Scuola molto grande - Periferia di grande città
Marzo 1979
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Terzo anno di insegnamento
Puerperio secondo figlio
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Progetto di attività aggiuntive:
Gruppi di alunni di diverse classi di un grande plesso
Classi quarte e quinte
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Dopo la nascita del mio secondo figlio, tra bambini, pannolini e biberon, una filastrocca e una ninnananna, rimasi in puerperio fino a marzo.
Così, quando rientrai, ancora una volta, non avendo la classe, mi occupai di un nuovo interessante progetto a termine.
Il direttore di questa grande scuola era un uomo molto buono e disponibile. Mi accolse con molta stima e aspettative positive, lasciandomi carta bianca sull'organizzazione del progetto, promosso dall'Unione Europea e sostenuto dall'amministrazione comunale della città.
Utilizzai la musica e il teatro, ma puntai soprattutto su un altro filone importante di quelle che sarebbero state le scelte educative di tutta la mia carriera:
🔴 lingua
🔴 lingue straniere
🔴 creatività linguistica
Dunque, eccomi pronta a preparare il mio secondo spettacolino da rappresentare nella lontanissima sede del comune.
Occorrevano ben due autobus per raggiungerla e questo la dice lunga sul rapporto che alunni e famiglie potevano avere con le istituzioni.
Occorreva qualcosa di nuovo per stimolare l’attenzione e la conoscenza, qualcosa per tutti perché tutti dovevano esprimersi, qualche collegamento originale e interessante, molte molte parole.
Così coinvolsi gli alunni in riflessioni linguistiche che avevano come perno centrale dialetti e lingue diverse a confronto.
Era interessante, infatti, far scoprire come per esprimere concetti analoghi e funzioni comunicative simili, potessero essere utilizzati suoni, parole, grammatiche, costruzioni sintattiche, le più diverse.
Alla base rimaneva l'esigenza dell'uomo di esprimere bisogni e funzioni comunicative identici.
Questo portava con sé che, si utilizzasse l'inglese o il francese piuttosto che il tedesco o l'italiano, ci si muoveva in aree di scambio in cui ci si riconosceva tutti.
Proposi canti dialettali da un lato, a confronto con canti in lingue europee diverse.
Gli alunni, ma anche tutti gli adulti coinvolti, si appassionarono a questa grande varietà di suoni e di parole che potevano costruire una importante "unione europea", creando processi di identificazione e di vicinanza.
Anche questo progetto fu vincente, perché innovativo ed inusuale.
Fu molto apprezzato dalle istituzioni promotrici.
Fu qui che iniziai ad occuparmi, per scelta e convinzione, della creatività linguistica.
🤔 Riflessioni
🐝 Quali sono stati i punti di forza?
- Grande interesse e motivazione degli alunni per qualcosa di nuovo che poteva sembrare impossibile, ma non lo era.
- Sorpresa e, quindi, sostegno e collaborazione a tutti i livelli.
- Utilizzazione di dialetti e di lingue diverse, di testi apparentemente lontani dai canoni scolastici, di riflessioni cui non si era mai pensato, di un apprendimento che sembrava un gioco e non costava particolare fatica.
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