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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - L'isola che c'è 2












Fase 2

18 maggio 2020


Quando la nostra libertà di azione viene limitata 
e l'incertezza ci assale, 
non sorprende che ansia e paura ci prendano di soppiatto.

Questo è stato molto vero durante la "Fase 1" 
di questa terribile pandemia.
Dunque, adesso dovremmo ricominciare e vivere, 
a recuperare serenità e voglia di vivere.

Sarà proprio così?
Quante emozioni contrastanti!

Allora ne possiamo parlare,
mentre alleniamo i muscoli della mente del cuore?

Vi va di provare a farlo?




📚

Dal 18 maggio è iniziata la fase due: si può finalmente uscire di casa, non solo per necessità, anche per fare semplicemente una passeggiata, ma perché non ne ho voglia? Perché non me la sento di varcare il cancello?
La paura per il coronavirus è stata talmente tanta che mi sono paralizzata.
Sento ancora addosso il terrore di trovarmi da sola in quel letto d’ospedale… cosciente o semicoscente, intubata e così vicino alla morte quasi da poterla toccare. Perché questo è quello che hanno vissuto e raccontano le persone che sono riuscite a guarire, grazie ai sacrifici dei medici e degli infermieri.
Il virus non è sparito dalla nostra vita e provo ancora l’angoscia di perdere i componenti della mia preziosa famiglia, di essere infetto e non saperlo o esserlo e dover vivere isolata.
E’ così anche per gli altri o solo per me?
Ora che posso non ho più lo spasmodico desiderio di andare a mangiare una pizza con gli amici, di acquistare quel paio di jeans che avevo adocchiato prima del lockdown (anche perché non ci entrerei più!), di andare a farmi “bella” dall’estetista e dalla parrucchiera.
Che mi sia venuta la sindrome della capanna... quella di cui parlano tanto i media?!
Credo proprio di sì.
Io continuo a restate a casa, a portare la mascherina, a tenere a debita distanza di un metro o anche più proprio te, amico, a cui voglio bene perché ti e mi voglio proteggere… perché non è ancora arrivato il tempo di baci e abbracci.
Voglio svegliarmi da questo incubo del Covid19, di riapprezzare la libertà che c’era e che per causa della frenesia e del logorio della quotidianità non mi rendevo conto di quanto fosse vitale!
(Monica)




📚

Sì, Monica, anche io ancora soffro di quella sindrome della quale parli: il nido, la casa, il tetto, il letto, il cibo, la salute: tutto ciò che realmente serve ed è di vitale importanza.
Mi sono crogiolata nel soddisfacimento dei bisogni primari e riappropriata del tempo ritrovato, quello che lascia spazio ai pensieri importanti e alla preziosità delle piccole cose. 
I sensi si sono acuiti e percepiscono il piacere di un delicato profumo, di una tinta che colora le ore del giorno e della sera e che trascina con sé la notte come una coperta avvolgente che scalda e rassicura. 
Ho partecipato più attenta al mutamento della luce, che passando getta dietro di sé tutte le ombre, mentre il giorno srotola ore su ore, mai uguali e mai diverse. 
Sono stata così bene con me stessa che ora uscire mi costa uno sforzo iniziale ed uno finale ancor piu duro, che mi vede stremata da un niente, da due passi, due suoni, due riflessi.
La mente si è sbizzarrita in mille congetture, propositi, ricordi e nuove sensazioni, ma il corpo si è fatto molle, come svuotato di slancio e connessione. 
Ancora dilungo questa 'convalescenza' nella precauzione e nell'accortezza per scelta,  ora non più imposta e obbligata.
Ecco, mi dico, anche questo è passato. La mia vita è stata sempre piena di sorprese, nel bene e nel male, inutile cercare di fissarne fotogrammi. La vita è un lungometraggio del quale ognuno è  il protagonista principale,  l'artefice, il regista  e lo sceneggiatore, con il suo stile  e  la sua abilità creativa, le sue convinzioni le conoscenze e conclusioni e il suo modo d'essere formatosi nel tempo. 
Credo importante essere in continua presenza e vigile attenzione perché non ci sfuggano di mano le meraviglie continue che ci sono donate, in prestito, oggi  e che poi saranno il viatico necessario al grande viaggio verso l'ignoto.
(Elisabetta)




📚

CORRI UOMO CORRI
Nasci e CORRI.
La tua vita sempre protesa verso una vetta che non arriva mai perchè non sei mai contento.
Ti poni mete sempre più importanti, sempre più ambiziose e CORRI per raggiungerle.
CORRI uomo CORRI.
Hai una meta oltre l'oggi. CORRI.
Nasci piccolo bambino e subito ti lanciano oltre.
“Mangia che diventi grande”. 
CORRI giovane ragazzo.
Sei più grande di tuo padre e vieni zittito perchè sei piccolo. “Cresci prima di parlare”.
E allora ragazzo CORRI, brucia le tappe che altri ti hanno messo.
La scuola! CORRI non ti fermare poi c'è il lavoro,
CORRI  per arrivare primo. 
CORRI perchè la vita affettiva ti chiama ma anche se CORRI hai poco tempo per le mete interiori che nessuno vede e te CORRI invano...
CORRI giovane uomo.
CORRI adulto per riaffermare i tuoi successi,
CORRI anziano perchè se non CORRI diventi invisibile e nessuno si ricorderà di te.
Le gambe cedono e tu CORRI nei tuoi figli.
Ti realizzi nei nipoti.
CORRI con loro verso le loro mete
che anche tu gli hai dato e li opprimi.
CORRI per loro e li giudichi come sei stato giudicato.
CORRI uomo CORRI. 
Verso cosa non lo sai più.
A furia di CORRERE hai perso di vista la meta e anche la tua dignità.
Che uomo sei diventato?
Nel mucchio emergono solo le eccellenze e sono poche.
Accentrano su di loro tutte le mete possibili e non c'è gara, non c'è meta, non c'è nessun obbiettivo da raggiungere.
Sono stati raggiunti tutti e allora uomo FERMATI.
Un giorno è arrivato il Covid e ha iniziato lui a CORRERE.
Lui CORRE e tu non puoi più andare a lavoro.
Lui corre e tu FERMATI,
non puoi andare in giro uomo FERMATI
non uscire uomo FERMATI
non abbracciare uomo FERMATI. 
Ora le mete interiori che avevi trascurato sono diventate prioritarie.
Uomo FERMATI
i tuoi figli stanno con te giorno e notte
insegnagli ad apprezzare quello che hanno, pensieri e sogni.
Sii contento di quello che hai, vivi nel presente.
E' sbocciato un fiore.
FERMATI ad ammirarlo.
C'è il sole con il suo tepore, FERMATI e godine. 
Tuo figlio ti sorride?
FERMATI e guarda!
Hai mai visto cosa più bella?
Sei vivo? Sii riconoscente perchè non era scontato.
FERMATI e non CORRERE
E' l'ultima possibilità che ti è data per riappropriarti della tua umanità.
Se ti FERMI, diventerai di nuovo capace di amare e insegnerai ai tuoi figli ad amare gli altri, avrai finalmente raggiunto la tua meta.
Uomo, FERMATI.
(Rita)




📚









5 commenti:

  1. È vero Rita. Non facciamo altro che correre e così facendo spesso non assaporiamo pienamente gli eventi che segnano la nostra vita. Personalmente mi rammarico di non aver goduto del tempo di attesa della maternità e soprattutto di non essermi potuta godere i primi momenti di vita del mio primo figlio, sempre tesa a preoccuparmi e a "difendermi" da chi mi riteneva inadeguata e trovava ogni occasione per denigrarmi. Ho continuato ad andare avanti, a correre e...a far correre. Arriva però il momento nella vita in cui, senza sapere il perché, ti assale un dubbio ed allora ti fermi. Smetti di correre, o almeno lo speri. Ad un certo punto mi sono fermata, anzi "ci" siamo fermati, io e i miei ragazzi, ed abbiamo dato una svolta diversa alla vita. La corsa non è finita, ne è cominciata un'altra forse ancora più faticosa, ma con una prospettiva diversa ed allora abbiamo corso sicuri di raggiungere una mèta che ci rendesse liberi nel pensiero e nelle azioni. Ora che ho raggiunto una bella età mi sono fermata, non corro più, mi godo la "nonnanza" (si dice? mah, mi piace chiamarla così!), a volte ritorno bambina con il mio piccolino, giochiamo insieme e recupero ciò che non ho potuto fare con i figli. Per ora sono ferma ma chissà che non debba riprendere a correre! Francamente non vorrei farlo... Quando mi chiedevano (anche da giovanissima) qual era la cosa che non mi piaceva affatto, rispondevo " Correre" e subito dopo "stirare" !!!

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    1. Io penso che nella vita non bisogna correre ma neppure vivere di rimpianti o comunque protesi al passato. Un bel salto per me è stato quando ho riconosciuto i miei errori passati i miei sbagli e i miei difetti e ci ho fatto pace. Nel senso che ho ri conosciuto che comunque ho fatto del mio meglio e che a quei tempi non ero cosciente di sbagliare. Questo mi ha rappacificato con me stessa e con gli altri e da quel momento è iniziata una nuova vita

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  2. Due volte ho commentato e due volte ho sbagliato a cliccare. Ma sarò imbranata? Più tardi riprovo

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  3. Mi piace molto sentirvi disquisire su questo argomento che trovo davvero interessante e mi coinvolge profondamente. Apprezzo moltissimo la capacità di fermarsi a pensare, a riflettere, ad osservare, a comprendere il mistero dell'essere, senza rimpianti e senza ripensamenti. "La Panchina" invita proprio a questo.
    Dunque... fermati e ascolta, essere prezioso! Hai un intero mondo a tua disposizione!

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