, interrompendomi e riprendendo un impegno nuovo per poi lasciarlo a metà per fare qualche cosa di diverso. Un modo differente dal tuo di affrontare la giornata, ma non è un comportamento nella norma. Non avere paura, anche se ci sentiamo in ansia, noi siamo forti e supereremo ogni problema. 

❤️😘❤️




❤ Lunedi



Siamo di nuovo a lunedì.  Piove.

Cerchiamo comunque di vivere. 

Io vado a Messa.


Avanti! 

Niente panico. Rispettiamo le regole. 

Pazienza!


Inventiamo con la fantasia... per non morire di realtà.


Le tue foto sono proprio belle.


Vediamoci in Tv . 

Troviamoci in palestra.... 

Facciamo insieme gli esercizi che suggeriscono.


Cosa stai leggendo? Mi hanno regalato un nuovo libro...






Published: martedì 17 novembre 2020

sabato 14 novembre 2020

Tempo di Covid

 




Foto ed elaborazione di E. Tuccimei


Tempo  di  Covid



Un pomeriggio di novembre. 

Un novembre immerso nella pandemia. 

Quale atmosfera respiriamo intorno a noi? 

Come è cambiata la vita delle persone? E la nostra? 


Propongo di fare una piccola inchiesta sugli stati d'animo in un tempo come questo al quale mai avremmo pensato. Sì, qualche film di fantascienza o qualche libro lo avevamo anche incontrato sull'argomento, ma… allora dovremmo presto vedere un disco volante atterrare in Piazza Duomo? Meglio proseguire. 

Dunque... emozioni, paure, desideri della gente comune, ma il quadro che ne emerge e un quadro specialissimo perché le intervistate siamo proprio noi, le signore de “La Panchina”. Ognuna di noi prova a raccontare le proprie impressioni sul brutto momento che stiamo vivendo e ad individuare tre parole chiave, legate a tre concetti, che possano aiutare e dare un conforto. 

Silvana prende subito a raccontare: “Questa mattina sono voluta uscire per fare un giretto nell'isolato, ma in Piazza della Misericordia ho fatto subito un incontro sconcertante. C'era un paracadutista in uniforme che fermava i passanti, chiedendo dove fossero diretti ed il perché dell'uscita. E tutti, compresa me, a dire: “Per fare un giro qui vicino.”. E lui: “A casa, a casa, andate a casa!!”. Io sono rimasta stravolta. Come non sentirsi nei propri panni, così rimango  casa. Poi ho ricevuto la telefonata di un'amica. Credevo di averne conforto, ma lei era più a terra di me. Piangeva e piangeva... ma allora, dico io, cosa mi ha telefonato a fare?”. 

Ecco Lauretta a continuare l'inchiesta sugli stati d'animo durante il Covid. “Io mi sento a disagio. Non pensavo tornasse così, speravo ci lasciasse un po' respirare. Sto bene solo in casa. Ho deciso di fare la spesa direttamente e me la faccio inviare, per evitare contatti con le persone. Oggi ho fatto il vaccino antinfluenzale su appuntamento. Sono tranquilla. Le mie tre parole sono: speranza, libertà e allegria. 

Silvana interviene di nuovo per comunicare le sue. Interessanti anche queste. “Io vorrei compagnia, amicizia e condivisione, leggerezza.”. 

È il turno di Piera, decisamente più ottimista. “Pensavo fosse tutto passato, non me lo aspettavo. È più pesante di marzo, ma non perdo fiducia e ottimismo, anche se intorno a me c'è tanta paura. Io combatto con la fede, con la preghiera e riempiendo il cuore di bene, di amicizia e amore per tutti.".

Alba, che ama pedalare sulla sua bicicletta fiorita. “Io sono un giorno su e un giorno giù... quando sento le brutte notizie. Qualche volta mi sento sola, triste e impaurita. Voglio pensare al meglio, alle amicizie e mi aiuta passeggiare nella natura.”. 

Monica ci incontra da Modena e in mano ha un grosso pacco. Dice che ha portato alle amiche un pandoro... si sente infatti un buon profumo tutto intorno a lei. “Io mi tengo impegnata. Leggo moltissimo e mi piace paciugare in cucina. Ho fatto il pandoro con il mio lievito madre che si chiama Martino. Non è male. È stata una soddisfazione. Io cerco di pensare in modo positivo, la fede mi aiuta molto ad essere coraggiosa. Spero nella serenità interiore, nell'armonia e credo nel valore dello stare insieme.". 

Interviene Maddalena, elegante nel suo cappotto rosso perfettamente intonato alla sciarpa di seta con le rose da lei dipinta . “All'inizio non ci credevamo, poi ci siamo fatti una ragione per affrontare la situazione al meglio. Infatti, io ho la fortuna di poter godere del mio piccolo giardino nel quale compongo mandala e composizioni con le belle foglie del liquidambar, che ora cambiano colore molto in fretta. Ho acceso lanterne, soprattutto in questi giorni dell'estate di San Martino, incenerendo in tale rituale, simbolicamente, ogni male e cosa cattiva, perché la luce delle candele ha il potere di avvicinare spiriti buoni che indicano la via per allontanare la pandemia. Nella giornata ho tante altre cose da fare, per esempio cucinare qualcosa di buono per mio nipote studente. Sapete? Ho una figlia in “zona rossa”... Auspico il tempo da dedicare alla realizzazione di cose belle, la libertà di espressione e la spiritualità.". 

“Noi siamo tutti a casa” dice Claudia “Io soprattutto, che lo sono da molti anni per via dei miei genitori anziani. Abito ad Arcidosso. Vengo a Lucca di rado, solo per farmi i capelli. Ora, con queste nuove restrizioni, diventerò come una strega. Io non ho paura e del problema me ne frego, cosi come sono, chiusa in casa, ma certo lo è per gli altri. Se il male mi deve prendere, qui o a Lucca, non fa differenza. Desidererei libertà di movimento, montare in auto e venire lì dove siete voi. A pensare che ho passato quarantacinque anni a Porcari, mi si allarga il cuore. 

Ecco, una signora bruna con la bocca ben disegnata e un sorriso sereno si avvicina, è cortese, elegante, forse è una stilista affermata o una étoile. Fate voi. Parla con un tono rassicurante. “Sono un po' arrabbiata perché fa male vedere come le persone sottovalutino il rischio. Io personalmente occupo il tempo con qualcosa di bello, soprattutto penso che questo restare in casa possa favorire il contatto con se stessi, in un bilancio della propria vita e poi ci si può dedicare a ciò che più ci piace fare. Non so se sono proprio felice, ma sono tranquilla, perseguo i miei obiettivi e le giornate volano. Quindi consiglio di vivere il presente, ottimizzando al meglio il tempo a disposizione senza sprecarlo. 

Una signora interviene ricordando un famoso illustre pensatore che definì l'intelligenza come capacità di adattamento. Qualcuna recupera il nome dello studioso: "Si tratta di Piaget, esatto. Asseriva che si può definire l'intelligenza come la capacità di adattamento all'ambiente, ricavandone il massimo per l'individuo. Allora diamoci da fare!”. 

C'è un'ultima signora de "La Panchina", che non prende fiato nella foga di dire la sua, prima che la discussione si concluda. “Sono Elisabetta e traggo dal consiglio di restare a casa il valore di assaporare questo tempo rallentato a disposizione per dedicarsi a tante belle cose: scrivere, leggere, pensare, ricordare e fare il punto delle esperienze della propria vita, riordinare una valanga di foto: amo elaborare digitalmente le mie foto e ne ho talmente tante che, vi assicuro, è un lavoro estremamente laborioso. E quando esco, assaporo con rinnovata gioia essere nell'aria speciale di questa colorata stagione. Le mie tre parole? Equilibrio, fiducia e leggerezza: tutto prima o poi passa. Anche azione prudente, ma continua: niente è stabile e tutto è moto, chi si ferma non vive nel divenire armonioso e incessante dell'universo.".

A dire la verità, quel che ne è uscito da  questa chiacchierata è molto diverso da quello che immaginavo.

Tuttavia, si può cogliere facilmente la centralità di questo argomento nella vita di tutte, un filo di tensione e di paura quasi sempre ristrutturato con buoni propositi legati ai propri interessi. 

Abbiamo visto una persona sconosciuta che urla la sua paura in una piazza, una signora che piange al telefono e vuol essere rincuorata, un'altra che non può farlo, qualcuna che utilizza delle tecniche per trovare un equilibrio.

Di sicuro le signore de "La Panchina" trovano piacere e grande sollievo nello stare insieme e apprezzano molto le mille parole, che danno forma ai loro pensieri e alle loro emozioni più profonde.


E voi che leggete cosa ne pensate? Vi va di raccontarcelo?

Vi aspettiamo ancora qui ad allenare i muscoli della mente e del cuore.




🍁🍁🍁






Published: sabato 14 novembre 2020

Ottavo Incontro - 11.11.2020

 






Un incontro molto ricco anche quello di San Martino.

È stato un mercoledi pieno di dinamiche insolite e complesse, ma ricco di parole interessanti come sempre.

Il pomeriggio è partito con l'insorgere di un problema di editing del blog, che ha impedito la diffusione di una proposta per realizzare una piccola decorazione da appendere all'albero di Natale. Ne riparleremo appena il problema, che appare lungo, sarà risolto.

Così, dopo un momento iniziale anche troppo confuso, in cui la voglia di ritrovarsi ha richiamato manifestazioni molto articolate di convivialità, siamo passati a trasformare le suggestioni di una bellissima giornata di sole, l'estate di San Martino, in poesia. 

Ciò che abbiamo scritto è raccolto nella pagina "Lucca Insieme - 11 novembre", che verrà pubblicata appena possibile.

C'è stata poi un'indagine sugli stati d'animo al "Tempo del Covid", che troverete con questo titolo pubblicata in un post, non potendolo fare come al solito in una pagina.

Nel frattempo ci siamo collegate per gruppi con una signora de "La Panchina" che non aveva accesso alla piattaforma che il gruppo stava utilizzando. È stato complesso e faticoso, ma almeno ci siamo potute vedere e salutare.

Da quando non siamo più in presenza è un pochino più difficoltoso muoverci tra tutte queste iniziative, ma è una vera fortuna poter disporre di social che ci consentono di rimanere connesse come gruppo e di sostenerci in allegria in un momento di vita così complesso.


Grazie della vostra presenza.

Tornate ancora qui intorno alla nostra panchina ad allenare i muscoli della mente e del cuore insieme a noi!













Published:

martedì 10 novembre 2020

I Fossi dell'Arte... e non solo

 



"La Panchina" ai "Fossi dell'Arte"



I Fossi dell'Arte.

Come molti di voi già sanno, "La Panchina" partecipa volentieri e sostiene la bella iniziativa voluta con tanto entusiasmo da Fabrizio Barsotti, pittore in Lucca, coadiuvato dal Collettivo "Vivi i fossi" con le fotografe Giuditta Pieroni e Elisabetta Tuccimei e il logo di Ale Sorbera. .

Di che si tratta ormai si sa o, comunque, è facile da intuire. 

Parliamo di Via dei Fossi, un punto della città romantico e suggestivo,  per troppo tempo lasciato alla sua sconcertante solitudine.

Via dei Fossi continua  a snodarsi pigra tra due intriganti ali di case. Al centro, il suo fosso, che scorre incurante, sempre uguale, verso la meta. La sua acqua se ne va via saggia, sicura e mai si ferma. 

Ecco il fosso annoso che canta canzoni di vita di oggi e di ieri. Aspetta di rivivere l'allegria di un tempo lontano, quando, come in uno splendido quadro, i colori delle sete brillavano al sole e, tutto intorno, brulicava di grande interesse il  mercato della seta.

Oggi l'acqua non ha più tracce di colori né più si odono i richiami dei tintori. L'acqua è pura e trasparente e, lungo Via dei Fossi, si dipinge un altro importantissimo quadro. 

Ecco, Nei fondi già si aprono nuovi laboratori di artigiani e di artisti. Pittori e fotografi e scrittori e poeti si adoperano a creare cultura intorno a lui, sua maestà il Fosso.

La vita qui può rinascere ancora, può tornare ad essere grande attraverso ogni forma di arte. Dipende da noi e dal nostro impegno.

In questo periodo il Covid ha impresso una brutta, forzata battuta di arresto, ma tutti noi non molliamo.

Via de Fossi ha ormai preso il volo e tornerà certamente a brillare, spronata da Fabrizio Barsotti, pittore in Lucca.





📚




Published: martedì 10 novembre 2020

lunedì 9 novembre 2020

Less is more






Less is more.


Buongiorno e buon lunedì!


È di nuovo mattina, una deliziosa mattina di novembre piena di sole. Proprio un momento di calma ideale per riflettere un po'. 

Dunque, è già da un po' di tempo che mi girano in testa tre paroline, apparentemente poco comprensibili e forse prive di grande carattere: “Less is more". Devono essere di moda, perché in questo periodo le sento pronunciare con molta frequenza. 

"Meno è meglio che più", vale a dire che il molto non è necessariamente meglio del poco, anzi. Questo è un concetto al quale io sono molto affezionata da sempre e al quale “La Panchina” si ispira nella sua filosofia. 

Infatti, anche nel comportamento, il "more" non sempre ci fa stare meglio. Il volere fare troppo non ci fa bene, al contrario ci carica di ansia. È come voler riempire un contenitore senza fondo che dà l'illusione di portarci ad una conclusione, alla soddisfazione di un bisogno, ma immediatamente libera del nuovo spazio da riempire e così via in un girone dantesco che si ripete sempre uguale a se stesso. 

E questo è vero in ogni campo. Può diventare una bulimia persino laddove facciamo e realizziamo qualcosa di estremamente positivo e universalmente riconosciuto come un valore. Tanto tempo fa qualcuno mi disse che pure l'acqua può diventare una specie di droga. Sembra strano? Ci avete mai pensato? Eppure se cominciamo a bere un sorso ogni dieci minuti, si attiva in noi un perenne senso di dover ottemperare a questa necessità, che ci tiene costantamente in uno stato di tensione. 

E questo meccanismo lo ritroviamo palese in ogni situazione, apparentemente di grande interesse e soddisfazione personale, come può essere la palestra, lo shopping, il cibo, ma anche il seguire troppi centri di interesse in cui essere attivi o presenziare a tutto quello che richiama la nostra attenzione. 

In realtà, ciò che diventa negativo è la ripetitività del gesto, dell'atteggiamento che nutre se stesso, mentre sembra scaturire da una scelta, quando invece risponde alla necessità di placare un'ansia nascosta e non riconosciuta. Ecco che il less acquista un grande valore. Che ne pensate? 

Come spesso ho avuto occasione di dire, sarebbe bene ogni tanto fermarsi per ritrovare il noi stessi profondo, ricordando che il movimento e il rumore inizialmente creano energia positiva, ma diventano tossici quando si supera un certo limite. 

Dunque avere molti interessi ed essere attivi e vivi va benissimo. Non c'è niente di male, se ne siamo consapevoli. In questo caso, saremmo in grado di scegliere e concentrarci su poche cose, in modo intenso, con la mente e con il cuore, ma in serenità e vera allegria. 


Aspetto le vostre osservazioni. 

Grazie per essere qui con noi ad allenare i muscoli della mente e del cuore!







Published: lunedì 9 novembre 2020

venerdì 6 novembre 2020

Settimo Incontro - 4.11.2020

 


Foto di E. Tuccimei


Buongiorno, con il sole!

È proprio vero! Quando brilla di luce solare, il mondo sembra più bello e vivibile, anche se i problemi sono mille e più di mille. Tutto sembra possibile e si ritrova la voglia di darsi da fare e cercare di risolvere almeno quelli più immediati. 

In questa bellissima atmosfera, vi racconto il nostro incontro di ieri. È stato un incontro molto coinvolgente, interessante e particolarmente produttivo. Le due ore sono diventate tre e con alcune delle signore quasi quattro. Il bello è che non ce ne siamo quasi accorte! Non male, vero?

Abbiamo dedicato la prima parte a costruire una storia, seguendo le istruzioni - che troverete nella pagina "Lucca Insieme - Donne, una pancbina rossa" - che avevo fornito in anticipo. Non era una storia così semplice come poteva anche sembrare, una gradevole fiaba per bambini. Al contrario, dopo una riflessione sulla parità di genere, sulla condizione della donna oggi, nel 2020, avrebbe dovuto essere una metafora proprio di questo stato delle cose.

La cosa positiva è stata, che dopo aver compreso dove saremmo dovuti andare a parare, si è ingenerata una discussione che ci ha molto prese. È stato necessario liberare il campo da inevitabili stereotipi e frasi fatte, comprendere che ci doveva essere una logica creativa nel racconto che potesse andare in parallelo con la logica della metafora che volevamo evidenziare, che dovevamo contrattare un unico punto di vista tra tutti quelli personali, più o meno forti, che emergevano via via e che volevano tirare di qua o di là la storia che stava nascendo. 

Ad un certo punto ho percepito il miracolo di una sintonia bellissima che si era venuta a creare. Questo era proprio ciò che volevo raggiungere, a prescindere da come la fiaba realizzata sarebbe apparsa all'occhio del lettore. Come già forse saprete, "La Panchina" si prefigge di ampliare lo spazio di pensiero, invitando a cimentarsi in nuove strategie, attivando schemi inusitati e  dando vita a quella fantasia e a quella creatività che sovente rimangono inascoltate al palo di partenza. La scrittura è in fondo soltanto il mezzo, concreto, visibile e gratificante, di questo importante lavoro su noi stesse. 

La magia di questa sintonia è stata straordinaria perché  si è venuta a creare in un gruppo particolarmente numeroso. La mia iniziale proposta, infatti, era stata di formare due gruppi, ma la scelta inevitabilmente è stata di provare tutti insieme. Insieme, una parolina magica, una modalità di fare, che fa sentire tutti molto bene.

Troverete la fiaba realizzata nella pagina già evidenziata. Aspettiamo il vostro parere, se vi va.


È nato poi un nuovo capitolo del nostro libro. Questa volta lo abbiamo creato, recitando. Che divertimento ad assumere i ruoli dei nostri personaggi e farli vivere in una nuova situazione! Recitare è sempre una carta vincente e prima o poi i volti si distendono e il sorriso accompagna la performance. E che ne dite del gioco nel gioco? Sì, abbiamo inserito anche un gioco di associazioni, che ha portato a galla molto materiale interessante.


Per concludere, questo è il commento finale che una delle signore ha inviato nella chat per augurare la buonanotte. 

"Pomeriggio straordinario quello di oggi, anche se sono arrivata in ritardo. Si è ciacciato un po’ di tante cose: storie interessanti, favole, cose personali. Ci si accavallava molto e la nostra maestra ci richiamava al rispetto di parlare uno alla volta, ma noi molto indisciplinate, come al solito non si ascoltava, perché si aveva voglia di dire. Anche se qualcuna di noi ogni tanto spariva dallo schermo, siamo riuscite ad entrare in racconti diversi: da quello del fagiano, al capitolo del libro, a quello del Covid. Mi è piaciuto molto quel dirci le cose a catena (non so come esprimermi). Poi mano mano una se ne andava... chi per cantare, chi per la mamma, chi doveva rientrare a casa perché era tardi, ma le più temerarie sono rimaste fino a tardi. Sono passate quasi quattro ore....no, volate. Anche se fuori era brutto, per noi tutte assieme splendeva il sole. Notte e grazie, panchinare!" (Alba)


E questo è tutto. 

Grazie per essere qui insieme a noi.

Vi aspettiamo ancora per condividere con voi il nostro allenamento dei muscoli della mente e del cuore.

Alla prossima.











Published: venerdì 6 novembre 2020

Poetar m'è caro

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