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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

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lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Estate - E le donne di Puccini?







E le donne di Puccini?


Cento anni di Puccini
e la curiosità sorge spontanea.
Mentre dalle sue opere
emergono immediatamente
le figure femminili,
viene spontaneo domandarci
cosa ci arriva di queste donne
a noi che le vediamo
con gli occhi di oggi.

Che dire
di Mimì e Turandot
per esempio?
Tanto diverse
oppure no?
C'è qualcosa di loro
che permane
nelle donne di oggi?

Proviamo a fare
qualche riflessione
e a vedere cosa ne esce?


Chi comincia?
🎶

 

🎶

Boheme
Analizziamo Mimì, parigina, bohemienne ma pure gentile, delicata.  Entra per un momentaneo bisogno nella vita dei suoi vicini di soffitta senza però poi uscirne perchè si è innamorata a prima vista di Rodolfo, riamata a sua volta e resta subito con lui senza tanti complimenti, nascondendogli addirittura la sua malattia che comunque è grave e pure contagiosa. Comportamento discutibile anche se l’intento è quello di non dare un dispiacere alla persona amata visto che anche Rodolfo l’ama profondamente.

Turandot
Analizziamo il personaggio principale di quest’opera: la principessa di Pechino Turandot. La vedo come persona prepotente e crudele nei confronti dei suoi pretendenti e nei confronti della povera Liù che, piuttosto che vedere ucciso il suo grande amore Calaf rivelando ella stessa il suo nome, si uccide.
Boheme è un’opera abbastanza realistica mentre Turandot è pura favola ma in ambedue le opere è l’amore che principalmente le caratterizza. Di queste due figure preferisco Mimì, bella e dolce, che lotta coraggiosamente  per vivere intensamente e con tutto l’amore che può il tempo che le resta  a causa della sua tubercolosi. Gioca però a suo sfavore secondo me  il fatto che non confida a Rodolfo la sua malattia pure contagiosa. Questo è puro egoismo ma non crudeltà come invece vedo in Turandot che intende restare sola e per questo escogita uno stratagemma per avere la possibiltà di uccidere e quindi annientare i suoi pretendenti. Una donna fredda anche se poi  finisce con l’innamorarsi sciogliendo quel suo cuore di ghiaccio. Secondo me Turandot è più simile alle donne di oggi, in massima  parte indipendenti, pronte a vivere per loro stesse e al meglio avvicinandosi solo laddove non ci sono problemi e se poi  ce ne fossero in quattro e quattr’otto se ne vanno. Lo spirito di sacrificio appartiene al passato.

(Claudia)




🎶

Premetto che non conoscevo le opere di Giacomo Puccini finché non ne abbiamo parlato a La Panchina. 

Secondo me, Mimì della Boheme (Parigi) era una donna che viveva per amare. 

Era un’anima bella e dolce ma anche, per alcuni aspetti, tragica che ha vissuto pochi momenti felici e quelli più intensi sono stati quando si è innamorata di Rodolfo prima che giungesse la sua tragica morte. 

La principessa Turandot (Pechino) era una donna perfida e senza slanci che 

odiava gli uomini a causa del ricordo di una antenata violentata e poi uccisa.

Mai avrebbe voluto sposarsi con un uomo per il resto della sua vita, ma il destino di un enigma risolto da uno straniero l’ha fatta innamorare. 

Sono caratterialmente molto diverse queste due donne. A parte la perfidia, che mi sembra di non possedere, mi sento più affine a Turandot per la sua capacità di rimanere da sola senza un uomo… finché non arriva a rubare il cuore il vero “Amore”. 

(Monica)




🎶














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