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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - Donne, una panchina rossa








Forse non è un caso 
che il gruppo de "La Panchina", 
scaturito dal blog, 
abbia finito con il connotarsi 
in un gruppo di sole donne.

Donne
Una panchina rossa

È innegabile 
che le donne subiscano ancora 
troppe discriminazioni, 
a volte
prevaricazioni così sottili e subdole 
da essere quasi difficile rilevarle,  
altre volte così aggressive 
da andare oltre il senso stesso della vita.


Proveremo a sottolineare, 
in modo apparentemente giocoso, 
questo aspetto importante 
della società di oggi.


Una   Fiaba   per   Amica 



Ecco tre elementi con cui giocare 

per intrecciare una storia 

al femminile.


pigna - folletta - fagianella



🌿🌷🌿🌷🌿🌷🌿



Il grande cuore collettivo


Fagianella era un giovane esemplare di fagiano femmina. Era molto graziosa e fiera nella sua elegante semplice livrea. Le sue lucide piume bruno-grigiastre si addolcivano con la fantasia di macchiette ruggine e nere che si rincorrevano su tutto il suo corpo. 

Era quasi sera. Il sole tramontava nel bosco incantato. Fagianella era sola. Stava passeggiando ed era persa nei suoi pensieri. Pian piano si era tranquillizzata ed ora seguiva i suoi desideri, le aspettative positive, tipiche della sua giovane età. Il bosco, mentre il sole calava, sembrava diventare sempre più protettivo. Le ombre scure, che cominciavano ad allungarsi, riuscivano in qualche modo a rasserenarla un po' e le facevano accantonare per breve tempo i suoi crucci, le sue paure. 

“Mi piacerebbe tanto avere una nota di colore in più come alcune delle mie amiche volatili. Mi sento così anonima con tutto questo grigio addosso!” pensava Fagianella, quando guarda caso inciampò in un meraviglioso cespuglio di bacche rosse. Le balenò subito l’idea di raccoglierne delle più belle per adornarsene. Con grande maestria se ne fece una graziosa coroncina che adagiò sulla sua testolina. “Ecco, così mi sento davvero più graziosa! I miei colori in questo modo risaltano molto di più. A volte, basta davvero poco per sentirsi bene con se stessi!”. 

Poi riprese a camminare dirigendosi verso la festa di compleanno della cugina. Qualcosa, però, turbò la sua spensieratezza guadagnata con tanta fatica. Qualcosa la fece sobbalzare. Avvertì di essere nuovamente in pericolo. Eppure era sola. Accelerò il passo. “Guarda, guarda chi si vede… Fagianella, fermati! Dove te ne stai andando senza compagnia? Hai un incontro galante? Penso proprio di sì. Che… vuoi fare la modella? Come ti sei agghindata oggi? Chi vuoi conquistare con quella specie di palline sulla testa? Ah, ma guardati! Sembri proprio... ah!”. 

Fagiano incombeva su di lei. Fagianella fece finta di non aver sentito e accelerò il passo. Ancora! Eccolo di nuovo a darle il tormento. Era il solito strafottente. Se lo trovava sempre davanti nei luoghi più disparati e ultimamente le si avvicinava sempre più quando era sola. La infastidiva tantissimo il comportamento di quel pennuto, si sentiva inquieta in sua presenza. Anzi, ne aveva vera e propria paura. Pure stavolta cercò di allontanarsi, sviare e svicolarsi. Si infilò in un cespuglio e passò velocemente dall'altra parte, ma lui si faceva sempre più vicino, sempre più insistente tra avance e minacce. “Perché non finisci di fare la passeggiata con me… ti piacerò molto di più di quell'insulso fagianetto di Ottavio. Ho visto che fai la smorfiosa con lui!  Vuoi forse negarlo? Hai bisogno di una lezione! Una lezione di quelle vere, però! Dove credi di andare?”. 

Fagianella si sentì persa. Non poteva più andare da sua cugina perché non sarebbe riuscita ad arrivare prima di sfuggire all'agguato di Fagiano. Se anche ci fosse riuscita, al rientro a casa Fagiano sarebbe stato ancora lì attorno ad aspettarla nel buio. Che fare? Era davvero terrorizzata. “Dove posso andare? Dove posso rifugiarmi? Per paura non ho parlato con nessuno di tutto questo...  ma tanto chi mi avrebbe creduto? All’apparenza Fagiano sembra un tipetto così a modo... invece sotto sotto... È aggressivo e pericoloso… un vero stalker e potrebbe anche uccidere!”. 

Stanca e affamata, Fagianella si mise a correre disperata, sperando di far perdere le sue tracce a quello che ormai era il suo nemico. Tutta scarmigliata si trovò davanti ad una casetta molto carina, sembrava la casetta di marzapane di una favola. Dal camino usciva un fumo bianco rassicurante, le luci erano tutte accese e si udiva cantare una bella melodia. “Forse posso chiedere ospitalità, almeno per trascorrere la notte e trovare un piccolo aiuto, magari riflettere su come andare avanti”. 

Bussò affannata e perentoria alla porta color caramello. Le aprì una vivace, ma un po’ scocciata folletta tutta colorata, che l’apostrofò : “Chi sei? Cosa ti porta a bussare alla mia porta all’ora di cena… e in questo modo?!”. Fagianella con voce tremolante provò a spiegare: “Aiutami, ti prego! Sto cercando riparo per la notte, mi sono allontanata troppo dal mio nido e un grande pericolo mi insegue!”. 

La folletta, sentendo quelle parole, pur non comprendendo pienamente cosa intendesse dire, si intenerì e decise di farla accomodare all'interno. Al sorriso rassicurante delle folletta, Fagianella cominciò a calmarsi e a respirare con maggiore regolarità. Folly divise con lei la sua succulenta cena. Piano piano, con la sua aria birichina e sincera, fece rivelare a Fagianella la penosa esperienza che quest'ultima stava vivendo con Fagiano. 

Trascorsero così tutta la notte a conversare davanti al camino, mangiando biscotti al cioccolato. Si scoprirono simili in molte cose pur essendo comunque tanto diverse. Al sorgere del sole si assopirono abbracciate. Al risveglio la folletta aveva già architettato un piano. “Vieni, voglio mostrarti una cosa molto importate per il mondo di noi follette.”. Si avvicinò alla mensola del camino dove era posata una meravigliosa pigna, che da tanto che brillava, sembrava fatta d’oro. “Guarda, questa è una pigna… è magica, perché rappresenta il grande cuore collettivo di tutte le follette del bosco. Avvicinati… ti faccio vedere!”. 

Quindi si affacciò alla finestra e con la forza del pensiero lanciò per aria la pigna, che sprigionò una polvere d’oro. Al suo dissolversi, apparirono tutte le follette del bosco: dalla più giovane alla più anziana. Ogni pinolo era andato direttamente al cuore delle follette per avvisarle che Folletta aveva bisogno del loro aiuto! 

Folly raccontò al gruppo la vicenda di Fagianella. Si scoprì che alcune già conoscevano Fagiano e rivelarono che da fagianino aveva subito abusi e violenze proprio in famiglia. La madre aveva cercato di proteggerlo dalle angherie, ma era stata sopraffatta dai figli maggiori e, nemmeno a dirlo, dal marito violento e prevaricatore. Fagiano, con il passare del tempo, aveva perso anche lui il suo autocontrollo, ripetendo anche lui l'atteggiamento paterno e familiare. 

A Fagianella apprendere questo non fece cambiare opinione. Non provò pena per Fagiano e proclamò: “Visto che ha subito tanto, dovrebbe ben sapere come ci si sente ad essere la vittima di un abuso da parte di chi ha più forza e più potere di te! Mi ha fatto sentire proprio una poco di buono solo perché ho sentito il bisogno di farmi più carina! Soprattutto era furioso! Sento che se mi avesse preso avrebbe potuto uccidermi!”. La maggior parte delle follette le diede ragione. 

Fu in quel momento che sentirono all’improvviso un rumore minaccioso, dapprima lontano e poi sempre più vicino. “Allora è qui che ti sei nascosta, Fagianella! Credi davvero di poter scappare da me prima che io ottenga quello che voglio da te?! E voi?! Di cosa vi impicciate? Toglietevi di torno!” urlò scompostamente Fagiano, spruzzando bile da tutti i pori. 

Quelle parole e quei toni raggelarono tutto il gruppo. Fagiano era ormai lì davanti a loro ed era pronto ad affrontarle, la sua cattiveria non aveva pari. Quando voleva una cosa, lui la doveva ottenere e al momento voleva solo Fagianella, per sottometterla a sé e mostrare agli altri fagiani la sua forza e la sua supremazia. 

Non aveva però fatto i conti con la solidarietà e la potenza femminile. Le follette, all’unisono, tirarono fuori le loro pigne magiche piene di buoni sentimenti e diressero la pioggia di pinoli verso il fagiano, che ne rimase tramortito. Non faceva altro che ripetere confuso: “Cosa mi è successo? Non volevo diventare così… i miei fratelli, mio padre… o mamma… dov’è la mia mamma?”. 

Fagianella fece denuncia agli gnomi del bosco, che presero in custodia Fagiano per una rieducazione comportamentale. Sarebbe rimasto dietro alle sbarre per molti anni. Fagianella non riusciva ancora a credere a quanto accaduto… Folletta, con l’aiuto della pigna magica, era riuscita ad annientare il suo stalker! Davvero, la solidarietà può fare miracoli e sconfiggere il male! Aveva capito che all’inizio aveva sbagliato a non parlare con nessuno delle avance di Fagiano, ma pensò che probabilmente non aveva ancora trovato un’amica speciale come Folletta. 

Folly ringraziò le sue amiche, che prontamente si erano precipitate per aiutarla, e decise di ospitare Fagianella a casa sua finché non si fosse ripresa un po’. 

Appena rientrate, depose con cura la pigna, sua indiscussa alleata, sulla mensola del camino, dove immediatamente riprese a brillare come se fosse d'oro.



🌿🌷🌿🌷🌿🌷🌿









3 commenti:

  1. passo un anno da quel brutto episodio e Fag ianella ottenne un posto come insegnante nella Scuola primaria del paese al limitare del bosco. Ne fu felicissima perche avrebbe impiegato tutte le sue energie nell'educare i bambini al rispetto, al senso di solidarieta e di aiuto verso i più deboli e gli 'apparentemente diversi'. Avrebbe insegnato il valore dell'amore, del sostegno disinteressato e dell'empatia.

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  2. Grazie, Monica. Sono d'accordo con te. Condividiamo e chiediamo di condividere, quindi! ❤

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