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Buona lettura



Lucca Insieme - L'intervista del mistero 6

 


Mercoledì 12 gennaio 2022



Oggi è venuta a trovarci 
e si è seduta sulla nostra panchina
un'ospite misteriosa.
Non sappiamo chi sia, 
cosa fa, nemmeno il suo nome.
Questa sarà, dunque, un'intervista al buio.

Dai, cominciamo!



L'intervista del mistero
Alla scoperta di Arcangela



 


Vanina: Eccoci! Sono davvero contenta di averti qui con noi. Grazie! Entriamo subito nel vivo. Prego le signore de "La Panchina" di presentarsi brevemente per dare un'idea di chi siamo e poi di iniziare a scoprire chi è questa deliziosa ospite.

Piera: Ciao! Adesso che ci siamo presentate, comincio subito io. Sei toscana?
Arcangela: Non sono toscana, anzi non sono nata neppure in Italia. Sono nata in Francia a Lione.
Rita: Come sei arrivata qui sulla nostra panchina? Sei nell’ambito della scuola come Vanina?
Arcangela: No.
Silvana: In estate trovi Vanina a Senigallia?
Arcangela: Neppure!
Piera: Allora conosci Vanina tramite un’amica, un contatto…
Arcangela: Sì, tramite un’amica in comune.

Silvana: Sei un medico come la dottoressa Francesca?
Arcangela: Non sono un medico, però… sono una farmacista.
Piera: A Lucca?
Arcangela: No, non a Lucca. Io vivo a Roma.
Piera: Sei sposata?
Arcangela: Sì, sono sposata e ho un bimbo di otto anni.

Maddalena: Conosci Vanina tramite il blog? Ti piace forse leggere, scrivere?
Arcangela: Mi piace leggere e quando posso scrivo anche recensioni a libri!
Monica: Recensioni di libri… interessante? Come sei arrivata a questo?
Arcangela: Avevo inviato la mia candidatura per scrivere alla redazione di “Mangialibri”, ma la cosa non andò a buon fine… poi ho scritto alla redazione di “Amanti di libri” e mi hanno accettato! La scelta dei libri avviene in base a ciò che si scrive del libro. “Amanti dei libri” li riceve dalle case editrici - principalmente piccole e medie case editrici - e ce li girano. Per ogni opera, una breve presentazione e noi tra quelle scegliamo. Sul gruppo ci comunicano i tempi e le recensioni in uscita, poi pubblicano sul sito di “Amanti dei libri”.

Maddalena: Nel campo della medicina ti occupi anche di ricette con le piante officinali?
Arcangela: Posso aiutare a trovare le materie prime, ma dove lavoro non facciamo queste preparazioni. È una farmacia… farmacia.
Claudia: Sei una farmacista letterata! Le recensioni ad “Amanti dei libri” sono una specie di lavoro o solo una passione?
Arcangela: E’ un qualcosa che mi piace fare! Sarebbe bello se diventasse qualcosa di più importante! In farmacia finisci per fare sempre le stesse cose…
Lauretta: Sei arrivata alle recensioni perché avevi delle conoscenze? Come sei entrata in questo ambito?
Arcangela: Come ho già accennato i contatti li ho cercati io perché mi andava di fare questa cosa.
Rita: Hai conosciuto Vanina per i libri che sono stati scritti?
Arcangela: No, ma ne ho sentito parlare.
Maddalena: Conosci il blog di Vanina?
Arcangela: Non in modo approfondito. Ne ho sentito raccontare.
Lauretta: Conosci Maria Antonietta, la nostra amica che scrive libri?
Arcangela: No, non la conosco.

Vanina: Hai detto che hai un bimbo?
Arcangela: Sì, un bimbo di otto anni che frequenta la scuola elementare. Per ora per fortuna è in frequenza in classe. Durante il lockdown è stato una sofferenza vederlo stare chiuso in casa senza amici e senza le sue attività.
Vanina: A Roma hai dei parenti che ti danno una mano?
Arcangela: No. I miei non abitano a Roma. Sono pugliesi, di Foggia.
Maddalena: Come fai a combinare da sola tutti gli impegni?
Arcangela: Mi alzo presto e vado a letto abbastanza tardi, comunque mi lascio un piccolo spazio personale in cui mi rilasso a leggere e a scrivere.
Vanina: Se i tuoi sono di Foggia forse conosci Manfredonia… io vi ho abitato tre anni molto tempo fa.
Arcangela: No, non la conosco. Mia mamma e mio papà  sono di San Marco in Lamis. Facevo la quinta elementare quando sono tornata in Italia. I miei genitori erano emigrati in Francia per lavoro poi siamo tornati a San Marco in Lamis e da lì ho continuato i miei studi, che ho concluso all’università “La Sapienza” a Roma.

Vanina: Certamente una bella esperienza quella di vivere in luoghi così diversi. Tuo marito è di Roma?
Arcangela: No, a Roma l'ho conosciuto ma è della Calabria.
Vanina: Ma dai, della Calabria! Della Calabria ne parla sempre Monica! Guarda che combinazione! Tuo marito è della zona della Calabria di cui parla lei?
Arcangela: E’ di Cosenza.

Vanina: Lo chiedo io perché nessuno lo ha ancora fatto, anzi scusaci. Come ti chiami?
Arcangela: Mi chiamo Arcangela!
Rita: Come mai un nome così? E’ una punizione! Scusa, mi è uscito... è  così insolito.
Arcangela: Si chiamava così mia nonna.
Vanina: Questi sono i classici nomi locali che nessuno conosce fuori regione. Per esempio qui da noi io restai sorpresa di sentir chiamare più di una signora Isola o apprendere dell'esistenza di Catena in Sicilia e via così.
Lauretta: Ti chiamano tutti Arcangela o hai un nomignolo?
Arcangela: A casa mi chiamano proprio con il nome lungo, mentre in farmacia Archi!
Maddalena: Come fai di cognome? Così ti cerco su Facebook.
Arcangela: Mi chiamo Guida. Mi ricordo che il mio istruttore di scuola guida diceva sempre: “Guida alla guida!”.

Claudia: Sei figlia unica?
Arcangela: Ho due fratelli, Teodoro e Michele, e una sorella, Giulia. Uno dei miei fratello vive a Ginevra in Svizzera, l'altro a Lione in Francia e mia sorella vive in Puglia.
Vanina: Una famiglia articolata dalle molteplici esperienze culturali. Molte realtà geografiche a confronto. È una ricchezza questa! A proposito, puoi dirci quali differenze hai trovato tra la scuola francese e quella italiana che hai frequentato a San Marco in Lamis?
Arcangela: Ce ne sono parecchie. A Lione i genitori ci accompagnavano a scuola perché esistevano molti pericoli e non si fidavano. A San Marco ci si conosceva un po' tutti e ci lasciavano liberi di muoverci da soli.  In Francia, poi, la scuola era grande, con un bel cortile e ampi spazi. Mi ricordo che c’era una lavagna grandissima che a turno due o tre bambini pulivano a ricreazione, mentre a San Marco in Lamis la scuola era piccola e pure la lavagna lo era! La maestra la doveva pulire in continuazione perché non c’era spazio per scrivere tutto. A Lione il mercoledì, in orario aggiuntivo, c’era lezione di scacchi!
Sono tornata a San Marco in Lamis nel 1985, avevo undici/dodici anni. Ho avuto molti amici. All’inizio ho avuto nostalgia di Lione poi mi sono definitivamente ambientata

Vanina: Tuo marito che lavoro fa?
Arcangela: Mio marito lavora nel campo dell’informatica. In questo periodo e durante il lockdown lavora da casa così io ho più tempo per i turni in farmacia.
Vanina: Quali hobby hai oltre a leggere e a scrivere?
Arcangela: Pima del lockdown ho frequentato un corso di improvvisazione teatrale. All’inizio mi vergognavo molto.
Vanina: Proprio per questo il teatro ha una grande valenza. Anche noi de “La Panchina” lo pratichiamo quando opportuno. Ritornando al tuo lavoro, quali sono i pro e i contro?

Arcangela: I pro sono… certamente il contatto con il pubblico, il contatto umano. Non solo medicine e arrivederci! E’ bello il periodo natalizio dove ci riempiono di attenzioni, di cioccolatini, di dolci… dove ci dicono che gli dispiace vederci lavorare nei giorni di festa e non poter stare con la nostra famiglia. A me piace molto chiamare le persone per nome! Ci sono alcuni anziani, e non solo loro, che vengono quasi tutti i giorni e si raccontano, così non gli dai solo un semplice servizio e ti ci affezioni. Per esempio viene spesso anche la mamma di un bimbo disabile… l’ammiro tanto per il suo coraggio perché è incinta di nuovo! Non si è fermata alla disabilità e mi ha colpito il suo lato umano. Ci sono anche storie belle!
Claudia: Aspetti negativi?
Arcangela: E’ un lavoro stancante e molto impegnativo perché ci sono anche dietro tante cose da fare,  che sono aumentate con le mille criticità del momento. Vi sono poi anche alcune persone che frequentano la farmacia che pretendono di sapere tutto e sono impegnative da gestire. In linea di massima, però, mi piace. 
In questo periodo poi ci sono tanti tamponi da fare, facciamo da filtro con il medico. La nostra figura è stata rivalutata.
Tanti ci prendono come riferimento. E’ molto bello quando consiglio qualcosa, naturalmente in modo disinteressato, solo per il bene del paziente, e lui torna a ringraziarmi e a dirmi che è contento e che il consiglio è andato a buon fine!

Vanina: Allora sveliamo il mistero. Arcangela è stata introdotta qui da Monica. È la Calabria ciò che ha creato la relazione. Il compagno della nipote di Monica è calabrese e cugino del marito di Arcangela.
E “La Panchina” si allarga sempre di più aprendosi al mondo. Che bello!
Rita: Sarai presente ai nostri prossimi incontri? Ne sarei contenta.
Arcangela: Sì, ci sarò. Purtroppo, però, parteciperò a mercoledì alterni per i miei impegni di lavoro. Vi incontrate per scrivere, vero?
Vanina: Sì, ma non solo. La scrittura è un mezzo potente che “La Panchina” utilizza come strumento per raggiungere gli obiettivi che si prefigge e che troverai nel dettaglio scritti nel blog. Ciò che si vede emergere in modo più appariscente sono i quasi tre libri che abbiamo realizzato. Ti aspettiamo per inserirti nell'ultimo che stiamo scrivendo!
Grazie per la piacevolissima intervista che ci hai rilasciato!
Ti aspettiamo per cominciare a scrivere insieme.
 
 




🌹
Sapevamo già che oggi avremmo avuto una visita a sorpresa per le quattro e quindi ho risposto alla chiamata di Vanina con molta più precisione del solito forse anche un poco per curiosità ma più che altro per rispetto alla persona che aspettavamo. 
A turno ci siamo presentate e poi l'abbiamo intervistata, come del resto abbiamo fatto con le varie persone che via via abbiamo avuto come ospiti. 
Intanto, dietro ad ogni nostra domanda si delineava la persona perchè, anche se ha una bella presenza nel senso che è apparsa subito aperta, gentile, cordiale e interessata. 
Non si capiva se poi si sarebbe aggregata al nostro gruppo. Si è aggregata volentieri e questo mi ha fatto molto piacere, perchè è evidente che mi è entrata negli occhi per il suo bel modo di fare e di parlare e quindi starà bene con noi (pecco volentieri di presunzione).
C'è anche da considerare che viene da un'altra regione e poi ha vissuto anche all'estero per cui la nostra mente e il nostro cuore hanno il vantaggio di poter aggiungere molto riguardo al suo contributo culturale, anche in considerazione dei suoi interessi.
Benvenuta Arcangela, per gli amici Archy!!
(Claudia)


🌹
È da un po’ di tempo che pensavo di far conoscere alle ragazze de "La Panchina" la mia carissima amica Arcangela!
Vanina ha così organizzato un’intervista al buio per lei.
È stato difficile far finta di non conoscerla, porle domande sulla sua vita e far il viso stupito alle sue risposte!
Arcangela è un’amica dolcissima, premurosa e attenta! Mi piacerebbe davvero tanto di frequentarla di più, ma la distanza non ci aiuta e il Covid ancor meno! Abbiamo tante passioni in comune: scrivere, leggere, ridere...
Sono davvero felicissima che sia entrata a far parte del nostro gruppo perché sarà una fonte di vitalità per tutte e per le attività che svolgeremo!
Cara amica mia, benvenuta a "La Panchina del cuore"!
(Monica)


🌹
Eravamo state avvertite che ci sarebbe stata un'intervista e che avremmo dovuto indovinare più notizie possibili su una persona, che sarebbe stata presente come noi da remoto.
Già nei giorni precedenti avevo pensato a questa cosa ma non ne ero troppo entusiasta. Avevo tentato di analizzare questo sentimento in molte occasioni e il senso di disagio permaneva.
Quando è arrivato il momento, mi sono trovata davanti una persona piacevole, sorridente e in confronto a me una ragazzina. Sono cominciate le domande e le supposizioni e qualcuno si è presa la responsabilità di fare un resoconto dettagliato di quello che veniva detto, ma non è  stato il mio caso.
Io continuavo ad interrogarmi sui miei sentimenti e a come mi rapportavo con lei e il suo mondo. Mi sentivo distaccata, anche poco interessata a quello che mi succedeva intorno. Arcangela è risultata una persona normalissima, vera, con un lavoro, degli affetti e altri interessi, ma io ero ancora “fredda”.
Poi ho capito!
Il distacco che provavo era dovuto al fatto che le persone intorno a me, stavano facendo un “intervista” un qualcosa di meccanico, di impostato, con delle regole e delle finalità che non sentivo mie. Io con le persone cerco un rapporto a tutto tondo, sincero, cuore a cuore che mal s'addice a regole e misteri. Insomma nel mio rapportarmi con gli altri, non sceglierei mai questa modalità.
E infine ho capito, il mio rapporto con Arcangela sarebbe iniziato dal prossimo incontro quando saremo noi stesse senza mete da raggiungere e senza doversi scervellare troppo. Ben arrivata, Arcangela, io sono Rita, un po' complicata, ma mi spendo tutta senza limitazioni.
(Rita)


🌹
L'ultima riunione  della   nostra  PANCHINA per me si è svolta benissimo.           
Prima di tutto abbiamo avuto un ospite a sorpresa che poi con le nostre domande e le sue risposte abbiamo scoperto essere una farmacista. Una donna sorridente, molto umana da come parlava delle sue clienti; insomma la persona giusta per il posto dove spessissimo andiamo a chiedere consigli per i nostri problemi.                         
Per me è stata molto utile la riunione anche per un altro motivo: la mattina mi ero infortunata ad una caviglia, perché mi c'era scivolato sopra il tagliere di legno che avevo messo sul tavolo ad asciugare. Ho sentito un dolore indescrivibile e ho avuto tantissima paura di dover ricorrere "in questo momento" alle cure ospedaliere e quanto più mi disperavo e più sentivo dolore. Con tanta  pomata e ghiaccio sono arrivata all'ora della PANCHINA.
Sono stata così presa dalle nostre conversazioni anche perché una nostra amica conosceva bene la farmacista ed è riuscita a tenere il segreto.  
Così parlando, così discutendo, sono passate delle ore piacevoli. 
La  gamba l'avevo stesa su una sedia, però psicologicamente ero presa da altri interessi, che quando passate delle ore ho chiuso la comunicazione, quasi mi ero dimenticata che cosa era successo.  
Devo dire grazie alla PANCHINA altrimenti sarei stata tutto il pomeriggio sempre lì  a vedere quanto gonfiava la gamba e a sentire il dolore.           
Oggi fortunatamente è meno gonfia e non mi fa male.
(Silvana)


🌹










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