Si sentiva piccino piccino
Quel giorno si sentiva ben determinato. Aveva deciso. Doveva almeno provare. Doveva assolutamente se non riuscire almeno cominciare a superare le sue sicurezze, le sue paure.
Sarebbe uscito. Questa volta assumendo un atteggiamento del tutto nuovo. Avrebbe provato a darsi un tono come se non fosse così basso e mingherlino. Al contrario, avrebbe cercato di rimandare l'idea che lui si vedeva adeguato, quasi aitante, come tutti quelli che avrebbe incontrato, che la folla non gli dava affatto disagio, anzi aveva una gran voglia di incontrarla per misurarsi con il suo abbraccio che fino a quel momento era stato mortale.
Si vestì di tutto punto, scegliendo con cura cosa indossare. Scelse un cappotto di Casentino arancione per farsi notare dalle signore che fino a quel momento non avevano mai mostrato di farlo. Aggiunse un cappello sempre arancione per acquistare ancora qualche centimetro. Infilò nelle scarpe i rialzi che si era procurato il giorno prima. Non li aveva voluti troppo alti per non esagerare e cadere nel ridicolo. Non era certamente il caso vista la situazione.
Quel giorno era sereno, una bella giornata piena di luce. Appena fu pronto, si buttò letteralmente tra la folla che invadeva caoticamente le strade della città. Partì veloce, con piglio sicuro. Sembrava si guardasse intorno in cerca di qualcosa, di qualcuno. E in realtà era proprio così. Desiderava assolutamente individuare qualcosa di gratificante per la sua anima che, di questo era sicuro, era molto più bella di quello che gli altri credevano.
E comunque aveva deciso. Sarebbe arrivato davanti alla vetrina, a quella vetrina, al di là della quale c'era una commessa che a lui sembrava stratosferica. Non l'aveva mai degnato di uno sguardo, quando si era fermato lì davanti. Forse non lo aveva proprio visto, magari non aveva neanche girato lo sguardo verso di lui e, se mai poteva essere accaduto, lo aveva attraversato come se fosse stato trasparente.
Dentro di sé sentiva che oggi sarebbe andato tutto in modo diverso. Chissà poi perché! Si sarebbe mostrato a lei sicuro e sereno. Non voleva certo metterla in allarme. Sicurezza e equilibrio nell'atteggiamento, potevano essere la chiave per aprire un'importantissima porta di comunicazione. Come avesse maturato questa convinzione non ricordava, ma tant'era.
E così fu. La ragazza lo notò non appena lui ebbe varcato la soglia dell'elegante negozio. Non fu il suo Casentino arancione a colpirla, ma la voglia di scoprire, perché mai quel ragazzo avesse scelto proprio quel tipo di abbigliamento. Lei non amava fermarsi all'apparenza. Amava scrutare le persone nel profondo.
Sapeva proorio bene cosa volesse dire sentirsi inadeguati. Anche lei aveva avuto il problema di accettare la sua altezza, eccessiva fin da quando era piccola. Non sapeva come fare a nascondersi, a non farsi subito notare. Che sofferenza e che angoscia aveva provato! Poi per fortuna aveva scoperto che le indossatrici erano altissime, che bastava mantenere il peso ad un giusto livello e comincuare ad essere ammirata. Infine aveva trovato lavoro in quella boutique ed aveva cominciato ad essere veramente se stessa.
E ora, infatti, in quel ragazzo, oltre al naso grosso, al modo affrettato di parlare, vide la bontà della sua anima, la sua onestà, la sua attitudine a proteggere. Tra i due scoccò un magico cortocircuito.
In seguito, lui comprese anche perché aveva assunto quella postura curva fin dall'infanzia. Lo aveva fatto per timidezza, per timore di mostrarsi, di farsi giudicare, di non essere all'altezza degli altri. In realtà non era poi così basso, bastava raddrizzarsi e sollevare la testa nei confronti del mondo. Se voleva, poteva dominarlo.
La bella ragazza si innamorò di lui. Si innamorò perché aveva saputo leggere nella sua anima. Non si era fermata in superficie. Lui era già innamorato di lei.
I due si sposarono e lei ogni sera, carezzandogli amorevolmente le spalle, riuscì a riportare l'uomo alla sua reale altezza, perché, credere nell'altro, dandogli fiducia, cure e amore fa miracoli.
Si acquista sicurezza. E da qui secondo me nasce tutto.
RispondiEliminaInfatti, proprio così, cara Claudia. ❤
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