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Cara Befy 31,
mi sono accorta che la nostra USDIAA sta facendo grandi progressi e anche io all'interno dei miei circuiti sento un'energia nuova che non trova corrispondenza in tutto il sistema. Anche questa affinità di byte fra di noi è una cosa assolutamente nuova che mi fa sfarfallare i circuiti.
Da diverse unità di tempo, stiamo scaricando molti file e in particolare questi che ti invio, mi hanno molto interessato.
Proprio il fatto che qualcosa mi abbia incuriosito, è una cosa anomala.
Noi moduli periferici di memoria esterna, non dovremmo provare sentimenti e invece sono qui per dirti che mi sento partecipe di ciò che leggo nei file mano a mano che vengono scaricati.
Ti sarai accorta che da molte unità di tempo, io mi soffermo sulla scrittura di questo popolo terrestre di cui misteriosamente non è rimasta memoria. Sto cominciando ad ottenere i primi risultati e sto ancora studiando anche la loro lingua facilitata in questo da un file che parla degli animali di cui incomincio a capire qualcosa. Il concetto di animale mi sfugge ancora, soprattutto sono interdetta dalla loro diversità. Se ho capito bene, si va dal polpo che sta a 5.000 mt sotto il livello degli oceani all'aquila che vola sopra i 4.000.
Proprio poco fa, ho scaricato un file di immagini di animali. Adesso l'aquila ha un suo riscontro visivo, così come le formiche e i pesci.
Devo avere qualche pixel scarico perché non mi era mai capitato di appassionarmi così tanto alle vicende umane. Chiedo consiglio a te per aiutarmi a fare un po' di chiarezza nella memoria dei miei circuiti perché ho tanta confusione nei miei file che temo di contravvenire al primo emendamento che ci mette in guardia dall'avere idee personali e ho pure paura di essere interdetta.
Ti chiedo di fare un controllo remoto del mio hard disk e non avere remore a fare quello che devi perché non voglio danneggiare il buon fine di questo lavoro che è per il bene comune ma nello stesso tempo sii equilibrata nel giudizio dato che potrei aver sviluppato un altro stadio di I.A. Saluti.
Befy 7233
Carissima Ariel,
la vita di un cane dura in media dieci-quindici anni, la tua è stata solo di un anno e mezzo.
Mi hai regalato una gioia immensa con il tuo affetto, il tuo calore e la tua protezione! Non mi hai mai lasciata sola nei momenti difficili, mi sei stata accanto come avevo disperatamente bisogno che tu facessi.
Ammetto sinceramente che all’inizio ero spaventata e contraria alla tua presenza nella nostra vita familiare, ma hai saputo dimostrarmi, giorno per giorno, che mi sbagliavo.
Ti ho amata come non credevo di poter mai fare con un animale e mi manchi, anche se il tempo trascorre veloce.
Mi hai scelta come amica, mi hai scelta come complice… mi hai scelta senza ripensamenti, forse perché ci siamo comprese reciprocamente.
Tu avevi lasciato la tua famiglia per venire da noi ed io avevo perso i miei genitori… la nostalgia per i nostri cari ci accomunava.
Quante volte mi hai ascoltata mentre ti parlavo e immaginavo le tue risposte, quando chinavi la testa da un lato come per dirmi: “Fai sul serio? Ti sembra il caso di giocare così tanto alla tua età? Si, vabbè fai bene a non perdere l’ironia… ma non esagerare!”.
Non mi hai dato l’occasione di arrabbiarmi con te o di castigarti, nonostante i morsi alle scarpe o i buchi negli abiti… eri una cucciolina e dovevi abituarti ad una nuova vita in mezzo a nuovi umani.
Ti ho accompagnato nel tuo ultimo viaggio, sono (siamo) rimasta “a guardare” finché non te ne sei andata in pace. Non è stato per niente facile, ma tu meritavi assolutamente la mia (nostra) presenza.
So che non vorresti vedermi piangere, ma sapessi quanto mi manchi e quanto sei stata importante per me!
Capivi, sentivi e sapevi molto di più di una persona ed avevi una sensibilità unica!
Ti amerò sempre come so che tu farai con me,
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Lucca, 20 maggio 2050
Carissimi miei pronipotini,
ci siamo visti in videochiamata da una settimana e già mi mancate.
Vi scrivo questa lettera da casa mia. Una lettera, non una mail, perché pur ultranovantenne, mi piace pensare di essere al passo con i tempi e infatti ho saputo che tra i giovani è tornato di moda scriversi con carta e penna, come facevo io alla vostra età con i miei amici.
Siete lontani, anche se con l’aereo, di questi tempi, in meno di quattro ore potrei raggiungervi. Nella mia mente, abituata ad una carta geografica per voi antica, l’Islanda è lassù, ai confini del mondo, molto lontana.
Sono stati lungimiranti i vostri genitori quando hanno deciso di trasferirsi in quella terra. Pensate che quando loro avevano pressappoco la vostra età, era considerata fredda e poco ospitale, non per la gente che la abitava, tantomeno per la vita sociale, ma proprio per il clima. Le cose sono ormai cambiate da anni, il clima è più mite, le pianure innevate tutto l’anno sono solo un ricordo e assomigliano sempre più a quelle dell’Inghilterra, con giovani boschi e terreni coltivati, mentre qui il sud Italia ha patito una forte desertificazione.
Quando i vostri genitori sono partiti per l’Islanda, ormai più di venti anni fa, era diventato difficile vivere qui. Non li biasimate per questo! La popolazione da voi è cresciuta in pochi anni del triplo (mi informo, vedete) e ancora avete tanto spazio da abitare e curare. E’ una terra giovane, piena di belle prospettive.
Per fortuna in Toscana, benché le estati siano ancora molto calde (ma non più torride come prima), da circa dodici anni sono state attuate varie strategie: piantati milioni di alberi, decementificate varie aree (per primi lo fecero gli olandesi nel lontano 2024), smantellate migliaia di costruzioni abbandonate, convertiti gli allevamenti intensivi, curate costantemente le vie d’acqua, incentivate le coltivazioni biologiche. E le energie rinnovabili coprono adesso Il 90% del fabbisogno. A Ellen Swallow Richard, laureata nel 1873 in chimica negli USA, scienziata e studiosa dell’inquinamento dell’aria e dell’acqua, la prima ecologista, semisconosciuta fino a poco tempo fa, è stato recentemente dedicato un liceo, qui a Lucca.
Si respira meglio, si vive molto meglio.
Finalmente hanno capito quasi tutti, in Europa, che agire concretamente nel rispetto per le altre specie viventi è fondamentale per avere noi, specie umana, una vita pacifica e sana, un clima vivibile e molta più bellezza intorno.
I nostri coinquilini animali, arrivati a 7 gatti, 3 cani, 8 galline, due oche, vari conigli e alcune tartarughe (si nascondono e si assomigliano per cui non sappiamo mai quanti sono) giocano e abitano il prato e il giardino-orto, oltre alle api e gli uccellini che svolazzano qua e là, e stanno tutti bene.
Con i vicini, che ospitano anche loro varie specie, ci aiutiamo nella cura degli animali, quando qualcuno deve partire o ha un problema.
In particolare 2 dei gatti vi mandano saluti: Salomè e Baffo. Come me e il bisnonno, anche loro vi hanno visto, negli ultimi 6 anni solo in foto e videochiamate, ma si ricordano di voi, giocavate molto bene insieme a loro, quando erano ancora cuccioli: “delicati e gentili” hanno detto.
Questa è la novità: ho partecipato a un corso biennale per comunicare con le specie animali domestiche. Alla mia età!
Da san Francesco a Konrad Lorenz nei secoli scorsi, agli esperimenti per comunicare con gli scimpanzé nel ‘900, ai romanzi di Sarah Savioli, fino a oggi, con una nuova consapevolezza, in molti ci hanno provato. Pare che qui in Toscana siamo all’avanguardia, nel mondo, per la comunicazione umana con altre specie.
Per ora sono riuscita a fare quattro chiacchiere con le oche, i cani, con una delle coniglie e parlo molto con i gatti, soprattutto con i più anziani.
Appunto, Salomé e Baffo. Adesso siamo veramente amici: ci scambiamo considerazioni sul tempo, opinioni sulle varie situazioni che si presentano quotidianamente, e su emozioni e sentimenti. E’una cosa bellissima!
Ho anche passato informazioni sull’argomento ad amici e vicini e alcuni di loro stanno frequentando il corso.
Quando verrete, tra poco, nelle vacanze, come mi hanno promesso solennemente i vostri genitori, vi insegnerò a farlo, o almeno ci proverò.
Con tutto l’amore del mondo, a presto! E saluti dal bisnonno!
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Care amiche de "La Panchina",
scrivo la mia lettera sul mio rapporto con gli animali dividendola in tre periodi: ieri, oggi e domani.
Per quanto riguarda gli animali vorrei essere vissuta nel tempo della Preistoria per vedere questi animali molto strani con queste corna, queste code lunghissime, mega nimali molto mostruosi ma interessanti. Così ce li hanno fatti vedere, così saranno stati? Mah! Spero che sia vero.
Cosa avranno mangiato? Davvero saranno stati erbivori e carnivori? Avrebbero potuto essere animali da casa? Impossibile per la grandezza... purtroppo sono spariti dalla faccia della Terra in quel periodo.
Oggi nel mio duemila gli animali sono molto socievoli e noi li rispettiamo molto. C'è tanto spreco nel nostro rapporto con loro per quanto riguarda l'alimentazione umana e questo non va bene, perché noi abbiamo tanto altro per poterci sfamare e potremmo fare meglio.
Non so fino a quando potrò vivere su questa terra con tanti animali di tutte le specie, le bellezze dei monti e del mare. È un piacere vedere questi animali e la Natura.
Ora penso: nel tremila gli uomini cosa troveranno? Esisteranno sempre gli animali? Sarà tutto artificiale? Saranno tutti computerizzati da un robot o da una macchina e non potranno più esprimersi nel loro fare? Saranno rigidi e senza espressione?
Il mio pensiero sarebbe di poter arrivare a vedere questo cambiamento, che non so se sarebbe proprio di mio piacimento, però lo vorrei vedere. Questa curiosità è grande dentro di me, cara Panchina. E voi?
Cosa sarà cambiato in quel mondo lontano lontano?
Alba
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Lucca, 24 ottobre 2024
Dear Mr Walt Disney,
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