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Buona lettura



Lucca Insieme - La prima nevicata

 





La  prima  nevicata

 


Il fitto bosco non era lontano dalla grande città, molto affollata e perennemente indaffarata, che si era sviluppata nel tempo nella pianura sottostante. Dall'alto, gli alberi annosi cantavano al vento e osservavano la vita lontana con noncuranza e leggerezza.

 

Questa mattina la piccola e semplice abitazione al limitare del bosco si è appena svegliata. C'è troppo silenzio, un silenzio inaspettato. Gisella apre con difficoltà una finestra e si trova in mezzo a un'enorme, e certo non aspettata, nevicata fuori stagione. Non si è accorta di niente durante la notte... ma come avrebbe potuto immaginare che arrivasse già la prima nevicata? Così adesso la porta quasi non si apre e il vialetto è impraticabile, per non parlare dell’esigua riserva di legna da bruciare nel camino rimasta in casa.

Fa molto freddo e senza fuoco non si può stare. Si comincia troppo presto quest'anno. Speriamo che la riserva fatta sia sufficiente per tutta la stagione. Una bella fiamma si è finalmente levata dai rametti messi ad arte per attivare il fuoco. Intanto l'uomo di casa l'ha raggiunta, sa che deve aiutare la sua compagna. Prende il badile e comincia a fare la strada per raggiungere la capanna in cui la legna viene tenuta all'asciutto.

Il trambusto ha svegliato i bambini, due vispi gemelli, che non stanno mai fermi un minuto. E infatti, eccoli già correre da tutte le parti, impazienti. Vorrebbero uscire subito fuori, ma il muro di neve lo impedisce ed è ancora troppo presto. Fa tanto freddo.

La madre suggerisce di mettersi a fare un po' del compito, che tanto dovrebbero fare più tardi, ma i due gemelli, imperterriti, continuano a ripetere che se non possono andare a cavallo con tutta quella neve, possono comunque fare una bella lotta con le palle di neve. Vogliono uscire. Gisella decide di preparare delle frittelle di mele per fare un po' di allegria, ma soprattutto per tenerli buoni finché non sarà possibile andare. È una buona idea. Finalmente il papà ha ripulito lo stradello e i bambini sono liberi di cominciare a giocare.

Dall'esterno la modesta casetta appare invitante e piena di vita. Alle finestre sono appese tendine di trina raccolte sui lati e si scorge l'albero di Natale, quest'anno anch'esso allestito in anticipo. Sul fuoco che crepita gioioso, adesso Gisella ha appeso un paiolo nel quale sta preparando la polenta.

Dopo la fitta gragnuola di lanci, i due ragazzi si ritrovano nel bosco. Con grande sorpresa, si accorgono che sulla neve ci sono delle grandi insolite impronte. Non sono orme di volpi o di ungulati.  Incuriositi le seguono, allontanandosi sempre più dalla loro abitazione. All'improvviso vedono in lontananza un’ombra gigantesca, una cosa mostruosa, che si è fermata di botto. Avvertono di essere in pericolo, anche se non capiscono bene. Aiutooo! Cos'è quell'essere? Sarà reale o è la loro immaginazione che l'ha creato? Sanno di averlo visto in due, però. Fanno immediatamente macchina indietro e corrono senza fiato verso casa. Tentano di spiegare confusamente ciò che hanno visto. I genitori capiscono poco, ma davanti alle impronte, opportunamente attrezzati, si inoltrano nel bosco per andare a vedere di cosa si tratti.

Qualcosa c'è davvero.

Incredibile! Si tratta di un'orsaaa!! Un'orsa accovacciata! Ma qui non ci sono orsi, stanno forse perdendo la ragione anche loro? Osservano meglio. L'orsa è stata presa nel laccio di una trappola messa chissà da chi. Non sembra aggressiva ma bisognosa di aiuto. Inteneriti, con prudenza, la liberano e cercano di allontanarsi alla svelta per lasciarla tranquilla.

Sono già quasi all'uscita del bosco, quando si imbattono in una persona intirizzita dal freddo, che afferma di essersi perso e di essere stato disorientato dalla nevicata che non aveva previsto. Gisella con il suo senso pratico di donna e di madre, invita il marito ad aiutarlo e a condurlo velocemente al caldo dentro casa.

La polenta, rimasta accanto al fuoco, è un buon ristoro per tutti. Le frittelle avanzate li gratificano con la loro dolcezza, soprattutto l'ospite che lentamente si sta riprendendo. L'uomo comincia a raccontare.

Si scopre che è un ricercatore famoso, che va in giro per il mondo e ha vissuto mille avventure. È venuto in questa zona per fare uno studio sugli ungulati. I bambini sono affascinati e raccontano allo studioso la loro avventura.

È proprio in quel momento che al limitare del bosco si percepisce un movimento. Un'orsa con i cuccioli esce allo scoperto e li guarda con interesse attraverso i vetri. Lo scienziato sembra ipnotizzato alla vista del quadretto inaspettato. Assurdo, non era certo lei che pensava di osservare. L'orsa non dovrebbe essere in questa zona. Deve essere sconfinata in qualche modo da una più lontana. Ma come? È evidente che sia venuta a ringraziare chi l'ha salvata. È venuta fiduciosa con i suoi cuccioli.

Tutti la osservano ammaliati, mentre la famigliola rientra al sicuro nel bosco. Stanno vivendo in una cartolina, in una fiaba fantastica che si è animata intorno a loro.

 

Da allora molti altri orsi ripopolarono quella parte di mondo e fu così che i bambini si trovarono coinvolti in una scoperta interessantissima. Il nome dei due gemellini compare ancora oggi nelle guide turistiche della zona.

 













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