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Edoardo Spadaro Firenze 1893 - Firenze 1965 |
Odoardo Spadaro
Odoardo Spadaro è figlio del tenente siciliano Gustavo Spadaro, morto quando lui aveva soltanto quattro anni, e di Mary Marchesini, concertista di arpa di agiata famiglia.
Odoardo ha la possibilità di frequentare le scuole della buona borghesia fiorentina e intraprende poi studi di giurisprudenza che abbandona per il teatro.
Sarà fantasista alla Sala Umberto di Roma, nel dopoguerra si dedicherà al teatro e al cinema, partecipando anche ad una commedia musicale.
Tra le sue numerose e variegate composizioni e interpretazioni ricordiamo "Il valzer della povera gente" e "Sulla carrozzella" (1939), prodotta dopo che il razionamento della benzina aveva fatto sparire le automobili.
Tuttavia la sua canzone più popolare è "La porti un bacione a Firenze", sulla solitudine e l'emigrazione, ripresa da Nada a Canzonissima nel 1971.
Questo è il testo
Partivo una mattina co' un vapore
e una bella bambina gli arrivò.
Vedendomi la fa: "Scusi, signore,
perdoni, l'è di Fiorem sì lo so.
Lei torna a casa lieto bello, vedo,
ed un favore piccolo gli chiedo.
La porti un bacione a Firenze
che l'è la mia città
ma in cuor l'ho sempre qui,
La porti un bacione a Firenze,
Io vivo solo per rivederla un dì.
Son figlia di emigrante,
per questo son distante
lavoro perché un giorno a casa tornerò.
La porti un bacione a Firenze,
se la rivedo ve lo renderò.
"Bella bambina "gli ho risposto allora
"il tuo bacione è a casa porterò
e per tranquillità fin da quest'ora
in viaggio chiusa a chiave lo terrò
e appena aggiunto là, bimba di giuro,
il bacio verso il cielo andrà sicuro.
Io porto il tuo bacio a Firenze
che ll'è la tua città ed anche ll'è di me,
porto il tuo bacio a Firenze
e mai giàmmai potrò scordarmi te.
Sei figlia de migrante per questo sei distante
ma sta sicuro un giorno a casa tornerai
Porto il tuo bacio a Firenze
e da Firenze tanti baci avrai.
Ll'è vera questa storia e se la un fosse
la fo passà per vera sol perché
so bene i lucciconi e quanta tosse
gli ha chi distante dalla patria gli è,
così ogni fiorentino che è lontano
vedendoti partir ti dirà piano:
la porti un bacione a Firenze
gli è tanto che un ci vo, si vede, io un ci sto.
La porti un bacione a Firenze.
Non vedo l'ora quando tornerò.
La nostra cittadina graziosa e sì carina
la c'ha tant'anni e pure la un'envecchia mai.
Porti bacioni a Firenze
di tutti i fiorentini che incontrai.
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