Powered by Blogger.



Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Fiaba - Azzurra Fiordaliso









Azzurra Fiordaliso




Erano fiordalisi quelli della piccola aiuola in cui era spuntato e cresciuto il grano che avevo piantato.
Quanto mi piacevano!
Erano celesti, il colore del cielo. E a me, che chiamavo la mia bambola Celestina, non potevano non piacere.
Li guardavo affascinata nel pomeriggio caldo e afoso del luglio inoltrato. Ero sola. Rosalba ritardava a venire, ma sarebbe certamente arrivata prima o poi.

Sedetti sul bordo dell’aiuola, continuando ad osservare il movimento lieve delle piccole corolle, che sonnolente si lasciavano trasportare dalla brezza pomeridiana di una Roma ancora intrappolata nell'abituale pennichella.
Tuttavia qualcosa stava accadendo in quel momento, qualcosa che cambiò completamente lo scenario.

Un maggiolino iridescente atterrò bruscamente, o forse con troppa sicurezza, su una delle corolle e...
Oh, cosa stava facendo? Potente e determinato si insinuava, come se sapesse bene cosa fare, al centro del fiordaliso che pure appariva più leggero e più piccolo di lui. 
Incredibile ma vero, una spinta dopo l'altra, era quasi del tutto scomparso all'interno.
Attratta da quello che stava accadendo, mi avvicinai sempre più vicino per poter vedere meglio.

Così da vicino i petali del fiore si erano trasformati in un fitto bosco di azzurri inimmaginabili che via via assunse dimensioni enormi. Non mi parve vero. 
Lesta lesta mi intrufolai anche io all'interno, percorrendo una specie di sentiero che mi si era parato davanti. 
Del maggiolino non c'era più traccia, ma io lo avevo quasi subito dimenticato. Quell’azzurro mi stimolava altri pensieri, pensieri sublimi, pensieri di grande benessere come il rovente pomeriggio estivo non poteva fare affatto. Proseguii velocemente lungo la strada, dimentica di qualsiasi cosa potesse turbarmi.

Rosalba non aveva mantenuto la promessa e non era venuta, ma io adesso non ne sentivo certo la mancanza. Anzi! Non mi pareva vero di essere lì da sola e di poter godere di quello spettacolo.
Contemplare quel mondo inimmaginabile mi dava una sensazione di bellezza, di ricchezza, di completezza, direi quasi quasi di onnipotenza. Qui nulla avrebbe potuto turbarmi, nulla avrebbe potuto farmi del male, mai avrei potuto sentirmi sola e, meno che meno, triste… Insomma vedevo tutto celeste e questo era tutto quello che volevo veramente.

Uno scampanellio attrasse la mia attenzione. Mi voltai verso il tronco di un albero che mi stava quasi sfiorando con i suoi rami protesi sul sentiero. Mi accorsi che un'edera azzurra e piena di energia vi si avvinghiava con prepotenza tutto intorno e che dietro una delle foglie più piccole si vedeva uno strano movimento, una specie di vibrazione, qualcosa di non molto chiaro.
Certo era strano, ma io non avevo paura: ero nell'azzurro e lì nulla poteva farmi del male.

"Ciao, bambina!" mi sentii apostrofare "Era tanto che ti aspettavo. Come mai ci hai messo tutto questo tempo ad arrivare? Sempre con quella Rosalba... non sai cosa ti sei persa!".
Sorpresa abbassai il mio sguardo sulla foglia di edera: da lì dietro era saltata fuori una fatina minuscola, che ruotava le alucce più velocemente di un colibrì, mentre scuoteva un campanellino ad un ritmo alieno, tutto suo.

"Mi aspettaviii?! Ma chi sei? Io non ti conosco.".
"Sono Celestina, non mi riconosci? Tu non lo sai, ma io non sono una semplice bambola, la tua bambola. Io sono una fatina... Io sono Azzurra, Azzurra Fiordaliso, la fatina del Bosco d'Azzurro.".
"Possibile? La mia bambola una fatina... Strano... forse è per questo che io ti ho dato il nome di Celestina?".

Non riuscii a finire di pronunciare queste parole e il mio pensiero che da dietro alla piccola foglia prese il volo una miriade di fatine ancora più piccine, tutte in corti abiti traslucidi e trasparenti, tali da essere confuse con un gioco di libellule.
Da quel momento niente fu come prima. Azzurra si levò in volo, davanti lei e le fatine trasparenti dietro. E... udite, udite! Ognuna di loro sollevava qualcosa di me: un ciuffetto di capelli, un mignolo, il fiocco dei miei capelli, un lembo del mio vestitino - guarda caso di seta trasparente a quadretti celesti - un cinturino della scarpa: insomma non avevo più peso e mi trasportavano in volo chissà dove.

Il sentiero cominciò a dipanarsi velocemente cambiando più volte direzione, mentre gli azzurri si alternavano con un ritmo dolce e carezzevole. Io volavo in uno stato di grazia, mi sentivo senza peso come fossi una piuma. 
Cercavo di non perdere niente di quello che accadeva intorno a me, soprattutto di rimanere sulla scia di Azzurra.
Era ovvio che ero finita in una fiaba e di questo ero deliziata, ma se così era dovevo aspettarmi anche una situazione di pericolo... Ci sarebbe stato un antagonista che avrebbe cercato di farmi del male? Sarebbe arrivato un terribile momento di paura, di terrore? 
Ci pensai un po' su e non mi sentii troppo rassicurata. Allora? Allora mi convinsi che se fiaba era doveva poi esserci anche un eroe eventualmente a salvarmi, quindi, pian pianino, mi lasciai di nuovo andare al piacere sottile che quella transvolata mi stava regalando.

Tutto intorno era molto interessante, scenari incredibili si aprivano ad ogni curva, ma ero sempre più curiosa di vedere dove saremmo finiti.
Ben presto Azzurra cominciò a fare dei voletti concentrici davanti a noi. Era un chiaro segnale che avremmo dovuto rallentare,  perché eravamo in dirittura d'arrivo.

Ci trovavamo davanti ad una recinzione di ferro dipinta di blu cobalto e argento. La cancellata si stava aprendo in quel momento al cospetto di Azzurra che aspettava restando ferma in aria, muovendo velocemente le alucce proprio come fa un colibrì.  
Che posto fabiesco! Non vedevo l'ora di attraversare il cancello per scoprire cosa ci fosse al di là. In quella, ecco comparire il maggiolino che aveva attratto la mia attenzione per essere penetrato in un pertugio piccolissimo a dispetto della sua mole e che aveva dato il via a tutta quell'avventura. In quel momento si stava inchinando con sommo riguardo davanti ad Azzurra Fiordaliso, mentre la lasciava passare come si conviene ad una regina.

Eccoci al di là. Oh, che meraviglia! In un campo di grano lucido e dorato, mille e mille fiordalisi svettavano con le loro corolle piene di azzurro. E che azzurri! Che spettacolo incredibile! 
Vedevo riprodotta davanti a me la mia piccola aiuola in dimensioni gigantesche, qualcosa di  inimmaginabile da mente umana.
Mi sentii il cuore sobbalzare nel petto e la mente in fiamme.

Azzurra cominciò a danzare tra i milioni di fiordalisi, seguita dalle altre piccole fatine in abiti traslucidi trasparenti, che prima mi avevano delicatamente deposta su un'enorme corolla azzurra di fiordaliso.
Fu la danza più straordinaria che mai avessi potuto immaginare. 
Il campanellino di Azzurra segnava il ritmo con un'energia azzurra e fatata che riempiva ogni più piccolo spazio intorno.
Buuuuum!!! Un'esplosione improvvisa e il buio che ne seguì mi fecero rotolare giù dal fiordaliso per il grande spavento.


"Cosa fai? Dormi in piedi? Stai male?".
Cominciava a piovere. 
Rosalba era appena arrivata e mi scuoteva, chiamandomi a gran voce.
Decisi di tenere gli occhi chiusi ancora per qualche istante. Non mi andava di lasciare quel mondo fiabesco per una Rosalba che alla fine faceva il bello e il cattivo tempo.  E sì, non si sapeva mai se venisse o non venisse agli appuntamenti sulla mia aiuola. E l'ora? Nessuno la conosceva con precisione, insomma, veniva quando voleva e voleva dirigere la banda come diceva lei. 
Sentii l'ombrello aprirsi con uno scatto su di me, mentre il braccio di Rosalba mi cingeva le spalle.

"Zetteteeee!!!" urlai allora all'improvviso facendole fare un salto indietro.
Rosalba mi guardò sorpresa e preoccupata, ma quel pomeriggio rimase zitta e muta ad ascoltare le mie avventure.
Non ci credeva veramente e nemmeno io, ma anche lei, tutta logica spietata, cominciò ad apprezzare da quel momento il mondo della fantasia.


Finita è la storia di Azzurra Fiordaliso
che riporta il sorriso su ogni bel viso.
Prova anche tu qualche volta a sognare,
 ti troverai in qualche modo a ballare. 
Affanni e crucci si dissolveranno
e gli aquiloni insieme a te voleranno.



 










0 commenti:

Posta un commento

Poetar m'è caro

Ricordi

Insieme

Ultimi Commenti

POST COMMENTATI

Blog Archive

DISCLAIMER

Ove non diversamente specificato, tutti i testi contenuti di questo blog sono di proprietà dell’autore e sono protetti da copyright. Le immagini di proprietà dell’autore sono esplicitamente indicate in quanto tali. Nessuna riproduzione, né integrale né parziale, e nessuna manipolazione sono consentite senza preventiva autorizzazione dell’autore. In particolare, sono assolutamente vietate le riproduzioni a scopo di lucro. L'Utente s'impegna a: 1.non utilizzare il Sito o il materiale in esso inserito per perseguire scopi illegali ovvero per divulgare o diffondere in qualsiasi modo materiale o contenuti preordinati alla commissione di attività illecita; 2.non utilizzare il Sito in modo da interrompere, danneggiare o rendere meno efficiente una parte o la totalità del Sito o in modo da danneggiare in qualche modo l'efficacia o la funzionalità del Sito; 3.non utilizzare il Sito per la trasmissione o il collocamento di virus o qualsiasi altro materiale diffamatorio, offensivo, osceno o minaccioso o che in qualche modo possa danneggiare o disturbare altri Utenti; 4.non utilizzare il Sito in modo da costituire una violazione dei diritti di persone fisiche o giuridiche o ditte (compresi, ad esempio, i diritti di copyright o riservatezza); 5.non utilizzare il Sito per trasmettere materiale a scopo pubblicitario e/o promozionale senza il permesso scritto di lapanchinadelcuore.it; Ogni violazione sarà segnalata agli organi di Polizia ed alle Magistrature competenti. Nel caso in cui l'Utente non accetti, in tutto o in parte, le suddette condizioni, è invitato ad uscire dal sito.