Powered by Blogger.



Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - Storia di un riccio e di un cavalluccio marino













Storia di un riccio 
e di un cavalluccio marino



📚


Nel vasto Mar Mediterraneo un cavalluccio marino fluttuava felice tra le onde basse vicino alla riva.
Era gia un po' che cercava con i suoi volteggi e piroette di attirare l'attenzione di una graziosa cavalluccia, che abitava da quelle parti nella baia, vicino al grande scoglio rosso.

Uccio era tutto preso in quel corteggiamento e non vedeva l'ora di lanciare nell'acqua calda i suoi piccolini che cominciavano a stuzzicargli la pancia ormai gonfissima.

Un giovane riccio passeggiava sulla spiaggia in cerca di avventure. 
Era riuscito a sfuggire alla sorveglianza della mamma e aveva abbandonato la duna protetta  dall'odoroso elicriso  al limitare della macchia e  si era spinto fin sulla riva.

Scrutando l'acqua chiara illuminata dal sole intravvide un essere simile a lui, con tanti aculei, proprio come i suoi...
Felice, volle andare a fare amicizia per giocare un po allegramente e finalmente in libertà. 
Detto fatto si immerse in acqua e l'acqua lo sommerse completamente; stava quasi per affogare, perché non era un riccio marino,  ma un riccio di terra e, si sa, i ricci di terra non sanno nuotare. 

La sua fortuna fu che il cavalluccio lo vide e, poiché aveva il brevetto di bagnino, corse da lui e lanciandogli la coda arcuata lo acciuffò
Capriccio, con la forza della disperazione, vi si aggrappò cosi fulmineamente che Uccio dovette  pregarlo di non stringere troppo perche gli aculei lo stavano  ferendo.  "Scusa, scusa, amico mio." disse Capriccio "Sono proprio un riccio stupidino!". 
"Abbastanza!" rispose Uccio, strizzandogli l'occhio "Sarà per la tua giovane età?".

(Monica, Elisabetta, Piera)




📚



Era primavera inoltrata quando il cucciolo di riccio, che la mamma aveva chiamato "Capriccio" perchè non riusciva mai a farsi obbedire, diventò grande. Accadde, infatti, che questo esserino pimpante prese a camminare da solo nel bosco di pini marittimi che arrivava fino a lambire la spiaggia.


Capriccio era incuriosito da questo mondo che ancora non conosceva e camminando a fatica fra gli aghi di pino caduti dagli alberi, ogni tanto trovava qualche cosa di commestibile e si fermava a mangiarlo. 

In questo modo Capriccio non riusciva a valutare di quanto si era allontanato da sua madre che disperata lo chiamava senza avere risposta.

Cammina e cammina, Capriccio arrivò fino alla spiaggia e lì iniziarono i problemi perché le sue zampette rosa si sporcarono di sabbia impedendogli di muoversi come voleva.
Fu un attimo e Capriccio si trovò tutto bagnato da un'onda inattesa che lo trascinò in acqua.

"Mamma mia che salata!"  disse Capriccio, ma la curiosità era più forte di lui e lo spinse ancora più avanti visto che le sue gambette, muovendosi, riuscivano a tenerlo a galla.
Sempre la curiosità lo spinse a guardare sotto a quella misteriosa acqua blu che lo sosteneva.
E... sorpresa! Un animaletto simpaticissimo si muoveva dentro l'acqua. La cosa incredibile era che non nuotava, perché non aveva le zampette come lui, ma sbatteva la coda ritmicamente e si spostava.   

Capriccio lo raggiunse e, tuffando la testa in mare, riuscì a dire: "Chi sei? Come ti chiami?".  "Mi chiamo Ippo e sono un cavalluccio marino." rispose il piccolo e strano animaletto che stava  in acqua " Sono molto preoccupato perché non trovo più il mio papà. Sai? Ero nella sua pancia e all'improvviso io con tutti i miei fratellini ci siamo trovati in mare lontani da lei, come se ci avesse spinti via...".

Capriccio, che aveva trovato il cavalluccio molto simpatico, gli fece una proposta: "Se posso aiutarti, potremmo tornare sulla sabbia e cercare la mia mamma, mi sembra più facile che cercare il tuo papà in acqua. ". 
Serio serio Ippo gli rispose: "Mi  dispiace, ma io non posso uscire dall'acqua, perché morirei." e Capriccio: "Io invece non posso rimanere in acqua perché rischio di affogare. Senti, io ora ti lascio solo, ritorno dalla mia mamma, che sarà in pena per la mia assenza, però ti prometto che ogni giorno tornerò a trovarti così non ti sentirai solo". 

Fu così che nacque una bella amicizia tra Capriccio e Ippo, due piccole creature così diverse tra loro, ma con un cuore sincero per volersi bene.

(Lauretta)



📚


Quel giorno fu proprio un brutto giorno per lui. 
Il riccio, che attraversava lentamente la strada, venne investito dal signor Ernesto.
Preoccupato, questi si fermò a soccorrerlo e, con tanto amore, lo portò dal veterinario. 
Il ferito fu operato immediatamente e dovette rimanere nella clinica veterinaria per alcuni giorni. 

Ernesto andava tutti i giorni a trovarlo e restava con lui a lungo per fargli compagnia.
Il riccio se ne stava fermo e muto e lo guardava con occhietti che intenerivano. 
Così Ernesto cominciò a raccontargli delle storie e qualche volta, raccontando raccontando, finiva con inventarsele di sana pianta. 

Quella che il convalescente sembrava apprezzare maggiormente era il racconto di un cavalluccio marino. 
Il cavalluccio marino si chiamava Rino e aveva da poco scoperto che la sua pancina cresceva a vista d'occhio, dopo l'incontro con una graziosa compagna. 
Adesso i suoi piccoli si stavano sviluppando, la pancia cresceva, ma nessuno sapeva niente di questo. 

Povero Rino! Non sapeva come fare a dirlo ai suoi amici con i quali viveva in una grande grotta in mezzo all'Oceano. Infatti, con loro divideva tutti i suoi pasti e il cibo in quel periodo era scarso. Cosa avrebbero mangiato adesso?
Aspettando i piccoli, Rino aveva sempre tantissima fame. Così tutto il giorno girava e girava in cerca del cibo, ma con pochi risultati. 

Intanto, più passava il tempo più la pancia si ingrossava e Rino riusciva sempre peggio a trovare qualcosa da mangiare. A quel punto dovette dirlo per forza.
Contrariamente a quanto credeva, i suoi compagni non si arrabbiarono, anzi si unirono per cercare del cibo anche più lontano, in modo da soddisfare la sua grande fame. 

Tutti aspettavano con impazienza il lieto evento. Finalmente  nell'acqua dorata del tramonto, una miriade di piccolissimi cavallucci marini vennero al mondo tra gli sguardi gongolanti del papà e di tutta la comunità. 

All'interno della clinica veterinaria il riccio si era ripreso molto bene. 
Ormai era guarito ed era ritornato in libertà tra le lacrime di Ernesto. 
Tuttavia non tutto finì lì.
Accadde che per molto tempo ogni giorno, il riccio venisse a salutare Ernesto nel punto in cui era stato lasciato libero. 
L'uomo, che aveva bisogno di tanto amore, era proprio felice. 

Un giorno, però, il suo amato riccio non si fece vedere… e da quel momento scomparve del tutto. 
Passò il tempo. Ernesto era sempre più triste e preoccupato. 
Chissà se il suo amico era sempre vivo? 
Per consolarsi si raccontava di nuovo la storia di Rino, il cavalluccio marino. 
E ancora e ancora, per rivivere quel bel tempo vissuto insieme. 

Poi un giorno, eccolo ricomparire. 
In fila indiana tre piccoli ricci appena nati avanzavano sul sentiero, seguiti dalla mamma e da papà Rino, tutto fiero, che gli lanciò uno sguardo pieno d'affetto, prima di scomparire nella biscaglia. 

(Alba, Vanina)



📚


Vi va di pubblicare la vostra storia?

Lasciatela nei commenti
in fondo alla pagina.






2 commenti:

Poetar m'è caro

Ricordi

Insieme

Ultimi Commenti

POST COMMENTATI

Blog Archive

DISCLAIMER

Ove non diversamente specificato, tutti i testi contenuti di questo blog sono di proprietà dell’autore e sono protetti da copyright. Le immagini di proprietà dell’autore sono esplicitamente indicate in quanto tali. Nessuna riproduzione, né integrale né parziale, e nessuna manipolazione sono consentite senza preventiva autorizzazione dell’autore. In particolare, sono assolutamente vietate le riproduzioni a scopo di lucro. L'Utente s'impegna a: 1.non utilizzare il Sito o il materiale in esso inserito per perseguire scopi illegali ovvero per divulgare o diffondere in qualsiasi modo materiale o contenuti preordinati alla commissione di attività illecita; 2.non utilizzare il Sito in modo da interrompere, danneggiare o rendere meno efficiente una parte o la totalità del Sito o in modo da danneggiare in qualche modo l'efficacia o la funzionalità del Sito; 3.non utilizzare il Sito per la trasmissione o il collocamento di virus o qualsiasi altro materiale diffamatorio, offensivo, osceno o minaccioso o che in qualche modo possa danneggiare o disturbare altri Utenti; 4.non utilizzare il Sito in modo da costituire una violazione dei diritti di persone fisiche o giuridiche o ditte (compresi, ad esempio, i diritti di copyright o riservatezza); 5.non utilizzare il Sito per trasmettere materiale a scopo pubblicitario e/o promozionale senza il permesso scritto di lapanchinadelcuore.it; Ogni violazione sarà segnalata agli organi di Polizia ed alle Magistrature competenti. Nel caso in cui l'Utente non accetti, in tutto o in parte, le suddette condizioni, è invitato ad uscire dal sito.