Sono fuori a giocare con i miei amichetti quando sento una dolce melodia, sembra il suono di un piffero.
Stranamente mi gira un po’ la testa e mi sento un po’ confusa… Chissà se l’acqua che ho bevuto dalla fontana era troppo fredda!
No, no, è questa musica, questa musica che mi spinge a muovermi dove e come vuole lei. Inizio a camminare verso le porte della città, ma non sola… si stanno unendo i miei compagni di gioco e gli altri bambini della città di Hamelin, c’è pure lo “storpietto” ma lui è rimasto indietro.
Ecco, l’omino che suona il piffero... Perché lo stiamo seguendo? Vedo intorno a noi una grandissima agitazione da parte degli adulti, ma le mie gambe non riescono proprio a fermarsi...
Ops, ma che cos’è quella cosa strana sui monti? Sembra quasi una caverna.
“Aiuto, aiuto!”. Vorrei gridare, ma non mi esce la voce. Sono “imbambolata” da questo maledetto suono, ma non si stanca mai l’omino di “pifferare”? Un passo, un altro, un altro ancora e sono dentro, sento un macigno chiudere la caverna.
Sono di nuovo me stessa e a gran voce urlo: “Mamma, mammina, vieni a prendermi…non resterò più fuori a giocare quando mi chiami a fare i lavori!”.
L’omino ci guarda imperturbabile e con un ghigno malefico pronuncia: “Benvenuti nella mia scuola, solo i migliori di voi diventeranno dei pifferai magici, gli altri annegheranno nel fiume come i topi ed io, grazie a voi… io conquisterò il mondo!”.
Monica
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🐀"Evviva! I tempi sono proprio cambiati! Guarda, guarda che ben di Dio c'è in questa... cantina! E non vedo alcun gatto di guardia... possibile? Provo ad avvicinarmi. Non vorrei ne saltasse fuori uno da dietro quella cesta...".
Il topolino di campagna varcò la soglia di quello che era un vero e proprio granaio, superando con qualche difficoltà una specie di sacco che gli impediva il passaggio.
Quale non fu la sua meraviglia quando vide mucchi e mucchi di granaglie ammassate, anche con poco garbo, in quello spazio appena illuminato.
"Che fortuna essere entrato in questo luogo!" gioì il topolino "Qui posso farmi una vera scorpacciata senza tema di essere disturbato.".
Non finì neppure il pensiero, che le granaglie ebbero un improvviso sussulto... un'orda di topi di tutte le dimensioni sbucò da ogni parte e prese a rosicchiare con tranquilla avidità i semi a disposizione che erano davvero in abbondanza. Ratti, topolini, toponi e pantegane, mangiavano tranquillamente insieme, l'uno accanto all'altro.
Il topolino di campagna non indugiò oltre e si rimpinzò ben bene pure lui.
Le cose andarono avanti così per giorni e giorni. Incredibile! Si era sparsa la voce che i gatti erano stati cacciati dalla città e non ce n'era più nemmeno uno a spaventarlo.
🐀"Oh, che meraviglia! Che cos'è? Sembra una strana melodia.... Cosa sta succedendo?" chiese il topolino a quella che era ormai diventata la sua compagna di vita.
"C'è qualcosa là fuori... Qualcuno sta soffiando in un... coso... sembra un bastone e l'omino che soffia sta camminando senza guardarsi intorno... Che strano! Ma che piacere ascoltare questi suoni divini... Sarà perché abbiamo la plancia piena, ma mi sento proprio bene!" commentò la topina deliziata. (continua)
Vanina
🎈
E’ bello ogni tanto
leggere una fiaba, anche da adulti. Altri
tempi questi ma praticamente non è difficile nemmeno oggi trovare un pifferaio
e ci sono sempre persone pronte a seguirlo.
Allora ci entro dentro e penso :
Io, Ethel, sto
seguendo il Pifferaio Magico. Mi attira questa dolce musica, ma dove andremo? Mi guardo intorno. Siamo in tanti e tutti entusiasti di questo
percorso. Se tutti siamo così felici di
affrontate questa esperienza mi sento
tranquilla. Ciò mi aiuta, perché in alcuni momenti mi prende la paura dell’ignoto....
Veramente proprio tutti no. Quel bimbo
che resta indietro a tutti noi cosa fa? Non intende seguirci? Piange, ma forse
perché è molto più piccolo di me. I più piccoli si sa, piangono quasi sempre, non c’è
che dire.
Ma ora mi sto domandando se torneremo indietro. Torneremo prima di
sera da mamma e papà? E subito mi
rispondo: "Certo che sì. Torneremo! Un’uomo che suona una
melodia così dolce non può essere un malvagio. Ci condurrà in un paese
fantastico, pieno di castelli incantati, di fiori colorati, di dolciumi e di
palloncini da far volare in alto nel cielo infinito e in questi palloncini
potrei scrivere i miei desideri. Presto
arriverà il Natale e questa sarà la mia
letterina. Al ritorno non racconterò tutto quanto ai miei genitori e nemmeno ai
miei amatissimi nonni, cosi, quando
arriverà Babbo Natale a casa mia portandomi tutto quel che sto ora sognando,
sarà per loro una grande sorpresa. Immagino già le loro facce... Sarà una gran festa a casa nostra! Chissà però se ora saranno
preoccupati? Forse. Loro non sanno che io sto vivendo la mia meravigliosa fiaba.
Claudia
🎈
Sono Frank, un bambino del paese dove il sindaco non è stato di parola con il pifferaio, perché non ha mantenuto la promessa di pagarlo con le monete d'oro come avevano pattuito, visto che era riuscito a liberare il paese da tutti i topi.
Ho sentito i miei genitori dire che il nostro sindaco è troppo avaro, spilorcio e, oserei dire, tirchio e così facendo sta rovinando il paese. Le promesse vanno mantenute.
Ora sento il pifferaio di nuovo suonare e vado a vedere che cosa succede.
Tutti i bambini del paese escono di casa e in corteo vanno dietro il pifferaio. Anch'io vado con loro e non penso assolutamente di sbagliare... Mai bisogna seguire il pensiero degli altri. Prima dovrei ragionare come e dove vanno gli altri prima di seguirli. Tutti in fila dietro il pifferaio che suona e via in cima ad una montagna. Tutti dietro lui.
Attraverso una galleria si entra in un castello bellissimo, come quelli descritti nelle fiabe. Tutto è bello, però comincio a pentirmi di quello che ho fatto, perchè non so se la mia famiglia la rivedrò ed ho tanta paura di restare prigioniero. Mi viene da piangere, sono tutto un tremito, però mal voluto non fu mai troppo. L'unica speranza è quella che i genitori convincano il sindaco a pagare il pifferaio e lui ci riporti dalle nostre famiglie.
Silvana
🎈
Sono Mattia ed abito a Hamelin. Il mio amato gatto Bizet da qualche tempo è sparito ed io sono molto preoccupato anche perché in giro si sentono voci allarmanti. Si racconta che alcuni abitanti hanno fatto sparire tutti i gatti perché si spendeva troppo per dar loro da mangiare. Sarà anche vero, ma a casa mia, finché c'è stato Bizet, non si vedeva neppure un topo. Ora invece sbucano da ogni parte e non si sa più come toglierli di giro.
Qualche giorno fa per le strade della città girava un ometto un po' strano che suonava il piffero. Era un suono melodioso e accattivante e pian piano qualche topolino ha cominciato a seguirlo imitato poi da altri. Era quasi una processione di topi.
Sono rimasto scioccato dalla strana situazione e mi sono rintanato dentro casa osservando curioso dalla finestra. Ho sentito dire che il pifferaio si è diretto verso il fiume e lì tutti i topi si sono tuffati annegando. A me sembra una cosa assurda: i topi che affogano nel fiume! Ma dai, questa è pura fantasia... i topi nuotano, non affogano, insomma a me certa gente non la dà a bere. Fatto sta che non ci credo a queste fandonie.
Oggi però questo ometto è ricomparso con il suo piffero e la musica è così carezzevole e soave che mi è venuta voglia di ascoltarla da vicino. Sono uscito e, visto che già alcuni miei amici erano in strada, anch'io mi sono avvicinato ed ho cominciato a seguirli. È talmente dolce e magica quella musica che la mente diventa sempre meno lucida ed è come se questo piccolo uomo riesca a fare gli incantesimi. Però non voglio continuare a seguirlo; chissà dove vuole portarci.
Si sentono tante brutte storie! Spariscono bambini, vengono rapiti, attirati con vari stratagemmi... papà e mamma me lo dicono sempre di stare attento.
Ma quanto mi incanta questa musica! Eppure devo resistere, devo riprendere il controllo della mia mente. Non voglio allontanarmi. Ecco ora siamo quasi arrivati all'uscita dalla città e ci avviamo verso i monti.
No, basta, basta... non voglio più camminare. Trovo la forza di tapparmi le orecchie, la musica si attenua fino a sparire. Mi fermo all'improvviso, mi volto indietro e corro, corro veloce verso casa ad abbracciare mamma e papà.
Mariella
🎈
Qualcuno ha detto che vivo nel
1200 circa e ha arrotondato con quel circa neanche se con quella piccola parola potesse salvare il mondo. A me non dice nulla perché non capisco, so
solo che sono stanco, si patisce tanta fame... se i topi invece di farli scappare li avessero cotti al tegamino e ci si fosse riempita la pancia una volta ogni tanto, non era
meglio?
Intanto sono fermo su questa
pietra perché le mie gambe non mi reggono più e dal trambusto che ha causato
quella musica, chi spingeva di qua e chi
di là, ho dimenticato di prendere le stampelle che mi ha fatto mio padre che mi
avrebbero aiutato. Gli altri camminano spediti attratti da quella melodia
magica. Ho provato a chiedere aiuto, ma nessuno si é neppure voltato.
Tutte le mamme piangevano
perché vedevano partire i loro figli e non ne vedevano una buona cosa. La mia
mamma era consapevole del rischio che correvano a stare dietro al pifferaio
magico, in più sapeva delle mie difficoltà e sapeva che una salita impervia
non fosse possibile da superare dalle gambette scheletriche del suo piccolo
storpio.
Appena vede che sono rimasto
seduto su una pietra e che nessuno mi controlla, svelta come una folata di
vento, mi avvicina, mi prende in una bracciata e mi allontana nascondendomi.
Le altre mamme urlano e strepitano aggredendo i loro mariti che con la loro
ingordigia, hanno causato questa tragedia.
Gli uomini con un sussulto di
umanità e con a capo il sindaco vanno di corsa a fermare il Pifferaio che matto
lo è davvero.
Gli tolgono il piffero, ma lo
tengono ben di conto perché qualcuno si vuole far insegnare il motivetto che
tiene lontano i topi nel caso tornassero.
E siccome io ho la pancia
vuota, anche io sono pronto. Cammino con
il tegamino in mano.
Rita
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Sono un gatto, abito ad Hamelin, sono bello, col pelo folto, morbido. Sono molto affettuoso, anche se nel mio paese gli abitanti non sono molto amanti degli animali. Infatti tengono noi gatti in poca considerazione e nonostante noi diamo molto ai nostri proprietari, ci danno poco da mangiare, per fare in modo che noi, affamati, ci diamo da fare mangiando i topi che abbondano in paese.
Il sindaco, nella sua grande tirchieria, che lo accomuna a tutti i cittadini, ha deciso che chi abita ad Hamelin non deve più spendere quei pochi soldi che servono a mantenerci in una maniera dignitosa. E noi che altro potremmo fare se non andarcene lontani dalla città a cercarci il cibo? Ma ben gli sta, Hamelin sarà invasa dai topi da cui noi la liberavamo, mangiandoceli.
Certo che ora che ci hanno praticamente allontanati, io provo molta nostalgia per il figlio della famiglia che mi ospitava: era un fanciullo molto bravo, mi faceva tante coccole e io a lui, insomma eravamo entrambi molto affezionati uno all'altro. Quanto gli piaceva accarezzarmi dolcemente per farmi fare le fusa...
Eravamo sempre insieme perchè il bimbo aveva difficoltà a muoversi per un problema alla gamba che già alla nascita era più corta dell'altra, per cui camminava zoppicando con grande difficoltà.
Io, volendogli tanto bene, cercavo di passare tanto tempo con lui perchè pensavo che il suo grave problema forse se lo sarebbe dimenticato con le mie coccole.
Ora che non sono più ad Hamelin spero che lui non stia tanto male e riesca in qualche modo ad avere la gioia che si merita e sia ripagato in qualche modo dal dolore che certamente avrà dentro di sè per il suo difetto fisico.
Dovete sapere che io sono un gatto che porta fortuna e, non ditelo a nessuno, ma io sono un gatto-maghetto... Sicuramente al mio caro bimbo accadrà una cosa estremamente piacevole e gratificante durante la mia forzata assenza, lui non saprà mai che sono stato io che non gli ho permesso di arrivare alla caverna che lo avrebbe imprigionato, ma darà la responsabilità al fatto di essere zoppo per aver avuta salva la vita.
Lauretta
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Io grande pifferaio, grande Elmer pifferaio, non avrei mai fatto del male ai bimbi. La colpa è del sindaco che mi ha promesso che se avessi incantato i topi mi avrebbe dato una grossa ricompensa.
Mi sono dato da fare tutto il giorno a suonare per poterli allontanare. Ho fatto anche arrabbiare mia moglie che non ne poteva più e mi ha perfino sbattuto fuori di casa, così mi sono trovato in mezzo alla strada a vagabondare.
Quando il sindaco mi ha fatto la proposta l'ho accettata subito. Corrispondeva a mille monete d'oro e così mi sarei comprato una casa tutta mia, ma la promessa non l'ha mantenuta mettendomi di mezzo.
Allora io ho dovuto fare un piccolo ricatto, incantando i bimbi e portandoli dietro a me dentro una roccia, ma il mio gesto è stato solamente simbolico. I bimbi, quando erano dentro, li ho fatti divertire e sono stati bravi e bene, tanto che non volevano più uscire e sono dovute perfino intervenire le mamme, che poi sono andate dal sindaco e lo hanno preso a calci, mettendogli tutti i suoi cittadini contro, così non sarà rieletto la prossima volta
I topi, tanto spaventati, non sono più tornati in quel paese, i gatti si sono divertiti tanto e sono stati riaccolti bene.
Il paese è ritornato a vivere felicemente come una volta.
Alba
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