🔼Chi non ha avuto o non conosce qualcuno che ha o ha avuto un amico immaginario?
- È noto che molti bambini credono di vedere e conoscere creature straordinarie.
- Più spesso questo accade nei sogni, dai quali si svegliano frastornati o urlanti, ma molte volte, anche quando sono svegli, essi affermano di vederne e di incontrarne.
- Siano essi animali, ombre, mostri, umani, tali personaggi sono comunque sempre particolari, sia nel caso in cui appaiano buoni e confortanti sia quando invece sono cattivi, spaventosi, terrificanti.
- Un caso molto frequente è quello di un amico del cuore immaginario.
- Il bambino dice che esiste, di vederlo, di incontrarlo, di fare delle cose insieme a lui.
- Attraverso di lui, egli esprime le sue esigenze remote.
- Gli fa vivere quello che vorrebbe vivere lui, realizzando i suoi desideri profondi.
- Gli attribuisce la responsabilità di ciò che fa non riconoscendo la sua nelle marachelle che combina.
- Soddisfa il suo desiderio di compagnia e di svago per i motivi più diversi, nel caso in cui non abbia amici o anche nel caso in cui l’amico immaginario è più malleabile e fa proprio tutto quello che lui desidera senza obiezioni.
🔼Vi propongo questa mia filastrocca scherzosa, che però ben sintetizza l’argomento di cui stiamo parlando.
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Voi non crederete
a quello che vedrete.
Con me vive un folletto
dall’enorme berretto.
Si chiama Rarité,
e vuole stare con me.
Alle scarpe ha campanelli,
che suona tra i fornelli.
È un piccolo esserino
a cui piace il vino.
È un folletto dispettoso
ma sa essere amoroso.
Mi nasconde ogni cosa
e quando si riposa
russa a bocca aperta
sotto la coperta.
Prima fa sparire gli acquerelli,
poi fa l’altalena tra gli ombrelli.
Quindi rovescia la mia cioccolata,
e cammina scalzo nella marmellata.
La mamma non mi crede
perché quello che vede
è sempre e solo colpa mia
che non metto niente via.
Dice che i folletti non esistono,
che gli oggetti si gestiscono,
ogni cosa al proprio posto!
E Rarité sta ben nascosto.
Non vuole farsi vedere da nessuno,
perché non esiste adulto alcuno
che riesca davvero a vedere un folletto
che ha scelto di vivere con un bimbetto.
🔴
🔼In sintesi:
- L’amico immaginario non è nocivo.
- Accettiamolo con il sorriso, come se fosse un gioco anche tra noi adulti e il bambino.
- La sua presenza dovrebbe, però, avere una durata limitata nel tempo.
- Infatti, di solito, mentre il bambino cresce, comincia a nascondersi fino a scomparire.
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io non ricordo di aver avuto da piccola un amico immaginario ma amavo ritagliare dai cartonati le figurine semplici di donnine con i loro colorati vestitini e accessori per vestirle secondo i propri gusti.
RispondiEliminale tenevo in una scatola in bell' ordine e pregustavo il momento di creativita nel quale le tiravo fuori, le abbigliavo e inventavo tante storie, tutte le situazioni privilegiate dalla mia libera fantasia. Erano le mie amiche carissime che da me animate vivevano in un mondo protetto e ordinato e mi infondevano serenita e sicurezza.In quella amata scatola riponevo i miei sogni e la visione edulcorata del mondo che avrei dovuto conoscere ed affrontare al di fuori di me e tra la gente.
Anch'io non ho avuto un amico immaginario e, un po' come te, amavo vestire bambole e figurine con abiti vezzosi. Comunque fntasia ne ho esercitata tanta e fiabe e libri mi hanno fatto compagnia.
EliminaA questo devo quello che sono oggi.