Arpage
Arpage si nasconde in una bambolina di panno che se ne sta molle e muta in una vetrinetta. A vederla così semplice, così anonima, nessuno immaginerebbe i meravigliosi superpoteri che in lei si nascondono.
Infatti, Arpage si trasforma in una fatina e corre, anzi vola, in mio aiuto con la sua piccola arpa ogni qualvolta mi vede arrabbiata, abbattuta, incline alla tristezza.
Infatti, Arpage si trasforma in una fatina e corre, anzi vola, in mio aiuto con la sua piccola arpa ogni qualvolta mi vede arrabbiata, abbattuta, incline alla tristezza.
Blem, blem... blem blem-blem... le vibrazioni delle corde dell'arpa annunciano il suo arrivo e mi circondano, mentre lei suona rapita lo strumento e mi raggiunge.
La cascata di note magnetiche che riesce a mettere in vita in questi momenti è qualcosa che ammalia. Le note arrivano preziose, mi salvano dal cattivo umore, rimettono in equilibrio la mia mente con il cuore e mi riportano l'energia vitale che voleva abbandonarmi.
Nella delizia dei suoni, nell'armonia della melodia, a me Arpage appare immensa, grandiosa, potente nell'uso dei suoi superpoteri.
Naturalmente Arpage fa questo, non solo per me, ma per tutti coloro che necessitano del suo aiuto.
È una supereroina che non ha neppure bisogno di essere chiamata: vede tutto e avverte tutto e si trova sempre al posto giusto.
Chissà poi come farà!
Ma, allora, se aiuta tutti quelli che si trovano in difficoltà, perché mai è nella mia vetrinetta? Già, bella domanda questa. Eppure la risposta è di una semplicità assoluta, credetemi, perché Arpage l'ho creata io stessa. Un lungo lavoro in verità e non è stato sempre facile.
L'ho creata io con pazienza infinita, giorno per giorno, mettendo in moto il mare immenso delle mie emozioni... e che emozioni erano le mie! Troppe e troppo forti anche per cose di pochissimo conto.
Ondeggiavano dentro di me queste mille emozioni, lente lentissime se bloccate dalla paura, più spesso in tempesta, a volte fameliche, quando l'ansia e la confusione si aggrovigliavano a caso dentro di me in perpetuo movimento, mentre io cercavo via via di scioglierle in una logica fluida che riportasse l'azzurro del cielo e del mare.
Incredibile, ma vero, Arpage ha cominciato a prendere forma, prima in un'immagine eterea che scompariva ad ogni pie' sospinto, poi gradualmente sempre più decisa nella meravigliosa fatina accompagnata dal blem blem della sua arpa.
Ben presto, con discrezione, si è nascosta nella mia prima bambolina di pezza che conservo nella vetrinetta dello studio.
Quando sono in difficoltå ancora adesso mi siedo nella poltrona che sta lì davanti, chiudo gli occhi e mi metto in attesa del blem blem che non tarda a raggiungermi.
Penso che chiunque potrebbe o dovrebbe creare la propria deliziosa Arpage, anche se io lascio libera la mia di correre ovunque venga chiamata in piena libertà.
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