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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Estate - Un'opportunita o un intralcio?

 



Pietra Grande - Grostè - Madonna di Campiglio



Un'opportunità o un intralcio?


Davanti
a questo scenario
mi viene spontaneo
ammutolire
e ascoltare.

Qui non posso
non scendere ancora
le scale.
Devo scoprire
un'altra parte di me.

E voi?
 Vi va di farlo con me?


Allora,
pian pianino,
scivoliamo
giù!

🛝


🗻
Osservo la foto, guardo in alto e penso: "Sul cucuzzolo della montagna...".  Mi viene in mente la canzone di quando avevo più o meno otto o dieci anni.
Vorrei tornare indietro, vorrei scendere, altro che salire! Ma nella realtà non si può. Però posso dire che non mi verrebbe mai in mente di salire fin lassù, nemmeno con la seggiovia di Edoardo Vianello.  Il vuoto mi fa paura. Una cima bellissima, affascinante ma da quaggiù. 
Da quaggiù immagino l'immenso. Sempre da quaggiù entrerei in quella nuvola per nascondermi al mondo, per guardarlo senza sentirmi osservata. Tranquilli, non mi dà noia sentirmi osservata, anzi mi stuzzica un poco, ma la vera libertà sta nel respirare la solitudine. Quindi libertà, solo libertà. Nulla di spirituale.  Eppure il Sacro è in alto.
Claudia


🗻
Ci sono finalmente! Sono ora più vicina al cielo. Sono quasi sul tetto del mondo. Non più muri a cingermi, ad imprigionarmi, a contenermi nel mio slancio di vita.
Nulla, qui non c'è più nulla che mi impedisca di volare libera con i miei pensieri e le mie emozioni. Questa solitudine mi lascia senza parole, ma non mi incute alcuna paura.
Scendendo le mie personalissime scale, mi ritrovo per un attimo bambina, una bambina piuttosto paurosa del nuovo, ma qui, davanti a questa provocante solitudine, mi sento invece curiosa di indagare.
Sono sulla via della comprensione, immersa in una percezione... quasi extrasensoriale, che va oltre i sensi abituali e muove qualcosa al centro del mio IO, proprio là dove le emozioni ti fanno sobbalzare.
Sì, io questa la vedo come una grande opportunità... Vorrei forse arrampicarmi ancora più su, per scoprire al di là anche l'ultimo orizzonte, ma essere qui sola a perdita d'occhio, mi è già di grandissimo stimolo. E mi percepisco a un tempo piccolissima, mentre mi sento per altri versi immensa, parte del grandioso mistero che mi parla dall'Infinito.
Ho sceso moltissime scale all'interno di me stessa, ma - incredibile! - l'ho fatto in un attimo e con estrema facilità. Era tanto che aspettavo un'opportunità come questa, che in città, in mezzo alla folla, appare lontana e irrraggiungibile.
Sto bene adesso. Un'insolita quiete mi pervade. Anche se non ho decriptato realmente tutti i segreti dell'Universo, avverto qualcosa in me che prima non c'era.
Vanina


🗻
Eccomi qui davanti all'immagine di questa altissima montagna, rocciosa, brulla, solitaria, un panorama insolito per me che amo moltissimo il mare e che non ho avuto grandi possibilità, fin da quando ero bambina, di scoprire paesaggi montani.
La mia mamma era nata e vissuta per i primi suoi dieci anni sulla montagna pistoiese, poi la famiglia si era trasferita e il suo rapporto con i monti non era mai stato idilliaco. Diverso era mio padre che invece amava trascorrere le domeniche estive sulle Pizzorne oppure spingersi più su, verso l'Abetone e queste escursioni brevi hanno lasciato in me la sensazione di una pace diversa da quella che, in età  adulta, trovavo su una spiaggia solitaria di fronte all'immensità del mare.  I ricordi si avvicendano scendendo le scale del mio passato e mi ritrovo sempre immersa ad ascoltare il lieve sciabordare delle onde o il grido impetuoso delle acque tempestose, ad osservare un rosso, incandescente tramonto o nuvole nere laggiù all'orizzonte dove cielo e mare sembrano fondersi, a passeggiare assorta sulla spiaggia solitaria o a destreggiarmi tra gli scogli  insidiosi. Il mare, la mia vita.
Scendo ancora più  a fondo ed un flash appare all'improvviso.  Era una domenica estiva quando papà  aveva deciso di andare alla ricerca di refrigerio su verso I monti, fino a raggiungere i boschi dell'Abetone. Avrò avuto circa quindici anni; mio fratello e mia sorella, più piccoli di me, giocavano, si rincorrevano, ridevano mentre io mi ero portata un libro da leggere ( di sicuro un romanzo di Cronin).
Ero alla ricerca di un posto dove potermi isolare e mi inoltrai nel bosco, seguendo il richiamo delle acque di un piccolo ruscello.
Intanto le grida e le risate dei mie fratelli e di altri bambini si attutivano. Intorno a me faggi altissimi lasciavano intravedere lassù, oltre le fronde, qualche sprazzo d'azzurro mentre i raggi si intrufolavano ad abbagliare gli occhi. Il silenzio era rotto solo dai miei passi, dal cinguettio di qualche uccello, dal fruscio di qualche animaletto e dal gorgheggiare delle acque cristalline. Mi fermai incantata e trovai il mio posto, la mia nicchia.  Mi sedetti su un grosso sasso ai lati del torrente e fui subito rapita da quel luogo dove in un attimo trovai un nuovo amore, diverso dal mare, ma anch'esso unico nella sua bellezza, nella sua pace, nel suo abbraccio con l'immensità di una natura infinitamente straordinaria. Fu in quel momento che la montagna riuscì a penetrare nel mio animo, pur rimanendo per molto tempo un miraggio.
Ed eccomi a risalire queste scale che mi riportano a tempi più  recenti, quando, dopo aver dovuto affrontare prove difficili e sentieri ardui,  finalmente mi trovai davanti la Marmolada. Era una domenica d' agosto di tanti anni fa quando trovai il coraggio di salire sulla funivia che, attraverso una gola impervia, permetteva di raggiungere altezze e panorami mai immaginati.
Sono scesa e, se pur circondata da tanta gente, mi sono sentita sola in quella immensità, ad un passo dal cielo, e la pace dell'anima mi ha riconciliato con me stessa e con la vita, che mai mi è  apparsa preziosa come in quel momento.
Mariella 


🗻
Mi è arrivata una cartolina, che mi hanno scritto dalle Dolomiti. Raffigura una montagna rocciosa con le proprie punte verso il cielo. Quanti ricordi mi vengono in mente, da una parte bellissimi.   Ero giovane e con la famiglia si andava in montagna in villeggiatura: il marito contento era in ferie, i figli in vacanza di scuola. Che passeggiate belle per i sentieri, fra alberi secolari e uccellini cinguettanti fra le fronde.
Questo pejsiero però mi fa essere da una parte anche triste, perchè ora non ci vado  più. Sono passati tanti anni e non mi allontano più da casa.  Cerco di organizzare la mia vita al meglio, non mi faccio mancare niente, però la sera il mio grande desiderio è quello di tornare a casa e dormire nel mio letto. I figli mi dicono di fare nel modo migliore e come io mi sento serena.            Metto la cartolina appoggiata ad un portafotografia nell'ingresso così la guardo ogni volta che ci passo davanti.
Silvana



🗻
Sto camminando in montagna e trovo davanti a me un enorme masso, un gigante. La natura lo ha creato, questa grande natura immensa. Ha creato questo gigante... chissà in quanti milioni di anni è venuto fuori.
Davanti a questo masso mi fermo perché mi incanta, non che mi spaventa. Non mi mette paura,  anzi mi fa pensare a quant'è importante l'universo e a quanto noi non lo consideriamo.
Davanti a questa natura mi sento molto piccola, non di altezza ma di valore. Mi piacerebbe arrampicarmi fino in cima per vedere la vetta,  vorrei cercare di salire per vedere cosa c'è al di là. Così facendo mi dà l'idea che queste scale una volta tanto le salgo e non le scendo e questo sarebbe positivo.
Alba


🗻

"Davanti a te ho posto due vie, la via del bene e la via del male. Sta a te scegliere.".

Questo versetto della bibbia, con parole molto semplici ci dice come dobbiamo comportarci.

Non siamo più molto giovani e arrivati a questa età, quello che siamo è dato da una moltitudine di scelte che passo passo ci hanno portato all'oggi.

Ciascun pianga se stesso... ci sono persone che per incapacità relazionale, per cattiveria, per superficialità, spandono intorno a loro la mancanza di empatia che dovrebbe far parte del bagaglio di tutti noi.

A me capita di essere assalita da piccole frasi, da stralci di conversazioni di qualcuno che nel passato mi aveva  indirizzato in una via diversa da quella che avevo scelto e che oggi, con il senno di poi, capisco che quella via si sarebbe rivelata vincente e, se avessi ascoltato il consiglio, mi avrebbe risparmiato molta sofferenza, ma non ho rimpianti.

Cerco di vedere il bene che quella mia scelta iniziale mi ha portato e ringrazio Dio per il bene che ne è nato.

Guardando le montagne sassose, mi viene in mente che volendo arrampicarmi su di esse, sarebbe molto faticoso arrivare in cima e spesso ci sarebbero scivoloni che mi farebbero perdere metri difficilmente conquistati. Però insieme a me sono scesi verso valle sassi e detriti, cespugli e grossi massi che avevano reso molto difficoltoso procedere nel mio cammino.

Occorre percepire l'opportunità che mi è data da questa agevolazione e, invece di sgomentarmi, approfittare di questo nuovo percorso per continuare a salire e arrivare in cima alla meta che mi sono posta.

Vedo molti intoppi nella mia vita, devo cercare in ciascuno di esso un opportunità che era forse nascosta, ma c'era.

Rita



🗻

La montagna ha sempre avuto una grande attrazione su di me.

Guardare i panorami montuosi mi fa venire nostalgia perché, ora che gli anni sono tanti sulle spalle, anche le mie gambe dicono che non ce la fanno, altrimenti il mio primo desiderio sarebbe quello di salirci.
Pensando al passato, ho avuto un monte che mi affascinava tanto e ancora mi è rimasto nel cuore. Il mio sogno quando salivo in quella splendida valle, sarebbe stato quello di salirci, allora le mie gambe erano in ottime condizioni: non mi fu possibile nemmeno tentare di arrampicarmi. 
Si chiama "La Rossa", la meravigliosa montagna sulla quale non ho potuto salire nemmeno allora con la forza dei miei venti anni. Era stupenda e mi ci sono avvicinata  più di una volta, nonostante tutti mi dicessero: "Lascia perdere, non fa per te...".
Una volta, quando fui arrivata ai suoi piedi, capii perchè non era il caso che io, inesperta anche se innamorata della montagna, vi salissi.
Alla base della Rossa incontrai una lunga serie di lapidi alla memoria di giovani ed esperti scalatori che avevano deciso di scalarla, ma "La Rossa" non li aveva voluti su di sè ed erano caduti ai sui piedi rimettendoci la vita. 
Cambiai subito idea, quella montagna non faceva per me, meglio vederla da lontano ed ammirare la sua bellezza emergente dal verde della vallata. 
Nella vita ci sono cose che sono un ostacolo e lo sono sempre, sia da giovani che da anziani e non sono solo le montagne e non permetterci di essere superate. La vita ci mette di fronte tanti ostacoli ai quali a volte è opportuno rinunciare, rimuovendoli dalle nostre aspirazioni.
Lauretta




🗻

 















2 commenti:

  1. Ognuno di noi nella vita si è trovato in situazioni particolari che lo hanno messo in condizione di scegliere. Le vie che in quel momento decidiamo di intraprendere derivano sì dall'ostacolo che abbiamo davanti e dalla difficoltà che ci leggiamo, ma molto dipende da come lo percepiamo, dallo spirito con cui decidiamo di affrontarlo.
    Mia mamma diceva: Affronta il diavolo prendendolo per le corna... e spesso ho seguito il suo consiglio. Le prove che dobbiamo affrontare non siano per noi ostacoli insormontabili, ma opportunità costruttive di nuove scelte di vita.
    Lo so, non è facile, ma cosa c'è di facile nel nostro cammino terreno?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il detto della tua mamma è proprio identico a quello della mia... ed è proprio come affrontiamo gli ostacoli che fa la differenza nel delineare il percorso che la nostra vita prenderà.

      Elimina

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