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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Fiaba - Il verde che vibra











Storia di una coccinella 



Alla sua vista il merlo Lol che si trovava a passare di lì fischiettò sorpreso: "Ma i puntini?".
"Guarda in terra, forse le sono scivolati..." gracchiò il giovane corvo Gor appollaiato sullo steccato.
"Ho visto anch’io che non li ha, però dovrebbe portare fortuna lo stesso..." commentò un passerotto piccolo piccolo, che non doveva essere nato da tanto.

Rossina, la coccinella, correva preoccupata di qua e di là nella striscia di erba tenera che circondava la sua piccola tana ben protetta dal melo che solitario e tranquillo era di guardia all'orto.
"Aiuto!" gridava "Aiuto, mi hanno derubata! Tutti i miei puntini neri sono scomparsi! Mi ero appisolata appena un poco e nel sonno mi sentivo cosi leggera, quasi una farfalla...".
"Ma come, invece di ringraziarmi... Te li ho tolti io, sciupavano il tuo bel cappottino rosso. Ma se li rivuoi ci metto niente a disegnarteli." intervenne a questo punto Mrs Pre, la lepre.

Rossina saltò subito su alquanto arrabbiata: "Dunque, gentilmente provvedi subito. Credi, forse, di essere davvero una stilista? Cosí mi sento anonima,  insignificante e quasi quasi meno vitale... Non ci avevo mai pensato... forse sono proprio quei puntini che mi danno energia...".
"Scusa!" mormorò Mrs Pre contrita.
"Scusa e scusa... non lo sai che
con i miei puntini
devo portare fortuna ai bambini
che cercano di tenermi il più possibile
sui loro ditini?"
recitò con convinzione la tenera Rossina. "Oh, ora come farò senza puntini?" continuò poi preoccupata.
Mrs Pre la osservava agitarsi, chiedendosi cosa fare per calmarla. Poi l'idea: "Guarda, se la smetti di agitarti, proverò a ridisegnarli proprio dove erano... ho un pennarello nero automatico che fa tutto da solo... dosa perfettamente il liquido...".
"Sei sicura di esserne capace?!  Mah...". Rossina riprese coraggio: "Oh, probabilmente mi devo fidare e basta! E sia, procedi!".
Il merlo Lol non resistette: "Ma che banalità! Con i puntini ti uniformi di nuovo alla massa. Senza, sei unica e originale. Non è meglio?".
"Bravo, Lol, l’ho pensato anch’io. Ma forse sbagliamo." commentò Mrs Pre.
"È sempre meglio essere unici ed originali, ma devo pur sempre essere una coccinella... altrimenti come farò a trovare il mio amore? Se proprio vuoi, Mrs Pre, puoi buttare alle ortiche quel nero che non mi è mai piaciuto... Non hai altri colori?".
"A me piace il giallo... ma forse col rosso ci stona. Comunque se al tuo amore non gli piaci con la tua originalità, vuol dire che non gli importa di te ma solo del giudizio del mondo." chiosò Signora Lepre pensierosa.
"Io penso che il verde, che col rosso vibra, sarebbe proprio il colore ideale.". Il giovane passero non aveva potuto fare a meno di intervenire. Giallo? Ma che stavano dicendo? Era peggiore del nero.
"Ok, che bella idea, giovanotto. Vada per il verde che vibra. Ma vuoi mettere? Vibrare o uniformarsi. Questo è il problema." Mrs Pre, adesso sorrideva.
"Ringrazio dei tanti suggerimenti..." mormorò a questo punto Rossina "Mi avete molto turbato... però un verde dotato di vita propria, che vibra sul mio rosso, mi sembra proprio che non possa essere rifiutato... per cui procedi pure e dai luce nuova alla mia livrea. Ma ce l'hai un attrezzo per creare i miei nuovi puntini verdi e vibranti?".
Rossina ha appena finito di porre la domanda quando si blocca di botto per riprendere subito.
"Sai? Mi sono ricordata adesso che i puntini, che siano rossi, gialli o verdi, non li può mettere chiunque, ci vuole la mano delicata di un bambino... direi di sei o sette anni, non di più e non di meno... e dove lo troviamo uno che sia disposto a lasciare i suoi giochi con gli amici e si occupi di una piccoletta come me?".


Giovannino era un bambino molto timido. Passava le giornate nella sua cameretta ed era così triste perché non si sentiva accettato dai suoi coetanei, forse proprio per la sua serietà.
Un pomeriggio la mamma sfornò una bella teglia di biscotti da portare alla nonna e incaricò Giovannino di farlo!
Lui era molto titubante, non gli andava di attraversare quel boschetto dove si radunavano anche un paio di bulli. La mamma lo convinse promettendo che il sabato sarebbero andati a comprare il costume di carnevale: 🐞
Così il bambino si convinse e, come era solito fare, si mise in tasca un pezzettino di pane da sbriciolare tra l'erba accanto al sentiero: aveva letto che gli animaletti del bosco spesso non trovavano cibo in quella stagione.
E fu appena uscito dal boschetto che sentì dolci e flebili vocine... Riuscì a captarle solo grazie alla sua grande sensibilità. Fu inevitabile, quindi, accorgersi della riunione che stava avvenendo intorno alla piccola coccinella senza puntini.
Allora si aggiustò meglio gli occhiali sul naso e si accovacciò vicino al brusio
Una coccinella così, stupenda, fantastica, meravigliosamente meravigliosa, non l'aveva mai vista. Era di un rosso brillante come una goccia di sangue!
Il bimbo affascinato decise che le avrebbe ridato le sue preziose macchioline. Casualmente aveva con se’ un pennarello speciale a più punte e a più colori. Molto rapidamente, senza che il dolce animaletto quasi se ne accorgesse, toccò velocemente le sue ali con la punta del verde.
La coccinella prese immediatamente un aspetto elegantissimo. Si diede una scrollatina e si avvicinò alle sue amiche compagne di razza.  Gli sguardi curiosi si moltiplicarono e il brusio nel gruppo salì. Ma che eleganza.... ma che portamento con quelle macchiette verdi vibranti! 
Mrs Pre Signora Lepre, Lol, Grac e il passerotto, felici di quella conclusione, misero in scena una specie di danza acrobatica.


“Ma dove se li sarà fatti quei tatuaggi?” si chiedeva intanto un gruppo di coccinelle di un rosso tenue senza puntini sopraggiunto nel frattempo.  
Qualcuna disse: “Ci andiamo noi a chiederlo a quella coccinella così elegante...”.
Detto fatto furono davanti a lei a chiedere le informazioni. 
La risposta le deluse un po’: "Il tatuaggio me l’ha fatto proprio ora un bimbo col suo pennarello.".
Le coccinelle che provenivano dal giardino di Lauretta si guardarono intorno, ma non videro alcun bambino lì nei pressi. 
Sempre più perplesse, ci rimasero quasi male. Quella coccinella voleva forse prenderle in giro? Allora colei che sembrava essere la più importante tra loro disse tutto d'un fiato, con grande serietà: "Nel mondo ci sono anche coccinelle solo rosse come noi. Anche noi portiamo fortuna e, anche se siamo meno appariscenti, oggi per tutti coloro che mi hanno vista sarà stata una buona giornata... chi ha bisogno di un po’ di fortuna non ha interesse ai nostri pallini, neri oppure no, gli basta di trovarci e condividerci con coloro a cui vuole bene.”. Poi, tutta orgogliosa e senza indugi, prese il volo seguita delle sue numerose compagne ciarliere e sorridenti e ormai dimentiche dei tatuaggi.

Intanto il bimbo era già arrivato dalla nonna. Si sentiva sicuro e pieno di allegria.
La coccinella, riconoscente, prima che lui si allontanasse, aveva voluto fare un regalo a Giovannino. Gli  aveva bisbigliato all'orecchio: "Quando i compagni a scuola ti daranno fastidio, fammi un fischio. Io verrò silenziosa e attaccherò un mio pallino speciale, uno di quelli indelebili che mi ha dato la mia mamma e che ho sempre tenuto in un cassetto segreto per ogni evenienza, proprio sul naso di quei birichini, che cosi avranno altro da pensare che prendere in giro te.".
Da quel momento Giovannino si era sentito leggero come una piuma.
Aveva cercato invano la coccinella per ringraziarla. 
L'elegantissima Rossina, però, era già sparita. Si era letteralmente dileguata!

Ormai era sceso il buio e la luna era comparsa all'orizzonte.
Tutti gli animaletti erano ritornati nei loro rifugi e adesso dormivano sereni.
Giovannino era rimasto a casa della nonna per la notte. Aveva mangiato i biscotti preparati dalla mamma con lei ed era andato a dormire nel suo lettone. 
Quella notte nei sogni visse di nuovo con emozione la grandiosa avventura in cui si era imbattuto quel giorno.
Avventura? Mah!? Non era chiaro cosa gli fosse realmente accaduto. 
Comunque finalmente si sentiva davvero se stesso, Giovannino, un bambino di sette anni, libero e sicuro.



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