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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Poesia - Forsizie








Proteso e vivo a respirare
della nuova vita il tepore,
l’arbusto solare
affresca ingenuamente
con il primo turgore
un anfratto, un giardino,
il misero, lugubre, nascosto angolino.

Mille macchie di giallo si sono animate
contro l’azzurro primaverile del cielo.
Mille e un fremito nelle membra stremate
strappano l’umido arido velo.
che ancora mi lega,
ancora mi stringe,
mentre verso l’ignoto
con gioia mi spinge.



4 commenti:

  1. Il giardino era grande, aperto,visibile dalla strada che dolcemente saliva il colle girandogli intorno.
    Davanti alla villa padronale alcune panchine di marmo bianco ombreghiate dai rami frondosi di giovani acacie dalle verdi foglioline allineate e i graziosi piumini sfumati di rosa dal profumo delicato di limone.
    Nel mezzo ,ben illuminata dai raggi del sole, una grande fontana in pietra con due zampilli che fuoriuscivano dalla bocca di tre aggraziati puttini protesi l'uno verso l'altro e slanciati come dovessero prendere il volo per chissà quale divina
    metà. Nella grande vasca giravano pesciolini rossi che seguivano le codine di quelli davanti senza fermarsi mai e raramente cambiando direzione.
    In tale spazio, protetto nella bella stagione da luminose tende gialle, la mia mamma e noi sorelline sedevamo tranquille per ascoltare il mormorio dell'acqua, guardare il volo degli uccelli nel cielo chiaro e rilassare i pensieri. Erano tempi sereni e tutto avveniva senza fretta , cadenzato dallo scorrere lento e rassicurante delle ore. Verso sera il grido delle rondini si faceva più acuto, l'aria rinfrescava e giungeva dalle finestre aperte l'invitante profumo delle cose buone che la nonna aveva cucinato con tutto il suo amore per noi bambine.
    Io non ero una bambina serena e spensierata ma, di temperamento solitario e introverso, tenevo chiusi nel mio cuore sentimenti , paure e desideri.
    Ero felice a contatto con la natura, perlustrando curiosa ogni angolo con le sue piccole creature, toccando foglie, fiori, sassi e tutto suscitava
    in me stupore e meraviglia.
    È ribelle, dicevano di me ma io ero solo restia alle costrizioni e limitazioni senza motivo.
    Un tempo genitori e i maestri esigevano obbedienza assoluta, senza discussioni, i bambini dovevano accondiscendere senza mai fiatare perche
    il rifiuto non era ammissibile.
    Ero però molto sensibile e anche una parola detta bruscamente poteva farmi male;quando succedeva e mi sentivo triste mi chiudevo nel mio riserbo perché soltanto nella solitudine ritrovavo il mio equilibrio e la gioia di vivere tornava a colmare il mio cuore.
    Ebbene, il posto che riusciva a consolarmi in breve tempo era l'angolo più lontano del giardino dove un alberello di lilla' spandeva il suo soave particolarissimo profumo.I grappoli violetti erano capaci di infondermi coraggio e nuova forza con il potere della bellezza pura racchiusa in una piccola manifestazione del mondo vivente e così di tutto il creato.
    Il Lilla e rimasto per me l'albero della consolazione e della gioia ed il colore lilla dei suoi piccoli fiori riuniti il simbolo della serenita. ......la pianta era chiamata popolarmente Serenella, o mi sbaglio ?! ...mai nome, allora, fu più appropriato.

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  2. Che bel racconto di un vissuto ancora così vivo e reale!
    Si avverte l'esperienza magnifica, anche se a volte dolorosa, che permette all'individuo di essere oggi quello che è.
    Quando si è bambini o molto giovani, si vive tutto in maniera estremamente intensa e spesso si sconfina nel dolore, ma è proprio questo che affina la sensibilità e consente di vedere il mondo con una lente che altri non hanno.
    Sono contenta che i miei pochi semplici versi abbiano richiamato in te tante bellissime parole. Le ho lette tutte d'un fiato e per qualche aspetto mi ci sono un po' ritrovata.
    Grazie, Elisabetta, di essere qui! Torna ancora sulla nostra panchina! ❤

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  3. Questa è una panchina magica, riesce a tirar fuori ricordi lontani, sensazioni mai sbiadite, che sgorgano puri dal cuore che non ha più timore di manifestarli.... come in una salutare seduta di psicanalisi. Grazie Panchinavanina

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  4. Sono davvero contenta di questo, Elisabetta! È davvero bello arrivare al cuore delle persone... ❤

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