Lucca Insieme - Buon quinto Compleanno!

 

"La Panchina"

Lucca

Buon quinto compleanno!

Questi cinque anni

sono passati davvero in fretta!

Ne vogliamo parlare?

Sì?

 

Allora, fermiamoci un momento

a recuperare qualche situazione,

qualche attività,

qualche cosa

 che è rimasta dentro di noi

e che è bello regalarci.

Chi comincia?

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Sono entrata a far parte del gruppo de "La Panchina" in tempo di Covid.

Le cose negative, e il Covid è stato veramente nefasto inutile dirlo, possono avere un loro lato positivo. Sedermi su la panchina è stato il lato positivo, tanto che generalmente faccio i salti mortali per non perdermi l’incontro del martedi pomeriggio.

Essenzialmente la cosa che mi ha interessato di più è stato il fatto di trovarmi a scrivere. Ne avevo bisogno al pari di un tempo, quando avevo per amico Ben, il mio diario giornaliero.

Da quando ho cominciato a sedermi qui, la mia penna ha cominciato ad emanare da subito un fluido blu e a scorrere bene sul foglio bianco. 

La cosa che però mi ha colpito veramente è stata il fatto di essermi trovata a scrivere delle poesie. Non ne avevo mai scritta una, era una cosa totalmente fuori dal mio pensiero. Non è che ora ne sia proprio molto capace ma quando sento qualcosa che mi dà emozione mi trovo a scriverne qualcuna anche per conto mio.

(Claudia)

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Carissima “La Panchina” mia,
oggi compi cinque anni… tantissimi auguri!
Tre anni fa mi hai accolto nel tuo gruppo con l'affetto delle altre partecipanti e soprattutto con quello di Vanina, la tua creatrice.
“Allenando i muscoli della mente e del cuore”, ogni settimana hai cambiato la mia vita: mi hai permesso di essere più percettiva e reattiva sui nuovi stimoli di scrittura creativa che ci hai proposto. Non mi spaventano più le novità, il leggere ad alta voce in pubblico ed esprimere le mie idee.
Tutti i momenti vissuti insieme sono momenti entusiasmanti per me, ma quello che sento più intimo ed avvolgente è quando scriviamo ognuno per conto proprio nel silenzio che riusciamo a creare nel gruppo. All’inizio mi fa timore quel foglio bianco che devo riempire, ma in un lampo, con l’allenamento e gli stimoli che Vanina ha trasmesso, lo riempio con idee che non sembrano neppure mie. Lo stupore che sento, nel leggerlo alle altre, è disarmante, tanto da chiedermi: “L’ho scritto io?”.
Carissima “La Panchina” mia,
mi hai regalato molte esperienze ed emozioni in questo tempo! Grazieeeee infiniteeeee!

(Monica)

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E' il quinto anniversario della panchina. Di solito i compleanni mi fanno felice, ma questo mi rattrista un po'.
Fui invitata a partecipare ancora prima che la panchina vedesse la luce e io non la presi neppure in considerazione. Che brutta cosa che feci!

Comunque tre anni fa, pentita, mi sono timidamente affacciata a questa realtà. Fui accolta calorosamente, e questo va bene, ma di quello di cui abbiamo parlato nelle due ore di incontro, non ho ricordi. Ricordo invece che ci stavo bene, che ero a mio agio, che mi piaceva la compagnia, ma i miei ricordi finiscono qui. 

Il bello cominciò quando mi fu detto di scrivere alla mia migliore amica di quando ero piccola.
Il foglio bianco mi affascinò, ma era bianco, la penna mi era nemica, non eravamo in confidenza noi due.  Ma in un risveglio di orgoglio la poggiai sul foglio e le parole partirono.
Parole, parole, parole cadevano sul foglio bianco come gocce di pioggia.
Parole, parole, parole che prima di prendere forma mi attraversarono nel profondo, mi scombussolarono facendomi capire quanto quelle parole fossero radicate all'interno della mia anima.
Parole, parole, parole che da allora ballano sulla punta della mia penna e mi danno gioia, mi riscaldano, mi soddisfano, mi danno autostima e sono la mia felicità.
Parole, parole, non soltanto parole ci sono fra noi. 
(Rita) 

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Oggi 7 marzo abbiamo ricordato che sono trascorsi cinque anni dalla prima riunione della nostra "Panchina".

Che emozione avevo quel giorno per questa novità! Ero molto titubante, perchè non mi sentivo all'altezza e avevo deciso che se fosse stata una cosa prevalentemente culturale sarei uscita subito.

Invece eravamo tutte contente ed entusiaste di stare insieme per imparare.

Una di noi mentre si parlava colorava sempre qualche disegno e sceglieva i colori fra le matite che avevamo a disposizione. 

Che bei ricordi! Tutte le volte ho imparato cose nuove ed il tempo volava.

Dopo ogni riunione, anche ora, quando spengiamo la luce de "La Panchina", mi resta un bellissimo ricordo delle ore passate insieme.

Ho superato le volte che non mi riusciva descrivere o commentare l'argomento del giorno e dentro di me pensavo e pensavo che era troppo difficile esprimermi.

Posso dire che la maniera della coordinatrice, con il suo stupendo carattere, cercava e cerca anche ora sempre di sostenermi e di incoraggiarmi.

Con questo compleanno posso dire di essere contenta e orgogliosa di partecipare alle riunioni de "La Panchina".

(Silvana)

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Buon compleanno, panchina del mio cuore!

Sono già passati cinque anni dal giorno in cui sei nata in allegria tra sorrisi e voglia di stare insieme.

Ogni secondo di questo lungo tempo è stato ricco di mille scambi, di conoscenze, di spunti da seguire, di riflessioni, di emozioni e molto altro.

Numerose persone si sono avvicendate intorno a noi ed hanno attraversato l'atmosfera magica della nostra panchina. 

Alcune si sono poi pian piano allontanate, molte sono rimaste con grande interesse e costanza e sono tuttora sempre presenti, altre frequentano quando e come possono.

Questo dà la conferma di come "La Panchina" sia un luogo davvero libero e aperto, in cui ci si ferma per il piacere di stare insieme e per l'interesse di ciò che si dice, di cosa si produce in un mondo infinito di parole che coagulano idee, pensieri, emozioni. 

Cosa è rimasto in particolare nel mio cuore? Indubbiamente mi colpisce e mi emoziona la capacità di tutte noi di comunicare veramente in modo profondo, con grande convinzione, su qualsiasi argomento, con un senso di fiducia che ci fa brillare gli occhi e  che ci fa sentire parte di una rete di sostegno che ci fa stare bene e che mai potrà tradirci. Che dire poi del fatto di aver imparato a scrivere senza esitazione? È incredibile vederci scrivere in silenzio, ognuna nella propria casa, con una facilità che è davvero disarmante.

La scrittura come mezzo per conoscersi e conoscere, per superare l'ansia ha pienamente raggiunto il suo obiettivo.

Adesso, possiamo affermare senza ombra di smentita, che la paura, il panico del foglio bianco, sulla nostra panchina non esiste proprio più!

(Vanina)

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La mia prima volta, in presenza, in Panchina mi ha stupita e incuriosita. Ero emozionata,  quasi timorosa, appena arrivata nella accogliente sala della biblioteca di M. Eletta Martini, ma dopo mezz'ora di presenza mi sentivo già  a mio agio.

L'accoglienza piacevole delle signore già presenti è stata per me un grande stimolo a continuare ad essere presente in piacevole compagnia. 

Quindi il mio timore di sentirmi inadeguata, che per un anno mi aveva tenuta lontana da questo gruppo, è svanito e il suo posto è stato preso dall'entusiasmo. 

Amo stare in contatto con persone che aiutano ad arrivare alla serenità, sono certa che non le lascerò mai più.

Ora sono quattro anni che frequento la Panchina, non mi sembrava davvero di fare parte da tanto tempo del mondo incantato che è questo gruppo di donne che senza mai una controversia, un disaccordo si incontrano ogni martedì.

Lo dico con tanta gioia e anche con un po' di orgoglio, sono molto felice di aver deciso di partecipare. 

Riesco ad ottenere uno stato di benessere incredibile dopo aver passato le due ore che ci regaliamo vicendevolmente in questa compagnia creativa.

Grazie Panchina e felice anniversario.

(Lauretta) 

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Oggi è l'anniversario de “La Panchina”. 

Io non ricordo la data in cui per la prima volta vi ho messo piede... mi ricordo che è passato del tempo.

Mi ha molto colpito questo fare, ascoltare, leggere, lavorare e tutto questo attorno a un tavolo. Una cosa molto innovativa, però io pensavo: “Ma la panchina non è per sedere?”.

Intorno a un tavolo in molte persone. Ognuna di noi si raccontava con armonia e non litigavamo mai, come avviene di solito alle riunioni.
Devo dire grazie alla mia grande amica Maddalena che mi ha portato lì. Non ho una cosa in particolare che mi ricordi, ma tanti particolari messi assieme, molto fantasiosi, che per me sono stati una scuola di vita. 

Spero che "La Panchina" vada avanti per molto tempo ancora.

Anche se ora si svolge via web, ed è una cosa un po' particolare che a me piace molto nel mondo moderno, spero che ciò avvenga momentaneamente e che si ritorni a fare tutto questo intorno al nostro grande tavolo, tutte assieme noi de “LaPanchina”. 

(Alba)

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In questo incontro dell'otto marzo, giorno dedicato alla donna, noi amiche de "La Panchina" abbiamo deciso di parlare di noi stesse, non di quello che la maggior parte delle donne fa e, cioè, dei festeggiamenti di vario genere.
Noi pensiamo che ogni giorno dobbiamo essere festeggiate per la nostra presenza nella vita,  nella famiglia, nella società,
In questa giornata abbiamo avuto una sorpresa: si  è collegata un'altra signora, Giovanna, per  conoscerci ed eventualmente far parte di questa Panchina.
Ognuna di noi si è presentata come persona e ha parlato velocemente del perchè e per come è entrata a far parte de "La Panchina"; non solo, che impressione ne ha ricevuto la prima volta che ha incontrato le componenti di questo gruppo.
Per quanto mi riguarda è stato un puro caso sentirne parlare da una mia figlia, in un momento particolare della mia vita. Cinque anni orsono.
Dopo svariati anni impegnativi nella guida, sotto vari aspetti, di un gruppo artistico, di cui faccio ancora parte, avevo lasciato l'incarico per dedicarmi di più ai miei interessi personali sempre nel campo dell'arte, della natura, della spiritualità interiore, come già tempo indietro era avvenuto.
"La Panchina" in quel peiodo era rappresentata da Vanina alla "Festa del Presente", evento organizzato dal Comune di Lucca in cui si svolgevano varie attività di conoscenze, di scambi  culturali, materiali.ed altro.
Mia figlia mi ha parlato con tanto entusiasmo di Vanina, ideatrice e curatrice del progetto. Non solo, del suo modo di presentare gli argomenti con un profilo filosofico e psicologico;  il mio modo di pensare si avvicina molto al suo.
Dunque "La Panchina", quella di un tempo in cui le persone si trovavano sedute, e non l'attuale luogo d'incontro via web,  nel quale ci si conosceva, si scambiavano opinioni, si leggeva, si scriveva a vari livelli. Era una stanza particolare, messa a disposizione dall'ente comunale, in base ad un Patto di Beni Comuni, nientemeno che la biblioteca di Maria Eletta Martini. Una celebrità per la nostra città.
L'aspetto più importante è stato quello che “si scriveva a vari livelli”; certo prima si imparava a scrivere... e, prima dello scrivere, si facevano piccole attività creative manuali per stimolare la mente, si leggeva, si raccontava.
Per la sottoscritta abituata al modo corrente negli uffici, nelle associazioni, fare bilanci, scrivere relazioni, tutto questo progetto risultava interessantissimo. Volevo imparare ad esprimere il mio pensiero in maniera più letteraria-umanistica, presentare il mio lavoro nelle nuove forme intraprese negli ultimi anni, non commerciali o telegrafiche.
Tutto è avvenuto con la telefonata a Vanina per chiedere informazioni. Dopodichè mi ha subito programmato l'incontro con "La Panchina".
E' stato un momento emozionante, non conoscevo nessuno... nessun problema. Le componenti del gruppo, loro s'incontravano già da qualche tempo, mi hanno accolto con grande entusiasmo come ancora oggi accade, anche se per vari motivi ultimamente diserto un poco gli incontri.
Questi cinque anni sono volati, nonostante le varie vicissitudini che si sono presentate: perdite, nascite, pandemia. Soprattutto la pandemia ci ha costrette ad incontraci in video chiamata. Quando è stato possibile ci siamo ritrovate in presenza.
Continueremo ancora in questa maniera finchè non si troverà una soluzione per rincontraci sempre in presenza, cosa che gradisco di più, nonostante tutto il gruppo resta unito, auguro per tanto ancora.
L'aspetto più importante da tenere in alta considerazione è sicuramente come la nostra Vanina, riesca a seguirci in tutto con grande paienza e affetto. Il suo lavoro è enorme: pensare, organizzare, relazionarci, pubblicizzarci sul suo blog, infine farci terminare la scrittura del terzo libro. Sicuramente un grande risultato. Grazie Vanina!!

(Maddalena)

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