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Il fascino della classicità |
Giocar di poesia
Quando si parla di poesia
si ha spesso
l'impressione di entrare
in un mondo difficile
pieno di difficoltà e trabocchetti.
si ha spesso
l'impressione di entrare
in un mondo difficile
pieno di difficoltà e trabocchetti.
Eppure,
se si supera la reticenza iniziale,
ci si accorge che
il linguaggio poetico è
uno dei più immediati
e gratificanti.
Utilizza
un numero limitato di parole,
che ti conducono subito
dentro immagini piene di significato,
ti cullano con suoni e ritmi,
ti inducono a grandi emozioni
e a profonde riflessioni.
Durante l'incontro
de "La Panchina"
del 20.1.2121,
come avevamo già fatto
una o due volte in passato,
ho proposto di rileggere
un noto testo poetico
per giocarci un po' su
a smontarlo
del 20.1.2121,
come avevamo già fatto
una o due volte in passato,
ho proposto di rileggere
un noto testo poetico
per giocarci un po' su
a smontarlo
e a rimontarlo.
Ho scelto
"A Zacinto"
di Ugo Foscolo
Né più
mai toccherò le sacre sponde
ove il
mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto
mia, che te specchi nell'onde
del
greco mar da cui vergine nacque
Venere,
e fea quelle isole feconde
col suo
primo sorriso, onde non tacque
le tue
limpide nubi e le tue fronde
l'inclito
verso di colui che l'acque
cantò
fatali, ed il diverso esiglio
per cui
bello di fama e di sventura
baciò
la sua petrosa Itaca Ulisse.
Tu non
altro che il canto avrai del figlio,
o materna
mia terra; a noi prescrisse
il fato
illacrimata sepoltura.
in un sonetto?
Né più mai avrò quella spensieratezza
ove ogni momento era puro gioco,
quella libertà della fanciullezza
del poco che era un grande fuoco,
dei giochi liberi sulla strada
sui pattini a rotelle sulle mura
e poi sul tram o in bicicletta alla contrada,
sotto i portici a passeggiar senza premura.
Che contentezza in quei frangenti!
Ma il tempo nostro è ormai fuggito.
Non rivivrò mai più quel tempo bello.
Quanta gioventù e umanità dei sentimenti
e quanta ricchezza nel giovanil castello!
Il mio ricordo dolce però non è svanito.
🎯 Non abbiamo mantenuto lo schema delle rime nella seconda
quartina, ma nel sonetto esistono molte possibilità in questo senso.
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