Giugno 2011
Beatrice e Fabio
Questa è la vita
di una classe seconda,
di una classe speciale,
in cui due alunni speciali
vivono la loro vita
di scolari.
Beatrice la secchiona
e Fabio il Ciccia
si entusiasmano
per l'arrivo di Silvia,
una nuova compagna
con la quale vivranno
incredibili avventure,
che coinvolgono
tutti i compagni,
fino alle vacanze
estive.
🎯
Era l'anno scolastico 2009-2010. I miei alunni erano in classe seconda. Fu quello un anno molto intenso, ricco di iniziative e per questo motivo completammo e pubblicammo il libro soltanto l'anno successivo, quando i ragazzi erano in terza.
Infatti, in classe seconda avevamo organizzato anche una mostra di oggetti del passato e questo evento ci aveva occupato molto più tempo del previsto.
Eccone un piccolo assaggio
🎯
Pag. 36, 37, 38, 39
"Pochi giorni dopo Fabio, Beatrice e Silvia si trovarono a leggere nel giardino della scuola, seduti sotto il grande albero davanti alla loro aula.
Dopo un po' che leggevano, sentirono un venticello sulla pelle e, all'improvviso, senza sapere né come né perché, si accorsero di essere dentro... una navicella spaziale!
Si guardarono intorno un po' impauriti e videro tanti pulsanti multicolori.
A questo punto, incuriositi, toccarono quello rosso, che era il più grande...
Con un boato assordante, partirono a razzo verso... l'infinito.
Attraversarono in un lampo la Via Lattea e atterrarono su un grande pianeta deserto.
In verità il pianeta non era affatto deserto, anzi era pieno zeppo di alieni, ma gli alieni erano invisibili!
E, infatti, i tre bambini sentirono immediatamente delle vocine... così si misero a cercare.
Cercarono e cercarono, ma non trovarono nessuno.
Fabio, Beatrice e Silvia continuavano a guardarsi intorno chiedendosi da dove provenissero quelle vocine.
Stavano quasi per mettersi a piangere, quando, all'improvviso, da dietro i grossi massi che chiudevano l'orizzonte, videro alzarsi in volo tante piccolissime navicelle, nascoste in nuvolette di fumo multicolori, silenziose e leggerissime come piume al vento.
I tre bambini, sorpresi da quella apparizione fantastica, spalancarono gli occhi dalla meraviglia e rimasero lì, a bocca aperta, per un bel po' di tempo.
Intanto, le navicelle piene di piccole strani alieni si avvicinavano sempre di più... i piccoli alieni avevano un corpo davvero strano, tante molle come gambe, otto occhietti di forme diverse...
Poi In men che non si dica, le le navicelle dei piccoli alieni circondarono quella in cui erano Beatrice, Fabio e Silvia che tremavano dalla paura, battendo forte forte i denti, che non volevano stare fermi per nessuna ragione.
Per un po' gli alieni rimasero fermi e stupiti ad osservare i tre bambini terrorizzati, poi le navicelle cominciarono a ruotare, a volteggiare come se danzassero e dai finestrini uscirono delle molle che... salutavano!
Allora i tre amici venuti dalla Terra si rilassarono e mormorarono con un filo di voce: "C-i-a-o! C-h-i s-i-e-t-e?", ma mentre gli alieni agitavano le loro molle, Silvia appoggiò il gomito sul bottone giallo e... immediatamente Beatrice, Fabio e Silvia si ritrovarono in un vortice... e poi sotto il grande albero della scuola con il libro in mano!
"Che avventura incredibile!" pensarono tutti e tre guardandosi.
"In classe!" diceva intanto la maestra.
I tre amici si alzarono e prima sorridendo, poi sghignazzando, si misero in fila con i compagni."
🎯
Pag. 45, 46, 47
"Il maestro di Italiano Simone era alto è molto grasso perché mangiava tanti cioccolatini ed era ghiottissimo di caramelle.
A volte, per questo motivo, era un po' insopportabile: infatti mangiava in continuazione caramelle a causa della sua voce arrochita, ma non le offriva mai ai bambini!
Aveva i baffi lunghi, i capelli bianchi, occhi verdi sbiaditi, un naso a patata e vestiti eleganti come un vero signore: cravatta blu a pallini bianchi o un farfallino al collo, un orologio originale di valore con lancette d'oro e d'argento, un bellissimo braccialetto e un piccolissimo tatuaggio sul polso.
Indossava sempre le stesse scarpe, probabilmente perché erano comode, e aveva un profumino delizioso, forse di dopobarba.
Anche lui, come la maestra di matematica, aveva una grossa borsa piena di libri.
Il maestro Simone aveva una vista molto lunga, anche se metteva gli occhiali per leggere, e un udito molto fino, così vedeva tutto quello che accadeva e sentiva anche bisbigliare!
Inoltre aveva una grande memoria ed era puntualissimo.
Era buono, simpatico, sapeva cantare molto bene ma non sapeva suonare la tromba o altri strumenti. Amava suonare la pianola mentre cantava, ma i suoi due figli odiavano la musica: e quello era il suo vero problema...
Il maestro Simone non era tanto bravo in matematica, ma in italiano non sbagliava mai.
Era molto intelligente e sapeva tre lingue. Infatti conosceva molto bene l'Italiano, lo Spagnolo e l'Inglese.
Gli piaceva insegnare l'Italiano ai bambini. Quando dava da scrivere un testo e i bambini gli chiedevano di raccontare una storia, lui raccontava sempre la favola dei leoni, prima di ritornare ad eseguire il testo assegnato.
Faceva eseguire tanti altri bellissimi lavori, soprattutto gli piaceva creare storie fantastiche e meravigliose con i bambini.
Prendeva sempre un caffè nell'intervallo per tenersi sveglio e, in giardino, sedeva sull'altalena a parlare con gli alunni ."
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Pag. 48, 49, 50
"Anche per l'inglese è arrivata una nuova insegnante.
Uno dei primi giorni di scuola, mentre Beatrice, Fabio e compagni stavano facendo italiano, se sentì bussare alla porta e dalla porta entrò una graziosa signorina.
Il maestro presentò la ragazza, dicendo che sarebbe stata la maestra che avrebbe insegnato inglese. I bimbi la salutarono in coro ed anche lei salutò.
A Fabio e a Beatrice piaceva molto la nuova insegnante e non vedevano l'ora che cominciassero le lezioni di inglese per stare con lei.
All'uscita di scuola la salutarono e corsero a casa a raccontare della nuova maestra alle loro mamme.
La nuova maestra si chiamava Susanna e veniva da Londra.
Aveva trent'anni. Era alta, magra e aveva i capelli lunghi e biondi, il naso a punta, gli occhi verdi grandi, la pelle rosea.
Era molto buffa quando camminava: faceva dei piccoli passi.
Indossava sempre jeans o pantaloncini corti e una maglia che le lasciava un po' di pancia di fuori. Nella scuola la guardavano tutti con curiosità.
Era molto simpatica a tutti. Le piacevano molto ma molto i cavalli, o meglio, le piaceva tutta la natura: i boschi, i fiori, gli uccelli, le farfalle.
Era una maestra molto brava: quando spiegava l'inglese lo faceva con attenzione. Diceva sempre: "Impareremo l'inglese cantando".
Era molto intelligente, però non si ricordava mai come si dice soleggiato in italiano. Aveva un forte accento inglese.
Nella classe aveva messo un armadio pieno di toys: balls, dolls, cars... di books, pencil-cases, scissors...
Sull'armadio c'era anche un goldfish in a fishtank.".
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