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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



F I L O - la RIVISTA de "La Panchina" - n. 16

 

  

     

   



Filo

un filo di parole da 0 a 100 anni

quindicinale di opportunità

“La Panchina” editrice  

n. 16 - 8.5.2024



Editoriale

Salve,
lettori di F I L O.
Oggi  un augurio speciale
va a tutte le mamme che leggono. 
In questo momento storico,
così pieno di difficoltà e di problemi,
mi è particolarmente gradito soffermarmi
su qualcosa di etereo e di leggero
come lo è la
Festa della mamma.
Al di là dell'aspetto consumistico,
che ovviamente sta a noi evitare,
è questa una bella occasione
per ricordarsi delle mamme,
che ci sono vicine o che ci sono state,
e far sentire loro
tutta la nostra stima e la riconoscenza
che abbiamo nei loro confronti.
Pensate!
Questo è gratis, non costa nulla,
ma in tanti sappiamo essere qualcosa
che a volte manca,
ma che fa veramente la differenza.
Una parola gentile
può trasformare ogni rapporto,
non dimentichiamolo!

🌹
Vanina


Leggi con me  Leggi con me  Leggi con me

a cura di Monica T.

Paul Auster ci ha lasciati
Carissimi lettori,
tutte le maggiori testate giornalistiche ne hanno dato notizia e lo facciamo anche noi di “Leggi con me” di Filo.
A causa di complicazioni dovute a un cancro ai polmoni di cui era malato da tempo, è morto martedì a settantasette anni Paul Auster, uno dei più importanti e conosciuti scrittori statunitensi contemporanei.
Era uno scrittore che ha saputo raccontare New York come nessun altro. Ci ha incantato con i suoi romanzi, ci ha preso per mano e accompagnato nei labirinti dell'anima umana. I suoi libri sono pietre miliari nella nostra storia letteraria.
Auster, significativo esponente della letteratura postmoderna, ha sempre inserito nei suoi libri alcuni tratti autobiografici.
Vi ho invitato a leggere il suo “Diario d’inverno” edito da Einaudi alcuni numeri fa e vi chiedo di nuovo di prestarvi attenzione, come farò io: ritroveremo allora il bilancio della sua esistenza da lui fatto attraverso un'intima analisi della propria fisicità, fino ad arrivare a toccare le zone più profonde del suo animo.
Questa è una frase pronunciata da lui pochi mesi prima di morire: “Di me diranno: è morto uno scrittore. Forse ero io”.
Un'altra chicca: “Nessuno è mai stato me. Forse sono il primo!”.




Risponde Vanètte

a cura di Vanina DG.

Mamme
Benvenuti nella mia rubrica! Sono davvero felice del riscontro positivo che ricevo ogni volta da voi. Sembra proprio che le mie considerazioni incontrino il vostro favore. Quindi è con molto piacere che mi accingo ad introdurre un nuovo argomento.
Oggi risponderò al quesito, che Rossana di Sperlonga mi pone con molto garbo, ma anche tanto dolore.
"Sono ormai una persona adulta, con il suo lavoro e la sua famiglia. Ho persino due figli già grandi. Eppure non riesco ancora a farmi una ragione di quanto accadde in quel tempo lontano. Sì, ho perso la mamma a soli undici anni, ma mentre la vita è andata avanti io continuo a sentire ancora oggi una grande nostalgia che non mi dà pace. Ti sembra normale? Cosa potrei fare per alleviare questo disagio che mi segue costantemente e mi tiene prigioniera?".
Cara Rossana, dalle tue parole percepisco un senso di tristezza, direi soprattutto un senso di impotenza, che non ti fa sentire libera e ti schiaccia con un peso che ormai, francamente, non avrebbe  più ragione di essere. 
Sappi che tutto questo non è giusto nemmeno per la tua mamma, la quale, se potesse essere qui, ti direbbe che non può riposare in pace sapendosi la causa di questo tuo disagio esagerato. Infatti, al dolore di averti dovuto lasciare non certo per sua volontà, si aggiunge anche il rimorso di averti segnata per sempre.
Io aggiungerei che tu ormai sei a tua volta mamma e hai il dovere di trasmettere ai tuoi figli un senso di fiducia e di accettazione dei problemi che la vita pone davanti a tutti noi, non sei d'accordo? Se dovesse capitare la stessa cosa ai tuoi figli, non solo dovrebbero superare questa perdita senza fare i capricci, ma si troverebbero a dover fare i conti anche con il tuo sguardo triste che li ha condizionati fin dalla nascita. 
Tu, come mamma, hai il dovere di educarli alla forza d'animo. Quindi, animo! Ristruttura i tuoi vissuti e cambia rotta.
Desidero raccontarti un fatto personale. Anche la mia mamma era rimasta orfana da piccola ed aveva molto sofferto della mancanza di sua madre, una donna dolce e gentile. Tuttavia si era rimboccata le maniche e si era fatta forte di quell'avvenimento per rassicurare la sorella più giovane e successivamente crescere le figlie coraggiose e forti.    Approfitta della Festa della mamma che ricorre in questi giorni per fare tu un regalo a loro. Cambia atteggiamento e sorridi finalmente libera, come avrebbe desiderato la tua mamma. Spero di esserti stata utile.



Il fascino del giardinaggio

a cura di Lauretta G.

La Scilla peruviana 
Vi prego, ora non venite a dirmi che vi parlo sempre di piante velenose, non lo faccio apposta... Il fatto è che di piante tossiche in natura ce ne sono tante.
La Scilla peruviana (che proprio peruviana non é, ma è originaria della zona del Mediterraneo)  è una pianta molto decorativa con belle foglie grandi e lanceolate.
Veniamo ora al fiore. bisogna ammettere che é stupendo. Di forma sferica è l'infiorescenza composta di appariscenti fiori a stella di colore blu o bianco.  Andiamo ora sotto terra dove troviamo un grosso bulbo che ha la peculiarità di essere molto resistente alla siccità, di adattarsi a terreni poveri e di moltiplicarsi nascosto al vostro sguardo, producendo quasi ogni anno nuovi bulbi che, quando avranno raggiunto le dimensioni giuste, vi daranno nuovi meravigliosi fiori.
Questa pianta è molto adatta nelle bordure miste anche perché la sua fioritura inizia in primavera e termina in estate, regalandovi un lungo periodo di fiori vistosi nel verde del vostro giardino.
Dopo la fioritura si lasciano le belle foglie che compiranno il loro dovere di nutrire i bulbi che stanno crescendo e si tagliano gli steli dei fiori ormai sbiaditi così la pianta non avrà l'impegno di creare i semi.  I bulbi possono essere levati e reinterrati per creare bordure, avendo l'accortezza di distanziarli almeno 20 cm uno dall'altro e di bagnarli con un po' di attenzione, ma senza permettere che l'acqua ristagni. 
Un altro pregio di questa pianta è quello di essere molto resistente alle malattie e ai parassiti. Forse perchè è una pianta tossica? Mah... 




Persone e personaggi

a cura di Claudia B.

Una bambina prodigio:  Hedy Lamarr
Forse alcune di voi ricorderanno i film degli anni '60, quando al cinema  si entrava con centocinquanta lire del biglietto. Io nel guardare questa foto di Hedy Lamarr mi sono ricordata che in quegli anni l’avevo vista nel film "Sansone e Dalila".
In questi giorni con grandissima sorpresa, sono venuta a conoscenza che, sebbene fosse nota in tutto il mondo come attrice, fu classificata dai suoi professori come bambina prodigio e ovviamente sapeva fare facilmente tutto, non solo l’attrice.  Infatti era anche una brava disegnatrice, aveva una spiccata attitudine alle lingue e iniziò un corso di laurea per ingegneria a Vienna, che poi abbandonò perché la sua bellezza e la sua esuberanza la portarono a dedicarsi al cinema che oltretutto dava buoni guadagni.
Il suo vero nome era Hedwig Eva Maria Kiesler ed era nata a Vienna il 9 novembre 1914. I genitori, entrambi ebrei, provenivano dall’alta borghesia e con la figlia mantennero una condotta tipicamente ottocentesca: scarse attenzioni e un’educazione affidata alle governanti.
I rapporti con la famiglia non furono mai facili: in molte interviste parlò dei genitori come di persone poco affettuose. Probabilmente proprio per questo si formò una personalità tanto esuberante, ribelle e fuori dagli schemi soprattutto per quegli anni. Infatti nel 1932 fu protagonista di un film nel quale mise a nudo il proprio corpo e fu ovviamente uno scandalo. Ricevette censure e condanne di ogni tipo, incluse quelle del Vaticano. Fu protagonista di innumerevoli film, ebbe una vita molto complicata, si sposò per ben sei volte ma fin qui è come dire “gossip”.
Trasferitasi in America per lavoro e  per sfuggire alle leggi razziali, rispolverò la sua preparazione ingegneristica visto che a suo tempo aveva astutamente approfittato delle riunioni a cui il primo marito, venditore e considerato re delle armi, la obbligava a partecipare.

Infatti aveva  raccolto informazioni di ogni sorta sulla tecnologia degli armamenti dei nazisti e decise di lavorare a un'idea: contrastare i segnali trasmessi dal nemico nel tentativo di bloccare i segnali radio per il telecontrollo.  

Offrì i propri servizi al governo degli Stati Uniti ed elaborò, insieme all’amico compositore George Antheil, un sistema di rilevamento di siluri radiocomandati.

Non solo quindi una delle attrici più belle di Hollywod ma fu anche una geniale inventrice. Ancora oggi la sua invenzione è utilizzata per i sistemi di localizzazione via satellite come il GPS e  ha fatto da apripista a wifi e bluetooth.

Purtroppo, anche perché donna e per di più attrice, all’epoca non fu presa in considerazione e solo nel 1997 le venne conferito il premio "Pionner Award" per la sua invenzione che ha favorito il mondo dell’elettronica e della  comunicazione, dopo cinquantacinque anni dal brevetto del Secret Communication System.

In omaggio al giorno del suo compleanno, il 9 novembre, ancora oggi viene celebrata ovunque nel mondo la Giornata dell'Inventore. Anche Google ce lo ricorda ogni anno con un doodle dedicato, cambiando il suo logo per l'occasione.


Lo sapevate?

a cura di Silvana C.

La fotografia degli sposi
Una bimba in bicicletta sulle Mura di Lucca si era fermata a guardare una coppia di sposi mentre un fotografo li faceva stare in posa per fotografarli. Un altro con una cinepresa li riprendeva mentre passeggiavano nel viale alberato, per girare un filmato.
La mamma della bimba la voleva portare via, ma lei era incantata da quanto era bella la sposa e come si faceva fotografare con l'abito bianco e il suo mazzo di fiori in mano.
La bimba dice alla mamma: "Come vedrei volentieri le foto, fatte con tutte quelle attrezzature, che verranno molto belle.".
La macchina fornita di un mega "zoom" era appoggiata ad un cavalletto e di fianco c'era un pannello bianco dove rifletteva la luce del sole.
La mamma dice alla bimba "Come è cambiato il sistema per fotografare gli sposi! Quando rientriamo a casa ti faccio vedere una foto dei miei nonni il giorno delle nozze. Erano andati nello studio fotografico, arredato per l'occasione, dove la macchina fotografica era coperta da un telo nero per proteggere la luce nel momento dello scatto, perché emetteva una nuvola di polvere bianca.
La bimba contenta ha guardato la foto antica con tanta ammirazione ed ha pensato al grande progresso che c'è stato in questi anni.




  Andando Andando Andando  

a cura di Alba P.

La libreria di Lucignana (LU)
Un giorno qualunque, andando a spasso per i nostri paesi della Garfagnana, mi sono imbattuta in uno strano paesello di nome Lucignana, lo conoscete? Forse forse non tutti lo conoscono. Ora vi racconto la mia avventura.
Camminando camminando, siamo arrivati in questo piccolo borgo, bellino davvero. Io, con occhi sgranati, ho incominciato a vedere strani tronchi di alberi scolpiti: facce di gnomi, uccelli, farfalle, aquile, orsi, oche, civette. Ad un certo punto troviamo un grande gnomo con sopra le indicazioni per una libreria. Rimango un po’ stupita. Prendo questo vicolo e... dove mi porta? Proprio davanti alla libreria, ma non la solita libreria.
La libreria è su un grande terrazzo davanti a una bella montagna. In questo terrazzo ci sono dei tavoli con sedie e, in fondo in fondo, un angolo coperto con tanti scaffali pieni di libri vari... romanzi di tutte le qualità. Volendo uno si può fermare lì a leggere, mettendosi ad uno dei tavoli e prendendo un po’ di tè, tutto questo guardando quel panorama mozzafiato, sognando all’aria aperta
Quello che mi ha stupito di più è che la signora... lo sapete come si chiama? Alba come me. Ci siamo presentate e mi ha raccontato un po’ la sua storia. Immaginate che meraviglia in quello scenario! È una signora molto carina. Mi ha raccontato che abitava a Milano ma poi, dopo un po’ si è stancata ed è voluta ritornare al suo paesello.  Per cercare di farlo rivivere ha creato questo piccolo angolo stupendo pieno di libri. Lei, essendo un amante di libri, ha letto molto, fra l’altro ne ha scritto anche uno con la sua stessa storia. 
Ci ha accolto molto bene. Si è messa lì con noi e ci ha chiesto di dove si veniva, cosa si faceva e io le ho detto un po’ anche de "La Panchina".
È stata una giornata molto interessante e culturale. Appena potrò, ci tornerò a prendere il tè e a gustarmi un buon libro, ma di genere naturalistico e fotografico, con la montagna davanti agli occhi.

 


LUOGHI... SPECIALI

a cura di Mariella A. 

L'Egitto nel cuore
Carissimi, eccoci di nuovo insieme. È bello ritrovarci sulla nostra rivista a condividere ricordi, emozioni, letture e altro ancora. È un appuntamento che qui, sulla nostra panchina, attendiamo con ansia e non vediamo l'ora di leggerci e farci leggere.
In questo numero voglio portarvi indietro nel tempo, in un mondo antico molto interessante e suggestivo, una civiltà antica ma sempre affascinante e misteriosa.
Ho imparato ad amare la Storia da grande, quando ho cominciato a viaggiare dapprima con la fantasia e poi realmente. Quando arrivò l'occasione di un viaggio in Egitto, in un attimo presi la decisione di partire per conoscere un po' più la misteriosa civiltà egizia e fu con grandi aspettative che atterrai a Il Cairo e da lì partì la mia magica avventura!
Alloggiavo in un hotel a Giza e dalla finestra della mia camera potevo vedere in lontananza le piramidi. Sotto di me una città caotica, con un traffico spaventoso dove non c'erano regole rispettate... auto che correvano, pedoni che attraversavano tra le auto, gente che vendeva il pane per strada, carretti pieni di verdura... insomma un gran caos!
Ma questo era il sogno che realizzavo dopo tanti anni di aspettative... A sera, in un'atmosfera surreale, mi trovai immersa nella rievocazione di una civiltà antichissima proprio intorno alle tre piramidi ammirate, prima di allora, solo sui libri. Raccontare le emozioni provate non è facile, perché non ero ancora pronta ad un cambiamento di ambiente così radicale, così diverso dal mio mondo usuale.
La mattina successiva mi trovò affascinata davanti allo spettacolo delle tre piramidi, maestosa quella di Cheope, altrettanto quella di Chefren e la più "piccola" quella di Micerino. Mi sentii niente di fronte a quelle maestose costruzioni e, mentre osservavo stupefatta, mi trovai davanti agli occhi lei, la Sfinge! Mai avrei pensato di trovarmi un giorno davanti a lei, io, una piccolissima donna, accanto a tale grandezza! Questa figura mitologica con la testa di uomo e il corpo di leone che sovrastava la necropoli mi fece sentire piccola piccola, ma mi fece anche riflettere sulla grandezza della mente umana che in ogni tempo ha saputo ideare e creare opere grandiose che, non si sa come, sono giunte fino ai nostri giorni.
Il viaggio poi continuò navigando lungo le tranquille acque del Nilo. Quanti film mi ero fatta quando studiavo sui libri e vedevo le immagini di questo fiume sacro! E poi, così all'improvviso, mi sono  trovata ad ammirare tramonti spettacolari, ad attraversare villaggi, incontrare le feluche, vedere bambini felici che nuotano vicino alle rive, solcare le acque ed incontrare templi di una maestosità unica .
La realtà era di gran lunga più suggestiva di quanto potevo immaginare!
L'antico Egitto: un mondo sconosciuto e misterioso, maestoso e affascinante che mi porterò sempre nel cuore! 



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🥁

Appendice

Sulle ali della fantasia

a cura di Rita G.


La Goccia 

🌊
Il mare era mosso, molto mosso e la schiuma cavalcava le onde creando un ribollire di potenze sempre in movimento in un perenne primeggiare di forze immani.
 Il vento come cavallo imbizzarrito cavalcava le onde sempre più alte ululando inferocito. Lei si trovava in quella situazione un po' al limite perché quella non era esattamente la giornata giusta per giocare. Era una delle più belle creature marine che si fossero mai viste nel mondo liquido. Formata da minuscole particelle di acqua tanto che era difficile riconoscerla nella sua forma solida.  
Circondata da una leggera sostanza gelatinosa per evitare che le gocce si separassero, era stata presa alla sprovvista da un soffio di vento violento che l'aveva trovata fuori dall'acqua in quell'attimo del salto proprio prima di atterrare, o meglio di ammarare ed era stata portata via. Si trovò a volare sopra il mare che ruggiva e poi una forza immane la fece volare sopra la spiaggia che ribolliva di sabbia. Idrina era consapevole di essere spacciata. Granelli di sabbia le volavano intorno in un vorticoso balletto e la sfioravano ad una velocità mai vista. Decise di utilizzare quel momento per godersi quello spettacolo meraviglioso e poi un colpo la trafisse. Un granello di sabbia la coinvolse nel suo balletto e poi fortuna volle che prese la traiettoria per cadere proprio in cima all'onda. Era frastornata si rendeva conto di aver rischiato molto ignorando le regole. Si ricongiunse al suo popolo e occhio non poteva vederla, ma da allora quando c'è il mare mosso, molto mosso, potrete vedere Idrina che guarda sognante la spiaggia nel ricordo di quell'avventura meravigliosa e letale che la portò ad un passo dall'annientamento per prosciugamento. Bella avventura ma da non ripetere.                   


🌊
La nostra temeraria goccia, ha ricoperto una carica onoraria. È diventata  la  più ricercata racconta storie di tutta la colonia.
É vero che c'è il signor “Bellafonte” come professore di storie, ma cosa vuoi che sia una storia raccontata per sentito dire in confronto a uno che la storia l'ha vissuta. Ascoltare Idrina quando è insieme agli altri bambini, senti quanto è presa dal suo racconto e intenta a spiegare la differenza tra asciutto e bagnato ad un branco di strani pesciolini che di asciutto non hanno mai visto nulla. Sta riscuotendo un vero successo.
Ho visto molti adulti fingersi indaffarati per sentirla parlare e i Rettori non possono non tenerne conto, dato che nei giovani si è instaurato un certo malcontento e ai piani alti si respira aria di novità.
Ora cari amici dovete sapere che c'è una cosa che è stata tenuta segreta e che solo i tre rettori ne sono custodi. Io mi ero fatta quasi scappare la verità quando sopra parlai della loro forma liquida, il che lasciava intendere che ci fosse anche un altra forma. Ebbene sì, io sono stata Rettore e vi posso dire che questi esseri strabilianti, possono assumere qualsiasi forma essi vogliano. Solida, gassosa, e chissà quante altre e possono come i camaleonti, mimetizzarsi con l'ambiente che li circonda, e respirare con qualunque tipo di respirazione conosciuto e non. Queste facoltà erano state tenute segrete a causa di una dispersione della popolazione estremamente curiosa e della feroce caccia a cui erano stati sottoposti per poterne studiare le meravigliose capacità. Stiamo andando verso il futuro.
Vedremo i risultati dei radicali cambiamenti che sono stati messi in atto.
Dopo lunghe e travagliate discussioni, fu istituito un nuovo e articolato piano di studi, volto a stimolare l'apprendimento e la piena maturazione del carisma che ciascuno sente di poter incarnare per il servizio alla comunità e per la propria realizzazione. Fin qui solo buone intenzioni vedremo in seguito.


🌊
Sono felice! ancora di più, sto impazzendo dalla felicità!
Oggi iniziamo l'esplorazione del Mondoooooo!
Ho chiesto e ottenuto di essere la prima ad entrare nel teletrasporto. Se non impazzisco durante il viaggio, vedrò la barriera corallina. Dicono che è bella. E oplà... eccomi con la testa infilata in un pallone giallo a strisce blu. Oddiooo è un pesce? Che dire? E quello accanto che sembra uno stecco? Pesce pure lui? Sta venendo nella mia direzione una squadra di piccole schegge blu elettrico con una freccia rossa sulla pancia. non mi muovo e la pattuglia si adatta, si divide per la mia presenza e ricomponendosi fila via.
Improvvisamente vedo un grande pallone gonfiato che deve essere parente di quello che ho già conosciuto, accanto a lui ecco una murena che esce per metà del corpo mollaccioso da una cavità e poi vi rientra a marcia indietro, dopo aver accertato che quello che vede, non sono cose di suo interesse.
La barriera è tipo una roccia, in cui gli operai invece di seguire una linea comunitaria, hanno fatto un lavoro per conto loro, secondo l'estro del momento e il risultato è che devi sperare di non dover scappare da un pericolo, correndo su di essa a piedi nudi. È tutta bernoccoli, punte, fiori, erbetta, altri fiori e altre punte affilate. Mi dicono che anche quel fiore che ondeggia pigro è un pesce. Possibile? Come ho potuto vivere senza sapere queste cose? Mi sta passando accanto una specie di barile con due gambe che sta facendo snorkeling evitando di toccare, come gli è stato detto, la preziosa barriera. Chiedo  come si chiama questo strano pesce, mi dicono che è Rita, ma non è un pesce, è un essere umano. Che avventura, ragazzi! E pensare che credevo di essere strana io.  Come mai scopro solo adesso che c'è un altra razza? Povera me come farò a regger tutte queste emozioni?  
Ce la farò! Certo, Sono o non sono Idrina l'esploratrice coraggiosa a cui si devono tutte queste aperture del mio mondo che era rimasto chiuso per secoli? Vedo tanti colori: rosso, blu, giallo, nero, e poi strisce, pallini, tanti pesci fatti a cuore con un pennacchietto colorato di un colore contrastante. Sono esterrefatta, ma... coraggio Idrina, non si muore di felicità.
E poi, sto cominciando a capire che il mondo è molto più grande di quello che il povero professor BellaFonte ha inutilmente cercato di farci capire.


🌊
Sono emozionatissima.
Oggi incontreremo gli umani. Ho passato la notte a leggere quei libri che finalmente ci hanno dato e adesso scoprirò come cammina un essere umano.  Ho visto che hanno quattro gambe e non ho capito bene come funziona il meccanismo, ma in compenso non hanno la coda. Come fanno a cambiare direzione senza la coda?
Devono aver scoperto un nuovo meccanismo, adesso vedremo.
Splasch …....all'improvviso sono accanto ad un umano, che strano, sopra la pelle hanno un  vestito di tessuto disposto in modo eccentrico e Povero me! Sono diventato un umano anche io. Due delle mie pinne si sono trasformate in arti e attraverso di esse sono ancorato all'umano che non mi lascia andare.
Mamma mia!!!! anche io sono agghindato con tessuti che coprono la mia pelle come del resto tutti gli altri umani che incontro. Anzi. Guardando bene, ci sono umani di tre qualità, che si chiamano uomini, donne e  bambini. Io sarei un bambino e la femmina che mi trattiene per mano, mi sta portando a scuola. Mamma mia questa è dura, sto cominciando a vedere che ci sono altre categorie, giovani, vecchi, mediani, e pensa te, ho appena scoperto che ci sono anche umani con le ruote! Questi sono i più organizzati, mentre si spostano, possono tenere i libri sulle gambe già aperti alla pagina che gli interessa, però deve esserci un altro umano che li spinge... Io mi guardo intorno, vedo palazzi altissimi e tutti gli umani che indaffarati entrano ed escono da buchi appositi senza fermarsi. Finalmente la mano che mi stringeva, mi ha lasciato e mi viene dato  un libro, anzi due, tre, quattro! Capisco che sono miei e mi sento ricco. Ogni libro per me è una ricchezza enorme Vorrei essere un umano per avere tutta questa ricchezza.
Ho visto che anche senza la coda se la cavano egregiamente e poi parlano pure. Con la bocca emettono dei suoni che sono capiti dai loro simili e spesso dialogano anche animatamente. Qualche volta le loro voci si trasformano in melodie, avete presente il canto d'amore delle balene? Ecco così! Ho scoperto che gli umani hanno molti giochi e spesso quando fanno un gioco, urlano da soli, tirano pugni sul divano e fanno proprio paura.
Devono aver preso un virus poverini. Mi informerò, forse il medico della stazione saprà come aiutarli. Tornando in classe trovo dei ragazzini che si acciuffano per i capelli. Qui devono trovare al più presto un vaccino, perché sono colpiti in modo grave altro che!
Sento un rumore molto forte che si sta avvicinando. Tutti si spostano e lasciano ogni cosa che stavano facendo.
Io guardo dalla finestra e vedo arrivare un umano di metallo che non sa parlare, ma strilla veramente forte ed è rispettato da tutti. Quel rispetto che si ottiene con la forza è amplificato dal suono della sirena e dalle luci lampeggianti. Sono impressionata, deve essere un personaggio importante. Addirittura al posto delle scarpe ha delle ruote che gli permettono di correre veloce. È affascinante ma anche un po' inquietante. Sono pieni di risorse questi umani. Mi hanno colpito, ma penso che vanno presi con le molle, non c'è da fidarsi troppo di loro.
Mamma mia quanti siamo, e pensare che fino a ieri pensavamo di essere solo noi gocce ad abitare il mondo!                                                       
                                            

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ALLEGATI

📰 Rif. "Risponde Vanètte" n. 15

La libertà è come l'aria.
Ho trascorso questa giornata con i miei figli, generi e nipoti. Non c'è regalo più bello di un pranzo insieme, di godere della loro presenza ed anche della soddisfazione di aver saputo crescerli cercando di trasmettere loro quei valori che mi hanno accompagnato durante  la vita.
Quando tutti se ne sono andati, la mia poltrona mi ha accolto e lì sono sprofondata fino a raggiungere quei gradini che mi catapultano nei ricordi.
"LA LIBERTÀ È COME L'ARIA. CI SI ACCORGE DI QUANTO VALE QUANDO
INIZIA A MANCARE"
Ho vissuto la mia gioventù in una famiglia dove il valore della libertà era ritenuto una conquista importante, dopo il periodo fascista che aveva reso il popolo assoggettato a leggi dittatoriali. D'altra parte mio nonno paterno dapprima, mio padre e i miei zii poi hanno combattuto per la conquista della libertà .
Anche se la donna ancora non poteva dirsi completamente libera nei confronti degli uomini, la via verso l'emancipazione femminile e la libertà di azione e di pensiero era decisamente spianata.
Nella mia gioventù ho potuto fare scelte libere, avere idee personali anche differenti dai familiari o dagli amici, fare scelte oculate, condivise o meno, saper assumere le mie responsabilità in ogni scelta...insomma, anche se i miei genitori erano assai severi ed anche impositivi, più che propositivi, ero una giovane ragazza libera nel rispetto dei valori che mi erano stati dati.
Negli anni ho terminato gli studi, ho iniziato a lavorare, ho fatto volontariato in parrocchia, ho avuto le mie amicizie, i miei primi amori. I miei genitori sono stati sempre al mio fianco, anche quando non hanno condiviso le mie scelte.
Arrivò poi il momento in cui conobbi quello che poi sarebbe diventato mio marito e convolai a nozze.
Mai avrei pensato che la mia vita avrebbe preso una piega diversa da quella vissuta fino a quel momento.
La mia condizione di donna, fino a quel momento libera, iniziò bene presto a prendere una direzione diversa. Andavo al lavoro, ma dovevo stare attenta a rispettare rigorosamente gli orari senza potermi trattenere qualche volta per una chiacchiera con una collega o con un genitore. Non mi era concesso andare a fare la spesa da sola e, se mettevo nel carrello prodotti che ritenevo buoni, venivano regolarmente tolti per altri magari più scadenti, le stesse cose personali divenivano oggetto di liti se chiedevo di acquistarle. Inutile dire che, se prima avevo potuto disporre del mio stipendio, dopo il matrimonio non avevo più potuto farlo.
Ecco perché ho iniziato questa riflessione con quella citazione.
La libertà è come l'aria... nel momento in cui ti accorgi che ti viene tolta inizi a sentirti soffocare, anneghi in un fluttuare di nebbia, perdi la tua lucidità, ti adegui alla situazione per poter sopravvivere ed entri in un vortice da cui non è facile uscire.
Ma c'è una soglia oltre la quale sai che non puoi andare. Ed allora cominci a vivere di espedienti, di piccolissimi spazi in cui dai libero sfogo ai tuoi pensieri, di momenti rubati in cui cerchi rimedi...vai a cercare quell'aria che ti manca, riesci ad emergere e a respirare quel tanto che basta per continuare la tua vita, anzi non proprio la tua. Nella nostra società fortunatamente abbiamo ancora la possibilità di fare le nostre scelte se lo vogliamo, o meglio se si riesce di spezzare quelle catene che ci rendono succubi. Non sempre è facile e quando arriva il tempo, ovvero la presa di coscienza di una situazione  che ti fa star male e che ti impedisce di trasmettere un valore fondamentale come la libertà di parola, di pensiero, di azione a chi ti sta vicino, niente e nessuno ti può fermare e voli, voli verso la tua libertà. Purtroppo intorno non troviamo l'appoggio e l'aiuto delle istituzioni e devi fare tutto da solo, con l' unica certezza che sei nel pieno diritto di pretendere che quella libertà ti venga restituita.

Ci si accorge di quanto vale quando inizia a mancare! Ed allora teniamola stretta, coltiviamola ogni giorno, come un fiore raro da annaffiare e far crescere con tanta cura, diamole tanta aria affinché nessuno si permetta mai di soffocarla ed apprezziamo a pieni polmoni il suo profumo!
Mariella

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