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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - Leggende di Natale

 


Natività Mistica - Botticelli


Esistono molte leggende
intorno al Natale.
Eccone degli esempi.


🎄
Il bastoncino di zucchero

Nella leggenda

è di zucchero,

ha sapore di menta,

è bianco a strisce rosse.

La leggenda racconta di un dolciaio

che lo creò per ricordare Gesù.

Infatti,

questo bastoncino di zucchero

racchiude in sé molti significati.

Il caramello, di cui è fatto,

rappresenta Gesù che è la roccia solida

su cui si costruiscono le nostre vite.

·        La forma  è quella della "J" di Jesus (Gesù)

e anche quella del bastone da pastore

(Gesù è il nostro pastore).

·        Il bianco è la purezza e l'assenza di peccato.

·        Le strisce rosse grandi

simboleggiano il sangue di Cristo

versato per i nostri peccati,

le strisce sottili i segni delle frustate

ricevute dai soldati romani

per ordine di Ponzio Pilato.

Il sapore di menta piperita

ricorda il sapore dell'issopo,

pianta aromatica usata 

nel Vecchio Testamento

per purificare.



🎄

Il pettirosso

Nella stalla di Betlemme viveva anche

un piccolissimo uccellino marrone.

Durante la notte

l'uccellino si avvide

che il fuoco stava per spegnersi.

Allora, il generoso uccellino,

per tenere caldo il bambino,

volò verso il fuoco e lo tenne acceso,

muovendo le ali per tutta la notte.

Il mattino seguente

l'uccellino aveva sul petto

un bel piumaggio rosso brillante

come premio al suo amore

per Gesù Bambino.



Proviamo a creare anche noi
una leggenda o un racconto?
Chi comincia?



🎄
La leggenda della Stella di Natale
C’era un tempo una famiglia composta da babbo, mamma, nonna e figlia. Era
una famiglia molto unita. Erano felici perché uniti dal grande reciproco affetto.
D’estate Anita andava a raccogliere fiori per abbellire la sua casa visto che erano poveri e la loro era una casa semplice. 
Arrivò il freddo inverno e la nonna si ammalò. Tutta la famiglia si dedicava  a lei per farla guarire ma quella febbre non si abbassava. Anita era la più preoccupata perché si sa, i bambini sono quelli con meno difese e sicurezze e poi lei voleva davvero molto bene alla nonna!
Usciva spesso a guardare le stelle ma la viglia di Natale si affacciò alla finestra perché fuori era davvero troppo freddo. Guardò il cielo, era un turbinio di stelle, bellissime, un’incanto. 
Anita le fissava raccomandandosi che  facessero  guarire la sua amata nonna.  Illuminavano il prato davanti a lei tanto che  pensò di uscire a raccogliere qualche ramo di foglie per abbellirle la camera. Ne avrebbe sicuramente tratto conforto, pensò.  Gliele mise in un vaso sul comò e andò in cucina a prepararle  una tazza di latte caldo e miele. 
– Bevi nonna, ti farà bene! -  le diceva.  La nonna grata e speranzosa, bevve il latte preparato con tanto amore.
Nell’uscire dalla stanza Anita posò gli occhi sul comò e... meraviglia delle meraviglie, vide dei bei fiori colorati in quel  vaso che lei aveva appoggiato prima su quel comò. I fiori erano a forma di stella, bianchi e rossi.
Intanto, con tutte le affettuose attenzioni, la nonna guarì.
Le stelle da quel giorno vanno a significare un dono d’amore,  di rinascita e di fiducia. I fiori bianchi rappresentano i capelli bianchi della nonna e quelli rossi i bei riccioli rossi di Anita. Anche le Stelle contribuiscono a creare una calda atmosfera natalizia e sono un dono molto apprezzato.
(Claudia)


🎄
La leggenda della bambina dispersa
Da quanto tempo sono qui immobile?
Ho freddo. Sta diventando buio ed ho paura.
Mi sono persa nella bufera di neve mentre stavo rientrando a casa da scuola.
Il tempo sembra non passare mai e a tratti scorre troppo veloce.
Sento un rumore provenire da lontano. Che cos’è? Sh, silenzio… pure la neve quando cade e si è da soli fa rumore! Basta, fammi sentire! Odo una voce, ecco la sento più vicina. È il nonno! È nonno Giuseppe che mi è venuto a cercare e a salvare! Ora lo vedo, tiene in mano una lanterna! Non è solo, è con il bue e l’asinello… che trainano il carretto! Che lieta visione é questa! Gli corro in contro… non temo più il freddo e non ho più paura. Che pace e sicurezza ritrovo fra le sue braccia!
Mi conduce in una grotta dove accende un timido fuocherello con i pochi bacchetti che si è portato dietro e mi nutre con pane e formaggio. Che buono, non mi è mai piaciuto così tanto! Sento il sapore di casa e di nonna Maria! Chissà, quanto sarà in pensiero la mia nonnina!
Il bue e l’asinello mi circondano… cercano di scaldarmi con il tepore del loro corpo e del loro respiro. Mi sento meglio…. Si sarà sentito così Gesù bambino quando è nato? Si sarà sentito così in mezzo a tutte queste emozioni?
Oh, guarda una stella! Che bella e quanto luccica! La mostro al nonno che mi spiega di quale si tratta e mi dice di esprimere un desiderio. Ecco fatto. Mi addormento tra le sue braccia mentre mi racconta la storia di Gesù bambino e … mi sento a casa!
Quanto ho dormito! Mi sembra di sentire profumo di biscotti… mi stiracchio e apro gli occhi. Sono nella mia cameretta e la mamma mi sta chiamando per la colazione della mattina di Natale!
Ho sognato o ieri sono stata davvero dentro ad un presepe con il bue e l’asinello?
La leggenda della bambina dispersa alla Vigilia di Natale nella bufera di neve e mai più ritrovata finisce così.
Questa leggenda ci vuole insegnare a non smettere mai di sperare e che a pregare ci si può riscaldare!
(Monica)


🎄
Il bue
E' una vitaccia la mia!
Estati calde da struggersi anche all'ombra, pochissima acqua a disposizione, inverni freddissimi e poco cibo per tutti tanto che anche il padrone dimagriva a vista d'occhio. Del lavoro poi non se ne parli, tirare l'aratro per cercare una manciata di terra fra le pietre, le botte del padrone, le maledizioni e giù altre botte. Sempre bastonate e adesso che succede?
Non c'è pace neppure di notte.
Anche un bambino nella mangiatoia! Potrei innervosirmi, ma questo piccino, se possibile, sembra messo peggio di me. Con questo freddo che mi fa rabbrividire, come starà lui che è nudo? Ha una copertina, ma porello. Ho una fame che mi mangerei il tetto di paglia della capanna se ci arrivassi. E lui bello pacioso, che fa, mi sorride?
Io non ve lo volevo dire, ma mi sono avvicinato di più alla mangiatoia per dirigere il mio fiato sul suo corpicino e lui se n'è accorto. Adesso non riesco a dormire tanta è l'amarezza nel mio cuore.
La mia vita è stata sempre così dura, e sarà ancora così, non c'è scampo. Sento un tocco tenero ma deciso. E' Lui ! Come è possibile? I miei occhi si spalancano per la sorpresa e così rimarranno per sempre, ma soprattutto sento una pace nel cuore che non ho mai conosciuto. E ' stato Lui! Ne sono certa, è meraviglioso! Continua a sorridere.
Da oggi anch'io avrò sempre un sorriso nel cuore.
(Rita)
 

🎄
In una stalla di Betlemme c'era un gran fuoco ma fuori faceva un gran freddo. Di giorno passavano di lì molti uccellini migratori. Facevano quella rotta sapendo che in quella stalla era nato un bambinello e che i suoi genitori, avendo paura che prendesse freddo, avevano acceso una grande stufa con il tubo che portava fuori il fumo bello caldo.
Un giorno passò di lì una famiglia di uccellini, una mamma coi suoi figli, che li fece fermare un momento intorno al tubo per riscaldarsi e affrontare meglio il viaggio tanto lungo. Tutti intorno alla mamma e con il caldo, gli uccellini si ripresero e cominciarono a scuotersi tutti tutti, belli belli, poi cinguettanti e parlando con la loro mamma su dove dirigersi, si avviarono verso la meta. Giovannino, però non resistette al più grande desiderio di vederlo, di conoscere il bambinello, così fuggì dal gruppo e andò dentro la capanna.
    Vide questo bambinello in mezzo a due animali Otto e Tea che gli facevano  caldo con il loro fiato.
Quando decise di uscire perché lì c'era tanto caldo e tanto fuoco, si accorse che la stalla ora era misteriosamente chiusa. Allora ecco cosa pensò di fare. Pensò di spegnere il fuoco con le sue ali e di passare da dentro il cammino e uscire. Accadde, però, che Giovannino si avvide che dentro il cammino c'era sempre il fuoco, ma coraggiosamente proseguì verso l'uscita per raggiungere la sua famiglia in partenza e fu così che si bruciò il pancino. La mattina Giovannino non credeva ai suoi occhi!
Era nato il pettirosso. Il bambinello aveva apprezzato ciò che aveva fatto l'uccellino per conoscerlo e gli aveva regalato uno splendido piumaggio rosso sul petto.
(Alba)


🎄
E'  nato! E' nato! Il Salvatore è nato!! 
Il piccolo ha tanto freddo e nessuno è in grado di coprirlo un po':
Alta nel cielo vola un'aquila che, visto il bimbo piangente, scende e si posa dolcemente sul corpicino di Gesù stando attenta a non graffiare la sua pelle delicata di neonato.
Gesù non dimenticherà mai il tepore che le morbide  piume dell'aquila gli hanno regalato quel giorno della sua nascita e dona all'aquila la nomina di uccello più grande, imponente sulla terra e gli dà la capacità di volare più in alto rispetto ad ogni  altro uccello.
Fiera della nomina ricevuta, l'aquila vola felice sulle cime più alte del mondo dove ha creato il suo habitat.
(Lauretta)


🎄
E' nato Gesù bambino. Fa tanto freddo e Maria non ha abbastanza vestitini  per coprire il bambinello. Gesù piange e si lamenta perché il mantello di Maria non è sufficiente a scaldarlo.
Maria e Giuseppe chiedono a tutti i passanti di poter avere qualche cosa per coprire il neonato, ma nessuno ha pensato di portare qualche cosa, in fondo sono passati da quella capanna incuriositi dalla strana luce che appare lì nei pressi  e quindi ora il bimbo ha solo ciò che sta indossando.
Una dolce pecorella bianca si avvicina a Gesù e lo copre con il suo morbido pelo. Gesù  smette di piangere... vuol dire che il pelo gli trasmette un po' di calore. Stimolato da questo silenzio un capretto, che aveva seguito un pastore, si avvicina alla pecorella e abbracciandola riesce con lei a circondare tutto il corpo di Gesù, che comincia a sorridere per il piacere di quel caldo abbraccio.
Maria, estasiata da quel momento di amore regalato a suo figlio, chiede alla pecorella:
- Come ti chiami bella pecorella?
- Mi chiamo Dolce:
- Non c'è nome più azzeccato, bella pecorella - dice Maria- e tu bel capretto che nome hai?
- Io mi chiamo Gabbana. Il mio pelo è molto morbido e viene usato per creare insieme a quello di Dolce dei filati che poi diventano tessuti e due umani, piuttosto geniali, creano con essi abiti caldi ed eleganti molto apprezzati in tutto il mondo...
(Lauretta)


🎄
Era la notte di Natale e tutti seguivano la stella cometa che indicava la stalla dove era nato Gesù Bambino.
Una povera contadina si era incamminata dietro i pastori che andavano là e piangeva perchè non aveva niente da portare al Bambinello: era troppo povera. All'improvviso lungo la strada vide dei sassi un po' particolari e decise di portarli alla capanna per ornarla con questi.
Era molto scoraggiata a vedere i doni degli altri e lei i sassini li teneva nascosti; quando giunse alla grotta li posò molto titubante. Improvvisamente questi sassi si colorarono e si illuminarono di una luce intensa che meravigliò tutti i presenti. 
Da allora per Natale vengono accese nelle case intorno al presepe delle lucine molto colorate in ricordo di quanto avvenne alla povera contadina quando si recò alla grotta.
 (Silvana)


🎄









 









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