D o n n e
Già, donne!
Come si sa,
se leggiamo la storia ufficiale,
ci accorgiamo
che la presenza femminile
è bassissima, irrisoria.
Ho letto da qualche parte
che sarebbe dello 0,5%!
Non so se
questa percentuale sia corretta,
ma è sotto gli occhi di tutti
di come le donne abbiano fatto fatica,
tanta fatica,
ad emergere dalla melassa di difficoltà
poste da sempre sul loro cammino,
in ogni campo.
Oggi ne ho ripescate due
di cui sono sicura
pochi di noi conoscevano l'esistenza.
Ve le presento brevemente.
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Nellie Bly![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKVYc7auV58em6STw0az-5vyRYMOqrvMfB7Z-VYTwvbwXIvRVnkZOiBXnKDT74qf5d73I-25rwOnsDmi8AIPmLfJ5fo4CFXrLzoNBqOOPamLHDoqVtZh11-9qAot_-iICriGqrZ1tp8ShtZD0jWpAbFYi81-clHAVtdHV9LfCXDLfQDUKZRGnbjlGfsJuV/w175-h200/1000000322.jpg) |
Nellie Bly 1864-1922 |
Nellie Bly, pseudonimo di Elizabeth Jane Cochran, fu la prima giornalista investigativa, creatrice del giornalismo in incognito. Si finse pazza e si fece ricoverare nel reparto femminile di un ospedale psichiatrico di New york, il Mental Health Hoslital, in cui rimase per dieci giorni, finché Joseph Pulitzer del New York World che le aveva proposto l'inchiesta, la fece uscire.
Ne venne fuori un quadro terribile delle condizioni delle pazienti, che provocò un'ondata di reazioni nella società esistente e si concretizzò anche nel libro "Ten Days in a Mad-House".
Nellie Bly realizzò anche il giro del mondo in meno di 80 giorni sulla scia di Giulio Verne, prima donna a viaggiare senza essere accompagnata da uomini, e nel corso del quale incontrò lo scrittore ad Amiens.
Durante La Prima Guerra mondiale tornò in Europa e divenne corrispondente di guerra.
Nellie morì di polmonite nel gennaio del 1922, all'età di 57 anni.
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Mary Anning
Mary Anning 21.5.1799-9.3.1847
Mary Anning nacque e morì a Lyme Regis nel Dorset.
La paleontologa britannica fu protagonista di importanti ritrovamenti dell'epoca giurassica, in particolare dei primi scheletri completi di ittiosauro e plesiosauro. Riuscì a influenzare il pensiero scientifico rispetto alla storia della Terra in auge all'inizio del 1800.
Si appassionò presto alla ricerca di fossili nella zona in cui viveva. Il ritrovamento di ammoniti, che poi rivendeva ai turisti, le consentì di aiutare anche la famiglia. Infatti il talento nel ritrovare questi piccoli fossili divenne una vera e propria professione, spesso con pochi guadagni, complessa e pericolosa, in quanto la ricerca avveniva in inverno e bisognava scavare alla base di scogliere non sempre sicure. Rischiò anche la vita in un brutto incidente.
Fu così che ritrovò un intero scheletro di ittiosauro, inizialmente scambiato per un coccodrillo, che poi un naturalista del British Museum riconobbe e sistemò definitivamente nel museo.
Successivamente Mary ne scoprirà degli altri, con periodi di alti e bassi dal punto di vista economico, anche a causa della minore richiesta di fossili da parte dei turisti.
A soli quarantotto anni, Mary Anning si ammalò di cancro al seno che la condusse alla morte.
Allora che ne dite?
Ne avevate mai sentito parlare?
Certo che essere donne
non è mai stato facile
e non lo è anche neanche adesso.
Qual è
il vostro punto di vista
su questo argomento?
Vi va
di raccontarlo?
Chi comincia?
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Violenza di genere... da quanto se ne parla! Quante panchine rosse abbiamo inaugurato e quante parole abbiamo organizzato in discorsi, "verba volant", ma anche in scritti di tutti i generi. Che dire ancora?
Eppure c'è un altro percorso che oggi vorrei fare. Come siamo arrivati fin qui?
È notoria la condizione femminile nel corso del lunghissimo tempo in cui la forza fisica maschile ha sempre avuto ragione nel prevaricare la vita delle donne, facilmente messa a tacere di nome e di fatto. Del resto salta allocchio come la storia, che noi tutti abbiamo studiato e continuiamo a studiare, sia quasi sempre una storia piena di uomini, fors'anche perché sempre piena di guerre, regno maschile per definizione.
Oggi sono andata alla ricerca di donne che hanno contribuito in prima persona allo sviluppo del sapere che è giunto fino ai giorni nostri e lì ho scoperto N̈ellie e Mary... belle figure, fiere e coraggiose, di cui probabilmente solo pochissimi addetti ai lavori hanno sentito parlare.
C'è ne saranno certamente altre di figure femminili interessanti, ma non è questo su cui vorrei soffermarmi. Il ragionamento che vorrei fare è che i libri di storia e tutto il racconto martellante che si è fatto sulla fragilità delle donne abbiano finito con il minare la concezione che la donna stessa ha costruito di se stessa, cedendo troppo spesso il passo a uomini tracotanti e prepotenti, che non riescono essi stessi a decifrare la realtà odierna che, pur lentamente, si è evoluta. Tali incertezze femminili inducono le donne maltrattate a sentirsi quasi al di sopra di questa orrenda realtà e a perdersi oltre ogni dubbio nelle sabbie mobili della possibilità di poterla cambiare da sola.
Vanina
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Al giorno d’oggi non conoscevamo la storia di queste donne, che tanta fatica e tante pene hanno dovuto sopportare per raggiungere la meta che si erano prefissate o, più genericamente, per realizzarsi, se mai tutte ci siano riuscite.
Non ci è giunta comunicazione perché ovviamente prendiamo la Storia come ci viene tramandata e quindi, non essendoci riferimenti, restano sconosciute ai più. Ciò è dovuto certamente alla mentalità del tempo ma il modo di pensare si rispecchia anche sulle leggi.
Fino al 1919 vigeva il Codice Pisanelli che con l’art.134 sanciva l’autorizzazione maritale. La donna sposata non aveva nemmeno potere di firma se non autorizzata dal marito. Tutto questo non perché interdetta, ma per evitare, così si diceva, a non esporre l’unità familiare a possibili “turbazioni”. La donna comunque, se anche poteva laurearsi (immaginate le difficoltà) non poteva poi esercitare la professione per la quale aveva studiato.
Nel tempo le leggi sono cambiate e la donna d’oggi ha potuto acquisire legalmente gli stessi diritti dell’uomo, anche se in certi ambiti occorre far ricorso alle Quote Rosa.
Purtroppo l’uomo non è generalmente riuscito a sopportare di essere considerato in parità ma, nel suo IO più profondo, ha mantenuto il concetto di supremazia, per cui in certi casi intende dominare la donna anche con la forza.
I continui spot televisivi raccomandano alla donna la denuncia delle violenze, ma succede spesso che, pure se la donna denuncia, la situazione non cambia perché la Legge non è adeguata. La donna, anche se messa in protezione, deve uscire dalla sua casa, scappare, per ripararsi dall’uomo, ma secondo me dovrebbe succedere il contrario. Vale a dire che la donna e i suoi eventuali figli devono restare in casa, mentre è l’uomo violento che deve essere allontanato.
Credo quindi che all’educazione maschile possa contribuire più che altro una legge più incisiva, anche come deterrente.
Le donne sono esseri umani che hanno il diritto di vivere come vogliono ed è l’uomo che deve imparare a capire tutto ciò per essere mentalmente indipendente. Perlomeno nel mondo occidentale che si intende sviluppato anche culturalmente.
Claudia
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Oggi, si parla di parità di genere.
Quanto ha dovuto lottare “la donna” per poterla ottenere? Quanti sacrifici ha dovuto sopportare per raggiungere un traguardo che per l’uomo è un diritto fin dalla nascita?
Ne è un grandissimo esempio Nellie Bly, la prima giornalista investigativa, diventata un’icona del femminismo, che si batté contro un mondo dominato dagli uomini, riportando storie che nessun altro aveva voluto raccontare.
Fingendosi pazza, arrivò ad entrare nel manicomio di Blackwell’s Island, rimanendoci per dieci interminabili giorni. La immagino spogliata, drogata, picchiata, a sopportare notti di terrore… per uscire, grazie al suo editore, e raccontare al mondo la sua storia.
Penso sinceramente che un uomo non avrebbe il coraggio di far ciò.
La donna è forte, la donna è determinata… come la rosa, che ha le spine, può pungere se vuole, ma tende sempre, con la grazia dei suoi petali, a non sopraffare l’uomo… ed è lì che lui ne approfitta e i petali cadono a terra.
Monica
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Queste due sono donne che mi piacciono molto nei loro racconti di vita. Anche se in campi diversi, sono state molto molto decise nel decidere cosa fare. Non mi riesce capire come loro in quei tempi molto duri riuscivano a prendersi la loro libertà, quando ancora oggi le donne mi sembrano un po' sottomesse e non libere, anche nel farsi rispettate. Infatti si fanno spesso calpestare e a me non piace questo. Penso che dovrebbero imparare a volare più in alto dei famosi maschietti.
Alba
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Ho letto perla prima volta la vita di due donne importanti.
La prima si chiamava Nelly Bly giornalista investigativa che si finse pazza per essere ricoverata in un ospedale psichiatrico e scrivere un articolo su come venivano trattate le donne malate di mente.
A pensarci bene è stata una pioniera in questa materia, perchè come sempre accade la donna deve stare al suo posto e non viene mai osannata per il lavoro che fa. L'uomo invece è quello superiore che viene sempre riconosciuto bravo in qualunque maniera si propone.
La seconda è Mary Anning, paleontologa. Lei ha studiato gli scheletri di ittiosauri che erano stati scambiati per coccodrilli. Anche questa donna non era considerata importante per come gestiva, scopriva e sistemava i suoi reperti, che infine furono accolti in un museo. Era brava, intelligentissima, ma non viene considerata importante ed è sconosciuta ai più.
Concludo dicendo che in ogni caso l'uomo viene sempre al primo posto.
Silvana
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Eccoci di nuovo al 25 novembre e come ogni anno si spenderanno migliaia e migliaia di parole contro la violenza sulle donne e sulla parità di genere, si organizzeranno cortei e manifestazioni, si inaugureranno altre panchine rosse, ma la situazione rimarrà più o meno la solita. Molte donne continueranno a subire violenze psicologiche sul posto di lavoro, violenze fisiche nell'ambito familiare oltre che psicologiche, continueranno ad essere derise in una società che ancora oggi, nel ventunesimo secolo, appartiene al "maschio", all'uomo, continueranno ad essere uccise da chi le considera una sua proprietà. Del resto è difficile cambiare il percorso di vita in una società che fin dagli esordi ha posto la donna al di sotto dell'uomo.
Leggo la storia di queste due donne, Nellie Bly e Mary Anning che hanno aperto a tutte noi la strada per affermare il diritto ad affermarsi nella società anche a costo di immense lotte e sofferenze. Come loro ce ne sono state molte altre che hanno lottato per raggiungere i loro obiettivi, in un mondo che le ha sempre ostacolate, e se oggi noi donne abbiamo accesso ad ogni genere di laurea e di professione è proprio grazie a tutte loro.
Ho letto molti libri di donne che hanno fatto di tutto per affermare il loro diritto ad avere un lavoro che era stato sempre e solo al maschile, vedi "La portalettere", " Il cognome delle donne", "Come vento cucito alla terra" ed altri ancora
Eppure in una società in cui la donna, al pari dell'uomo, ha raggiunto lo spazio (vedi Samanta Cristoforetti), ci sono ancora realtà in cui non ha il diritto di mostrare il suo volto, di studiare, ancora muore per mano di chi dice di amarla.
Ecco il 25 novembre mi piacerebbe inaugurare tante panchine azzurre come il cielo che accoglie i nostri sogni, tante panchine verdi simbolo di speranza, tantissime panchine gialle con girasoli dipinti perché ogni donna abbia davanti a sé il sole, la luce, la gioia e non dimentichi mai la sua dignità di persona.
Mariella
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Nella Storia, scritta per la quasi totalità da uomini - fin dall’antichità - le donne che hanno compiuto azioni importanti per il loro popolo, la loro comunità, nel campo scientifico, letterario, artistico, sociale sono per lo più appena citate, se non ignorate, anche se negli ultimi decenni sono uscite varie pubblicazioni e anche opere cinematografiche e teatrali che parlano di alcune di loro. Si comincia ad averne notizie dettagliate. Quando in qualche modo ricevo informazioni su di una donna che ha realizzato qualcosa di importante e di cui prima non conoscevo nemmeno l’esistenza provo una sensazione strana… di entusiasmo misto a rammarico. Trovo che sia una grande ingiustizia culturale averle ignorate. E che questa scelta continui a incidere negativamente sull’evoluzione della nostra civiltà.
Infatti, nel profondo della nostra mente, supportata da una memoria incompleta e manipolata, rimane radicata la credenza che una donna non possa fare poi più di tanto, è meno capace, meno determinata, meno intelligente, si fa sviare da emotività sentimenti ecc.
Questo condiziona il rapporto che si instaura tra uomo e donna: difficile e faticoso avere un dialogo paritario, quando anche il linguaggio comune è inquinato da stereotipi dispregiativi sul genere femminile.
Quante imprecazioni sono a sfondo sessuale e/o con connotazione femminile, pensateci, non voglio riprodurle qui.
Invece voglio riportare all’attenzione di chi legge alcuni proverbi che disprezzano il genere femminile. Fino a che questo tipo di luoghi comuni ci faranno ancora sorridere, non potremo pensare di esserci tolte e tolti il senso di normalità riguardo alla disparità di genere.
Dunque ecco una decina di proverbi:
chi disse donna disse danno
dietro ogni uomo c’è una grande donna (se resta dietro!)
a donna di gran bellezza dalle poca larghezza
a donna imbellettata voltale le spalle
bella donna cattiva testa
chi ha bella donna e castello in frontiera, non ha mai pace in lettiera
chi ha cattiva donna ha il purgatorio per vicino (variante: l’inferno vicino)
Tre D rovinano l’uomo: diavolo, denaro e donna.
Le donne sanno parlare due lingue: una prima del matrimonio e una dopo il matrimonio
camera adorna, donna savia
Lagrime di donne, fontana di malizia.
amor dispetto rabbia e gelosia in ogni donna han signoria
chi piglia l’anguilla per la coda e la donna per la parola può dire di non tener niente
abbi donna a te minore se vuoi essere un signore…
Silvana B.
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Da sempre c'è stata una disparità di trattamento e di considerazione nei confronti delle donne e ci sono stati ugualmente momenti in cui donne particolarmente intraprendenti, hanno fatto notare questa ingiustizia dimostrandosi meritevoli di plauso, non a parole, ma con i fatti.
Possiamo dire che questo periodo dura ancora oggi perché sembra che ogni volta questo diritto di uguaglianza debba essere conquistato di nuovo, quando c'è un merito da attribuire o una decisione da prendere.
Uno studio ci dice che le donne che hanno lasciato traccia della loro arguzia nella storia, sono meno dello 0,5 %. Questo dato incredibilmente basso, lascia quasi storditi perchè esso è stato scritto sulla pelle delle donne che non hanno potuto far valere la loro voce.
Oggi vogliamo parlare di due donne che sono state pioniere nel portare avanti l'emancipazione femminile nei loro rami di interesse.
Una di esse era una giornalista ed ha portato avanti la verità sulla situazione femminile nei manicomi, inserendosi per giorni dentro quella realtà e vedendo i problemi e i soprusi dal di dentro, per poi narrarli al mondo, presumo, senza grandi aneliti di cambiamento.
L'altra era una paleontologa che ha scoperto per la prima volta uno scheletro intero di un animale preistorico che fu in seguito esposto in un importante museo inglese. Riuscì ad assemblare quelle che i suoi colleghi maschi avevano ritenuto essere un accozzaglia di ossa senza interesse. L'intuito femminile certo, ma anche la capacità di mostrare la loro intelligenza, hanno portato queste donne a far valere la loro voce.
Ma quanta fatica per rimarcare qualcosa che sembrerebbe logico constatare e che invece noi donne dobbiamo far valere incessantemente ad ogni età della nostra vita.
Certo, loro hanno precorso i tempi ma la disparità di genere è tutt'oggi un grosso handicap per il genere femminile. Sembra quasi che questi uomini si avviino verso il loro aberrante delirio di onnipotenza con la velocità e arroganza tipiche della stupidità. Forse sono persone che non accettano di essere anche solo pari alle loro compagne e non ci dimentichiamo che sono passate poche decine di anni dall'abolizione del delitto d'onore che era sancito dalle nostre leggi.
Certo, Mary l'antropologa e Nelly la giornalista, che abbiamo preso ad esempio del nostro riflettere, hanno precorso i tempi ed è anche per loro che la donna nella storia è andata avanti, ma se succedono migliaia di femminicidi l'anno e se noi siamo ancora qui a parlarne, vuol dire che c'è ancora tanto da fare.
Molte donne denunciano i soprusi e le botte che subiscono forse troppo tardi e chi le dovrebbe proteggere forse accetta queste denunce con leggerezza pensandole esagerate.
Quasi ogni giorno abbiamo notizie di nuove tragedie e ci sono spesso giornate di sensibilizzazione, ma l'uomo delle nostre riflessioni penserà che tutto ciò non lo riguarda perchè per gli uomini la vessazione è pane quotidiano come pure per le madri dei loro figli, che hanno contro anche le leggi, le quali neppure di fronte alla probabile loro morte riesce a velocizzare i loro iter farraginosi. E le donne muoiono, senza contare poi che spesso dietro una donna uccisa rimangono i suoi figli orfani e senza la figura più importante per la loro vita.
Rita
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Oggi ho conosciuto due donne che nei secoli passati sono riuscite a distinguersi nonostante la legge non fosse dalla loro parte. Stratagemmi come farsi ricoverare in manicomio, diventare antropologa senza studi, insomma solo con la pratica, hanno permesso a Nellie Bly e Mary Anning di diventare donne degne di grande stima di cui oggi si può parlare con grande rispetto.
Le donne un tempo non avevano alcun diritto, il loro compito era quello di fare i figli ed allevarli, tutto il resto era loro precluso.
Nei secoli, molto lentamente, le donne sono riuscite ad avanzare dal loro stato di esseri inferiori rispetto all'uomo, ma tanta strada rimane ancora da fare...
Questo ce lo dicono tutti i giorni le informazioni che radio e televisione ci danno.
Forse negli anni passati non eravamo così informati delle violenze sulle donne anche perchè certe violenze erano consentite dalla legge, che stabiliva che il delitto chiamato "d'onore" non poteva essere condannato. L'onore, a quel tempo, era considerato una prerogativa esclusivamente maschile. Le donne nel 1900, considerate inferiori all'uomo, non potevano votare, non potevano decidere di lasciare il proprio uomo se questo era violento con loro, non potevano decidere di non portare a termine una gravidanza.
Le donne anche al giorno d'oggi hanno tanti doveri e si trovano impossibilitate a sganciarsi da situazioni inaccettabili sia perchè la legge non é dalla loro parte sia perchè gli uomini intendono ancora che la donna sia una loro proprietà.
Le donne hanno nella loro mentalità la convinzione di riuscire con umiltà ad evitare violenze cercando di modificare nel tempo queste prevaricazioni. Ma il risultato di questi tentativi per salvare la coppia si stanno dimostrando completamente sbagliati. Purtroppo ci sono anche donne che non possono ribellarsi perchè non hanno fonti di reddito e quindi si devono arrendere alle violenze e subire le prepotenze del cosiddetto "capofamiglia"
Il mio parere é che devono cambiare non solo gli uomini, prendendo coscienza della propria mentalità scorretta, ma anche le donne che non devono accettare più prevaricazioni, minacce, imposizioni di qualsiasi genere e anche, al primo comportamento scorretto, chiedere aiuto e andarsene.
Lauretta
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