Allo specchio
"Specchio specchio delle mie brame..."
recitava ad ogni piè sospinto la regina matrigna della fiaba.
Interessante questa immagine,
abbellita dalla fantasia interpretativa
dei bambini, non è vero?
Certamente
il rapporto con lo specchio
non è cosa da poco
e le implicazioni
che vi svolazzano intorno
sono molteplici
e molto interessanti,
se solo ci fermiamo un attimo
a pensarci.
Vi va di giocare un po'?
Dunque, scegliete lo specchio dei due
che più vi aggrada e
...
Raccontate
📌
📌
Scelgo il primo specchio perché ha meno superficie riflettente. Infatti a me piace specchiarmi ad occhi chiusi oppure specchiarmi senza specchio. Ossimoro? No. Vuol dire entrare dentro me a guardare come sta la mia essenza e iniziare un dialogo davanti al mio specchio interiore, appunto, per capire, analizzare e accogliere il dolore o la gioia che vive in me.
In una di queste analisi ho capito che: uno, che la sofferenza nasce quando non accetto la situazione che la vita mi offre e il che equivale a non accettare la propria vita; due, che è importante intraprendere da soli il cammino dell'essere pienamente uomini senza bisogno dell'approvazione degli altri. Questo è un lavoro quotidiano e costante, perché è più facile scivolare nell'autocommiserazione che sviluppare quella forza interiore che ti spinge a vivere delle situazioni, soprattutto le più difficili, come un guerriero pronto a gestire le difficoltà. Con il tempo si possono apprezzare cambiamenti visibili anche agli occhi.
Questo interessante tema mi ha fatto venire in mente la famosa frase di Antoine de Saint-Exupéry che nel "Piccolo principe" dice "L'essenziale è invisibile agli occhi."
Grazie infinite. Il tema è bellissimo e ci sarebbe da parlare ancora tanto però insomma basta così.
(Maria Grazia)
📌
Caro specchio, specchio delle mie brame, quanti difetti che rifletti!
Sono davvero così bruttina?
Mi verrebbe da allontanarmi e non affrontarti.
Tu, invece sei così affascinantem a pentagono arzigogolato e color oro abbronzato… un po’ troppo per me che apprezzo lo stile sobrio.
Hai ragione: i capelli sono diventati bianchi in vari punti, ho qualche ruga e macchia in più nel volto e sì, ho accumulato anche qualche chiletto, ma ti prego guarda, guarda bene, il mio sorriso… sicuramente non l’hai mai notato così rilassato e pure i miei occhi sono scintillanti come non mai!
Ecco, li rifletti anche tu… vedi, la mia anima è serena ed è questo che vorrei che le persone notassero, nonostante la mia salute cagionevole. Sono in pace con me stessa e allora sai che c’è? Mi tengo tutti i miei difetti e ti sorrido e ti sorrido ancora.
Vorrei invitare tutte le persone a non fossilizzarsi troppo nell’aspetto fisico e specchiarsi nello specchio dell’anima che riflette le nostre emozioni.
Caro specchio, ora, se me lo permetti, ti lascio per andare a scrivere questi pensieri essenziali non solo per me, ma anche per le mie amiche de "La Panchina"!
Grazie e a domani!
(Monica)
📌
Non mi piace granchè fermarmi davanti allo specchio. Mi
guardo molto poco, a malapena quando devo uscire. Dovrò pur vedere se sono
pettinata no? Una cosa però è certa, mi
serve uno specchio abbastanza grande affinchè possa vedermi bene, visto che mi
limito al colpo d’occhio.
Non ho bisogno di truccarmi, non l’ho mai fatto e mi
sento comunque a posto. Se ho necessità di guadarmi vuol dire che ho bisogno di
vedere eventuali difetti in modo tale da correggerli, ove possibile, ma non
certo le mie tante, profonde rughe. Non serve guardarle e approfondire, è tempo
perso, ma se mi capita di esserci davanti mi viene in mente che un tempo guardavo
i miei orribili brufoli giovanili e ne
ho un po' nostalgia.
Mi guardavo allo specchio anche quando piangevo, dietro
alle incomprensioni con mia madre. Mi aiutava. Aspettavo lì davanti e mi
guardavo fino a che non mi ero totalmente sfogata, anche con qualche strillo.
Ma che brutta espressione avevo però! A
quel punto mi guardavo fino a fissarmi, fino all’infinito, fino a non vedermi
più. Mi annullavo da sola? O più semplicemente non volevo vedermi in quel modo. Chissà...
Ora
sono felice del fatto che non mi fermo a specchiarmi nemmeno quando lo pulisco.
Lo pulisco bene, bello lo specchio in sè, nemmeno una macchiolina il mio, ma io
non mi vedo e nemmeno mi interessa. Voglio occuparmi d’altro, ripeto, è tempo
perso. Ne ho di cose da fare!
I miei eventuali dubbi esistenziali? Vedo di
risolverli parlando con le persone o leggendo qualcosa di mirato e non mi
vengono comunque davanti allo specchio. Mi vengono la notte, se mi sveglio e
non posso fare altro che aspettare l’alba.
(Claudia)
📌
Caro amico mio,
Scelgo te specchio con il vetro più grande perché sei circondato da meno fronzoli e hai anche un piccolo difetto così che mi assomigli di più.
Il fatto che anche il tuo vetro sia più sciupato si armonizza di più con l'anima mia.
Sai? Fra le tue rughe riesco a vedere le mie, ma non mi importa, non ho mai dato troppa importanza all'aspetto esteriore. A volte sono stata presa dalla vanità femminile certo, ma credo di non essere mai arrivata ad esserne succube.
Il tuo specchio malconcio mi porta a vedere un altro parallelo che ho con te.
Siamo invecchiati, ma la differenza fra noi è che tu hai acquistato solennità ed io mestizia, ma ti dirò che riesco ancora a vedere una traccia dell'antico splendore che era in me.
Il pensiero della mia giovinezza cavalca questo ricordo e non si esaurisce neppure se mi allontano da te. Sì, perché non devi credere che io me ne stia a tormentarmi sul passato. Non mi sento di essere diventata una candela spenta, un moccolo ormai inutile, ma i segni del tempo sono in noi e tutti e due li stiamo usando per lasciare un segnale.
Tu tramandi lo stile, io ho trasmesso la vita. Tu sarai sempre più apprezzato, io sarò dimenticata ma sono nata per questo.
Anche io sto manifestando come te le tarme nel mio corpo anche se in me prendono altri nomi, ma quanti ricordi ho quando ti guardo. Eri lì quando la mattina correvo dietro ai ragazzi e spesso non trovavo neppure il tempo per darti una occhiata.
Ma ero bella sai! Anche con un ricciolo fuori posto.
Poi, se la vogliamo dire tutta, ho sempre cercato di far crescere la mia vita interiore, di elevare il mio spirito sulla pesantezza della carne.
Quante lotte con il mio orgoglio, quante con la superbia. Tu le conosci tutte perché molte te le ho raccontate, altre le hai intuite, ma adesso rilassiamoci, amico mio: il futuro non è nelle nostre possibilità, abbandoniamoci a quello che verrà.
(Rita)
Scelgo te specchio con il vetro più grande perché sei circondato da meno fronzoli e hai anche un piccolo difetto così che mi assomigli di più.
Il fatto che anche il tuo vetro sia più sciupato si armonizza di più con l'anima mia.
Sai? Fra le tue rughe riesco a vedere le mie, ma non mi importa, non ho mai dato troppa importanza all'aspetto esteriore. A volte sono stata presa dalla vanità femminile certo, ma credo di non essere mai arrivata ad esserne succube.
Il tuo specchio malconcio mi porta a vedere un altro parallelo che ho con te.
Siamo invecchiati, ma la differenza fra noi è che tu hai acquistato solennità ed io mestizia, ma ti dirò che riesco ancora a vedere una traccia dell'antico splendore che era in me.
Il pensiero della mia giovinezza cavalca questo ricordo e non si esaurisce neppure se mi allontano da te. Sì, perché non devi credere che io me ne stia a tormentarmi sul passato. Non mi sento di essere diventata una candela spenta, un moccolo ormai inutile, ma i segni del tempo sono in noi e tutti e due li stiamo usando per lasciare un segnale.
Tu tramandi lo stile, io ho trasmesso la vita. Tu sarai sempre più apprezzato, io sarò dimenticata ma sono nata per questo.
Anche io sto manifestando come te le tarme nel mio corpo anche se in me prendono altri nomi, ma quanti ricordi ho quando ti guardo. Eri lì quando la mattina correvo dietro ai ragazzi e spesso non trovavo neppure il tempo per darti una occhiata.
Ma ero bella sai! Anche con un ricciolo fuori posto.
Poi, se la vogliamo dire tutta, ho sempre cercato di far crescere la mia vita interiore, di elevare il mio spirito sulla pesantezza della carne.
Quante lotte con il mio orgoglio, quante con la superbia. Tu le conosci tutte perché molte te le ho raccontate, altre le hai intuite, ma adesso rilassiamoci, amico mio: il futuro non è nelle nostre possibilità, abbandoniamoci a quello che verrà.
(Rita)
📌
Quando passo dall'ingresso guardo sempre lo specchio che è attaccato alla parete e mi vengono in mente tante idee in base al mio umore.
Quando ho furia mi do un'occhiata veloce per controllare in generale se sono pronta per uscire. Altre volte mi fermo e mi studio per capire come sono ora a questa età e mi giudico troppo male.
Spesso mi sento dire da chi mi conosce che fuori ho un'espressione seria. Io so perchè. Da quando sono caduta e ho riportato conseguenze gravi, guardo sempre in terra. Le strade per la maggior parte sono con pietre sconnesse ed io ho paura di cadere. Allora mi riprometto di fare una faccia sorridente e mi preparo a questo specchio a fare un po' di ginnastica facciale. Pronuncio nomi e parole difficili a voce alta per muovere gli zigomi e i muscoli del viso.
Alla fine però mi sembra che lo specchio mi dica: "Ma dai, cerca di essere spontanea e comportati come meglio ti senti di fare. I giudizi degli altri ascoltali per migliorarti, ma ognuno di noi deve essere spontaneo.".
Lo specchio poi mi suggerisce: "Datti un po' di rossetto, un velo di cipria e vai fuori.".
(Silvana)
📌
Caro specchio, un po' più eleborato del tuo compagno d'avventura, ti ho scelto perchè essendo collezionista di specchi ad imitazione di Lucida, ho capito subito che tu sei conservato peggio rispetto al secondo e quindi se ti guardo il mio viso è più nascosto.
Io generalmente ho un buon rapporto con gli specchi proprio per la mia passione per loro, nata da uno specchio dei miei bisnonni che se ne stava solo soletto in casa e in cerca di compagnia... Ormai però sono un po di anni che quando passo davanti alla mia collezione, il mio sguardo non si sofferma, con non chalance passa velocemente senza prestare attenzione. Ti ho ho scelto perchè non riusciresti a rispecchiare proprio bene la mia immagine, perché anche tu hai un po' di anni e quindi mi va bene così.
Dunque, gli anni passano per tutti (specchi e persone) però anche se non riesci più a riflettere a dovere, riesci a dare una mia immagine un po' sciupata: ecco una ruga che salta fuori... e i lineamenti che cascano, perchè i tessuti vecchietti cedono.
Ma cominciamo da capo
Ora che ti sto guardando, anche se l'immagine non è troppo chiara, ti dirò che sto curiosando nei particolari del mio viso. Era proprio tanto tempo che non lo facevo e farlo con uno specchio antico dalla cornice molto elaborata è più accettabile. Tu sei molto più vecchio di me, ammettilo.
Mi vedo, cerco di tenere un tono e, santo cielo, io sono sempre io. Mi sono trasformata un po', ho cambiato il mio aspetto, forse, e pensandoci bene, esteticamente, non sono più la Lauretta di qualche anno fa, ma dentro di me io sono sempre io...
Il mio carattere è sempre lo stesso, predisposto all'ottimismo anche se la vita qualche volta qualche bottarella me la regala.
Mi basta divagarmi un po' e la Lauretta ritorna quella di anni fa e "La Panchina" mi aiuta molto ad ottenere questo piacevole risultato.
Mi guardo nuovamente e scopro che mi accetto così come sono, fa niente se il tempo è passato e ha fatto il suo lavoro, pazienza...
Però ho un grande vntaggio che non avevo mai conseiderato: io mi vedo nello specchio, magari devo ammetterlo devo usare gli occhiali,ma mi vedo. Questo vuol dire che ci sono, che sono viva e questa è la più grande fortuna che mi poteva capitare
Grazie, caro specchio antico che mi hai regalato una nuova prospettiva: la vita è molto più importante rispetto a un viso decadente.
(Lauretta)
📌
Eccomi qui, finalmente a casa. Sono stanchissima. Me ne andrò il più presto possibile a letto. Prima, però, dovrò affrontare questa seccatura dello struccarmi. Lo farò senza acqua!
Oggi mi strucco qui: nel mio angolino preferito. Ho bisogno di uno specchio che mi gratifichi un po' e questo va bene per oggi. È perfetto. Il vetro antico è un po' rovinato. Non mi vedo in modo nitido, tuttavia è meglio così, credetemi.
Oggi utilizzerò il latte detergente.
Devo dire che questo latte detergente nuovo ha un profumo piacevole e molto delicato: mi calma. È una vera carezza e mi fa uno straniero effetto... È come se mi ricordasse qualcosa. Sì, ci sono... quella cipria... magica! Sì, proprio quella della scatola rotonda, quella compatta con il piumino di velluto. Aveva uno strano nome... mi sembra fosse "Puff".
Lo specchio arzigogolato mi rimanda adesso un'immagine che avevo dimenticato.
Ho dieci anni ed è la prima volta che ho la possibilità di vedere da vicino questo meraviglioso belletto. (continua alla pagina "Racconto - Cipria")
(Vanina)
📌
0 commenti:
Posta un commento