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Carissima Jone,
come stai? E’ già un pò che non ci sentiamo ma sappi però che ti penso spesso perchè sei sempre stata una persona stupenda, capace di risolvere le tue difficoltà con tanta pazienza e questo ti fa onore.
Stavolta ho preso carta e penna per scriverti due righe anche con un poco di fretta perché è il momento di cogliere le olive e quindi ci stiamo preparando. Intanto abbiamo da tagliare l’erba che con la stagione che ha fatto è veramente altissima.
Ti dicevo che ho pensato di scriverti perchè in un gomitolo di cotone che tuo zio mi aveva regalato, insieme ad altri oggetti da cucito e ricamo che erano stati di tua zia, ho trovato un pezzo di lettera. Non sai come mi ha fatto piacere vedere una calligrafia insicura, ricca di errori, perché scritta un po' come si parla. E poi mi ha riportato indietro nel tempo, quando si dipanavano le matasse e per iniziare il gomitolo si prendeva il primo pezzo di carta che ci “passava” davanti agli occhi, poi si ripiegava in tante parti. Tu sei più giovane di me e forse non ne saprai nulla. Non sto a raccontarti cosa dice la lettera visto che ho poco tempo ma te la lascio da parte così verrai sicuramente molto presto a trovarmi.
Un forte abbraccio, ciao.
Claudia
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Carissima Claudia,
ti ringrazio di avermi scritto anche se hai poco tempo. Per me lo hai trovato e questo significa una sola cosa: affetto. Chi vuole il tempo lo trova e chi non vuole invece trova una scusa, come si suol dire.
Verrò sicuramente a trovarti ma appena avrete pronto l’olio così ci facciamo una buona bruschetta con l’olio nuovo. Superlativa! E sarà un momento magico. Ne ho bisogno. Verrò da sola perchè Saverio se n’è andato a vivere con Adalgisa. Ne avevamo parlato tanto e alla fine si è deciso. Meno male perchè vivere da separati in casa è una vera tortura.
Non è mai stato violento e questo non è poco al giorno d’oggi. Sono curiosa di sapere cosa dice la lettera ma ormai ho imparato ad aspettare.
Grazie e buon lavoro amica mia.
Tua affezionatissima Jone
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Monza, 03 dicembre 2024
Carissima signorina Hillesum,
lei non mi conosce: mi chiamo Olimpia e le scrivo da un tempo lontano dal suo.
Nel mio percorso alle scuole medie ho letto con molta attenzione la raccolta delle lettere che ha inviato e ha ricevuto dal 1942 al 1943.
Sono rimasta estremamente colpita dalla sua completa dedizione nell’aiutare il prossimo e la sua famiglia nel lager nazista a Westerbork, in Olanda, in cui venivano radunati gli ebrei prima di inviarli al campo di sterminio di Auschwitz. È riuscita a sviluppare una forza interiore capace di alimentare spiritualità e amore nonostante tutta le atrocità del momento.
Posso darle del tu, per sentirla più vicina?
Immagino, nel suo timido sorriso, una risposta positiva!
Il tuo grande impegno a conservare e potenziare una vita fatta di coraggio e determinazione con l’aiuto della Fede in Dio, è per me un sostegno per affrontare la vita di oggi, sicuramente molto meno complicata della tua.
Come ci sei riuscita?
Le immani difficoltà e le miserie che hai vissuto, dovrebbero essere un grande esempio per l’umanità intera, che si lamenta per un nonnulla.
Carissima Etty,
in tutta sincerità: hai provato sentimenti di rabbia e di ribellione verso i tuoi carcerieri, quando sei salita sul treno per Auschwitz?
Ti sei mai chiesta perché tutte quelle meschinità verso il popolo ebraico? Che risposte ti sei data?
Dovrò leggere il tuo diario per saperlo. Mi sono affezionata a te e sono contenta
di aver avuto la possibilità di leggere la tua corrispondenza!
Ti abbraccio fortissimo,
Olimpia
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Egregio Dr. Bassetti,
Io sono un bambino di sette anni e vivo in territori distrutti dalla guerra e da troppo tempo nel terrore per i continui attacchi che dirigi verso il mio paese.
Ma non ci pensi quando prima di addormentarti (ammesso che tu ci riesca) quante persone e quanti bambini hai ucciso, che ora pesano sulla tua coscienza?
Ci pensi mai a quanta sofferenza stai provocando? Ti capita mai di rivedere col pensiero le immagini delle nostre casa distrutte? Nelle cantine di una di quelle case distrutte dai tuoi missili ci sono anch'io e l'angoscia mi pervade in ogni momento della giornata. Mi sveglio perchè suonano le sirene, la mia mamma cerca di darmi quel poco che ha da mangiare mentre scappiamo come dei folli nei luoghi che ci sembrano più sicuri, ma io ho talmente paura che non riesco più a mangiare perchè il mio stomaco è in subbuglio per l'angoscia.
Noi non abbiamo nessuno che ci possa aiutare a calmare questa ansia, perchè anche gli ospedali sono ormai distrutti.
Ma non ti viene mai da pensare che anche tu potresti avere un figlio che vive nella paura? Non ci pensi che tuo figlio possa avere paura di dire chi è suo padre perché si vergogna di ciò che stai facendo? Io sono piccolo, non capisco i tuoi scopi nel fare questa guerra e sono certo che finchè vivrò, la vita che mi sarà concessa sarà un'esistenza di dolore per la paura di morire che ho ventiquattro ore al giorno.
Dai, tu che decidi tutto, se leggerai questa lettera, abbi pietà e rinuncia a questo sogno folle che non porterà nemmeno a te altro che momenti di sofferenza.
cosa fai? Mi piacerebbe tanto raggiungerti.
📌 Lucca, 3 dicembre 2024
Caro Dario,
ieri ti ho visto tutto intento a fare i compiti da quel ragazzo giudizioso che sei e vedendoti armeggiare con foga sul telefonino, ho capito che anche quel gesto faceva parte dello studio.
Ti ho chiesto se avvalersi di questi ausili tecnologici fosse un beneficio o lo ritenessi un danno.
Giudiziosamente mi hai risposto che aiutano ma sono anche una tentazione.
Allora ho riflettuto che la domanda dovevo farmela per me più che a te con i tuoi quattordici anni. Dovevo coinvolgere me nella riflessione dato che da giovane non avevamo neppure il telefono. Ricordo che solo poche famiglie più agiate avevano questo strumento rigorosamente con il filo mentre tutti gli altri ne facevano a meno senza neanche troppi problemi perchè non l'avevano mai avuto. Poi vennero le cabine a gettoni disposte nei posti più disparati, in città e fuori. per le cose più urgenti ci rivolgevamo ai vicini o al posto pubblico.
Questo era un esercizio pubblico, in genere un negozio, al quale chi ci cercava ci dava un appuntamento per una certa ora e il posto pubblico, mandava qualcuno ad avvertirci. A pensarci, mi sembra fantascienza eppure l'ho vissuto. Immagino cosa possa sembrare a te piccolo mio abituato ad avere il telefono in mano più ore al giorno purtroppo.
Mi viene da pensare a come passavamo il tempo noi giovani di quei tempi che senza televisione, senza internet, senza giochini, dovevamo essere proprio tristi e annoiati.
Invece, caro Dario, ripensando bene a quei tempi così barbari dal punto di vista tecnologico, devo dire che c'è più insoddisfazione in voi giovani moderni che in noi poveri tapini senza tecnologia che passavamo ogni minuto libero all'aria aperta e non a dimenare le dita con velocità folle per delle ore sentendovi pure infelici se una figura genitoriale vi pone dei limiti.
Questa è la mia riflessione al tempo attuale, in cui siamo già schiavi di questi mezzi ma ogni tanto mi perdo a pensare cosa ci porterà il futuro.
Sono certa che quando sarai anziano, esisteranno cose che superano di molto la nostra fantasia, utili e pericolose come l'intelligenza artificiale.
Anche allora come adesso dobbiamo usarla, e non lasciarci usare divenendone schiavi perchè dove non c'è libertà, non c'è l' UOMO.
Ti abbraccio forte, amore mio. Vai verso il tuo futuro con fiducia, ma senza correre, datti il tempo che ti serve per goderti questa vita meravigliosa che ti aspetta.
Un abbraccio
Nonna
📌 Lucca, 4 dicembre 2024
Cara nonna,
ho letto la tua lettera e ne sono rimasto molto felice, sia per la tua riflessione su questi apparecchi, che per il fatto di riconoscermi come persona a te vicina; la mia risposta alla tua domanda sul telefono con lo studio mi è stata già fatta e quindi ero preparato, ma, pur non essendo una risposta molto articolata, ha un significato molto profondo, di come i giovani di oggi (purtroppo me incluso) abbiano un così semplice modo di accedere a giochini, eccetera.
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto, e che in qualche modo mi ci ritrovo, è la riflessione sul presente e futuro: Cioè, se ora tu non sei molto brava con i telefoni, tuo padre Passalante non sarà stato bravo con altre invenzioni dei suoi tempi e io non sarò bravo con le invenzioni future; mi ci ritrovo molto perché sono argomenti a cui non si può rispondere nel presente, ora, ma a cui si potrà rispondere solo vivendo.
Una cosa che hai detto sulla quale non concordo è dove scrivi che io pensi che tu ti annoiassi: Non lo penso; non lo penso perché, ogni tanto, mi raccontavi di come passavi le giornate, la sera, la scuola… . La cosa che penso è che senza questi dispositivi c’era molta più creatività e penso siano stati anni fantastici, anche senza questi ultimi.
Mi sono molto emozionato a leggere la tua lettera, pensando che tu sia arrivata “solo” fino alla terza media, ma che tu sappia scrivere da laureata in lettere italiane (sarà per gli infiniti libri letti).
Spero tu abbia apprezzato la mia lettera in risposta e spero di vederti presto (non riesco prima di domenica 8).
Un bacione.
Dario
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Cari ragazzi,
siete stati come una meteora apparsa all'improvviso in questa grande casa che è sempre e solo famiglia. E per me, per noi, appena abbiamo conosciuto voi ed i vostri genitori, siete stati parte di questa nostra famiglia. Solo due anni fa vi conoscevo appena, eppure è stata empatia dal primo momento in cui siete venuti nel vostro nuovo alloggio.
Da subito il mio è stato quasi un rapporto nonna-nipoti, forse perché avevo bisogno di riempire il vuoto lasciato da mia figlia, che aveva abitato in quell'appartamento prima di voi. Vi ho seguito nei vostri orari di lavoro stressanti, nel vostro eterno peregrinare tra Lucca e Terni, la vostra città dove, con tanta ansia, avevate lasciato gli affetti più cari e gli amici di una vita. In poco tempo vi siete ambientati, avete trovato nuove amicizie e soprattutto avete scoperto Lucca e i suoi dintorni. Il mare a pochi chilometri, le colline intorno e le montagne vicine.
Vi abbiamo accompagnato nel vostro correre per preparare il matrimonio e poi ho condiviso con voi, attraverso i social, lo straordinario viaggio di nozze negli Stati Uniti. Resterà sempre nel ricordo la felicità che traspariva nel vostro sguardo quando, rientrando dopo un week-end, mi annunciaste la decisione di sposarvi! E poi sono tante le emozioni condivise con voi dopo il vostro girovagare per la città e i dintorni.
È stato breve il periodo che avete trascorso a Lucca, ma so quanto avete amato questa città e quanto ne porterete nel cuore il ricordo.
Ora è tempo di iniziare altrove una nuova e costruttiva avventura.
Vi auguro di essere felici in ogni luogo in cui sarete famiglia e di realizzare I vostri sogni.
Vi abbraccio forte
Mari
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A tutti voi
Oggi è stata una giornata un po’ particolare 🥲 Vi ringraziamo entrambi tantissimo per l’accoglienza e per averci fatto sempre sentire a casa, è stato molto più semplice ambientarci con voi lì.
A Lucca ci lasciamo un pezzetto del nostro cuore e torneremo volentieri a trovarvi quando veniamo a salutare i nostri amici.
Siete una famiglia meravigliosa ♥️
Grazie ancora per tutto e un grande abbraccio 😘😘
Ele e Ric
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