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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

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lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Fiaba - Tic-tic-tic e Tac-tac

 





Tic-tic-tic e Tac-tac 



🌿

Una pagina dietro l'altra è già trascorso un intero anno e il primo libro di meravigliose avventure è già stato interamente sfogliato.
Ed oggi cosa facciamo?
Nel magico giardino di Dodo quest'oggi c'è troppo frastuono: uomini, mezzi attrezzati, motori, si spostano sistematicamente e potano, tagliano, caricano e portano via, tanta vita libera e spontanea che si è sviluppata in ogni dove, in ogni più piccolo anfratto.
Servirà a proteggere le creature del giardino, afferma il giardiniere capo, ma la magnolia maestosa e avvolgente e rassicurante non c'è più. Al suo posto, seppure alto fino al cielo, c'è un tronco sparuto, con tanti rami più o meno recisi, uno scheletro sconcertante che con difficoltà si può far risalire all'albero madre originale.
Dove giocheranno Nico e gli altri uccellini in questa nuova primavera? E Dodo e Drillo dove troveranno una fresca ombra?




🌿

Il profumo di caffè inonda la casa. Dodo è vicino alla finestra e rimane interdetto. Stringe ancora più forte quell'uovo di Pasqua che la nonna gli ha appena portato in cerca di conforto. Oh, Che cos'è quello? Dov'è la sua magnolia con le sue mille foglie carnose e l'avorio dei morbidi fiori di velluto che lo avevano incantato?
"No-nna, no-nna!" sillaba indicando con il suo indice sinistro teso, com'è suo solito fare, quel coso che l'ha sostituita. È veramente sconcertato, vagamente impaurito... stringe anche Drillo che è sulle sue ginocchia e non parla più.

Dove prima il grande albero spandeva la sua chioma ora è tutto pulito. La terra è stata tutta mossa e ben lavorata ed ora un bel cerchio marrone circonda il magro fusto che spunta dal terreno come se fosse posto al centro di un tappeto.
Dodo accarezza Drillo e si calma. Quella terra fresca ha comunque il suo fascino, pensa.
Proprio ora un raggio di sole scavalca il tetto della casa e ogni cosa si illumina d'incanto. Tutto a posto. Si avverte di nuovo gioia nell'aria.

Mentre la nonna gli spiega che non è successo niente di grave, semplicemente sono stati tagliati i capelli alla splendida magnolia che presto diventerà di nuovo folta e accogliente come prima, Dodo scende con lo sguardo lungo il tronco e si accorge che... sul terreno lavorato, meraviglia delle meraviglie, stanno passeggiando due creature meravigliose che non ha mai visto nel suo magico giardino.
Sono due elegantissime tortore che stanno banchettando in quella riserva naturale piena di cibo che prima non era disponibile. Ogni tanto, ora l'una ora l'altra, guardano in alto verso di lui che le sta osservando.
D'un tratto, Dodo le riconosce. Le conosce e come! Ora sa perfettamente chi sono... ma come sono grandi e lucide! Le credeva molto più piccole... e devono essere anche molto morbide. Certo! Sono Tic-tic-tic e Tac-tac e le ha già incontrate infinite volte... negli anelli della sua nonna! È che in quel giardino sono molto più grandi, per questo non le ha riconosciute subito... e che coda lunga! Dovete sapere che lui da quando è nato gioca con una pietra verde liscia liscia e una pietra trasparente forse un brillante, che sono incastonate in due anelli sempre al dito della nonna. Semplici pietre? No, davvero. Dentro di loro, per chi lo sa cogliere, vi è un mondo fantastico. Lui vi ha visto viverci tante creature fantastiche. Dodo ne è affascinato e non sa che la nonna ormai indossa solo quei due anelli perché ha capito che per lui sono magici.

La nonna ha aperto la finestra.
Adesso le due tortore hanno smesso di banchettare e osservano Dodo come se volessero dirgli qualcosa. Infatti Dodo, che ormai è entrato di nuovo in modalità magica e si è sintonizzato sul loro linguaggio per comprendere quello che le due tortore stanno cercando di dirgli.
Ben presto lo scambio diventa meraviglioso perché la storia prende immediatamente confini luminosi e pieni di colore.
Intanto Tic-tic-tic è in preda ad una danza armonica e si alterna con Tac-tac per completare un bellissimo balletto. Dodo batte le mani. È felice e vorrebbe abbracciare i suoi due amici, ma Tic-tic-tic è così impegnata a parlare che non riesce a farlo.

"Caro Dodo, quello che stringi tra le braccia sembra un uovo... un uovo di Pasqua. Anche noi siamo nate da un uovo, lo sai Dodo?".
"Certo che lo so, Tic-tic-tic! Tutti gli uccellini nascono da un uovo che la mamma depone in un nido... dunque?".
"Dunque... volevo parlarti di un uovo davvero speciale che ci riporta lontano lontano nel tempo.".
"Davvero?!".
"Ti meraviglia? Chiedi a Drillo, se vuoi. Ne potrebbe sapere qualcosa... eh, sì, già gli antichi egizi avevano cominciato a valorizzare l'uovo per la sua originalissima forma senza inizio e senza fine.".
"Quindi? Questo è il mio uovo di Pasqua, me lo ha portato la nonna. è di cioccolato... non è un uovo vero,  tantomeno un uovo che abbia a che fare con quello da cui è nato Drillo!".
Tac-tac lo interrompe: "Ha solo detto che l'uovo ha sempre richiamato l'attenzione dell'uomo... ma ciò che noi ti vogliamo raccontare riguarda un piccolo uovo di tortora, quello di una nostra antenata di nome Gill.
"E cosa avrebbe di speciale questo uovo?".
"Ora te lo racconto... Gill aveva fatto molto fatica a fare quel piccolo uovo... Lei desiderava a tutti i costi avere almeno un piccolino, ma sembrava che questa cosa normalissima fosse impossibile per lei...". Tac-tac smise di parlare e divenne pensierosa. Pensava alle tante mamme che non riuscivano ad avere bambini e che se ne facevano un grosso crucciom qualche volta insormontabile.
"E allora?" la incalzò Dodo. Ora era impaziente di sapere cosa c'era dietro tutta quella storia.
"Allora... quando finalmente riuscì a deporre il primo uovo, la sorpresa fu tale che non riusciva quasi a crederci. Si dispose a covarlo con molto impegno, ma a differenza delle altre sue amiche, cominciò ad adirnarlo in tutti i modi: aspettava la sorpresa che era al suo interno, il suo bellissimo pulcino! Così abbelli il nido con tante foglioline verdi e fiori rosa di pesco, colorò di oro il guscio dell'uovo con fiori gialli speciali e lo lucidò con le morbide piume del suo petto, finché non brillò al raggio di sole che a volte faceva capolino a illuminarlo. Sembrava un vero gioiello prezioso! Poi, per parecchi giorni, con il suo tenero tubare, annunciò al mondo la sorpresa che sarebbe saltata fuori di lì a poco.".

Tac-tac smise di parlare e si avvicinò a Dodo, che tese il suo piccolo indice sinistro e l'accarezzò sulla testolina.
"Come sei graziosa e tenera, Tac-tac! A guardarti nell'anello della nonna, mi eri sembrata più seria e austera, invece hai un capino grazioso e ti muovi con tanta gentilezza... ma perché hai smesso di raccontare? Come va a finire la storia di Gill?".
La tortora lo guardò stupita: "Davvero, Dodo, ti ero sembrata quasi troppo austera? Eppure mi hai guardata sempre con occhi amorosi ed anche per questo ora siamo qui. Cime va a finire? Tic-tic-tic ora finirà di raccontarti di Gill.".
Tic-tic-tic non se lo lasciò dire due volte.
"Quando finalmente il piccolino ruppe il guscio, tutti rimasero senza parole: non era la solita tortorella implume che ci si aspettava, ma una tortorella tutta d'oro, che brillava al mondo come mai. Tutti vennero in religioso silenzio a conoscerla, per bagnarsi nell'aura di fortuna che la circondava.".
"Che bello!" esclamò Dodo.
"Nacque così l'uovo di Pasqua, un bell'uovo con sorpresa proprio come quello che stringi adesso tra le braccia." concluse Tac-tac.
Dodo rimase un attimo in silenzio, poi tutto gioioso si mise a battere le manine a tempo di "Bello, bello, bello!".
Tic-tic-tic e Tac-tac erano pronte a ripartire.
"Ciao, Dodo! Dobbiamo ritornare a casa, ma sappi che, ogni volta che vorrai incontrarci, noi ci saremo. Ci troverai nelle pietre degli anelli della nonna. Ti aspettiamo!".




🌿
Adesso il giardino di Dodo era pieno di sole.
Le due tortorelle erano volate via. Avevano salutato Dodo per proseguire la loro strada. Dodo batteva le mani e guardava con occhi nuovi il sui bellissimo uovo di Pasqua incartato nella bellissima carta stagnola tutta colorata.


















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