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Omegna 23.10.1920 - Roma 14.4.1980 |
Omegna e Gianni Rodari
un'intervista inaspettata
Nell'incontro dell'8.8.2023
de "La Panchina" di Lucca,
abbiamo avuto l'occasione di parlare di
Gianni Rodari.
L'argomento dell'incontro
era sostanzialmente quello della creatività
che genera pensieri divergenti
e lo scrittore,
con il suo approccio personale alla realtà,
vi rientrava di diritto.
Poiché avevamo la fortuna
di avere una delle signore de "La Panchina"
che aveva avuto contatti con lui,
ho avviato a sorpresa
una breve intervista per avere
qualche informazione in più
fuori dagli schemi.
Intervista a
Lauretta
Vanina
Cara Lauretta, forse le nostre amiche non sanno che tu hai qualche cosa a che fare con lo scrittore Gianni Rodari...
Lauretta
Sì... io l'ho conosciuto.
Vanina
Infatti... ce ne avevi accennato una volta. Qualcuna se lo ricorda?
Tutte
No... forse non c'ero... oppure mi sfugge...
Vanina
Lo immaginavo. Oggi, come vedremo poi, questo scrittore calza a pennello con quello di cui parleremo e sarebbe interessante scoprire qualche cosa di lui su un piano più personale. Lauretta, ti va di raccontarci qualcosa?
Lauretta
Certo... sono sorpresa e emozionata... Cosa posso dire? Rodari era nato ad Omegna, sul Lago d'Orta, dove sono nata anch'io. Era amico di mio padre, ma era un po' più giovane di lui.
Tutte
Ho capito... non sapevamo nemmeno che tu fossi nata ad Omegna.
Lauretta
Sì, io sono nata proprio lì. Rodari insegnava ad Omegna ed era una persona dolcissima, gentile, educata. Viveva con la madre. Poi è andato a Milano, però mio padre seguiva un po' i suoi successi anche da lontano.
È stato uno scrittore di tutto rispetto. Sapete? Ha scritto molte cose importanti tra le quali i versi delle canzoni di cantanti famosi come Sergio Endrigo.
Vanina
Quale è stato il tuo rapporto diretto con lui?
Lauretta
Devo dire che, quando lui era ancora ad Omegna, io ero molto piccola. Avevo circa due anni, ma ne ho dei ricordi.
Vanina
Davvero? Anche se se eri così piccolina?
Lauretta
Sì... Mi ricordo di una volta in cui mio padre tornò a casa dal lavoro ed aveva nella mano chiusa una sorpresa per me. Quando finalmente l'aprì comparve un fogliettino tutto ripiegato... dentro, scritta di proprio pugno, c'era una piccola storia che Rodari aveva creato per me. Se ci penso, mi commuovo ancora.
Tutte
Che bello, Lauretta!
Vanina
So che tu con il tuo papà avevi un feeling particolare...
Lauretta
Sì. Mio padre era amico di Rodari perché era dolce come lui. Nei miei confronti era un papà tanto affettuoso e tenero. Amava molto farmi delle sorprese. Pensate che quando tornava dal lavoro, si fermava un po' di tempo a chiacchierare con il suo amico Gianni.
Spesso, prima di tornare a casa, si faceva creare lì per lì brevi storie che poi mi raccontava drammatizzandole.
Vanina
Davvero poetico! Immagino che tu abbia ancora qualcuno di questi foglietti... Li hai conservati?
Lauretta
Purtroppo non li ho più e me ne dispiace tanto.
Vanina
Del resto tu eri troppo piccola per pensare di recuperarli e metterli da parte... E poi... hai qualche altro ricordo?
Lauretta
E poi... poi in terza elementare partecipai ad un concorso RAI di poesia con "La cicala e la formica". Vinsi anche un premio e per un anno mi arrivò un bel giornalino da leggere.
Vanina
Che bello! Bello davveto!
Maria Grazia
Lauretta, avere un padre e un amico del genere è stata davvero una fortuna! Pensare che noi avevamo in casa solo un vocabolario e, se andava bene, una piccola enciclopedia. Non era come oggi che i giovani hanno invece molte opportunità, per esempio, pensiamo ad Erasmus che ti dà la possibilità di viaggiare e conoscere altre realtà.
Vanina
Sì, certo. Proprio una grande fortuna.
Tutte
Davvero, Lauretta...
Vanina
Grazie, Lauretta. È stato coinvolgente iniziare questo incontro così.
Lauretta
Per me è stato molto gratificante ricordare.
Vanina
Ne sono felice. Grazie ancora.
📚
Tre pescatori di Livorno
disputarono un anno e un giorno
per etabilire e sentenziare
quanti pesci ci sono nel mare.
Disse il primo: "Ce n'è più di sette,
senza contare le acciughette.".
Disse il secondo: "Ce n'è più di mille
senza contare scampi e anguille.".
Il terzo disse: "Più di un milione.
"E tutti e tre avevano ragione.
📚
Chiedo scusa alla favola antica
se sono contro l'avara formica.
Io sto per l'allegra cicala
che il più bel canto non vende, regala.
Gianni Rodari
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