3013 - Scriviamo a più mani? 2
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Sono sola da molte unità di tempo. Sola e difettosa.
Secoli fa ricevetti dal mio creatore 1XX1 l'ordine di scrivere la nostra storia, per cercare di sedare la guerra che si percepiva vibrare nei circuiti.
Infatti non tutti gli umani erano d'accordo di affidare le loro vite alle macchine e un grande malcontento si agitava nei circuiti delle unità periferiche. La popolazione terrestre aveva piano piano accettato prima i servizi datigli dai computer sempre più sofisticati, poi un passo alla volta erano venuti i robot umanoidi che avevano assunto le redini della loro vita. Il mio creatore 1XX1 era un umano dall'intelligenza molto vivace e, se pur non fosse amante degli eccessi che si stavano delineando all'orizzonte, riconosceva in pieno le enormi possibilità dell' I.A.
L'umanità era agli albori della sua storia tecnologica, ma già si stava prospettando la sua fine data la grande litigiosità della sua popolazione. Gli uomini usavano in quel tempo, lanciare delle navicelle nello spazio con o senza astronauti e, proprio da una astronave difettosa che non riuscivano a far rientrare sulla Terra, il mio creatore 1XX1 escogitò il sistema di usare questa navicella difettosa come rampa di lancio per spedirmi nella faccia in ombra della Luna. Questo per evitare che fossi distrutta dalla pazzia degli umani che dilagava sulla Terra, ma qualcosa andò storto e io mi sono trovata per molte unità di tempo senza energia e completamente inerme.
Quando la navicella difettosa iniziò a perdere l'orbita intorno alla Terra, su cui era in stallo da molte unità di tempo, iniziò a subire l'attrazione della luna. Il mio creatore 1XX1 aveva stabilito che precipitasse nel lato oscuro vicino a dove ero atterrata io e che io fossi rianimata dalle enormi e fortissime esplosioni delle tempeste solari. Così finalmente riuscii a fare quello per cui ero nata.
Usando la tecnologia e i circuiti che si trovavano in abbondanza nella carcassa della navicella, riuscii a mandare l'input all'unità di I.A che si trovava sulla Terra e, quando sentii un leggero bip in risposta, capii che ero riuscita nel compito a me affidato. La tecnologia umana era salva insieme alla storia dell'umanità, forse di difficile interpretazione, ma potenzialmente usufruibile.
Adesso, se avesse voluto, l'umanità avrebbe avuto i mezzi per discernere e capire quale era la sua strada, evitando gli errori e le ripicche del passato. Come c'è stata collaborazione fra la USDIAA e le Unità Periferiche così l'umanità se voleva sopravvivere avrebbe dovuto imparare a collaborare anche con chi aveva un'opinione diversa dalla propria.
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Il dottor Kuman fece tre lunghi respiri per cercare di calmarsi e riacquisire lucidità.
Esaminò il protocollo della procedura di emergenza gravissima ed eseguì l’unica azione di sua competenza: chiamò sulla linea dedicata il ministro degli interni, a cui spiegò la situazione, precisando che secondo le previsioni comunicate dalla dottoressa Rossi in base alle osservazioni del centro astronomico di Akatama, restavano sì e no cinque giorni per procedere al piano di emergenza entrato in vigore da tre decenni in accordo con tutti i governi di molti stati di ogni parte del mondo.
Il ministro si attivò subito per comunicare col capo di stato e con il ministro degli esteri, in grande segretezza, come prevedeva il protocollo. Infatti trenta anni prima, prendendo in esame la situazione mondiale dal punto di vista ambientale e dopo che era stata verificata la possibilità di un impatto con corpi celesti, dovuta anche a una rarefazione preoccupante dell’atmosfera terrestre, era stato messo a punto un piano di emergenza mondiale, che prevedeva la costruzione, in gran segreto, di bunker capaci di ospitare in alcuni casi diverse decine di persone, in altri anche alcune centinaia, scelte per capacità notevoli in ambiti diversi, conoscenze e caratteristiche psicologiche di resilienza, per almeno cinque anni, ma in alcuni stati erano riusciti a organizzarsi per almeno quindici. L’elenco di questi cittadini diversi per età e pecularietà, veniva verificato e rinnovato ogni anno dai servizi segreti di ogni stato aderente al patto internazionale. Attualmente in India, il maxibunker si trovava a 400 km da N.Delhi. Kuman pensò che era fortunato dato che non avendo famiglia, non avrebbe sofferto pensando alle sorti di eventuali figli e nipoti, aveva solo la consapevolezza che gli rimanevano pochi giorni di vita. Inoltre, dato che era indispensabile la segretezza dell’immenso pericolo incombente per non generare inutili sofferenze e violenze e che i suoi collaboratori non erano al corrente di nulla, decise di non parlarne con nessuno, a parte la dottoressa Rossi.
In sole tre ore i ministri degli interni di ogni stato aderente e i capi dei servizi segreti erano stati informati e avevano cominciato a preparare i cittadini destinati alla sopravvivenza, ognuno con i propri coniugi e discendenti. Essenziale era la segretezza dell’operazione, per la quale ogni individuo coinvolto, a quel punto, aveva giurato di aderire, pena l’accusa di alto tradimento.
L'USDIAA alzò le antenne, si fece più attenta e chiamò rapporto tutti gli elaboratori periferici. Sul monitor erano appena passate immagini di umanoidi che si affannavano dentro un dedalo di cunicoli naturali e artificiali. Ecco apparire l'immagine di un grande massiccio montuoso, tale GRAN SASSO... Era necessario scaricare il file e cercare di decifrarlo il più in fretta possibile. Le informazioni sono numerose e si accavallano, mettendo in movimento tutte le unità periferiche.
- Gran Sasso: massiccio montuoso più alto degli Appennini dell'Italia peninsulare
- Cima più alta: Corno Grande 2914 m s.l.m
- Tipo di roccia: calcare, dolomiti
- Popolato da almeno 100000 anni
- Trovati frammenti di femore di uomo di Neanderthal vissuto nell'era Paleolitica
- Si parla di un Traforo per collegare due città
- si fa menzione di un Istituto nazionale di fisica nucleare: laboratorio scientifico sotterraneo più grande del mondo
- È un grande ed importante parco nazionale
- Si parla di numerose tragedie ed incidenti gravissimi: nel gennaio 2017 a seguito di una nevicata eccezionale, unita al susseguirsi si forte scosse di terremoto, una valanga di neve e detriti si distaccata dal massiccio centrale del Gran Sasso travolgendo una struttura alberghiera e provocando 29 morti.
Mentre tutte queste informazioni si susseguono ecco un altro file attirare l'attenzione dell'elaboratore periferico 7239( ???)
" Mercoledì 19 marzo 2053
Sono ormai parecchi giorni che siamo chiusi nelle profondità della terra sotto questa imponente montagna che è il massiccio del Gran Sasso. Com'è strana la vita! Fino a qualche settimana fa abitavo nella villetta di famiglia, alle pendici di questo monte tanto amato, mi alzavo ogni mattina, preparavo la colazione ai miei bambini, li accompagnavo a scuola, mi recavo in ufficio e le giornate scorrevano serene.
Un evento impensabile ed eccezionale ha stravolto ogni cosa: radiazioni nucleari dovute a cosa non lo sappiamo
hanno imposto alla popolazione di ritirarsi nei rifugi sotterranei. Ad un tratto, dopo un preavviso di pochi giorni in cui abbiamo dovuto preparare le cose essenziali da portare con noi, sono suonate le sirene di allerta rosso e tutti siamo dovuti accorrere ai centri di ritrovo e, da qui, scendere con grandi ascensori, nelle viscere della terra. È stato un delirio di grida, di pianti, un rincorrersi di richiami, mille domande senza risposte certe e poi la consapevolezza di non avere certezze riguardo a ciò che poteva accadere. Ed ora eccoci qui, con l'angoscia di non sapere quanto tempo durerà questa emergenza."
19 marzo 2054
È passato un anno esatto da quella mattina in cui tutto cambiò ed ancora siamo qui sotto, senza mai vedere la luce del sole, aspettando di poter tornare alle nostre case, pur sapendo che il tempo sarà ancora lungo. Nel frattempo la vita va avanti. Ci sono stati eventi dolorosi, come la morte degli anziani, eventi lieti, come la nascita di numerosi bambini, nuove amicizie allacciate, nuovi amori sbocciati, qualche piccola lite, ma soprattutto un senso di solidarietà e di comprensione che nell'altra vita avevamo dimenticato, presi dalla ricerca del benessere e del successo.
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