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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

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lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - La donna di Bath

 



La donna di Bath

da "I racconti di Canterbury"
di Geoffry Chauser
(m. 1400)

Siamo ai tempi di re Artù.
Un cavaliere usa violenza ad una ragazza.
Il re lo condanna a morte,
ma la regina Ginevra gli darà salva la vita
se entro un anno e un giorno scoprirà
cosa le donne desiderano di più.

Il cavaliere
lascia Camelot e si avvia,
ma per quante donne interroghi
non riesce  scoprire
cosa le donne desiderano.

Infatti
ogni donna che incontra
risponde in modo diverso.

Proprio quando sta per ritornare
senza una risposta,
un'anziana lo ferma e gli offre il suo aiuto.
In cambio il cavaliere
le concederà qualsiasi cosa
gli chieda.

Così il cavaliere
può ritornare dalla regina
con la risposta che
ciò che interessa di più a una donna è
 avere signoria e dominio
sui mariti e sul loro amore.

Le dame di corte concordano
e propongono di liberare il cavaliere,
ma l'anziana misteriosa
spiega di essere stata lei
a fornire la risposta 
e che il cavaliere ha promesso
di darle qualsiasi
cosa lei avesse chiesto.
La donna desidera
di essere sposata.
Il cavaliere non può
che acconsentire.

Durante la prima notte di nozze
il cavaliere ha difficoltà
ad adempiere ai suoi doveri.
Allora la donna lo esorta a ragionare:
sarà meglio avere una moglie brutta
ma sicuramente fedele
oppure una moglie bella
ma certamente infedele?

Il cavaliere risponde
che sia lei a scegliere.
Poiché il marito ha appreso la lezione,
la donna risponde che
intende essere per lui
sia bella che fedele.

Quando il cavaliere si volta,
si accorge che la donna...
si è trasformata in una bellissima giovane.

La coppia vivrà felice e contenta
per sempre.



🌹

E voi?
Che ne dite?
Conoscevate questa novella?

Come
avreste risposto voi
alla richiesta della regina
Ginevra?

🌹


🌹

Che ne dico?  Sembra un semplice racconto di quel tempo, ma, trattandosi di violenza sulle donne, siamo sempre lì con il conto. La punizione, che è per sentenza del re e che oggi sarebbe per sentenza del tribunale, viene tramutata, guarda caso, da una donna.

Ecco le donne che sempre pensano di poter dominare sui fatti e che si sentono in grado di poter modificare gli accadimenti.

Tante donne oggi muoiono per questo. Fortuna che qui l’uomo, forse perché c’è di mezzo la pena di morte, è riuscito a redimersi, a cambiare comportamento, trovandosi addirittura a seguire il pensiero femminile. Anche se la donna lo esorta a ragionare, lui non decide, non è in grado. Il vigliacco, tanto arrogante al momento della violenza, lascia che a decidere sia lei, poiché il dilemma lo dilania: brutta e fedele o bella e infedele? Capisco che una scelta non può esserci. Comunque la vogliamo mettere, l’uomo rimarrebbe altamente insoddisfatto per cui l’autore, uomo anch’esso, gli ha dato la possibilità di avere una moglie bella e pure fedele. Nessun compromesso. Solo con l’orgoglio di avere accanto una donna così l’uomo si sentirebbe felice e contento, perlomeno nella novella.

Visto come va a finire possiamo definirla positiva perché dà speranza nel cambiamento, nel poter pensare che é possibile migliorare in qualche modo le cose. 
Nonostante le traversie e le fatiche si può raggiungere la felicità. Bisogna però sapere cosa si vuole dalla vita. 
La bellezza consiste nel gradevole apparire e ha la sua importanza, ma fondamentali sono la comunicazione e la comprensione altrimenti la felicità ha una scadenza. Alla lunga viene fuori che non si è costruito nulla.
Claudia



🌹


In questa sesta novella de “I racconti di Canterbury”, opera scritta di Geoffrey Chancer in Gran Bretagna dal 1380 in poi, si racconta di una leggenda ambientata al tempo di Re Artù, personaggio immaginario, il cui regno di Camelot è collocato ‘storicamente’ dopo la fine dell’impero romano.

Questa leggenda contiene aspetti interessanti, che in una lettura dei Racconti, fatta tanti anni fa, non avevo colto, mentre immediatamente mi sono accorta oggi di una somiglianza, almeno nel finale, con la fiaba della “Bella e la Bestia” di cui esistono varie versioni e che piaceva molto a mio figlio da piccolo quando gliela leggevo.

Il cavaliere protagonista della leggenda è uno stupratore, condannato dal re alla pena di morte, ma la regina Ginevra convince il re a commutare la pena, che consisterà nel cercare di scoprire nell’arco di un anno e un giorno, in giro per il regno, che cosa le donne desiderano di più e venirlo a riferire a corte. Se troverà la risposta giusta sarà perdonato.

Molte delle partecipanti all’incontro della Panchina hanno colto un aspetto che mi è sfuggito, ma che è importante: emerge qui il punto di vista femminile, la regina vuole rieducare il cavaliere, anziché punirlo con la morte, attraverso questo stratagemma. Nel suo vagabondare, con la minaccia della morte che lo incalza, il cavaliere incontrerà moltissime donne di età ed estrazione sociale diversa a cui porrà la domanda e si renderà conto di come ognuna esprima un desiderio diverso dall’altro. Innumerevoli desideri che lo faranno riflettere sull’unicità di ogni individuo, sulla particolarità di ogni desiderio, cose sulle quali, molto probabilmente, non aveva mai riflettuto prima, considerando le donne solo come oggetti con i quali soddisfare il suo istinto sessuale.

Ho trovato quattro spunti di riflessione, che mostrano anche la modernità del pensiero dell’autore.

1- Anziché una punizione estrema si ritiene più produttiva la rieducazione del condannato che si svolge proprio nell’ambito del suo delitto: conoscere e capire profondamente le donne così da vederle nella loro dignità, intelligenza, sentimenti e unicità.

2- La risposta giusta che riferisce alla regina e alle dame della corte mette in risalto il desiderio di considerazione e rispetto dei sentimenti che ognuna ha nei confronti del matrimonio.

3- Quando la ormai moglie del cavaliere, che ha rispettato la promessa fatta alla vecchia di sposarla, dietro però richiesta imprescindibile della corte - essendo stata lei dispensatrice della risposta giusta - lo esorta a scegliere che tipo di moglie vuole, lui risponde che deve deciderlo lei e qui c’è una realizzazione in azione pratica di quanto affermato precedentemente nella risposta, teorica, comunicata alla regina.

4- La trasformazione della vecchia in una giovane bella e fedele per me ha un insegnamento, che si trova anche in alcune versioni della “Bella e la Bestia”: quando si ama qualcuno, lo si accetta così com’è, perciò appare agli occhi di chi ama una bella persona, indipendentemente da come lo/la percepiscono gli sguardi degli altri.


Silvana B.




🌹

Ed eccoci con i cavalieri di Re Artù. Un cavaliere e una donna, l'eterno rapporto tra i sessi  che si connota dell'epoca storica  ma poi mica tanto.
Uno stupro... allora come oggi... il desiderio di prevaricare che non fa ragionare. Che moderno Chauser! Il re non ci pensa un minuto. Non avalla certi comportamenti e lo condanna a morte.
La reazione di Ginevra è forse più elastica: materna ed educativa ad un tempo. Ritiene infatti che sia più utile ricercare e allargare i propri orizzonti piuttosto che fermarsi alla prevaricazione prima e alla morte dopo. 
In qualche modo vuole dire che la donna può "addomesticare" l'uomo... non si dice forse che "dietro ad un grande uomo c'è sempre una grande donna?".
Un buon rapporto, un rapporto di vera comunicazione, può creare un'evoluzione così intima e positiva che può trasformare ogni cosa.
Se riesco a guardare l'anima bella di mia moglie, non vedo più le borse che ha sotto gli occhi o il suo naso troppo aquilino. Non è forse vero? Ci avete mai pensato? Quante volte abbiamo visto coppie così male assortite per le quali dall'esterno non capiamo come facciano a  stare insieme!
Per me la cosa più importante è l'interiorità che coglie nel profondo emozioni e aspettative cui rispondere.
Torniamo adesso a questa novella dei "Canterbury Tales". La donna di Bath dà forza e spessore alla figura femminile. Grazie alla possibilità offerta dalla Regina Ginevra, guarda caso un'altra donna, utilizzando la mente e il cuore, riesce a trasformare questo cavaliere dal comportamento dubbio ed egocentrico in un uomo più ragionevole e maturo.
Infine la vecchia donna di Bath si trasforma addirittura in una giovane e bella ragazza e qui vince la percezione che, come dicevamo prima, il cavaliere ha di lei, che cambia quando è catturato dalla sua interiorità.

Vanina



🌹

Per giudicare un uomo che aveva violentato una donna, Re Artù lo condannò a morte. La moglie Ginevra con la sua intelligenza femminile, volle trasformare questa condanna in un patto più ragionevole. Gli dette un anno e un giorno di tempo per avere la risposta dalle tante donne che avrebbe incontrato. Il cavaliere doveva scoprire che cosa una donna avrebbe voluto veramente da un uomo.
Il tempo passa e lui si trovò ad avere una moglie brutta e vecchia, perché era una promessa fatta a lei che lo aveva aiutato a rispondere alla domanda della regina.
Per magia però si svegliò nel suo letto... e c'era una donna giovane e bella!
È stato perdonato e anche premiato.

Silvana



🌹

Siamo alle solite.

Un uomo violenta una donna e poco importa che siamo al tempo di re Artù o forse prima, perchè questo non è importante. Il modo di fare umano non cambia. La donna è sempre stata oggetto di sopraffazione e di violenza, cambia forse la punizione che è grave quanto il delitto commesso. Deve morire, dice il re!

L'enormità della punizione, ci fa  trasalire, ma devo dire che l'ho apprezzata molto dato che viviamo in un mondo in cui la violenza sulle donne è quotidiana e aberrante.

Quasi in punta di piedi, entra in scena la regina Ginevra che volendo far ragionare il cavaliere, gli lascia un anno e un giorno di tempo per ripresentarsi a corte e riferire se ha scoperto cosa desiderano le donne.

Il cavaliere girò il paese in lungo e in largo alla ricerca spasmodica di questo misterioso desiderio femminile e fra l'altro capì che non era certamente la via della violenza quella che cercavano.

Gira e rigira, era molto interessato a risolvere il mistero, oltre tutto ne andava della sua vita, ma nonostante abbia sentito tutte le donne che ha incontrato, la risposta non è univoca. Nei pensieri delle donne ci sono ori, gioielli, dolcezza, ma non c'era una regola e, proprio quando allo scadere dell'anno concessogli, quando stava tornando al castello per riferire dei suoi inutili sforzi, incontra una donna molto anziana che dice di conoscere la risposta ed è disposta a rivelargliela ad una condizione qualunque essa sia. Si scoprirà che le donne desiderano esattamente ciò che desidera un uomo, avere il potere del comando e la certezza di essere amate.

La vecchia gli chiederà di essere sposata e lui non può tirarsi indietro e, quando è l'ora di mettere in pratica la lezione della regina Ginevra, esita ma poi si lascia andare alla saggezza della vecchia e viene ricompensato come in tutte le favole.

Peccato che la ricerca della saggezza non è da tutti e spesso non interessa neppure. Come non interessa ascoltare una vecchia anche se ha parole sagge. Peccato, bisognerà  aspettare la prossima favola. 


Rita




🌹

Oggi si ricorda il racconto di un cavaliere, giustamente condannato a morte per aver usato violenza a una giovane ragazza. 
Re Artù lo condanna, ma la moglie Ginevra, nella sua bontà tutta al femminile, vuole dargli una possibilità e lo manda a cercare di scoprire cosa una donna desideri da un uomo.
Il cavaliere non può  riuscire  a trovare una risposta  perché ogni donna desidera qualche cosa di diverso, ogni essere femminile ha un suo carattere e quindi vorrebbe dal suo uomo una cosa differente. 
In questo modo Ginevra ha costretto il cavaliere a darsi da fare per sapere ciò che fa piacere a una donna e comprendere che non è certo la violenza ciò che una donna ama.
Confuso da mille richieste che un uomo del 1400 sicuramente non poteva accettare, torna deluso e rattristato verso la reggia di re Artù, rassegnato alla morte, quando sulla strada trova una anziana e prova a chiedere anche a lei come la pensa, anche se l'opinione di una vecchia poco può interessare a un giovane cavaliere. L'anziana afferma che dirà la sua opinione solo dopo che il cavaliere l'avrà sposata. Controvoglia, ma nella speranza di salvarsi la vita, decide di sposarla, ma la prima notte di nozze con la vecchietta non è proprio entusiasmante.
La donna lo fa ragionare e gli fa accettare la risposta che è molto meglio avere una donna brutta ma fedele. Costretto dalla situazione, il cavaliere va da Ginevra  per dare la risposta che la vecchietta lo ha costretto ad accettare, dimostrando così di aver capito la lezione e di aver accettato ciò che nella realtà sarebbe stata la punizione per il gesto violento compiuto: una donna brutta ma fedele. Quando si gira, vede che la vecchietta si è trasformata  per magia in una bellissima giovane donna. A questo punto il cavaliere avrà pensato di non essere stato perdonato per la violenza fatta, ma piuttosto punito perché avrebbe avuto una sposa bella e sicuramente infedele... Anche se la magica vecchietta aveva promesso che nonostante si fosse  trasformata in donna giovane e bella gli sarebbe stata fedele, al cavaliere il dubbio dell'infedeltà sarà stato un tarlo che lo avrà roso per tutta la vita.

Lauretta


🌹 🌹 🌹

















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