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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Una fiaba per sognare - Michelino e il Sassococcinella











Michelino  e  il  Sassococcinella




📚

“Mamma, guardaaa!!! Guarda, mamma, lo abbiamo trovato finalmente! Un sassooo!!!”.
Non lontano dal Ponte di Tiberio, Michelino si catapulta sotto la panchina in fondo al piccolo giardino. 
La panchina in questo momento è all'ombra. 
Tutta la luce è catturata dalle antiche pietre del ponte piene di storia.

Come avrà fatto Michelino a vederlo? 
Michelino ha sollevato il trofeo: un sasso liscio e regolare o meglio una coccinella. 
Sembra proprio vera, con i suoi sette punti neri e qualcosa, forse una certa espressione intenzionale, che la rende quasi viva.

Michelino è incontenibile. 
Saltella come un pazzo brandendo la piccola coccinella mentre la carezza. 
Qualcosa accade. 
Lo scenario cambia.

Ora è da solo. Non c'è più la panchina, non c'è più il ponte, non c'è più la mamma.
Tutto ondeggia intorno a lui. 
Si trova in mezzo ad alti e carnosi fili d'erba. 
Il suo orizzonte si è ristretto, ma Michelino non ha paura. 
Nel punto in cui si trova, la luce entra frastagliata, ma è sempre tanta e gli consente di vedere alla sua destra un enorme pianta di malva. 
Un fiore gigantesco lo sfiora. I suoi petali sono di una grandezza inimmaginabile, di un colore mai visto prima per l'intensità dei suoi rosa e delle sue striature. 
Su uno di essi, dalla parte opposta, la coccinella si è posata con grande delicatezza. 
È grande… grandissima. È più grande di lui. Lo osserva con semplicità ma anche con estrema attenzione. 
Sembra ammiccare, muovendo impercettibilmente le antenne flessuose.

Michelino è tutto eccitato. Gli sembra di cogliere un invito a vivere una straordinaria avventura. Non sa perché, ma in questo momento non gli interessa nemmeno. Si sente agile, piccolo e leggero. 
Con un salto si ritrova seduto tra le ali della coccinella, mentre lei si è già levata in volo verso chissà dove.

Michelino è davvero sorpreso dalla velocità con cui si sposta da una foglia all'altra quella coccinella, con lui a bordo tra le ali.  Una foglia di alloro, un fiore di oleandro, ancora un altro di quella malva speciale.
Di sfuggita coglie i ruderi dell'anfiteatro romano.

Adesso la coccinella va così velocemente che tutto intorno la luce si è scomposta in righe di colore verticali e soprattutto orizzontali.
Per una manciata di secondi non riesce più a comprendere dove stanno andando, ma il suo cuore scoppia di felicità perché, ne è certo, ci sarà una sorpresa.

Un brusco arresto, ma brusco davvero.
Sono arrivati!
Michelino cerca immediatamente di recuperare la testa che gli si è spostata in avanti e apre subito gli occhi per... cogliere la sorpresa.
Con l'impatto la coccinella è scomparsa... a quella velocità chissà adesso dove sarà arrivata!
Lo ha mollato lì. Solo.
Una zampa pelosa incombe su di lui. Bianca? Grigia? 
Non sa decidere. Di chi sarà? Dovrà scalarla per capire di cosa si tratta.




📚

Michelino ha aspettative positive. Non ha paura. 
Quindi comincia a risalire lungo quella zampa pelosa.
Il pelo non è molto lungo e non è facile per lui scalare quella zampa. 
Tuttavia ha una tale energia dentro di sé che in un tempo ragionevole riesce ad arrivare in cima a quel promontorio.

Oh, che meraviglia!
Si trova su un belvedere meraviglioso... in verità, è sul collo di un fiero levriero.
Questi si gira verso di lui e lo osserva con aria sapiente. 
Ben strana situazione si trova a vivere Michelino.
Il Levriero è accovacciato davanti a una scena improbabile. 
Un uomo con una ricca veste bianca è inginocchio davanti ad un attento signore che lo sovrasta. Incombe su di lui, seduto su uno scranno di tutto rispetto, forse è un trono. Deve essere qualcuno di molto importante.

Michelino torna a considerare quel fiero levriero al collo del quale è gioiosamente aggrappato.
Un nuovo amico. Di tutt'altre dimensioni rispetto all'amica precedente!
Non fa in tempo a formulare questo pensiero, che con un preciso colpetto del muso il levriero sposta il ragazzino sul suo dorso. 
E poi... via!

Si gira repentinamente e con un balzo si infila in un passaggio circolare al di là del quale svetta un castello turrito.
Michelino è tutto eccitato. Chi vivrà in quel castello? Chi incontrerà? Quale mistero nasconde una sì possente fortificazione?
Sente che all'interno qualcosa gli si svelerà. Abbraccia il levriero che lo trasporta e chiude gli occhi mentre passano come un razzo attraverso le due colonne d'ingresso.
 
Anche questa volta l'arresto è brusco.
Si ritrova letteralmente spiaccicato al collo del suo levriero. Lo stomaco in gola, i capelli in avanti come una vela.
Finalmente è di nuovo se stesso. 
È solo ancora una volta. Il suo amico ha continuato la sua corsa come aveva fatto la coccinella. Che strano! 
È come se nessuno possa fermarsi nei luoghi in cui lo trasportano. Una coincidenza? Potrebbe essere… ma lui non lo crede.

Si prepara a scoprire cosa lo attende in quella dimora. 
È impaziente e ansioso come mai. 
Cosa lo aspetta? Cosa accadrà di bello?





📚 

Michelino si prende alcuni secondi per guardarsi intorno.
Tralascia le torri di guardia e decide di entrare nell'edificio principale, che svetta nella parte centrale del castello, ma non dal portone principale.

Sembra che non ci sia nessuno e che stranamente l'entrata sia incustodita.
Michelino, però, non ha dubbi. Sente di dover essere prudente. Perché poi? 
Non sa darsi una spiegazione, ma decide di utilizzare quella piccola apertura laterale, quasi invisibile, che crede di scorgere su un lato del mastio.

Mentre pensa... è già all'interno.

🎶
Su, su, su
ancora più su.
Salgono su
le fiamme del mio cuore.
Amami tu
che mi hai donato amore.
 
Giù, giù, giù
ancora più giù.
Scendono giù
le lacrime amare
che, padre, tu
mi hai voluto donare.
🎶
 

La nenia gli giunge sommessa, ma sa ben guidarlo nella stanza segreta.
Michelino adesso non è più un bambino, ma un bel ragazzo muscoloso, riccio e biondo.
Si sente a suo agio nei panni dell'eroe.
Sa con precisione quali azioni deve mettere in atto per rendere la libertà a quella principessa vessata e triste. 
Imprigionata, separata dal suo cavaliere e tra le pene d'amore, legata tristemente ad una colonna, è persino privata del semplice movimento.

L'eroe-liberatore è molto coinvolto. Guadagna i piani superiori attraverso scalette sempre più difficili, non sa se addirittura attraversa le pareti. Sa soltanto che in pochi secondi riesce ad essere al cospetto di quella ragazza in lacrime che canta il suo amore senza posa.

A mani nude spezza le catene.
La principessa è libera. 
Gli sorride, lo bacia sulla guancia e si dissolve nel pensiero.
 
Non lontano dal Ponte di Tiberio, Michelino è appena uscito da sotto la panchina in fondo al piccolo giardino.
Solleva il suo trofeo: un sasso liscio e regolare o meglio una coccinella. Sembra proprio vera, con i suoi sette punti neri e la sua espressione intenzionale che la rende quasi viva.

Michelino è incontenibile. 
Saltella come un pazzo brandendo la piccola coccinella, mentre la carezza.  
“Mamma, mamma! Sono andato lontano, lontanissimo! Ho volato fortissimo, e il levriero mi ha portato al castello. Ho liberato la povera principessa innamorata. Ho… ho… “
“Frena, Michelino!  Sì, hai trovato un sasso dipinto… È molto bello… e pieno di magia, vero?”.
“Ho… ho… ho baciato la principessa sulla guancia, ecco! O forse no... È lei che che mi ha baciato sulla guancia!”.
“Davverooo!!! Ma dai!".
"Davvero, mamma! Finalmente sorrideva...".
"Ok... Ok, questo sasso è bellissimo, Michelino. Portiamolo a casa. Vieni!”.

Sul ponte di Tiberio il sole splende con tutta la sua energia, mentre la panchina scompare  del tutto nell'ombra abituale del piccolo giardino.
 



📚  📚  📚
 
 
 
 







 



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