Palazzo Pitti - Olio su tela 1514 - Raffaello Sanzio
La Seggiola
Che meraviglia
le Madonne di Raffaello!
Questa è la Madonna della Seggiola
Emozione pura
ciò che passa attraverso
questa mamma e il suo bambino.
Non vi pare?
Oggi vorrei proporvi
di entrare nell'immagine
per farvi ispirare
la scrittura di una fiaba,
di un racconto,
di una novella.
Che ne dite?
Vi va di provare?
🌷
È sabato. Clarissa va al catechismo, si appresta alla Cresima. Il
catechismo è in chiesa “piccina”, nel borgo vecchio del paese. Non è felice perché
ogni volta che va in quella chiesa non può fare a meno di notare un particolare
dipinto, la Madonna con il Bambino.
E’ un’immagine bellissima, molto dolce, le
ricorda di quando sua madre la teneva sulle ginocchia e le raccontava fiabe con
tanto amore. Ormai sua madre non c’è più e suo padre ha preso con sé una donna
non più giovane e pure brutta e cattiva.
Quanta difficoltà, quanto dolore e a
volte pure disperazione, perché quella megera è avida e pure bugiarda. Non passa
giorno che non brontoli per qualcosa.
In questi ultimi tempi, poi, ha preso a
darle addirittura della ladra. Quando suo padre torna da lavorare gli dice che
i soldi non le sono bastati per fare la spesa che avrebbe voluto, perché Clarissa
glieli ruba.
E’ qui che per lei arriva la disperazione. Come fare, come
scolparsi?
Si confida con una vicina di casa che la mette in guardia: – Guarda - le dice - che Palmira, la tua matrigna, a
fine mese se ne va in banca con un sacchetto nero e deposita. Dillo a tuo padre
e lui troverà la soluzione. Tu sei troppo piccola per risolverla... e poi ti
conosco, non faresti mai una cosa simile!
Infatti Clarissa, che fino ad allora era sempre stata zitta e le prendeva
anche di santa ragione, cominciò a gridare a gran voce: - Non è veroooo!!!! Babbo, non è vero!
Ma non era tanto facile credere ad una bambina vivace.
Comunque suo padre disse alla sua matrigna: - Palmira, guarda bene là
per il cassetto, potresti averli persi dal portamonete. Verifica, cerca, prima
di incolpare qualcuno.
Il discorso si
chiuse e si misero a cena in silenzio.
Era già fine mese, quindi Palmira prese
il suo sacchetto nero e si mise a contare i soldini rubati. Li avrebbe
depositati nel suo libretto di risparmio perché Giacinto non l’aveva sposata e lei avrebbe
potuto trovarsi in mezzo a una strada da un momento all’altro, ma con un
gruzzoletto sarebbe stato diverso.
Questa volta però Giacinto vuole scacciare
ogni dubbio. Si apposta vicino alla banca e la vede con il sacchetto nero in
mano. La blocca appena sulla porta e si riprende il maltolto.
Nessuna scenata
in pubblico, ma appena a casa la punisce dicendogli che se vuole restare in
quella casa deve ritirare quei soldi e regalarli a Clarissa, altrimenti avrebbe
anche raccontato quella storia a tutto
il paese per farla morire di vergogna.
Suo padre fu molto accorto ma se fosse
stata ancora viva sua madre, l’avrebbe tenuta sulle sue ginocchia e,
appellandola “Lumacona”, sarebbero stati
baci e abbracci e soprattutto non ci sarebbe stato alcun sacchetto nero, ma sacchetti rosa, gialli, azzurri… colmi di cose buone.
(Claudia)
🌷
In una grande sala elegantemente arredata con preziosi mobili antichi, una sontuosa sedia in legno è posta vicino alla finestra, baciata da un raggio di sole che la riscalda.
E' lì che attende fiduciosa il momento in cui diventerà, nell'angolo in cui è posta, il comodo, rilassante rifugio di chi tra breve si accomoderà su di lei.
Sarà qualcosa di speciale che prenderà posto sull'antica sedia: l'amore.
Sì, l'amore incondizionato di una donna che abbraccerà teneramente il suo nipotino.
Staranno occhi negli occhi per ore, scaldati dal raggio di sole e dal tepore di questo inatteso amore.
Il nipotino crescerà e la bella sedia sarà testimone di mille momenti felici, di tante coccole affettuose, di tanti sguardi per scoprire il colore degli occhi, quello dei capelli, se somiglia a mamma o a papà, no forse allo zio...
Un giorno il bimbo scenderà dalle braccia accoglienti e affettuose, perché sarà in grado di camminare e per la nonna sarà un altro giorno di grande felicità.
La poltrona resterà un po' più vuota, ma sempre pronta ad accoglierli come il primo giorno.
(Lauretta)
🌷
La donna strinse a sé il bambino con fare protettivo. Avvertiva tensione e timore nel piccolo, che si era improvvisamente irrigidito. Entrambi guardarono in lontananza alla ricerca di quel qualcosa che sentivano essere una minaccia.
Lei, morbida e bellissima, era probabilmente una mamma che cercava di rassicurare il piccolino, ma il battito del suo cuore un pochino accelerato trasmetteva senza volerlo un'ansia difficile da dissimulare.
I due avevano trovato da poco quella seggiola lungo il loro cammino. L'avevano scovata all'interno di quella grande casa, che sembrava abbandonata, appena ne avevano varcata la soglia. La donna vi si era seduta subito con evidente sollievo. Infatti era molto stanca dopo aver tanto camminato con il figlioletto in braccio.
Tuttavia fu subito all'erta perché avvertì immediatamente che c'era qualcosa di strano lì intorno... e certamente qualcosa stava per accadere. Ne era la prova la presenza di quel ragazzo, sbucato da una porta laterale, che si era avvicinato a loro spaventato come in cerca di protezione.
(continua alla pagina "Racconto - La seggiola")
(Vanina)
🌷
Guardo una copia della Madonna
della Seggiola di Raffaello e ci vedo rappresentato tutto il dolore del mondo.
Sono convinta che il dolore più alto che l'uomo può provare è rappresentato dal
grido di una madre colpita nei suoi figli.
Io l'ho provato quell'urlo di madre. In quell'urlo c'è tutta la sofferenza dell'umanità. Mi riconosco nel dolore della madre rappresentata nel quadro perché percepisco nei suoi occhi che lei ha provato quella sofferenza.
È stata allontanata con violenza dal figlio, si vede dalla paura che è rimasta nei suoi occhi e anche negli occhi del figlio.
Il bambino è rintanato nelle braccia della madre, quasi volesse annullarsi in lei, quasi volesse entrarle dentro per essere protetto ancora di più.
Quegli occhi non si fidano, si sentono minacciati dalle presenze intorno a lei. Questa madre è stata tradita da persone di cui si fidava, persone che avevano la sua fiducia e una vita non basterà per togliere la sofferenza che la paralizza e il bambino con lei.
Il mondo è grande, secoli e secoli si susseguono, ma se vogliamo vedere se quello che guardiamo, se quello che cerchiamo di analizzare è un mondo giusto, se è una umanità felice quella che osserviamo, non occorrono statistiche, basta guardare gli occhi delle donne, gli occhi delle madri e dei bambini per capire a che punto è arrivata la cattiveria umana.
Questo quadro mi ha preso nell'intimo e ha portato in superficie un antico dolore mai sopito, ma certamente non dimentico il significato religioso che Raffaello ha dipinto in maniera sublime.
Mi trovo a percepire e ad adorare il trascendente scritto nelle pieghe di un umanità e nei gesti di tutti i giorni.
Io l'ho provato quell'urlo di madre. In quell'urlo c'è tutta la sofferenza dell'umanità. Mi riconosco nel dolore della madre rappresentata nel quadro perché percepisco nei suoi occhi che lei ha provato quella sofferenza.
È stata allontanata con violenza dal figlio, si vede dalla paura che è rimasta nei suoi occhi e anche negli occhi del figlio.
Il bambino è rintanato nelle braccia della madre, quasi volesse annullarsi in lei, quasi volesse entrarle dentro per essere protetto ancora di più.
Quegli occhi non si fidano, si sentono minacciati dalle presenze intorno a lei. Questa madre è stata tradita da persone di cui si fidava, persone che avevano la sua fiducia e una vita non basterà per togliere la sofferenza che la paralizza e il bambino con lei.
Il mondo è grande, secoli e secoli si susseguono, ma se vogliamo vedere se quello che guardiamo, se quello che cerchiamo di analizzare è un mondo giusto, se è una umanità felice quella che osserviamo, non occorrono statistiche, basta guardare gli occhi delle donne, gli occhi delle madri e dei bambini per capire a che punto è arrivata la cattiveria umana.
Questo quadro mi ha preso nell'intimo e ha portato in superficie un antico dolore mai sopito, ma certamente non dimentico il significato religioso che Raffaello ha dipinto in maniera sublime.
Mi trovo a percepire e ad adorare il trascendente scritto nelle pieghe di un umanità e nei gesti di tutti i giorni.
(Rita)
🌷
Sono stata a fare visita ad una mia amica e mi ha fatto vedere tutta la sua casa. Arrivata alla camera mi ha colpito molto il suo capoletto: è una copia della "Madonna della Seggiola " di Raffaello.
Mi sono fermata a guardarla, a esaminarla, e mi sono venute in mente tante considerazioni.
Lo sguardo di una mamma, riportato a noi, è sempre pieno d'amore.
La preoccupazione principale quando una donna stringe fra le braccia la sua creatura è sempre quello di proteggerlo e sperare sempre il meglio per lui.
La vita purtroppo è piena anche di avversità e di ostacoli da superare. La mamma vigila sempre, però bisogna far crescere il figlio anche con la propria testa e farlo camminare sulle proprie gambe.
Arriva il tempo della scuola ed incontrerà altri compagni, sarà giudicato da insegnanti e tante altre volte avrà anche punizioni e cattivi giudizi. La mamma deve stare sempre in seconda fila per non intralciare la crescita del figlio.
Ad un tratto mi sento chiamare e io devo tornare alla realtà di dove sono e non pensare all'amore di mamma che non si divide con altri, ma sempre si ingrandisce e si moltiplica.
(Silvana)
🌷
In questo periodo si parla tanto
dell'annunciazione a Maria, da parte
dell'angelo Gabriele, della venuta in questo mondo del Salvatore dell'umanità,
attraverso la sua maternità, grazie all'opera di Dio tramite il concepimento con
lo spirito Santo e lei.
Al di là dell'aspetto religioso è sempre molto importante vedere come è stato interpretato, da secoli dai grandi artisti del passato e dai contemporanei, questo evento soprannaturale.
Mi è pervenuta l'immagine della Madonna della Seggiola di Raffaello Sanzio, semplicemente tramite una chat.
Subito la mia mente si è messa in moto per ricercare cosa mi ricordava questa immagine insolita. Raffaello aveva dipitno solo due Madonne con lo sguardo diretto verso lo spettatore, oltre questa la Madonna Sistina.
Al di là dell'aspetto religioso è sempre molto importante vedere come è stato interpretato, da secoli dai grandi artisti del passato e dai contemporanei, questo evento soprannaturale.
Mi è pervenuta l'immagine della Madonna della Seggiola di Raffaello Sanzio, semplicemente tramite una chat.
Subito la mia mente si è messa in moto per ricercare cosa mi ricordava questa immagine insolita. Raffaello aveva dipitno solo due Madonne con lo sguardo diretto verso lo spettatore, oltre questa la Madonna Sistina.
In questa
sembra volesse dire di guardare bene il piccolo tenuto tra le sue tornite
braccia: si tratta di Gesù venuto fra noi
per compiere il volere del suo Padre celeste, salvare l'umanità dal peccato originale; così nelle scritture viene
annunciato.
Qui è seduta su una sedia camerale con abiti normali al di fuori da quelli teologici. La figura ben tornita come pure il Bambino e con S. Giovannino di poco arretrato.
Quello che colpisce ancora sono gli sguardi dei Bambini, Gesù trasguarda, va oltre nell'infinito. Ancora non gli è chiaro il mondo che lo circonda troppo poco il tempo di permanenza in questa dimensione. Se ne renderà poi conto nel corso della vita anche se sempre sorretto dall'amore materno, fino al termine della sua vita terrena.
San Giovannino guarda verso la Madonna come per chiedere di includerlo nella sua cerchia di spiritualità.
I colori dei panneggi degli indumenti sono pieni di forza, di luce. Quelli dell'arredamento, in questo caso la seggiola usuale per gli ambienti umani, diventano luce nella parte superiore, con braccioli come fosse un trono. Tutta l'immagine viene risolta in circolare, il cerchio della vita.
Qui è seduta su una sedia camerale con abiti normali al di fuori da quelli teologici. La figura ben tornita come pure il Bambino e con S. Giovannino di poco arretrato.
Quello che colpisce ancora sono gli sguardi dei Bambini, Gesù trasguarda, va oltre nell'infinito. Ancora non gli è chiaro il mondo che lo circonda troppo poco il tempo di permanenza in questa dimensione. Se ne renderà poi conto nel corso della vita anche se sempre sorretto dall'amore materno, fino al termine della sua vita terrena.
San Giovannino guarda verso la Madonna come per chiedere di includerlo nella sua cerchia di spiritualità.
I colori dei panneggi degli indumenti sono pieni di forza, di luce. Quelli dell'arredamento, in questo caso la seggiola usuale per gli ambienti umani, diventano luce nella parte superiore, con braccioli come fosse un trono. Tutta l'immagine viene risolta in circolare, il cerchio della vita.
Raffaello è stato fra i pochi illuminati, che hanno saputo
rappresentare e raccontare questo mistero.
A parte tutto quanto già espresso, mi ricorda quando da bambina vedevo le mamme, le nonne, che così tenevano in braccio i loro piccoli quasi a volerli circondare di forza vitale per far loro prendere atto in modo positivo di quella nuova realtà, fuori dal grembo materno, protrettrice.
A parte tutto quanto già espresso, mi ricorda quando da bambina vedevo le mamme, le nonne, che così tenevano in braccio i loro piccoli quasi a volerli circondare di forza vitale per far loro prendere atto in modo positivo di quella nuova realtà, fuori dal grembo materno, protrettrice.
La mia situazione è stata
diversa, non ho avuto nonne vicine e la mia mamma era impegnata nei lavori di
casa e fuori. Questo non solo a me accadeva: era un momento in cui erano
necessarie braccia da lavoro per ricostruire quello che era stato distrutto
nell'ultimo conflitto mondiale e rifarsi una vita sociale economica.
Sicuramente ci sono stati momenti simili, troppo indietro nel tempo, non li
rivedo nei ricordi.
In compenso ho tenuto le mie figlie e il mio nipotino finchè il tempo della loro crescita fisica lo ha
consentito.
Ancora oggi non mancano le manifestazioni affettuose. Tutto questo
rende la vita soddisfacente, aiuta ad avere una visione meno negativa dovuta a
quello che succede nel mondo.
(Maddalena)
🌷
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