Powered by Blogger.



Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Edu - Bianca 4






(continua)


A nulla valsero i colloqui con i genitori, in particolare con la madre, che sul momento era toccata dai ragionamenti dell’insegnante e sembrava convincersi al cambiamento,  ma che subito dopo ritornava sulle sue solide convinzioni… di cemento.

Ci furono telefonate interminabili, in cui la maestra tentava di farla ragionare e sembrava esserle di aiuto. Ci furono anche momenti in cui la madre di Bianca provò ad accusare la scuola, secondo lei non  all’altezza della situazione e incapace di risolvere il problema.

In questo frangente sarebbe stato facile entrare in una relazione di contrasto scuola-famiglia, ma non era certo questo che serviva a Bianca.
L’insegnante le ricordò che giustappunto in quella classe era stato organizzato un progetto proprio per i disturbi dell’apprendimento di quel tipo, il quale prevedeva, oltre ad attività specifiche ed aggiuntive, anche la somministrazione di un test, test in cui Bianca non aveva evidenziato deviazioni importanti dalla norma.

Per tentare di inquadrare meglio il contesto in cui la bimba si trovava a vivere, può essere interessante raccontare come la sua mamma avesse commentato alla consegna della scheda di valutazione alla fine della classe prima. Con reale stupore e grande delusione, aveva detto di essere dispiaciuta che la bambina non avesse preso “dieci”, perché  se non era riuscita a farlo in una classe così facile, così semplice, cosa avrebbe fatto in futuro? Il problema vero era che non si impegnava abbastanza, era troppo pigra!
I tentativi fatti con il padre, avevano rivelato un uomo buonissimo,  che delegava un po’ troppo la moglie in fatto di educazione. Egli aveva, però,  un bel rapporto positivo con la bambina e questo aveva rincuorato la maestra.

Così, con qualche schiarita e qualche temporale,  erano trascorsi gli anni della scuola primaria e Bianca aveva affrontato il passaggio alla scuola  secondaria di primo grado.
Per fortuna la scelta del percorso scolastico era caduta sulla sezione ad indirizzo musicale e ciò costituì una grande chance per Bianca, che aveva apprezzato grandemente quel linguaggio fin da piccolina.

Nel corso degli anni, Bianca aveva continuato a tenere i contatti con la sua maestra a cui si sentiva molto legata e di cui si fidava ciecamente.
Infatti, in classe prima, appena entrata in possesso di un telefonino, le aveva chiesto immediatamente l'amicizia su un social network e ogni tanto comunicava con lei.
Nel frattempo, l’insegnante, che era andata a trovare i suoi alunni nella nuova scuola, aveva capito che Bianca frequentava sempre meno i compagni nel tempo libero, ancora e sempre per motivi familiari, in cui il dovere la faceva da padrone, rendendo tutto complicato e difficile.

L'insegnante  aveva provato a stimolarla a prendere contatti più soddisfacenti con gli altri ragazzi, ma sembrava letteralmente impossibile rimuovere le difficoltà, anche solo  scalfire appena appena una realtà  che si era ormai consolidata.

In classe seconda, un giorno, sul social network  comparve una foto che Bianca aveva postato. Si trattava di un grazioso angolino adibito alla lettura,  una comoda poltrona sulla quale lei passava il tempo leggendo.
Per un’insegnante, che aveva trascorso la vita a stimolare i bambini al piacere di leggere, avrebbe dovuto essere un’immagine confortante e gioiosa.
Chissà perché, invece, le rimandava un messaggio di profonda,  profondissima soIitudine!

Per ristrutturare la situazione in positivo come era solita fare, la maestra si disse che se la soIitudine fosse stata veramente la realtà,  essere capace di leggere era pur sempre una grande alternativa ed una fonte di grande ricchezza interiore.
Le scrisse così un commento allegro, in cui si complimentava con lei per quel suo bellissimo interesse.

Alla fine di giugno dello stesso anno, sempre sul social network, un post colpì l’attenzione della  maestra che era già al  mare da un bel po ’ di tempo.
Bianca scriveva di essere in cammino sotto il caldo tremendo delle due e di essere piuttosto affaticata. Stava andando a piedi da un paese all’altro per raggiungere casa sua, su una strada ad alto scorrimento, senza acqua e senza soldi!
Molto preoccupata dal tono del measaggio, la maestra non poté  fare a meno di contattarla,  dicendole che mai più doveva uscire a quell’ora e con quelle tremende temperature, senza portarsi dietro una bottiglietta d’acqua o, in alternativa, qualche spicciolo per ogni evenienza.
Bianca rispose immediatamente, cercando di tranquillizzarla. Non doveva preoccuparsi, scrisse, perché ormai era quasi arrivata.

Nel tardo pomeriggio la  maestra ricevette una telefonata di Bianca. La cosa le parve del tutto insolita,  in quanto si tenevano in contatto soltanto attraverso messaggi.
Rimase di stucco, quando afferrò il senso di ciò che Bianca le stava dicendo. La ragazza le comunicò che sua madre le aveva ordinato di scusarsi per quello che aveva fatto. Le aveva creato delle preoccupazioni per niente. Infatti, non era vero quello che aveva scritto. Si trattava di un gioco,  di uno scherzo.  In realtà  stava a casa della nonna, mentre scriveva quel post inquietante!

Senza fa trapelare la sua sorpresa, la maestra la tranquillizzò,  aggiungendo che non c’era niente di male a scherzare e che nulla era accaduto di così sconvolgente e così grave.
Infatti aveva percepito tutta la sua tensione e la violenza interiore creata da quella situazione, mentre si chiedeva che cosa fosse in realtà  accaduto.
Non era ancora giunta ad una conclusione quando il telefono squillò nuovamente. Questa volta, era la madre che chiosava sull’accaduto.

La maestra disse che non era indispensabile che la ragazza si scusasse con lei personalmente, soprattutto  perché le era parsa molto provata e molto in difficoltà. Semmai era importante capire perché l’avesse fatto e che cosa voleva, eventualmente comunicare con quel gesto.
La gentile signora andò avanti per un bel pezzo, ribadendo la necessità di dover fare ammenda, di dover chiedere scusa e di dover essere punita per essere poi ben educata.

La conversazione si protrasse per lungo tempo e ci volle del bello e del buono perché la signora si calmasse e accettasse di vedere la situazione in un modo più sereno. Finì con il chiedere un aiuto e mostrò, come al solito, la buona volontà di seguire i consigli dell’insegnante.  La ringraziò mille volte per la disponibilità e la competenza e, infine,  la conversazione si chiuse.

La maestra rimase alquanto perplessa e francamente sperò di essere riuscita a gettare in quella donna il semino del dubbio, un  semino che la conducesse ad un indispensabile e utile cambiamento strategico.


(continua)




4 commenti:

  1. Bianca sapeva che non avrebbe potuto attirare l'attenzione sulla mamma e quindi si era inventa una situazione tanto clamorosa che avrebbe attirato quella della maestra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse... ma non era molto probabile che l'insegnante leggesse il suo post sul social... ♥️

      Elimina
  2. Già. Ma quando si è ragazzi si pensa meno o meglio, diversamente da ♥️

    RispondiElimina

Poetar m'è caro

Ricordi

Insieme

Ultimi Commenti

POST COMMENTATI

Blog Archive

DISCLAIMER

Ove non diversamente specificato, tutti i testi contenuti di questo blog sono di proprietà dell’autore e sono protetti da copyright. Le immagini di proprietà dell’autore sono esplicitamente indicate in quanto tali. Nessuna riproduzione, né integrale né parziale, e nessuna manipolazione sono consentite senza preventiva autorizzazione dell’autore. In particolare, sono assolutamente vietate le riproduzioni a scopo di lucro. L'Utente s'impegna a: 1.non utilizzare il Sito o il materiale in esso inserito per perseguire scopi illegali ovvero per divulgare o diffondere in qualsiasi modo materiale o contenuti preordinati alla commissione di attività illecita; 2.non utilizzare il Sito in modo da interrompere, danneggiare o rendere meno efficiente una parte o la totalità del Sito o in modo da danneggiare in qualche modo l'efficacia o la funzionalità del Sito; 3.non utilizzare il Sito per la trasmissione o il collocamento di virus o qualsiasi altro materiale diffamatorio, offensivo, osceno o minaccioso o che in qualche modo possa danneggiare o disturbare altri Utenti; 4.non utilizzare il Sito in modo da costituire una violazione dei diritti di persone fisiche o giuridiche o ditte (compresi, ad esempio, i diritti di copyright o riservatezza); 5.non utilizzare il Sito per trasmettere materiale a scopo pubblicitario e/o promozionale senza il permesso scritto di lapanchinadelcuore.it; Ogni violazione sarà segnalata agli organi di Polizia ed alle Magistrature competenti. Nel caso in cui l'Utente non accetti, in tutto o in parte, le suddette condizioni, è invitato ad uscire dal sito.