Nel mondo dei fumetti e del cinema,
i supereroi sono
personaggi dotati di poteri eccezionali,
dei quali si servono per salvare
gli esseri umani in pericolo.
Il mio Supereroe
(v. anche Post "Supereroi")
Quante volte è capitato
di aver bisogno di un supereroe
per risolvere una situazione ingarbugliata!
Che ne dite?
Qual è la vostra esperienza a riguardo?
Qual è la vostra esperienza a riguardo?
Sono convinta che
sarebbe davvero fantastico
avere un supereroe personale!
Non siete dello stesso avviso?
Sarebbe un po' troppo?
D'accordo!
Forse è davvero un sogno irrealizzabile,
ma quello che possiamo fare tutti,
senza eccezione,
è immaginare chi o che cosa
è per noi un vero supereroe.
Chi comincia?
📌Arpage
Arpage si nasconde in una bambolina di panno che se ne sta molle e muta in una vetrinetta. A vederla così semplice, così anonima, nessuno immaginerebbe i meravigliosi superpoteri che in lei si nascondono.
Infatti, Arpage si trasforma in una fatina e corre, anzi vola, in mio aiuto con la sua piccola arpa ogni qualvolta che mi vede arrabbiata, abbattuta, incline alla tristezza.
Infatti, Arpage si trasforma in una fatina e corre, anzi vola, in mio aiuto con la sua piccola arpa ogni qualvolta che mi vede arrabbiata, abbattuta, incline alla tristezza.
Blem, blem... blem blem-blem... le vibrazioni delle corde dell'arpa annunciano il suo arrivo e mi circondano, mentre lei suona rapita lo strumento e mi raggiunge.
La cascata di note magnetiche che riesce a mettere in vita in questi momenti è qualcosa che ammalia. Le note arrivano preziose, mi salvano dal cattivo umore, rimettono in equilibrio la mia mente con il cuore e mi riportano l'energia vitale che voleva abbandonarmi.
Nella delizia dei suoni, nell'armonia della melodia, a me Arpage appare immensa, grandiosa, potente nell'uso dei suoi superpoteri.
Naturalmente Arpage fa questo, non solo per me, ma per tutti coloro che necessitano del suo aiuto.
È una supereroe che non ha neppure bisogno di essere chiamata: vede tutto e avverte tutto e si trova sempre al posto giusto.
Chissà poi come farà!
Vanina
📌 SpaciugaMo'
📌 SpaciugaMo'
Sono io il supereroe del momento.
Sono SpaciugaMo’: con pochi ingredienti di recupero ti posso cucinare un pranzetto con i fiocchi e salvare così la tua famiglia dalla noia della solita pasta!
Con il mio “grembiulino” arrivo nel tuo cucinino e con quello che trovo ti cucino pure un uovo! Con me avanzi non ce ne sono… sono capace di impastare, cuocere e ben apparecchiare… sono il nuovo supereroe salvaspreco della cucina economica italiana.
Ti posso raccontare di come è iniziata la mia avventura di supereroe.
Tanto tempo fa una famiglia emiliana era in difficoltà per un pranzo con clienti importanti del marito. La moglie disperata non trovava nessuno chef e si è rivolta a me, una cicciotta signorina che è un vero portento in cucina.
In un batter di ciglia le ho preparato un pranzo da meraviglia. Con quello che ho trovato ho sfamato settanta persone che sono andate via con un gran sorrisone e un bel pancione.
Ho cucinato: frittatine, tortellini, crescentine, borlenghi, brasatini e infiniti stuzzichini che insieme ai dolci han fatto felice ogni palato… anche il più altolocato.
La moglie ben contenta e soddisfatta un’esclamazione ha fatto: “Grazieeeee, SpaciugaMo’ per il tuo super aiuto! Senza di te non avrei proprio saputo come fare!”.
Da qui è nata SpaciugaMo’… per ogni necessità in cucina è sempre con te! Chiamami e non rimarrai delusa!
Monica
📌 Internet
Da piccola credevo nei personaggi delle favole. Ci credevo davvero tanto da affidarmi a loro a seconda delle mie esigenze del momento. Ma in fondo anche da adulti abbiamo questo bisogno. Oggi il mio supereroe è Internet. Vi sembra assurdo? Capisco, perché via via è anche demonizzato, ma io ci conto.
Ascoltatemi. Io sono una persona presa a volte da mille dubbi. Che fare? Uno psicologo personale? Impossibile e poi lo rifiuto, perché ho l'impressione che possa indirizzarmi dove vuole lui e invece voglio essere io padrona del mio cervello e quindi questo non mi piacerebbe.
Con Internet non succede e sapete perché? Perché navigando qua e là, non fermandomi alla lettura dei primi link, valutando bene le varie situazioni, riesco sempre a trovare le risposte che mi attirano, fatte apposta per il mio caratte. Tutto può essere buono o cattivo, dipende da come si usa. A volte basta il titolo o la recensione di un libro o di un film per farmici ragionare su.
E allora mi domando se il mio supereroe non sia la Ragione, Il Pensiero. E torno al motto di Maria Luisa Spaziani, una poetessa, " Non ha colonne d'Ercole il pensiero".
Claudia
📌
Io come supereroe vorrei una persona vicino a me a cui potermi appoggiare e da cui sentirmi protetta, cosa che mi manca. La sto cercando ma non riesco a vederne una in particolare.
Per me i supereroi sono persone che aiutano gli altri (i più deboli). Oppure chi manda avanti una famiglia con tanti sacrifici o quelli che fanno missioni di pace, nel cosiddetto terzo mondo, che rischiano la vita per il bene altrui. Questi sono i veri eroi.
Non vedo più di questo.
Io non posso mettermi a confronto (e non mi sento di mettermici), anche perché non credo molto in un supereroe virtuale. Siamo noi stessi Supereroi.
Alba
📌 Amanda
Io ce l'ho il mio grande supereroe personale.
E' sempre vicino a me da dieci anni.
Io non chiedo niente, non racconto cosa ho dentro, se è l'ansia che mi pervade oppure è la gioia che si è presa possesso di me.
Viene accanto a me e senza che io mi esprima si accorge che cosa sta dentro di me, se sono in difficoltà e cerca in ogni modo di rassicurarmi.
"Ma chi glielo avrà detto che sono preoccupata? L'ha visto dal mio viso?".
Non ci credo che l'abbia capito da quello, però mi viene accanto, mi tocca e con quell'atto la mia serenità riappare.
Allungo una mano e ringrazio con una carezza e una parola dolce e a quel punto mi bacia con il suo sistema "lingua supersonica" e mi salta addosso dandomi due colpi sulle spalle. Lei è felice e la sua felicità fa nascere dentro di me un piacere incredibile che si trasforma in sorriso.
Si chiama Amanda il mio "supereroe", ha il pelo corto bianco e nero a macchie.
Lauretta
📌
Chi non ha bisogno di un super eroe?
Nessuno può farne a meno e dal momento poi, che lo carichiamo di troppe aspettative, il supereroe di turno ci delude e presto ci arrabattiamo per cercarne un altro più potente che ci esaudisca. Sarà per questo che nei popoli meno evoluti troviamo molti idoli da adorare e se non sono pregati perché amati, sono pregati nella speranza di tenerli buoni.
I nostri ragazzi passano da un cartone all'altro e quasi tutti gli eroi sono potenti, risolvono situazioni, sistemano soprusi, insomma difendono noi deboli.
Ecco il punto, l'uomo è debole.
I nostri figli sono impreparati ad affrontare la vita. Li coccoliamo, li proteggiamo e quando il mondo in cui vengono piano piano immersi non li onora come abbiamo fatto noi, non si capacitano e cercano un alleato che li difenda. In questi giorni Lucca ci dà un vivace esempio della quantità di questi surrogati della fantasia umana a cui l'uomo ha demandato la sua capacità di lottare per vivere.
Quello che Lucca fa emergere in questi giorni, è uno spaccato piuttosto inquietante in cui uomini e donne adulti, vivono per due giorni nei panni dei loro eroi, amati, fotografati, osannati e onorati come loro desiderano.
Così come alcuni di noi prendono a modello l'uomo di successo che ha fatto soldi, la donna bellissima la cui perfezione data da madre natura non sarà mai raggiungibile, il luminare della medicina a cui quello di noi che è malato affida tutti i suoi problemi fisici eccetera.
Caduti tutti i surrogati di responsabilità dobbiamo arrivare alla maturità personale in cui noi affrontiamo con le nostre armi e con le sole capacità la vita che ci è posta dinanzi. Io credo che l'ultimo idolo a cui l'uomo ha cercato di appellarsi è il Dio delle Chiese al quale è stato portato a ricorrere per veder risolvere i suoi problemi, ma lo ha fatto non come credente, ma come cliente di Dio. Quelli che sentendosi disillusi e viste vane le loro preghiere si allontanano dalle chiese lasciando vuote le panche e vuoto il loro cuore.
Nessuno può farne a meno e dal momento poi, che lo carichiamo di troppe aspettative, il supereroe di turno ci delude e presto ci arrabattiamo per cercarne un altro più potente che ci esaudisca. Sarà per questo che nei popoli meno evoluti troviamo molti idoli da adorare e se non sono pregati perché amati, sono pregati nella speranza di tenerli buoni.
I nostri ragazzi passano da un cartone all'altro e quasi tutti gli eroi sono potenti, risolvono situazioni, sistemano soprusi, insomma difendono noi deboli.
Ecco il punto, l'uomo è debole.
I nostri figli sono impreparati ad affrontare la vita. Li coccoliamo, li proteggiamo e quando il mondo in cui vengono piano piano immersi non li onora come abbiamo fatto noi, non si capacitano e cercano un alleato che li difenda. In questi giorni Lucca ci dà un vivace esempio della quantità di questi surrogati della fantasia umana a cui l'uomo ha demandato la sua capacità di lottare per vivere.
Quello che Lucca fa emergere in questi giorni, è uno spaccato piuttosto inquietante in cui uomini e donne adulti, vivono per due giorni nei panni dei loro eroi, amati, fotografati, osannati e onorati come loro desiderano.
Così come alcuni di noi prendono a modello l'uomo di successo che ha fatto soldi, la donna bellissima la cui perfezione data da madre natura non sarà mai raggiungibile, il luminare della medicina a cui quello di noi che è malato affida tutti i suoi problemi fisici eccetera.
Caduti tutti i surrogati di responsabilità dobbiamo arrivare alla maturità personale in cui noi affrontiamo con le nostre armi e con le sole capacità la vita che ci è posta dinanzi. Io credo che l'ultimo idolo a cui l'uomo ha cercato di appellarsi è il Dio delle Chiese al quale è stato portato a ricorrere per veder risolvere i suoi problemi, ma lo ha fatto non come credente, ma come cliente di Dio. Quelli che sentendosi disillusi e viste vane le loro preghiere si allontanano dalle chiese lasciando vuote le panche e vuoto il loro cuore.
La mia vita la posso guidare solo io.
Ho i remi della barca e posso farlo con gioia o con cattiveria.
Sta a me decidere.
Rita
📌 Paolino
Quando avevo i bimbi piccoli era un vero problema tenerli buoni, farli ragionare e ubbidire. Un giorno decisi di inventare un supereroe adatto a loro, che li spronasse a fare sempre meglio.
Inventai un maghetto giovane e bravissimo a fare tutto e lo chiamai Paolino.
Quando erano in crisi per qualche motivo uno dei due diceva subito: "Ora io chiamo Paolino se mi aiuta a fare questo disegno che non mi riesce.".
L altro quando mangiava e non gli piaceva la minestra chiamava Paolino per chiedergli se gliela finiva lui.
La sera prima di addormentarsi la fiaba della buonanotte era quasi sempre con il personaggio principale Paolino e loro contenti si addormentavano come due angioletti.
Silvana
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