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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme - Sognando il mare









Sognando il mare



È sempre bello rileggere una poesia di Montale e questa sembra molto adatta al tempo storico che stiamo vivendo. C'è sempre, nella poesia del poeta, un po' di quella malinconia che forse oggi avrebbe la tentazione di voler albergare anche dentro di noi, non vi sembra?



Montale E.,
Meriggiare pallido e assorto

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.



È sempre emozionante rileggerla, vero?
C'è una strofa, in particolare, che ci riporta al mare dentro di noi. Nel cuore e nella mente.
Dunque, proviamo a guardare da lontano, nel tempo e nello spazio, questa meraviglia che ci è stata donata e scriviamo, prima che ci sfugga, di quel momento specialissimo. Sì, proprio, quello che è lì e non ci ha mai lasciato...


Da domani 
cominceremo ad inserire 
i nostri momenti 
del cuore e della mente.

E voi? 
Volete partecipare 
a questo momento di gioco?
Vi aspettiamo!








🌊

Il viso tra i fiori al mio davanzale. Gli occhi chiusi, penso. 
Il raggio di sole mi inonda all'improvviso. Io amo il sole. Anche adesso non mi delude.
Un'immediata ondata di energia si irradia dentro di me,  fin nel profondo più profondo. Che bello!
Eccolo. Lo vedo. 
Il mare. Sì, proprio Lui.
Sogno sempre il mare da un po' di tempo. 
Lo sogno sempre più spesso. 
Ne sogno la magia dei colori, l'incanto delle sue sfumature. 
Ne sogno la trasparenza e le sue tante voci. 
Ne sogno, la bellezza di quando è libero e solo, della profonda libertà che mi ispira. 
Al suo cospetto mi sento immediatamente appagata. 
E pensare che non faccio mai il bagno, non mi espongo quasi mai al sole. 
Eppure è lì che voglio stare, sdraiata in riva al mare a perdermi nel suo eterno concerto, a vivere i miei pensieri che sono la ricchezza più grande che ho. 

Ieri. Com'è lontano ieri. 
Sono giovane e piena di aspettative per il mio lavoro che finalmente mi dà concretezza e stabilità. 
Ho già un’auto tutta mia, che mi sono comprata, da sola, con il mio stipendio. 
È un maggiolino bianco con il quale faccio lo slalom tra le macchine. C'è un traffico intenso e disordinato, la mattina, per andare a lavorare. 
Oggi vado al mare. Ci vorrà un bel po' di tempo, ma il giorno è ancora giovane e ci sono poche persone in giro. 
Quasi tutte vanno nella mia stessa direzione, ma non ci disturbiamo a vicenda. 
Oggi non c'è fretta. Si respira un'atmosfera di pace che incanta. 
Sono con i miei primi tre nipotini e con mia sorella maggiore. 
È questo un momento magico, perché mia sorella, anche quando ha mille problemi, è una persona ironica e divertente, che butta tutto in allegria e sa come cogliere l'attimo. È soprattutto da lei che ho imparato la mia positiva filosofia di vita. 
Abbiamo lasciato la città e la strada del mare si snoda invitante davanti a noi. 
Forse è la prima volta che mi avventuro in auto fuori dalla città, ma guido beata in quell' atmosfera di affetti e di festa.
Presto laggiù in fondo ci accoglierà un azzurro accecante. 
Vocio di bambini. Allegria. 
Un tegame di pomodori con il riso. Divini. 
Non ne ho più mangiati di così buoni da allora. Mia sorella sapeva prenderti anche per la gola!

(Vanina)




🌊

Era il primo aprile.
La giornata serena ci invogliò ad andare verso il mare.
Quando vi giungemmo uno spettacolo meraviglioso colpì i nostri occhi che da languidi e persi gli uni negli altri furono distratti da onde altissime provocate dal mare furioso.
Il vento, inesorabile, spettinava i miei capelli che tanto accuratamente avevo pettinato per te, per apparirti più carina.
Sembravamo entrambi colti da un miraggio, da una irrealtà, in un mondo che non era il nostro e siamo rimasti per un tempo incalcolabile presi da una magia creata dal rumore del mare, dagli eventi atmosferici e dai nostri visi increduli.
Un bacio, quasi senza che ci accorgessimo, avvicinò le nostre labbra salate in un dolcissimo bacio.
In quel momento, come per incanto mi ricordai la data, era il primo aprile, guardai l’ora e mi resi conto che se non fossi andata immediatamente in cucina, il polpo con i ceci a cena non l’avremmo mangiato.

(Lauretta)




🌊

Era l'estate del duemila quando la mia amica, Patrizia, mi propose una vacanza particolare.
Dove e come? In barca a vela per una settimana. 
Per me fu subito un colpo di fulmine. Accettai stupita. 
Tutto ebbe inizio dalla Francia, da Anitbes. Eravamo sette persone in tutto. 
Noi due partimmo belle cariche, con tanta voglia di avventura. E così fu. 

Non vi dico l'emozione del primo giorno. Caricammo la barca… e via a gonfie vele. 
Le giornate erano piene di impegni. Ognuno di noi doveva fare qualcosa. 
Intanto che navigavamo mi sentivo sempre più felice di questa avventura. 

Una settimana in mezzo al mare con quel fruscio delle vele, quel dondolare e quel cullarsi nel blu immenso, i delfini che ci venivano a salutare facendo una danza lungo il fianco della barca e io persa a guardare, quel cielo uguale al colore del mare che non si capiva se eravamo su un altro pianeta o dove, perché quell'azzurro non finiva più. Meraviglia della natura che ci dona tutto questo! 
Mi sentivo tanto piccolina in mezzo alla grandezza del mare...

Poi una sera ci fermammo ai famosi calanchi, rocce bianche a picco sul mare. 
Non vi dico la suggestione di quei posti. 
Approdammo in un’insenatura… E tutte quelle barche piene di campanellini e i ragazzi che suonavano il sax nel massimo del silenzio… Da brivido! 
Quella era la nostra meta. 

Dopo il settimo giorno, rientrando, ho portato con me, nei miei occhi, immagini stuoende che non cancellerò mai più.

(Alba)






🌊


In un tardo pomeriggio di luglio, assolato e torrido, stavamo scendendo, la mia famiglia ed io, dal paese di Fasano, dove si trova un grandissimo zoo, per andare a Torrecanne, un paesino sulla costa merlata della Puglia.

Da lontano già si vedevano le onde increspate e lucenti per il riflesso dei raggi del sole. Queste si andavano ad infrangere sui famosi scogli chiamati merlati, per la loro conformazione anomala.
Non vi erano sassi o massi come solitamente si vedono, erano tante guglie ravvicinate e in tali forme da sembrare, viste dall'alto, degli splendidi merletti.
Questi si prolungavano fino al largo nell'acqua, formando in qua e in là delle piccole piscine con fondo sabbioso.

Ebbene, là, la mattina già alle sette eravamo in acqua e, anche se tiepida, ci ristoravamo dal caldo.

Il paesaggio dell'entroterra, così interessante, ci spinse a conoscere tutto di questa regione.
La storia, la natura la civiltà degli abitanti antichi e moderni hanno fatto sì che in quel momento tutto fosse importante da conoscere... Quando entrammo a visitare un trullo ad Alberobello, quando siamo andati alle grotte della Zinzulusa, quando alle grotte di Castellana. Poi a visitare castelli e chiese in stile barocco o ad immergerci nella calura delle campagne assolate dove apparivano ai nostri occhi uliveti, grandi piante di fichi, piante di mandorli, tanti vigneti e poi soprattutto pianure coltivate a grano e a ortaggi.
Per chi come noi, che venivamo da una piccola città, il cui centro era chiuso in mura di cinta di varie epoche, adagiata in una valle con colline tutt'intorno, era entusiasmante vedere come la catena montuosa degli Appennini potesse dividere in modo così netto la realtà delle città e delle popolazioni che si affacciano sul Mar Adriatico da quelle sul Mar Tirreno.

Grandiosità del mare, quella massa d'acqua che a tutto fa pensare, ci attira là in riva ad osservare l'infrangersi delle onde, l'orizzonte all'infinito che si unisce quando cielo ed acqua si toccano, là dove i pensieri corrono lontano, si lasciano andare con la brezza della sera o con quella della mattina.
Quando è calmo ti dà quiete, quando è in burrasca ti fa pensare che nella vita, nel mondo, tutto può cambiare..

(Maddalena)



🌊
Che grande emozione ci dà il mare! Lo osservi dalla spiaggia, è calmo, solo qualche onda si addentra un poco lasciando a riva qualche conchiglia e portando poi con sé granelli di sabbia. Lo osservi, è agitato, alza la spumeggiante cresta e poi di colpo l'abbassa, si ritira e inghiotte tutto quello che trova a pelo d'acqua. Guardi il suo orizzonte al sorgere del sole, stupore, speranza, sogno di un nuovo giorno. Lo guardi al tramonto e ti rilassa con quei teneri ma allo stesso tempo luminosi colori che si riflettono nell'acqua e nell'aria della quasi sera. Lo scorgi da lontano, è bellissimo, ne avevi nostalgia, ne respiri quasi il suo salmastro.
Il mare è vita con i suoi pesci che a volte guizzano a pelo d'acqua mentre i rumorosi gabbiani si precipitano giù e affondano la testa. 
È tardi, non c'è più nessuno.  Nel silenzio lo ascolto. Meravigliosa natura... pure noi ne facciamo parte.

(Claudia)




🌊






4 commenti:

  1. ricordo: il piccolo sentiero delimitato dai bassi muretti delle case estive,verso sera. un risalire stanco dopo troppo sole sulla pelle, la sabbia ancora stride tra le dita nei sandali male calzati. l'ombrellone e le sacche piene sulle spalle bruciate, gli occhi socchiusi, salsedine tra i capelli arruffati dal vento. La macchina sempre parcheggiata troppo lontano e i bambini lenti che continuano a lamentarsi. Ogni tanto mi giro indietro a guardare il sole che sta offrendo il suo meraviglioso spettacolo , il lento tuffo in mare e l'arancio che inonda e addolcisce ogni cosa; il luccichio della spiaggia si fa piu intimo e mite e il bianco delle onde pian piano si ritira con la bassa marea Il cuore è pieno di bellezza e il giorno lentamente muore.

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  2. queste ore al mare cosi faticose, il caldo , l'ombra che si sposta continuamente, il cibo e l'acqua che finiscono presto e il vento che non da tregua e poi la seduta sempre scomoda alternata allo sdraiarsi sul telo sempre pieno di sabbia e mai ben teso.. Ad una certa ora cominci ad avvertire la reazione al sole accumulato e senti freddo allora tiri su armi e bagagli,ti infili qualcosa e ti avvii brontolando ( c'è sempre da discutere su chi porta cosa e allora si fa prima a caricarsi come un mulo e via) affondi nella sabbia fresca...non ti era sembrato cosi lungo il tragitto...e tra te e te dici : ma chi me l'ha fatto fare !!. il mare è il mare pero ricordi di quel mare che amavi tanto, il mare limpido dell'isola,sulle spiaggie di ciottoli levigati e dagli scogli caldi di sole, con l'acqua veramente color acqua, verdeazzurra e trasparente. e la pace, il silenzio, scandito dal tranquillo moto delle onde. quello è il mare del quale sogno ancora, dell' immensa distesa di cui parlano i poeti sospirando forte, essere con Ulisse e Colombo nelle terre nuove o con il marinaio che si dirige con le vele gonfie verso il sole.

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    Risposte
    1. Sì, con Ulisse e Colombo... decisamente un'altra cosa, ma anche adesso, avere la possibilità solo di guardarlo al tramonto, quando le tinte si perdono in mille sfumature di pittore, si può ancora fare un viaggio dell'anima e scoprire nuovi affascinanti mondi.

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