La poesia finlandese
Nascono da un mondo arcaico e misterioso in cui emerge l’anima di un popolo vissuto a stretto contatto con una natura certo complessa.
Il mistero e la musicalità dei suoni linguistici ci riportano alle sensazioni provate dai primi viaggiatori giunti all’Ultima Thule (*), dove il cielo e la terra si toccano.
Lingue straniere
I giorni passati sono le sole
lingue straniere che
ho imparato nel momento in cui ho parlato.
Stimate dagli elementi più pesanti
nascono, e si scompongono più lentamente.
I giorni passati innumerabili
rumoreggiano dietro
il silenzio, in un luogo ormai irraggiungibile.
Le loro parole si zittiscono come secchi
caduti nel pozzo più profondo della fanciullezza,
fluttuano sul braccio di un vecchio, sul capo di una
corda sottile, così distanti sono.
In uguale compagnia – ogni battito
del mio cuore,
la neve sciolta degli inverni che ho visto,
le scarpe che ho camminato, da un’estremità all’altra.
Guardano ora concentrati, ogni mio
nuovo
movimento, ogni mio fresco incontro.
Ma verranno anche notti in cui mi salveranno
dai mari burrascosi dell’eternità sconfinata.
📌
Eeva-Liisa
Manner
TEOREMA
Sia dura la prosa, susciti pure inquietudini.
Ma la poesia è un’eco che si ascolta quando la vita è muta:
sui monti scivolano le ombre: immagine di vento
e nubi,
il passaggio del fumo o della vita: terso, oscuro, terso,
un fiume che scorre lieve, boschi profondi di
nubi,
case in lenta rovina, vicoli che esalano calore,
la lisa soglia che si consuma, la quiete
dell’ombra,
il passo timoroso di un bambino nell’oscurità di una stanza,
una lettera che viene da lontano spinta sotto la
porta,
talmente enorme e bianca da riempire la casa,
oppure una giornata così rigida e tersa da
lasciar sentire
il sole che inchioda l’azzurra porta inabitata.
📌
Mirkka Rekola
Al vento
Non c’è di che preoccuparsi. L’ombra non
può cadere. Si muove come l’albero
e ne segue ogni scatto.
Come fuoco è trascinata via nel vento
e scivola con leggerezza sopra ogni cosa.
Non c’è di che preoccuparsi. L’ombra non
può cadere. Si muove soltanto.
E quando si stacca un ramo dal tronco
lei lo sente e lo accoglie.
📌
Mirkka Rekola
Tuulessa
Le notti non sono più calde,
il ribes nero sa di freddo,
il topo muschiato nuota più veloce,
in città le luci si
infittiscono.
La cima dell’abete oscillava sul tetto,
non riesco a liberarmi dal pensiero
che si sia dimenticato qualcosa.
Si sente un treno da est, da sud il grido di una civetta.
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