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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



sabato 25 marzo 2017

La voce del silenzio










Eccomi ancora qui con voi sulla panchina!
Avvicinatevi pure senza timore, voi che timidamente vi profilate all’orizzonte!

C’è una calma surreale oggi.
Il silenzio è quasi totale qui intorno.
Si ha l’impressione che abbia uno spessore, che si possa addurittura toccare.
L’assenza quasi totale di rumore pervade ogni più piccolo spazio.
Si espande nel sole primaverile che, a dispetto delle previsioni, fa capolino e indora i tegoli vecchi dei tetti.

Il silenzio... che fascino esprime il silenzio!
In molti hanno provato a definirlo, a descriverne la voce...
E sì, anche il silenzio ha una voce, una melodia sconosciuta di cui  pochi riescono a godere.
Nel nostro mondo votato al rumore, non si sa neppure più che esso in realtà esiste.
Ci parla una lingua gradevolissima.
È un  mondo fantastico in cui riusciamo a sentire persino il suono dei nostri pensieri.
Dal mio tablet si leva il ticchettio delicato delle parole che sto scrivendo.
Quello che mi colpisce è che le parole, e questi pensieri che vanno formandosi, hanno un ritmo proprio e delizioso, una specie di musica che porta serenità ed equilibrio nella mia mente.

Una voce lontana lontana richiama qualcuno.
Forse un bambino o, più probabilmente, un cagnolino.
Vibra il pavimento abbracciato alle vecchie travi.
Oscillano insieme nel continuo adattamento al tempo e alla vita.
Stranamente oggi non si odono schiamazzi di uccelli.
Né corvi e cornacchie né rapaci gabbiani né tubar di colombi animano i tetti.
Dalla viuzza sottostante, per un attimo, sale il canto ben intonato di Giovanni... occidentali’s karmaaaa...
Saluta in corsa il nuovo giorno, accarezza la città che riprende pian piano a vivere.
Il lieve soffio del vento, uno zefiro quasi impercettibile, attiva vibrazioni sonore che sono un vero piacere da percepire con tutti i sensi ritornati prontissimi in questa piccola oasi di silenzio quasi virtuale.

La voce del silenzio è sempre stata la mia voce preferita.
Indispensabile per lasciar fluire i miei pensieri, mi è necessaria per cogliere quelli profondi degli altri, che per me sono ragione di vita.

Abbassiamo, dunque, questo frastuono che ci opprime senza che noi neppure ce ne accorgiamo, soprattutto educhiamo i nostri piccoli a vivere il silenzio come un dono, un dono foriero di mille possibilità.

Tornate ancora ad ascoltare la voce del silenzio e ad allenare i muscoli della mente e del cuore  qui sulla panchina!


❤❤❤❤❤❤❤❤




Published: sabato 25 marzo 2017

giovedì 23 marzo 2017

Cara Panchina













Cara Panchina


Cara panchina,
oggi voglio parlare direttamente con te.
In questi giorni mi sei mancata davvero tanto.
Mille cose mi hanno tenuto lontana dalle parole e dai pensieri, che mi piace intrecciare proprio qui, sulla panchina.
Dovevo rimediare il più presto possibile e, dunque, mi accingo a farlo.

Infatti, vedo che molti amici si affacciano curiosi in questo luogo leggero di rilassamento e di scambio.
Vedo anche l’espressione delusa con la quale se ne tornano indietro, quando sulla panchina non c’è nessuno.
Eh, sì.
Se ci si abitua ad un incontro, ancora di più se è un incontro di pensieri, si incorre in una deliziosa abitudine, una sorta di malattia, meglio ancora, in una specie di dipendenza per cui non si può più fare a meno di questi piccoli momenti in cui ricaricarsi di nuove energie positive.

Così il mio allontanamento forzato dalla nostra panchina, mi ha procurato una grande nostalgia delle sue atmosfere quiete e costruttive.
E forse è stato lo stesso per i tanti che si avvicinano in punta di piedi, con molto molto riserbo.
Ecco.
Già aver tradotto in parole queste variegate sensazioni mi fa sentire molto meglio.

Il tepore primaverile intorno alla panchina è carezzevole, anche se la famosa pioggerellina di marzo ancora una volta non si smentisce.
Che dice, che dice la pioggerellina di marzo?
Ci dice che la luce di primavera passa anche attraverso le nubi, ci sfiora l’anima come rugiada e, con fare materno, farà risorgere in noi una nuova vita che, a dispetto di tutto, contribuirà a creare un mondo sempre nuovo.

Ora mi sento molto meglio. È bastato davvero poco, solo qualche minuto per resettare ogni tensione o stanchezza.
Grazie a tutti voi che vi siete fermati qui un attimo insieme a me.

Alla prossima, cara panchina!











Published: giovedì 23 marzo 2017

lunedì 13 marzo 2017

Domenica è sempre domenica















Domenica è sempre domenica 



Buongiorno!
Eccoci ancora insieme.

Che bello potersi fermare un attimo a riposare e a dare libero sfogo ai nostri pensieri!
Nel silenzio e nella luce che circondano la panchina, sembra che tutto si chiarisca più in fretta.
Il pensiero spazia libero con  maggiore facilità.
Riflessioni e considerazioni emergono dal profondo e una grande sensazione di appagamento raggiunge, gradita, il livello di coscienza .

Dunque, appena mi sono seduta, ho sentito immediatamente tutta la tensione del corpo allentarsi, anche quella semplice attivata dal banale camminare, quella del fare una piccola cosa come aprire al sole una finestra o parlare al telefono.
Qui il tempo assume un valore ed una valenza diversa.
Così ho lasciato fluire la prima riflessione che voleva a emergere.

Mi è tornato immediatamente alla mente il senso di un breve scritto che un’amica ha postato giorni fa su fb, in cui si evidenziava il valore religioso e rassicurante della domenica.
Mi girava in testa già da tanto, direi da subito, perché credo che ci sia molto di vero, al di là dell’essere osservante oppure no.

Come ho scritto nella pagina introduttiva “Perché  siamo qui” di questo blog, all’uomo di oggi in ansia perenne mancano momenti ricorrenti e rituali di calma e riflessione che ne rigenerino lo spirito.
Non ha molta importanza quali essi siano, ma è indispensabile che ci siano.

Come “... siede sulle scale a filar la vecchierella incontro là dove si perde il giorno e novellando vien...” di leopardiana memoria, così anche noi dovremmo “novellar” da qualche parte, dando un ritmo alla nostra vita.
E in fondo, la domanda sorge spontanea, dove questo si può fare meglio che qui su "La Panchina"?

Ripensando a quanto affermava la mia amica, non ho potuto fare a meno di notare quanto numerosi siano stati questi momenti-rituali che mi hanno molto aiutato nel tempo.
Uno per tutti.

Ho sempre vissuto lontano dal mio luogo di origine così ho continuamente avuto tanto da fare perché non c’è mai stato proprio nessuno ad aiutarmi.
Ho dovuto organizzare la mia vita e fare continuamente scelte di priorità.
Pian piano, senza pensarci a tavolino, mi ero organizzata dei momenti ricorrenti di rilassamento.
Mi accorgo adesso che, invece di far telefonate disordinate e incongruenti,  avevo creato il rito domenicale della telefonata a mia madre e a mia suocera.
Queste telefonate erano importanti perché ritenevo di non sprecare quel tempo, anzi di fare cosa buona e giusta a dedicare un po’ di me stessa a questi scambi.
Io attendevo con piacere tali occasioni di vivere il non-tempo, di lasciare la fretta in un’altra stanza della casa e trascorrevo anche un’ora in piedi al telefono fisso, che a quel tempo era fissato al muro.
Telefonare era dunque un rituale che sottolineava l’importanza di un giorno speciale, quello della domenica, in cui il ritmo era diverso da quello abituale e in cui si potevano scambiare momenti di vita che non era possibile trascorrere insieme nella realtà.

Ciò rafforza la mia convinzione che, anche chi è laico o lavora di domenica, dovrebbe crearsi dei piccoli rituali piacevoli i quali sottolineino un sano ritmo del tempo che trova anche momenti di silenzio e di meditazione.
Naturalmente altri tipi di rituali e altre abitudini virtuose possono essere scelti e costruiti per qualsiasi altro giorno della nostra vita.

Grazie per la vostra gratificante presenza.
Tornate ancora qui, intorno alla panchina, a sviluppare pensieri e idee nuove!











Published: lunedì 13 marzo 2017

mercoledì 8 marzo 2017

Mimose










❤😊❤



Buongiorno, amici carissimi de La Panchina!
Benvenuti!
Mai come oggi mi fa piacere incontrarvi.

Nel mondo del web e non solo, oggi si rincorrono milioni, miliardi di auguri, un tripudio di immagini e di parole.
E questo è bello, bellissimo.
Ritengo che ogni volta che si utilizzano parole gentili sia, in ogni caso, sempre una festa.

Fiori,  mimose, cuori, torte stupende e nastri... un vero arcobaleno di spunti che sollevanano inevitabili riflessioni.
Non mi sottraggo, dunque, a farne alcune con voi.

Tra i mille input che sono giunti oggi qui intorno alla nostra panchina, molti suonano come parole ripetute all’infinito che non producono cambiamenti reali.
È come ammirare una girandola imitativa e mastodontica che non consente neppure di poter ringraziare tutti, uno per uno, con vere parole, pensate e proprie, sgorgate dal cuore.

Si ha come l’impressione che ci si arresti, intrappolati e vinti, in un rametto di splendida mimosa di cui peraltro amo i colori e l’inconfondibile aroma.

Festeggiare la donna vuol dire avere capacità di rispettare se stessi, e quindi gli altri, profondamente convinti che noi apparteniamo al genere umano, non importa affatto distinguere tra uomini o donne.
Con le specifiche differenze di genere, insieme costituiamo la bellezza di essere umanità intelligente che mira all’evoluzione e al raggiungimento di traguardi alti, umanità che non dovrebbe rimanere intrappolata in inutili competizioni ormai antistoriche e fuori posto.

Io vivo da sempre il mio essere donna come un fatto neutro, anzi.
Sono addirittura felice di essere una donna.
Con tutti i miei limiti come persona, mi sento di valere come un uomo e non mi pongo in soggezione davanti all’altra metà del mondo.
Questo è  il mio credo giornaliero, è quello che tutti i giorni comunico con ciò che faccio e ciò che dico.

Non sempre è stato semplice superare le barriere poste sul mio cammino, ma crederci e perseguire i propri obiettivi penso sia l’unica strada per tutti.
Quindi mimose sì, ma è in ogni momento che si deve "lottare" e che non si deve dimenticare di essere esempio per tutti.

Comunque, a tutti voi qui intorno alla panchina, buona festa della donna!

Grazie della vostra presenza!

Continuiamo ad allenare insieme i muscoli della mente e del cuore!



❤😊❤





Published: mercoledì 8 marzo 2017

lunedì 6 marzo 2017

Nidi








Nidi



Piove lento sulla città.
Piove lento sui nostri pensieri.

Una calma inusitata,  però,  s’insinua dentro di noi.
Da qualche mattina è bello dormire.
Dormire il sonno dei giusti,  quello che rigenera lo spirito e la volontà.
La sera ci coglie, a sorpresa, con uno scampolo di luce all’orizzonte.
Si sente rinascere in noi il desiderio di vivere ancora, di iniziare nuovamente a sperare, di partecipare al rinnovamento della natura che ci coinvolge con fermezza e determinazione.

Se si presta l’orecchio, nella pioggia che scende lenta sulle vecchie pietre e su orti e giardini ancora per la maggior parte brulli, si percepiscono sommessi ma decisi i richiami nei nidi.
Tra poco sarà primavera e dalle piccole uova deposte su alberi amici un frullar d’ali riempirà gli occhi e la mente di chi crederà ancora al miracolo della vita.

Incredibilmente, sembra all'animo stanco che ancora tutto sia possibile, che ci sia una nuova partita da giocare, che qualcosa di bello e di buono può essere se si vuole raggiunto.

Intorno alla panchina noi abbiamo tenuto al caldo i nostri cuori, utilizzando semplici parole per costruire semplici pensieri, per far vivere e rivivere emozioni a tutti noi, per far volare in alto idee positive e consolatorie.

Siamo quindi già ben predisposti a cogliere i primi esordi di questa nuova vita, di questo  miracolo che si ripete e si ripete e si ripete ancora,  all'infinito. 



Published: lunedì 6 marzo 2017

giovedì 2 marzo 2017

CONDIVIDETE








Benvenuti, amici de La Panchina!

Sono sempre molto felice di vedervi qui e, insieme a voi, giocare un po’ con le parole.
Esorcizzare la noia e la tensione può essere semplice,  vero?
È semplice come vivere emozioni variegate, attraverso suggestioni verbali.
È facile come incontrarci ogni giorno qui intorno alla panchina.
È rassicurante come scambiarci anche solo un breve saluto amico.
È  confortante rigenerarsi in un’atmosfera serena in cui poter “abbandonare le armi”.
È interessante confrontarsi e sorridere per nulla.

Dunque, proprio per questo, vorrei pregarvi di CONDIVIDERE queste esperienze, questo mood.
Se le idee circolano e in molti convergono intorno a La Panchina, sarà  più bello e più stimolante per tutti noi, non credete?
Un gruppo troppo chiuso si rinnova con maggiore difficoltà.
Per questo, vi prego di non dimenticare di condividere ogni pagina quando ne uscite.
Pensate quante cose belle potremmo mettere in moto!

Scusate se oggi mi sono persa in aspetti organizzativi... ma parlare con voi mi dà molta soddisfazione anche solo se dissertiamo del nulla.
Spero sia così anche per voi!

Buona giornata!
E non dimenticate!
Io vi aspetto sempre qui ad allenare i muscoli della mente e del cuore.




Published: giovedì 2 marzo 2017

Poetar m'è caro

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