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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



lunedì 24 aprile 2017

Per sempre









❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤


Oh, avvicinatevi pure!
Entrate con fiducia nel clima amico de “La Panchina”.
Qui intorno le parole la fanno da padrone, le parole ancelle solerti del pensiero, che ci chiariscono persino ciò che in fondo noi siamo.

In questo clima semifestivo, è bello dedicare un briciolo del nostro tempo a conoscerci meglio.
Farlo insieme ci può aiutare certamente, ma ancora più buono è quel sapore di identificazione con l’altro che ci fa tanto bene, è il sentirsi accettati in libertà, è la certezza di fare parte di un gruppo amico.

Oggi una cara amica ha lanciato una riflessione sul “per sempre”...
È un bene? Un male?

"Per sempre", due paroline apparentemente innocue che non dovrebbero far male a nessuno.
Chi di voi si trova a pronunciarle spesso?
Chi non le ha proprio nel suo vocabolario?
Qualcuno forse ne è stato deluso?
O forse c’è chi ne è davvero soddisfatto?

In un mondo mutevole, fluttuante, forse indifferente, certamente estremamente veloce come quello che viviamo, parlare di “per sempre” può sembrare un po’ insensato, addirittura inopportuno.
Mi piacerebbe tanto sentire le vostre singole opinioni, proprio una per una...
Qualcuno lo farà?

A me ha fatto molto piacere pensare un attimo a questa cosa.
È stata una bella opportunità per rifare il punto sulla mia filosofia di vita.
Io credo che “per sempre” siano delle belle parole, il loro stesso suono opera quasi una magia.
Certamente sarebbe uno sbaglio utilizzarle a vanvera.
Le trasformaremmo addirittura in qualcosa di grottesco.
E questo non sarebbe un bene di sicuro.
Non vorrei nemmeno che fossero trasformate in una rigidità di pensiero che non fa progredire e ci tarperebbe le ali.

Al contrario, ragionandoci un po’ su, non le vedo affatto male, anzi ne ravviso una verità e una conseguente utilità.
Nella mia vita, credo di non averle mai pronunciate nel loro suono concreto.
Mi sono forse sembrate sempre troppo enfatiche e di maniera.
Nella realtà dei fatti, però, ho sovente utilizzato il concetto che ci sta alla base.
Infatti, se le scelte sono fatte con il cuore e con la mente,  il “per sempre ” consente di investire energie positive perché il progetto si realizzi, aumentando grandemente la possibilità di raggiungerne l’obiettivo.
Oggi non si fa altro che parlare di valori perduti.
Mi viene fatto di pensare che se si sceglie un valore, un’idea, un qualcosa in cui credere, ci si trova necessariamente a sposare questo concetto, almeno fino al momento in cui faremo altre scelte più evolute e individueremo molti altri “per sempre”.
Quindi il “per sempre” ha in sé qualcosa di utile e di bello.
Nel momento del nostro inserirci in un percorso come questo, permette di vivere pienamente quel valore, quell'idea. Ci dà una sicurezza che altrimenti non avremmo. Tuttavia, mi sento di sottolineare che una cosa è un bel concetto astratto,  un’idea “ideale”, un’altra pensare di poterla attuare a priori.
Nel conto non dobbiamo dimenticare di metterci che molti dettagli sono impenetrabili,  che tanti di essi non dipendono da noi, che ci dobbiamo preparare a dribblare gli ostacoli e ad aggiornare le nostre idee su nuove posizioni.

Mi è  piaciuto approfondire con voi questa tematica che, in fondo, è alla base di tutto il nostro equilibrio.
Ho percepito attenzione e religioso silenzio intorno.

Io ora mi sento  molto bene.,
Ho recuperato energia e spensieratezza.
Mi auguro con il cuore che sia stato lo stesso anche per voi, che siete venuti in amicizia, qui, intorno alla panchina.

Tornate Presto! Vi aspetto.




❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤




Published: lunedì 24 aprile 2017

mercoledì 19 aprile 2017

Morte o vita?













Buongiorno!

C’è il sole anche oggi intorno alla panchina.
Rallegriamoci per questo!
La luce è  un dono grandissimo di cui dobbiamo godere.
Ci fa bene e ci ristora.
Cosa mi raccontate di bello?
È  un po’ che non ci incontriamo qui, nel mondo delle parole che consolano.
C’è qualcuno che vuole farsi avanti?

Vediamo un po’.
C’è stata aria di festa intorno alla panchina, un’aria primaverile e pasquale deliziosa.
Ho percepito invitanti atmosfere di vacanze in giro per l’Italia.
Ho sbirciato soprattutto atmosfere marine... sabbia, azzurri, ma anche fiori rosa in riva al mare.
Che bello! Vi ho immaginato sorridenti e pieni di luce, lì, a contatto con la natura che rigenera e accoglie il nostro profondo.
Anche io ho vissuto di queste serene atmosfere, ma anche altre completamente diverse.
Ed è proprio su queste che voglio fare delle riflessioni con voi.

Lieve lieve, con dolcezza ed eleganza, qualcuno ha preso commiato definitivo da noi.
Così anche la morte è entrata in queste atmosfere pasquali, luminose e gaie.
Mi viene fatto di pensare che, con l’abitudine a meditare e a riflettere, si possono vivere questi momenti, certamente un po ’ tristi e un po’ spiazzanti,  in modo costruttivo per noi che siamo costretti a crescere e ad essere testimonianza per chi, più giovane e inesperto, vive tutto con maggiore sgomento e, a volte, si perde.

La meravigliosa testimonianza di vita di chi ci ha lasciato ha dato un colore ed un calore anche a questo momento.
Ci sono state risate, ricordi e citazioni intorno. Non frasi tristi di circostanza.
Ho percepito stima, affetto, accettazione nella nostalgia del bello vissuto insieme.
Questo è quello che dovrebbe rimanere in noi, senza sensi di abbandono e di inadeguatezza.
Questo dovremmo conservare nello scrigno dei preziosi, per donarlo ai nostri bimbi, ai nostri figli, troppo distratti nella rincorsa di un piacere effimero.
La morte resta per tutti un fatto misterioso, inquietante.
Sta a noi trasformarlo in un momento che, ineluttabile, esalti serenamente la vita nella consapevolezza della nostra ricerca interiore,

Mi sembrava che una riflessione pacata come questa avrebbe potuto alleggerire anche l’anima di qualcuno di voi che si è avvicinato alla panchina triste e spiazzato da un momento simile a questo.
Dal canto mio questo mettere in parole i miei pensieri, mi ha aiutato a chiarirmi ulteriormente alcuni concetti.
Mi riconferma che nulla accade invano e che da tutto si può recuperare energia per andare avanti.
Che sempre si deve risolvere un qualsiasi momento della vita, ristrutturando le nostre percezioni  ed emozioni, per non lasciare sensazioni spiacevoli in sospeso dentro di noi.

Grazie, per essere qui e per aver trascorso con me alcuni momenti di riflessione.
So di non avervi indotti alla tristezza, ma sono certa che andrete via più  forti di prima.
Certamente lo spero!

Tornate ancora qui!
Io vi aspetto sempre, come al solito.














Published: mercoledì 19 aprile 2017

mercoledì 12 aprile 2017

Ali di pesco












❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤

Quest'oggi
inaspettatamente
anche il pesco si è animato.

Timide nel crepuscolo
le giovani corolle
liberano nell'aria
le loro ali leggere.

Sui nudi rami
ancora freddi d'inverno
la vita festeggia il suo trionfo
in rosee creature di seta.

❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤


Meraviglioso...
Tutto è invitante oggi,  non vi sembra?
In questo periodo dell’anno, intorno alla panchina si respira un’atmosfera più quieta e rilassante. 
Avvicinatevi pure con serenità e ben predisposti a rilassarvi!

A ben osservare il sole è già tiepido ed invitante. 
Irradia una giusta energia. 
C’è equilibrio nella natura tutta tesa verso la vita nuova. 
Niente di più, niente di meno. 
A ben pensarci, forse si potrebbe vivere in questo modo per sempre. 
Sono sprattutto i profumi che colpiscono... e i colori.
I fiori di pesco hanno rotto improvvisamente il legno duro dei rami che sembravano morti.
A decine e a decine si sono disposti in trine festose a schermare l’orizzonte intorno a noi.
Non una foglia ancora a disturbare la gentile bellezza. 
Il verde tenero delle gemme dell’albero accanto, che si si sono appena dischiuse, aumenta la grazia innegabile che la sensibilità del pittore ha spesso mediato sulla tela.
Completa la tavolozza di aprile il bianco del mandorli e delle margherite sull’erba.
Che dire della colonna sonora? 
I richiami degli uccellini sono veri canti di primavera, ma all’orecchio più attento giungono altri suoni interessanti... il ronzio di un calabrone, quello di un’ape, il grazioso gracidio di una rana, il movimento dell’acqua che il pesciolino muove mentre la taglia alla ricerca di cibo o di infinitesime esperienze.

Soli, davanti a tanta bellezza, non possiamo che sentirci appagati, più leggeri, di nuovo speranzosi che forse tutto andrà bene... almeno per un po’.
In questa Natura non si ha più paura, l’ansia si appaga.
Il silenzio ci è amico, la solitudine è confortante e rigeneratrice. 
È però anche bello avvertire la presenza garbata di altre persone che osservano tal meraviglioso quadro con noi.
Attraverso di loro la meraviglia diventa empatia e ci scioglie nodi e nodini cristallizzati da troppo nel cuore.
Un sorriso ci sale inevitabilmente alle labbra.
In fondo non c’è voluta troppa fatica... solo un attimo di sosta e di concentrazione su noi stessi.

Ci fa bene davvero imparare a cogliere le nostre emozioni che nascono e vivono dentro di noi, spesso in  un magma così confuso da darci quasi un senso di disagio e frustrazione.
In realtà ce ne sono anche di belle, forse di bellissime... 
Quando riusciamo ad identificarle ci sentiamo già molto meglio, non vi pare?
Per me lo è. 
Già il solo fatto di parlarne mi rende leggera...
Mi trasporta in una specie di mondo parallelo, in una vacanza virtuale di serenità  e bellezza.

Spero di incontrarvi ancora qui, sulla panchina, ad allenare i  muscoli della mente e del cuore!


❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤






Published: mercoledì 12 aprile 2017

lunedì 10 aprile 2017

Cose e persone










Ciao!
Benvenuti intorno alla panchina!
Avevo davvero voglia di incontrarvi.
È confortante per me ritrovarci qui a scambiare due parole.

Nel mondo reale oggi è un giorno sospeso.
Tutto è pulito, ogni cosa è al suo posto, tutto brilla nel sole che si affaccia sui tetti.
Non c’è vita però, non c’è naturalezza.
Le saracinesche abbassate di molti negozi, peraltro imbrattate dagli streetwriters, danno un senso di tristezza che sciupa la bellezza di questo luogo incantevole.
Nelle strade una o due persone si affrettano un po’ frastornate a raggiungere la loro destinazione.

Volevo riflettere con voi sul fatto che le cose da sole, pur bellissime e affascinanti, sono davvero morte, come in un certo senso vengono classificate.
Se non c’è la presenza dell’uomo che si muove, corre, parla, litiga o sorride, vende, compra, contratta, si ferma a salutare un conoscente, spettegola della gente intorno... anche la pura bellezza estetica degli edifici magnifici si appanna, si offusca, sembra non avere più senso, perde vita.

Questo mi conferma che l’uomo ha bisogno dei suoi simili intorno.
Oltre a ricercare il silenzio e se stesso, l’uomo è un animale sociale che ha bisogno anche del gruppo.
Egli ha comunque necessità che i suoi simili lo sostengano nello spazio vuoto, che gli diano pur solo una sensazione di essere in una comunità viva, che possa colorare di vita una piazza vuota o un paesaggio sullo sfondo.
Eppure spiacevomente è necessario rinunciare a tutto questo, perché questa stessa folla a volte può essere pericolosa, irriflessiva e dannosa per il suo stesso bene.

Per fortuna qui intorno alla panchina c’è sempre un confortante movimento, un via vai tranquillo di persone ben disposte che rendono sicuro questo luogo di parole.
A pensarci non è certamente poco e questa verità ci dà la certezza che a questo mondo si potrebbe vivere anche in santa pace, se solo riuscissimo a contagiare sempre un po’ di più chi ci sta intorno con le nostre azioni ed il nostro esempio garbato che non vuole forzature.

Prenderne coscienza è già un grande passo in avanti, perché può  farci sentire maggiormente utili, appagati nelle nostre scelte, anche noi in un gruppo virtuale che è però espressione di un momento di vita collettiva in un gruppo che ci appartiene.

Che ne pensate? Mi piacerebbe sentire anche il vostro punto di vista.
Vi abbraccio  con affetto e vi aspetto, sempre qui, sulla panchina!



❤❤❤❤❤❤❤❤




Published: lunedì 10 aprile 2017

domenica 2 aprile 2017

Domenica









Benvenuti!
Sono molto felice di incontrarvi anche oggi.
Fuori il cielo è grigio, ma nel mondo delle parole c’è la solita luce che ci fa stare bene insieme.
Nel grigio apparente c’è comunque grande positività che potrebbe sfuggire.
Invece per stare bene bisogna imparare ad individuarla e a farla nostra.
Dunque proviamo a tradurre in parole ciò che ci potrebbe e ci può rasserenare.

Oggi l’aria domenicale è satura di suoni di festa.
Che bello!
Molte voci di bimbi giù nella strada, risate pulite, gioiose e qualche inevitabile bisticcio.
Gruppi di ragazzi rumorosi in gita a scoprire la città.
La voce studiata di una guida che li accompagna.
Campanelli di biciclette che segnalano il loro passaggio e il rumore esagerato di tandem e carrozzelle.
Si sente sopraggiungere anche una vera e propria carrozzella trainata da un cavallo.
Incede con passo lento e cadenzato in uno spazio ristretto.
Il vetturino aziona il tipico campanello per segnalare il suo arrivo.
I passeggeri ridono gioiosi mentre osservano le vetrine vetuste e gli alti importanti palazzi.
Un profumino di dolci appena sfornati arreca una nota di gioiosa consuetudine.
Dalle finestre già aperte salgono effluvi di cibi più elaborati che sfrigolano in sughetti e guazzetti.
Sembra di essere in un film a ben guardare.
Gli elementi ci sono davvero tutti.
C’è, però, soprattutto un qualcosa di insolito e di gradevole che mi colpisce nel profondo, che mi riporta ad un tempo lontano.
Dalle modeste finestre di uno degli appartamenti vicini alle stelle, esce una musica non troppo alta, ma udibile come se fosse in casa mia, un musica dimenticata da tanto, da tutti, da quasi tutti.
Quelli che girano sono grossi e pesanti dischi a settantotto giri, quelli che trovi a stento anche al mercatino dell’antiquariato.
Li accompagnano dischi in vinile degli anni sessanta.
Insieme riportano ad oggi musiche e melodie ormai dimenticate da tanto, stili che cozzano con l’oggi, ma che richiamano momenti altri per chi li ha vissuti.

Ed ecco ritornare altre domeniche.
Le finestre sono già aperte al tepore del primo mattino di un altro aprile.
Il profumo intenso del soffritto colpisce piacevolmente le narici.
Sale dal tegame di coccio, ormai pronto per accogliere e dorare i pezzi di carne intrisi di sale e di pepe, che faranno il sugo domenicale.
Ben presto un effluvio di pomodoro che bolle con garbo da ore riempie tutta la casa.
Supera e annebbia anche quello del pollo che cuoce nel forno da tanto, sommerso nelle patate.
La mamma sorride mentre si adopera ad apparecchiare la tavola.
Sembra non avere pensieri pesanti.
Canticchia un motivetto allegro, seguendo quello che emette il grammofono in sala da pranzo.
La casa è piena di note serene.
All'orecchio di bambina sembra quasi di poterle toccare.

“Domenica è sempre domenica, si sveglia la città con le campane...” continua a cantare la voce  dal settantotto giri nella casa vicina...
Gli fa eco poco dopo “Una lacrima sul viso...” dal disco di vinile, ma questa è un’altra domenica ancora.
Pian piano ogni voce tace e soltanto il tintinnare di piatti e bicchieri annuncia  che il pranzo domenicale è in corso.

Spero che la vostra domenica sia davvero gradevole come quella che è andata affrescandosi qui, intorno alla panchina!
Tornate ancora.
Vi aspetto sempre qui, seduta nella luce amica, sulla panchina.


❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤



Published: domenica 2 aprile 2017

sabato 1 aprile 2017

Ancora qui








Salve!
Oggi sono felice doppiamente di essere qui con voi!

Vedervi qui accanto a me mi fa sentire appagata nella mia presunzione di esservi un po’ di compagnia.
Questo è un periodo in cui c’è molto rumore al di là della panchina e tanto frastuono.
Molte cose distraggono e incombono negativamente.
In parte sono novità piacevoli e primaverili, ma molte occasioni di tristezza si sono insinuate nella vita di persone che ho vicine nella mia panchina "concreta", che incontro spesso in uno spazio reale.
In attesa che ognuna di loro ritrovi un gradevole equilibrio, è  meglio per me tornare a sedermi qui sulla panchina.
Mi mancava l’atmosfera rarefatta delle parole, la loro purezza e la luce che possono diffondere in noi.
Gli psicologi affermano che per non invecchiare, per mantenere elastica la mente, sia necessario imparare a memoria anche solo due versi ogni mattina.
Io aggiungerei che anche provare a formulare due pensieri e metterli per iscritto fa una grande positiva differenza.
In alternativa non sottovaluterei  l’importanza di scambiare o di leggere due semplici frasi che escono dal frastuono del mondo, che ci trascinano in un altrove che nella vita di tutti i giorni non viviamo.
Proprio queste due parole senza pretesa che ci scambiamo qui, nella pace irreale che circonda la nostra panchina.
È per questo che non vedevo l’ora di tornare a sedermi qui con voi.
L’astinenza forzata dalle mie amate parole non mi è piaciuta affatto.
Privarmi del piacere che mi fa incontravi qui, voi, entità meravigliose, piuttosto silenziose ma disponibili all’ascolto e allo scambio, è stato per me molto sgradevole.
L’ho sentita come una perdita di tempo e di vita, alla quale dover rimediare il più presto possibile.
Spero che anche per  voi sia stata la stessa cosa e che abbiate approfittato per avvicinarvi alle parole in altri modi, in altre situazioni.
Frequentando i social si avverte sempre una tensione triste e vuota che non porta da nessuna parte. Lamentele, aggressioni verbali, astio.
Non lasciatevi irretire da questi tristi richiami, non lasciatevi coinvolgere nel brutto e nel male.
Concordo sul fatto che in questo momento tutto sembra andare a rotoli, ma farci del male aggredendo tutto quello che ci circonda non ci fa bene e non risolve affatto i problemi.
Meglio valutare con calma solo quello che possiamo fare noi e attuarlo con  calma e tenacia.

Grazie per essere ancora qui intorno alla panchina a scambiarci parole di speranza e di bellezza.
Vi aspetto ancora!


❤❤❤❤❤





Published: sabato 1 aprile 2017

Poetar m'è caro

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