Ordinate,
di qua e di là dalla strada,
è tutto un rosseggiare di viti.
Quasi a perdita d’occhio,
a schermare la luce,
a creare incerti ricami,
pare che inviti
il solitario passante
a liberarsi delle inutili ansie,
a bere quel mare esaltante
di rumori,
di odori,
di colori sfumati,
che ti restituiscono integro l’animo,
invano annientato.
E corri,
corri sempre più forte
a dividere la tua gioia con lui,
ma ahimè
rapito dal tempo
lui non può, non sa più ascoltare.
Niente paura.
Forse domani in un lampo,
appena al di là della curva
vedrai rosseggiare ancora le viti.
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