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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



giovedì 19 ottobre 2017

Prima panchina reale








Buongiorno, amici de “La Panchina”!
Come  va?
Benvenuti!
Oggi in lontananza il cielo è un po' bigio, ma qui la luce è sempre quella fantastica che si sprigiona dalla panchina o, meglio, dalla nostra mente e dai nostri pensieri.
In questo spazio non ci sono perturbazioni atmosferiche che vengano a turbarci,  non ci sono se appena appena noi non lo vogliamo e non lo permettiamo.
Qui possiamo scegliere noi.
Pensate quale grande libertà di scelta abbiamo!
In questo spazio possiamo fare davvero quello che vogliamo.
È solo qui che possiamo incidere in modo totale, allontanandoci dalle mille e una pressioni esterne.

Ieri c'è stata una grande affluenza qui intorno, specialmente dalla Russia.
Sono stata davvero molto contenta di questo.
Spero che restiate a lungo con noi!
Approfitto per ringraziare anche le molte persone affezionate che seguono “La Panchina“ regolarmente tramite i lanci che faccio su Facebook.
Per me la vostra assiduità è preziosa.

Intanto, parlando del più e del meno, io mi sono già completamente rilassata.
Magia delle parole e dei pensieri, io sto già bene e potrei riprendere la routine quotidiana con nuova grinta ed efficienza.
Invece voglio raccontarvi ancora qualcosa.
Ieri pomeriggio ci siamo incontrati per una ristretta PANCHINA REALE.
È stata questa la PRIMA PANCHINA RITROVATA.
Abbiamo trascorso un paio d'ore nel mondo delle idee, nel silenzio e nella pace di una panchina ricreata per star bene.
L'assenza di movimento e di rumori è stata fondamentale, un musica bassissima ha fatto da discretissimo sottofondo.
Un biscottino ed un tè non hanno disturbato il fluire dei pensieri, che per una volta non si sono scontrati o accavallati, ma si sono serenamente confrontati.
Alcune esperienze meno positive sono fluite come fosse la cosa più  naturale del mondo, ma anche pensieri nuovi sono saltati fuori con gioia ed allegria.
Questa parte più creativa è stata quella più bella.
Spaziare in campi mai praticati ha indotto nuove connessioni, considerazioni, emozioni, che sono quelle secondo me più importanti.
Sì, più importanti perché attivano nuovi schemi di pensiero, nuove sinapsi che fanno bene al cervello e alle nostre emozioni,  proprio quell'allenamento dei muscoli della mente e del cuore, che richiamamiamo sempre qui intorno alla nostra panchina.
Qualcuno ha disquisito sull'amore come motore del mondo, l’amore che fa bene a tutte le persone con le quali ci relazioniamo.
Qualche altro ha sottolineato come sia importante poter condividere le proprie idee e il proprio sentire con qualcuno che ti ascolti, cosa questa molto difficile da realizzare.
Io ho scelto di leggere ai convenuti una mia filastrocca per bambini, quella di un folletto che si chiama Rarité.
Uh, come mai mi è venuta un'idea così infantile da proporre in questa occasione?
Non è stato per sbaglio o per abbassare il livello della discussione.
In realtà volevo entrare in un mondo piuttosto sconosciuto per gli adulti, far vivere loro un momento altro completamente diverso da quelli vissuti abitualmente.
Lo scopo era di assaporare insieme un momento di leggerezza, che mettesse in moto qualcosa di nuovo: sensazioni, emozioni e ricordi, ironia e gioco, ma non solo.
Infatti il secondo obiettivo correlato era attivare appunto nuove riflessioni, connessioni, inferenze e quant'altro accade nella nostra complessissima mente in presenza di nuove esperienze.
Quel folletto dispettoso, un amico immaginario come accade di averne a molti bambini, può anche essere una metafora per rappresentare quella parte di noi che non invecchia mai, che sempre si stupisce e che forse costituisce il nostro vero Io.

Ieri pomeriggio ho visto occhi brillanti ed animi sereni intorno alla panchina.
Spero che anche voi, che partecipate a questo momento di parole e pensieri, abbiate un input di nuove idee quando vi allontanerete per ritornare nel vostro mondo reale.
Sono stata molto contenta di avervi avuto qui con me ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
Tornate ancora per vivere in armonia tutti insieme momenti di parole e di pensieri liberi.



Published: giovedì 19 ottobre 2017

martedì 10 ottobre 2017

Saggezza nel fosso








Il sole ha appena fatto capolino tra i tetti delle case.
Filtra adesso tra le fronde sempre verdi degli alberi che schermano l'orizzonte intorno alla nostra panchina.
I colori ora non mancano di certo…  mille sfumature di ocra e di tabacco si rincorrono sul terreno già bruciato.
Alcune foglie cadute punteggiano il piccolo spiazzo in cui lo scoiattolo sta per saltare.
No, si arresta. Annusa l'aria. Avverte la nostra presenza e ristà.
All'ombra, i ciclamini sono spuntati generosi, le loro piccole foglie a cuore una carezza per lo sguardo.
E poi si avvertono, più che vederli, i colori sfumati delle nostre anime in attesa nella radura.
Stiamo giocando un nascondino profondo in cui è bello palesarsi un po', ma anche celarsi a conservare la nostra intimità che sempre un pochino ci fa paura.
Io mi sono già seduta da un pezzo.
Mi piace questa luce che viene di lontano e lucida ogni cosa.
Apparentemente sono sola, ma la solitudine è una buona compagna, utilizza i miei pensieri per farne collane.
In questi fili di idee riconosco parole amiche.
Riconosco anche nomi.
Sono nomi di donne e di uomini che riportano a me persone per le quali ho cercato una via di benessere.
So per certo che ci sono occhi che si stanno avvicinando, creature che cercano di entrare in un vortice di parole che possa richiamare in loro qualcosa di piacevole, di rassicurante, un momento di purezza che arrechi ristoro ed allontani dal brutto che prepotentemente vorrebbe circondarci.
Ora che ci siamo un po' tutti vi voglio raccontare una riflessione che ho fatto recentemente.
Una cosa apparentemente banale, che ha attivato in me una girandola di pensieri che vogliono essere tradotti in parole.
Passeggiando lungo un fosso non ho potuto fare a meno di incantarmi a guardare l'acqua limpida che scorreva decisa allontanandosi verso una meta.
Sembrava sapere dove fosse diretta, come fosse dotata di una propria precisa volontà.
Il ritmo denotava sicurezza, personalità, forza vitale.
Al suo passaggio accarezzava con garbo piccole piante d'acqua piegandole ad indicare la meta.
Esse si inchinavano con eleganza.
Collaboravano con sicurezza, riducendo al minimo l'attrito.
Vivevano il loro presente con ineluttabile e serena partecipazione.
La cosa che più mi ha colpito, però, sono stati i pesci.
Ce ne erano di tutte le misure, ma per la maggior parte erano molto grandi, lunghi e neri.
Qualche movimento appena accennato e poi eccoli lì, tutti fermi, affiancati, a guardare nella stessa direzione.
Occupavano tutta la larghezza del fosso.
La bocca spalancata, attendevano il flusso dell'acqua che li superava per allontanarsi subito, correndo in tranquillità verso la sua meta.
Che stavano facendo? Aspettavano che il cibo trascinato dalla corrente si infilasse loro direttamente in bocca? Forse.
La cosa che colpiva me, in realtà, era osservare come è semplice la vita di queste creature che sanno davvero vivere solo il presente.
Esse non si preoccupano di ciò che è stato prima di quel momento. Neanche di ciò che accadrà dopo.
Sanno che lì, in quell’ istante, a loro è utile quella corrente che corre lontana. Sanno che devono sfruttarla a loro vantaggio e mettono in atto i comportamenti più utili al raggiungimento del loro obiettivo.
Le piccole piantine acquatiche non pongono resistenza.
Sanno inconsciamente che il gioco sarebbe inutile.
Si potrebbero spezzare e ne potrebbero morire.
Forse questa scena colta per caso illustra molto bene come anche per noi umani vivere la dimensione del presente sia una grande conquista.
Ci aiuterebbe a sedare l'ansia che ci attanaglia da mane a sera e non ci fa cogliere le opportunità che via via ci si presentano.
A volte facciamo una resistenza inutile, che ci rende più fragili e ci distrae dai risultati che potremmo ottenere, invece di fermarci ad aspettare che le cose indipendenti dalla nostra volontà semplicemente seguano il loro corso.
Chissà se sono riuscita a suscitare anche in voi un qualche interesse per questa mia riflessione!
Lo spero davvero.
Grazie per essere rimasti qui ad ascoltarmi.
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore!


Published: martedì 10 ottobre 2017

martedì 3 ottobre 2017

Profumo di vita









Eccomi qui, finalmente!
Come va?
Avevo tanta voglia di sedermi di nuovo sulla nostra panchina!
Troppe cose invece mi hanno tenuta un pochino lontana, anche se sono state cose piacevoli in cui i profumi sono stati molto intensi, profumi aromatici di cibi, ma soprattutto profumi buoni di persone.
Anche se lontana, però, ho molto pensato… e adesso sono qui di nuovo. Che bello!

Dicevo… soprattutto profumi buoni di persone.
Sì, proprio così.
Mentre preparavo una zuppetta di funghi e un tortino al cioccolato, mi sono trovata a riflettere sul profumo che un animo bello riesce a diffondere intorno a sé.
Non è mai questione d'età, di censo o di cultura.
Un animo bello è un animo semplice.
È quello che sa percepire la bellezza, l'armonia, la gentilezza, l'equilibrio, la misura.
È quello che non vuole prevaricare, che non impone regole, che dubita delle certezze inamovibili, che riflette prima di tranciare giudizi, che non si lascia imbrancare nel gruppo.
È soprattutto quello che apprezza il buono che capita e che trasforma il brutto in qualcosa di positivo, che non cede al pessimismo, che si dà da fare per superare le difficoltà.
Vedere un volto sorridente dà una carica inimmaginabile, accende il sole anche in un giorno di pioggia.
Nella realtà di tutti i giorni, invece, è difficilissimo incontrare un volto che non sia formale, stereotipato, standardizzato, politicamente corretto, distratto, disinteressato a tutto ciò che non riguarda se stesso.

Perché siamo così poco inclini a vivere serenamente anche un piccolo momento in cui si dice semplicemente “Buongiorno!” o “Come va?”?
In fondo, che costo avrebbe un piccolo sorriso e un minuscolo moto di vero interessamento all'altro?
Credo che pochi si rendano conto di come questo farebbe bene soprattutto a se stessi.
Sarebbe questo un piccolo momento in cui non si vivrebbe per il futuro e non si metterebbero in atto strategie di chiusura, inconsce strategie di difesa da ciò che sembra un rallentamento nella corsa senza meta che viviamo ogni giorno.

Intorno alla zuppetta di funghi e al tortino di cioccolato, ho incontrato persone amene che hanno fatto della positività un loro stile di vita, che cercano di vivere al meglio e al massimo il tempo che è loro concesso su questa terra.
Nemmeno Irma, il ciclone, è riuscito a cambiare i loro programmi.
Appena riaperto l’aeroporto, erano già lì pronti a intraprendere il viaggio che avevano organizzato, con l'allegria nella voce e la limpidezza nello sguardo.
Un bell'esempio da seguire e che può farci riflettere.

Voi cosa ne pensate?
Grazie di essere stati qui, intorno alla nostra panchina!
Tornate ancora ad allenare i muscoli della mente e del cuore!
Io vi aspetto come al solito.




Published: martedì 3 ottobre 2017

Poetar m'è caro

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