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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



lunedì 18 settembre 2017

Ciclamini













Ciclamini 


Buongiorno, amici cari!
È bello vedervi numerosi qui, intorno alla panchina!
Insieme è tutto più bello e significativo.
La mattina di questo settembre avanzato è ancora carica delle voci dei piccoli bimbi appena entrati a scuola, una scuola grandissima che li ha inghiottiti, richiudendo porte e portoni.
C'è, però,  un po' nascosto, uno spazio all'aperto, quasi un giardino, dove fra un po' gli scolari usciranno a far merenda.
Il sole caldo reca con sé una persistente voglia di mare, una voglia profonda che non vuole acquetarsi, ma rende comunque allegro anche il rientro alle abituali occupazioni scolastiche, illuminandole di nuove gradevoli sfumature.
Pian pianino si tornerà "al lavoro usato" e l'atmosfera magica riscalderà la pioggia grigia e persistente, il freddo e la bora che certamente sono già in agguato.

In questo periodo dell'anno siamo tutti un pochino strani, siamo tutti coinvolti nei cambiamenti climatici che incidono moltissimo sui nostri umori.
Sempre,  se ci fate caso, queste sensazioni sono in grande fermento.
Oscillano tra un estremo e l'altro portandoci a volte dalle stelle alle stalle, come si suol dire.
E che dire della pressione che si abbassa e si alza, andando su e giù come uno jo-jo?
Bene! Un po' di silenzio e abbiamo già definito alcuni aspetti del nostro sentire.
Vedete come è più facile, qui tra le parole, analizzare ciò che ci accade?
Proviamo ad andare avanti?
Dunque, qui intorno alla nostra panchina, possiamo scendere dentro di noi con uno spirito diverso, uno spirito conoscitivo che ci fa vedere le cose in un'altra prospettiva e ci fa superare le eventuali difficoltà che possiamo incontrare sul nostro cammino.
Non è che il disagio non sia reale.
È l'importanza che decidiamo di attribuirgli che cambia.
Una leggera velatura di tristezza che ci assale guardando una famigliola di ciclamini, può essere semplicemente un attimo di nostalgia per la luce estiva che se ne sta andando o per un ricordo che viene da un lontano passato, quando in noi c'era magari ancora incertezza.
Scoprire che siano già spuntati dei bellissimi ciclamini ci spiazza.
Seminascosti da poche foglie gialle nel sottobosco ci colgono di sorpresa.
Cambiano l'essenza stessa di una passeggiata che credevamo ancora estiva.
Tuttavia, se ci soffermiamo sui colori bellissimi che vediamo intorno, potremmo accorgerci che forse la grande bellezza di questo luogo evoca in noi un'emozione straordinaria che non sappiamo riconoscere.
Si muove in noi qualcosa così nel profondo che ci lascia un po' attoniti e ci spaventa.
Forse basta rifletterci su nel silenzio del nostro io, per accorgerci che, semplicemente, la natura ci regala ancora un attimo di felicità.
Che ne dite?
La sentite la bellezza che commuove?
Quella bellezza così intensa da essere confusa con qualcosa che quasi ci fa male?

Le parole corrono ora intorno alla panchina nel profumo della poesia... mentre...
Timide spuntano le giovani corolle.
Fanno capolino i fiori di autunno...

Nel giardino della scuola, Laura e Giulio smettono di addentare il minuscolo panino.
Sotto il grande albero, seminascosta da qualche foglia stropicciata, una piccola coroncina carnosa spunta piena di vita.
Ieri non c'era.
I due sono così felici che dimenticano di mangiare la merenda.
È un momento magico.
Tutti i bimbi accorrono a guardare il futuro.

Grazie, amici, grazie per essere stati qui con me, in questo giorno che si avvicina a grandissimi passi ad un autunno pieno pieno pieno di bellissime parole!















Published: lunedì 18 settembre 2017

venerdì 15 settembre 2017

Accettami... un ordine?













Accettami... un ordine?


Salve amici!
Grazie, per essere venuti ancora qui!
Allora, dove eravamo rimasti?
Ah sì! Eravamo alle prese con una parolina che ci apostrofava quasi perentoria...

“accettami”
Svolazza incerta la parolina.
Zampetta tra le maglie della rete senza risultati.

La ragazza accenna un timido sorriso.
Si siede e rimane silenziosa.
Ascolta la conversazione che sta prendendo vita intorno a lei.
La donna sorride. Ammicca rassicurante.
La ragazza è sempre immobile, enigmatica.
Non reagisce alle reazioni delle due donne di cui sta ascoltando la conversazione.
Una di loro in particolare, quella che non conosce, cerca di strapparle una parola, un sorriso pertinente con ciò che sta avvenendo nel piccolo salotto all’aperto.
La situazione è piuttosto kafkiana.
La donna, usa a comunicare, cerca di escogitare una qualche strategia per arrivare a comprendere chi è la persona che ha davanti.
A parte qualche sorrisino di circostanza, qualche sguardo difficile da decifrare, tutti i segni del corpo sono di chiusura totale.
Il messaggio che arriva a chi guarda è che lei non è interessata a ciò che avviene e vuole essere lasciata in pace, non vuole essere disturbata.
È  quasi quasi un po’ arrogante, altezzosa.
Poi le due restano sole, la donna e la ragazza,  e finalmente la più anziana trova un argomento-ponte, il bandolo della matassa che le consente di aprire un varco in quel muro di diffidenza, probabilmente di timore.
La maggior parte della gente non si sarebbe più occupata della ragazza, sarebbe fuggita lontano da quel rifiuto palese, da quella freddezza sconcertante che sembrava scelta e voluta.
Invece la donna, incuriosita, tenta serenamente di abbattere le mura di Gerico con armi semplici ma sempre efficaci.
Non utilizza le trombe e la musica, ma qualcosa che in fondo è alla portata di tutti.
Con le parole giuste, organizzate in suadente melodia, con il sorriso e l’accettazione della persona che si cela sotto la chiusura e l’arroganza, fa il miracolo.

Passa il tempo. Scorrono i giorni.
La ragazza è contenta. Si esprime. Ha capito di essere accettata.
Muove passi più consapevoli. Si distende all’ascolto.
Cura maggiormente il suo aspetto estetico.
Sorride.
Non è più la stessa!

Accettami!
Non era un ordine perentorio.
La donna ha guardato più nel profondo e ha colto il grido accorato della ragazza.
Accettami!
Non so come fare. Insegnami la strada.
In fondo era una richiesta di aiuto.
Sono seguite tante parole.
Parole gentili, comprensive e stimolanti, catene di parole in collegamento tra di loro.
Parole, parole, parole.
Idee, concetti, pensieri da vivere e scambiare.
Parole e pensieri per conoscere se stessi, per superare i nodi del vivere e andare avanti.

Che bello frequentare le parole!
Non sempre nel vivere, spesso superficialmente, nel mondo reale si hanno gli stessi risultati.
Le parole sono pensieri, ragionamento, lavoro della mente e del cuore che imparano a conoscersi e a strutturare schemi di pensiero e di relazione sempre più avanzati.

Tornate ancora qui tra le parole ad allenare i muscoli per una vita più serena!
Io sono sempre qui ad aspettarvi.
















Published: venerdì 15 settembre 2017

mercoledì 13 settembre 2017

Accettami








Salve!
Eccomi qui felicemente sulla nostra panchina.
Dopo tanta pioggia davvero troppo arrabbiata, è bello rilassarsi un po’ in un mare di parole.
Quante parole!
Corte, lunghe, lunghissime, difficili da leggere o semplici semplici.
Mi galleggiano intorno ammiccanti.
Ora ne catturerò una.
Fisso un punto di luce. Fatto. Adesso mi appartiene.
Un calore amico mi invade, riscalda ogni più  piccolo anfratto dentro e fuori di me.
Sto bene attenta a restare all’interno di questo spazio carezzevole, materno.
Al di là c’è ombra, freddo, isolamento.
È stato facile entrare, devo dire.
Solo un piccolo salto.
Un piccolo movimento volontario... ed eccomi in un mondo altro.
Tutti, se lo desiderano, possono entrare con me. E stare insieme tra le parole è anche molto più bello ed eccitante.
Le parole ben rimescolate sono amiche, spesso divertenti, a volte rilassanti, senza parere terapeutiche.
Le vedete svolazzare nell’aria ancora tiepida di settembre?
Sembrano farfalle tardive.
Leggere, leggiadre, quasi incantate, svolazzano qua e là speranzose.
Sono alla ricerca di un’immortalità, di un piccolissimo anelito di vita che le traghetti attraverso il tempo.
Giocano davanti agli occhi di chi sta lì un po’ distratto a guardarle.
Formano arabeschi, unendosi in piccole e grandi catene, in isole in movimento in cui le catene sembrano scegliersi ed intrecciarsi con soddisfazione.
Che voglia di stare al gioco!
Che grande desiderio di farmi io stessa avviluppare nel groviglio!
No, forse no. È meglio che afferro una parola, una sola.
Una semplice piccola parola da cui partire indomita e da cui costruire una matassa solo apparentemente ingarbugliata, una matassa di idee da dipanare che mi facciano sentire l’essere pensante che sono.
Dunque, vediamo!
Quella mi ispira. Né lunga né corta, modesta... potrebbe andare bene.
Forse sarà troppo semplice? Più in là c’è n’è un’altra che mi svolazza davanti da tempo.
Vuol farsi notare a tutti i costi.
Mi avvicino.  L’afferro.  La leggo...
“accettami”.
Uh, che parolina perentoria! Sembra quasi un ordine...
No, è solo un po’ sfrontatata...
No, non devo lasciarmi trarre in inganno.
Se ascolto con più attenzione... è quasi una preghiera...  un grido sommesso di aiuto...

Amici de “La Panchina”, vi ho incuriosito abbastanza?
Se vi ho distratto almeno per un attimo, se vi ho intrigato quasi con il nulla, tornate ancora qui ad allenare i muscoli della mente e del cuore.
Riprenderemo il discorso su quella parolina-farfalla che è venuta ad infilarsi nella mia rete.



Published: mercoledì 13 settembre 2017

sabato 9 settembre 2017

Irma









Eccomi ancora qui, carissimi amici de “La Panchina”!
Anche questa mattina intorno alla nostra panchina c’è una pace idilliaca.
Un incredibile stuolo di uccellini si è appropriato dell’ambiente circostante.
Merli, tortore, colombi, soprattutto passeri.
Uno stuolo di frugoletti che incantano con i lor frullar d’ali improvvisi.
Si muovono leggeri e silenziosi.
Ristanno gioiosi in un circolo comunicativo commovente.
Osservano il mondo con occhietti vivaci, sereni.
Nell‘ora mattutina un pochino avanzata ancora tutto è pieno di mistero.
C’è aria d’attesa del giorno pieno.
Anche gli umani sono piuttosto silenziosi e guardinghi in questo sabato ancora caldo di settembre.

Sembra impossibile che altrove,  Irma, il ciclone, stia falciando tutto ciò che incontra sul suo cammino.
Dalla panchina appare quasi affascinante, solo uno spirito inquieto, novello genio che esce libero dalla lampada di ottone.
Disegna, il genietto, ghirigori verso la Florida, vivo e misterioso, incurante della distruzione che lascia dietro di sé.
Alice ha tutto preparato.
Ha ritirato le suppellettili esterne e le piante, mettendole al sicuro.
Infaticabili, marito e cognato stanno già inchiodando assi robuste a porte e finestre.
Tutto è ben sigillato. Tutto è pronto ora per attendere Irma.
“Stay safe. Dio vi protegga!” rimbalzano frenetici i messaggi di amici e parenti nel web.
I tre, intanto, sorridono al mondo. Un bicchiere in mano, brindano.
Una bella vitalità si sprigiona dalla loro immagine. La inviano a parenti e amici con una battuta.
“Certamente,  da qualche parte nel mondo, saranno le cinque, l’ora dell’aperitivo. Abbiamo fatto tutto il possibile. Dunque, adesso brindiamo a noi!”.
Che gioia vederli così positivi!
Questo è davvero lo spirito de “La Panchina”!
Sì, riuscire a piegare la realtà comunque al nostro star bene.

I passerotti, dopo i saluti e i convenevoli mattutini, si sono sparpagliati in giro alla ricerca di cibo.
Il sole adesso è più alto all’orizzonte.
“Stay safe, Alice! Waiting for you in Italy.”

E voi, cari amici, tornate ancora qui sulla panchina, ad allenare i muscoli della mente e del cuore!



Published: sabato 9 settembre 2017

mercoledì 6 settembre 2017

Verso l'autunno








Buongiorno, carissimi amici de “La Panchina”!

È da un po’ di tempo che non mi siedo in questo luogo fantastico!
Quante persone nel mondo reale si sono avvicendate intorno a me, tutte con l’allegria dell’estate e la voglia di vivere intensamente!
Mi hanno letteralmente sequestrato e tenuto lontana da voi.

È stato bello cercare di ricreare l’armonia della nostra panchina nella realtà estiva e non sono mancati incontri interessanti.
Questo non vuole dire assolutamente che io non vi abbia pensato. Anzi.
Il desiderio di ritornare a fermarmi cinque minuti nel silenzio magico di questa pace virtuale è stato decisamente grande.
Le parole che giravano nella giostra della mia mente hanno trovato uno sbocco all’esterno solo in parte.
Ancora una volta tutta questa folla di persone desiderava essere ascoltata, accolta in un abbraccio di comprensione.
Dunque me ne sono restate a iosa per noi, qui, nel luogo della riflessione e della meditazione.

Mi viene subito in mente che il repentino cambiamento del tempo solleva mille emozioni e sensazioni variegate.
Avrete notato i colori che utilizzano una nuova tavolozza di sfumature.
La cosa che mi colpisce particolarmente è il colore dell’aria,  limpida e cristallina, che allunga l’orizzonte lontano lontano e rende l’azzurro del cielo di vetro, anche un po’ freddo, ma foriero di nuove sollecitazioni e di mistero.
Il sole sulla pelle torna ad essere indispensabile. Ogni nostra più piccola fibra avverte che l’autunno è in arrivo a grandi passi e che è bellissimo fare un’ultima scorta di luce e di calore.
In tutto questo la mente lavora ad un ritmo nuovo.
Da un lato guarda con disappunto al buio che striscia subdolamente nella sera e alle corone di nuvole che ogni tanto si formano per correre chissà dove, dall’altra sente nascere una nuova aspettativa che qualcosa di bello accada, qualcosa che consoli, che gratifichi l’anima tenuta in standby durante i giochi estivi.
Mi viene di pensare che sta a noi scrivere in qualche modo il nostro futuro e che quindi questa sia una bella opportunità di ricominciare a progettare una vita piena, fatta di poco, ma scelta almeno nella libertà del pensiero, alla ricerca di parole che ci rendano più saggi e più armonici come esseri pensanti, a dispetto di tutti gli intralci e gli orrori che troviamo ogni giorno sul nostro cammino.

Buone parole e buoni pensieri a tutti noi!
Tornate ancora qui con me a divagare alla ricerca della serenità!
Insieme alleneremo i muscoli della mente e del cuore!
Vi aspetto!



Published: mercoledì 6 settembre 2017

Poetar m'è caro

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