Piccola scuola di paese rurale - Interland di grande città
Ottobre 1977
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Secondo anno di insegnamento
Secondo figlio
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Progetto di attività aggiuntive:
cinque piccole classi del piccolo plesso
bimbi del piccolo asilo nello stesso edificio
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Mentre studiavo ogni piccolo atteggiamento della mia prima figlia, con l’occhio di Piaget e di Bruner, di comportamentisti e ambientalisti, ecco profilarsi all'orizzonte il mio secondo figlio.
Così, non potendo terminare l’anno scolastico, mi impegnai in un progetto a termine.
Fu qui che iniziai ad occuparmi, per scelta e convinzione, di tre tematiche che ritengo ancora oggi fondamentali:
🔴 teatro
🔴 creatività
🔴 continuità
Eccomi pronta a preparare il mio primo spettacolino: qualcosa di nuovo per stimolare l’attenzione e la conoscenza, qualcosa per tutti perché tutti dovevano esprimersi, qualche collegamento originale e interessante, molte molte parole oltre a tanto altro.
Di quel secondo anno ricordo la direttrice didattica straniera, dall’improbabile nome russo, e un’insegnante della scuola materna che ebbe con me un incontro molto ravvicinato.
Infatti, non ricordo i singoli bambini, calmi ed anche troppo tranquilli, né le altre insegnanti, piuttosto poco caratterizzate anche sul piano professionale, né ricordo bidelle o bidelli, tutte peraltro bravissime persone.
Ricordo, invece, molto bene la direttrice, donna chiara e decisa, ma anche competente, la quale mi lasciò esprimere in libertà, confidando nelle mie potenzialità.
E ricordo l’insegnante della scuola materna nella quale albergava “il sacro fuoco dell’insegnamento”. Che bello!
Non ne ricordo il nome, ma l’immagine sì: minuta, bassina, capelli corvini e tanta voglia di vivere.
Conviveva da anni con un marito-non marito ripiegato su se stesso, coinvolto da un’importante agorafobia, che gli rendeva la vita davvero difficile.
Malgrado questo, lei lavorava e sperimentava.
Mettemmo in comune conoscenze ed esperienze.
Insieme passammo giorni molto interessanti.
Così a Natale ci furono hig-hig-hig-hig di cicale e formiche troppo avide, storie a rovescio dalla logica usuale, quadri di stagioni, le più poetiche e musicali, movimenti corporei, ritmi e canti, che trascinarono emotivamente tutti gli scolari, attraverso un percorso critico e romantico ad un tempo, tirando dentro quel mondo di fiaba anche genitori, insegnanti, autorità.
Non ho più saputo niente di lei e non so se lei ancora si ricorda di me.
Io non l’ ho dimenticata.
🤔 Riflessioni
🐝 Quali sono stati i punti di forza?
✔ Grande interesse e motivazione dell'insegnante della scuola materna che mi ha
appoggiato con entusiasmo.
✔ Collaborazione a tutti i livelli.
✔ Coinvolgimento di alunni di età diversa, facendo leva su interesse e dinamiche
relazionali positive.
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