Powered by Blogger.



Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Ricordi Scuola 11 - Informatica carta e matita









In quel dell'Emilia, un altro passo importante per la mia preparazione fu occuparmi dell’informatica carta e matita, in particolare del simpatico robot Karel, che viaggiava obbediente su un reticolo, seguendo istruzioni.

In quel periodo si discuteva molto sull’importanza d’introdurre l’informatica nelle scuole, ma contrariamente a quello che si potrebbe immaginare oggi, quello che doveva essere insegnato era il processo mentale che sottintendeva un programma, cioè i concetti-base  e gli schemi di pensiero che sviluppassero, per così dire, una mentalità informatica.

Io ero affascinata da tutto ciò che era nuovo e propositivo, così frequentai anche questo corso proposto sempre dall’attivissimo Provveditorato agli Studi di Modena. Fu davvero molto interessante e, quasi in tempo reale, misi in atto nella mia classe (una quarta) la sperimentazione che il corso stesso prevedeva.

Alla base di tutto c’era la ricerca per imparare a pensare come spezzettare in ordini semplici quello che la macchina, nel nostro caso Karel, avrebbe dovuto eseguire. Interessante era il concetto “Se …. allora” che implicava di indagare le varie alternative in cui il robot si potesse trovare e quello che per ognuna di esse doveva essere fatto, eseguendo gli ordini semplici elaborati in sequenza.

Lo sviluppo di queste abilità mentali erano basate sui concetti di tempo, di spazio e di causa-effetto, in situazione concreta  mediata da carta e matita.

Nella convinzione che tutto questo lavoro si prestasse bene allo sviluppo cognitivo dei miei alunni, anzi, che potesse essere collegato anche a situazioni creative, vi lavorai con piena soddisfazione.

A dire il vero feci molto di più! Infatti mi accorsi subito che le situazioni concrete di lavoro si prestavano molto bene anche all’inserimento dell’alunno portatore di handicap, così proposi un progetto che tenesse conto di questo,  sorprendendo piacevolmente gli organizzatori della sperimentazione stessa che a questo non avevano proprio pensato.

Con l’aiuto di mio marito, mi procurai una tela di cartiera dismessa, della grandezza di una stanza, e vi riportai un reticolo regolare. In ascissa e ordinata scrissi lettere e numeri, in modo tale da poter individuare ogni singolo punto di incontro nel reticolo, per esempio, E7 o A1. Questo fu il mondo di Karel che utilizzammo in una specie di palestrina/ripostiglio che nessuno aveva utilizzato prima di allora.

In linea generale io offrivo un piccolo input al gruppo, come nella “storia” che segue. “Lori era un piccolo scoiattolo in giro per il bosco… Dove si trovava sul reticolo secondo voi?”. Gli alunni facevano delle proposte, disponendo infine lo scoiattolino su un incrocio concordato.

“Karel lo vide e decise di andare da lui… Dove era Karel quando si è accorto della presenza del piccolo scoiattolo? ... Chi sa dare gli ordini per raggiungere il grazioso rosicchiatore di ghiande?” continuavo.
I bambini, utilizzando i comandi destra-sinistra-avanti, si esercitavano gli uni ad impartire ordini, gli altri ad eseguirli.
E così via, in situazioni sempre più complesse, con aggiunta di ordini nuovi di livello superiore come, per esempio,  il “Se… allora…”.

Dopo ogni esperienza concreta, eseguita con il corpo sul tappeto, la situazione veniva registrata con il disegno e ne veniva scritto il programma dettagliato di esecuzione: l’insegnante scriveva alla lavagna le riflessioni e le considerazioni dei bambini, mentre ogni alunno faceva altrettanto sul proprio quaderno.

Questo lavorare insieme, ma anche individualmente, era considerato per lo meno inconsueto, perché in quel periodo andavano di moda i lavori collettivi orali e si diceva che i ragazzi si stancassero a scrivere cose “inutili”.
In realtà, io trovavo che se la proposta didattica era stimolante, produrre sul proprio quaderno aiutava a fissare concetti e situazioni e a mantenere alta la concentrazione.

Una volta appresi certi schemi, si utilizzò un modello ridotto di “mondo”, grande circa un metro quadrato.
Solo in un secondo momento si operò su situazioni pensate o immaginate, ma anche queste furono sempre  registrate con “carta e matita”, sul bellissimo quadernone illustrato che andavamo allestendo.

L’alunno portatore di handicap trovò un terreno davvero interessante sul quale confrontarsi con gli altri bambini e i risultati generali della sperimentazione furono molto gratificanti.

A pensarci oggi in cui l’informatica, dopo una fase basata esclusivamente sulla video-scrittura,  è quasi sparita dalla scuola, quei tempi sembrano davvero lontani.

E’ vero che saper utilizzare Windows (Work, Paint o Publisher o altri programmi simili), o meglio, saper digitare e comprendere l’organizzazione delle pagine digitali al momento attuale è indispensabile, ma il fascino di quell’informatica era tutt’altra cosa per stimolare il cervello e concorrere alla formazione generale della persona.

Negli ultimi anni in molte scuole i computer in dotazione sono invecchiati e, siccome l’informatica è prevista come supporto alle altre materie scolastiche, i laboratori appaiono trascurati o dismessi e i bambini apprendono per la maggior parte in famiglia, utilizzando le “macchine” come possono e secondo il livello di competenza familiare.

C’è da dire che gli alunni conoscono e comprendono molto facilmente le nuove tecnologie, ma io non vedo un processo di metainformatica, passatemi il termine, che stimoli a riflettere su quello che fanno automaticamente, spesso ossessivamente, cogliendone strategie e percorsi.

E’ possibile che qualche insegnante di matematica illuminato introduca delle riflessioni in campi limitrofi che possano compensare, ma ritengo per quel che ne so, che ciò non accada molto di frequente.



🤔 Riflessioni

🐝 Quali sono i punti di forza?

✔  Gestione del gruppo-classe come un sistema in cui tutte le parti concorrono ai raggiungimento degli obiettivi.
✔  Aver legato il pensiero logico a quello divergente e creativo..
✔  Aver operato in modo interdisciplinare, attivando competenze ed abilità in altre  discipline d'insegnamento (lingua, immagine, motoria...).


0 commenti:

Posta un commento

Poetar m'è caro

Ricordi

Insieme

Ultimi Commenti

POST COMMENTATI

Blog Archive

DISCLAIMER

Ove non diversamente specificato, tutti i testi contenuti di questo blog sono di proprietà dell’autore e sono protetti da copyright. Le immagini di proprietà dell’autore sono esplicitamente indicate in quanto tali. Nessuna riproduzione, né integrale né parziale, e nessuna manipolazione sono consentite senza preventiva autorizzazione dell’autore. In particolare, sono assolutamente vietate le riproduzioni a scopo di lucro. L'Utente s'impegna a: 1.non utilizzare il Sito o il materiale in esso inserito per perseguire scopi illegali ovvero per divulgare o diffondere in qualsiasi modo materiale o contenuti preordinati alla commissione di attività illecita; 2.non utilizzare il Sito in modo da interrompere, danneggiare o rendere meno efficiente una parte o la totalità del Sito o in modo da danneggiare in qualche modo l'efficacia o la funzionalità del Sito; 3.non utilizzare il Sito per la trasmissione o il collocamento di virus o qualsiasi altro materiale diffamatorio, offensivo, osceno o minaccioso o che in qualche modo possa danneggiare o disturbare altri Utenti; 4.non utilizzare il Sito in modo da costituire una violazione dei diritti di persone fisiche o giuridiche o ditte (compresi, ad esempio, i diritti di copyright o riservatezza); 5.non utilizzare il Sito per trasmettere materiale a scopo pubblicitario e/o promozionale senza il permesso scritto di lapanchinadelcuore.it; Ogni violazione sarà segnalata agli organi di Polizia ed alle Magistrature competenti. Nel caso in cui l'Utente non accetti, in tutto o in parte, le suddette condizioni, è invitato ad uscire dal sito.