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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Edu-Pillole: Oscar Wilde






1854 - 1900




Oscar Wilde


 


Oscar Wilde fu scrittore, drammaturgo, giornalista, poeta, autore di fiabe.

Si collega al decadentismo francese e all'estetismo britannico, che puntano tutto sulla bellezza pura, allontanandosi dalla comune morale e in contrasto con la scienza.

La sua scrittura appare piuttosto semplice, ma in realtà è una scrittura raffinata che sollecita alla riflessione, utilizza spesso aforismi e paradossi per i quali lo scrittore viene sovente citato.

Tra le sue opere troviamo articoli su riviste, testi teatrali (ricordiamo "Salomè"), romanzi (come "L'importanza di essere Ernesto""The Canterville Ghost"), fiabe ("Il principe felice", "L'usignolo e la rosa").


Nacque a Dublino da una famiglia irlandese in cui il padre era un oftalmologo famoso, autore di testi medici, e la madre una poetessa. 

Tuttavia la famiglia si trasferì ben presto in Inghilterra, dove fece i suoi studi.

Ebbe una vita articolata, a volte stravagante.

Viaggiò in Italia e in Grecia per completare la propria formazione e poi successivamente, lasciata per sempre la Gran Bretagna, incontrò a Parigi il mondo letterario di quel tempo.

Infatti, già sposato e con due figli che non rivedrà più,  fu condannato ai lavori forzati per omosessualità e, infine, costretto ad espatriare dalla Gran Bretagna.

Morì a Parigi di meningoencefalite, convertito alla religione cattolica.

 


 

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Il "Principe Felice" è una statua ricoperta di foglie d'oro molto ammirata, che sta su una colonna, in mezzo ad una piazza.

Una notte una rondine in volo verso l'Egitto si ferma a riposarsi ai suoi piedi.

Il principe le racconta la sua storia e poi la prega di fare un giro per la città e riferirgli cosa sta accadendo. Lui dall'alto adesso vede, ma non nei dettagli, il dolore dei sudditi di cui non si accorgeva quando era in vita e questo lo addolora molto.

La rondine, vinta dalle sue lacrime, accetta. 

Torna inizialmente con la notizia della povera mamma che piange al capezzale del figlio malato e affamato. Il principe la prega di staccare una pietra preziosa dal suo corpo e di portarla a quella povera madre. 

Da quel momento la rondine inizia a spogliarlo dei gioielli che lo adornano, per poi donarli ai poveri e ai bisognosi, che il Principe le indica.

Con l'arrivo della neve il Principe, privato dei suoi ornamenti, è ormai una scura statua di piombo e prega la rondine di migrare pure verso l'Egitto, ma lei, che sente vicina la morte per il gran freddo sopportato, decide di restare ancora vicino al suo amico, si poggia un'ultima volta sulla sua spalla e muore. Un attimo dopo, per il dolore, il cuore del Principe si spezza.

Il mattino seguente, il sindaco fa gettare la rondine morta nella spazzatura e, vedendo come è ridotta la statua, la fa fondere e ne fa fare un'altra con la sua immagine. Ma il cuore di piombo del principe non si fonde e viene buttato via insieme al corpo della rondine.

Quando il Signore, un giorno, chiede a un angelo di trovargli le due cose più preziose della città, questi gli porta il cuore di piombo del Principe e il corpo della rondine. 

Dio lo loda per la scelta fatta.

 

 

L’usignolo e la rosa

Un giovane studente è innamorato della figlia di un professore, che ha promesso di ballare con lui durante la festa se le regala una rosa rossa. Il ragazzo però non riesce a trovare una rosa di questo colore e piange disperato.

Un usignolo commosso da questo grande amore decide di aiutarlo e vola a cercare una rosa rossa.

Ecco che si posa su un bellissimo rosaio e gli chiede una sua rosa. In cambio l'uccellino canterà per lui la sua canzone più dolce.

Il cespuglio, però, ha solo rose bianche e consiglia all'usignolo di chiedere a suo cugino che cresce vicino alla meridiana. 

Allora l'uccellino vola sul rosaio vicino alla meridiana e ripete la sua richiesta, ma purtroppo anche lui non ha rose rosse: le sue rose sono gialle. Gli consiglia di andare da suo fratello che cresce vicino alla finestra del giovane studente, poiché probabilmente esso potrà dargli ciò che desidera. Anche questo cespuglio scuote la testa perché è vero che le sue rose sono rosse, ma il rigidissimo inverno non gli ha lasciato fare neanche una rosa.
L'usignolo chiede quindi se c'è un modo per avere una rossa rossa per quel giovane innamorato. Il rosaio gli risponde che per ottenere una rosa rossa di modo ce n'è uno solo: dovrebbe cantare tutta la notte e squarciarsi il petto, cosicché il sangue del suo cuore possa colorare la rosa. 
L'usignolo colpito da tanto amore decide di sacrificarsi, perché l'amore vale più della vita ed è perfetto solo nella morte. Così si infila una spina nel cuore e si mette a cantare. 
L'uccellino canta e soffre per tutta la notte, ma quando il rosaio gli dice che la rosa è pronta, è ormai morto.
Il mattino seguente lo studente vede nel giardino la rosa rossa. Meravigliato, dice che è la rosa più rossa e bella del mondo e tutto felice va dalla sua innamorata. 
Arrivato da lei, porge la rosa alla ragazza, ma lei, senza gratitudine, la rifiuta. Aggiunge di aver appena ricevuto alcuni gioielli favolosi da un altro ragazzo e che tutti sanno che i gioielli valgono più dei fiori. 
Così il giovane studente getta via la rosa, maledice l'amore e si chiude nella propria stanza a studiare.
 



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