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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
lanciamo spunti e ci teniamo in contatto.

Sotto seguono una serie di pagine
(link) divise per argomento.

Clicca sulla pagina desiderata.

L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



F I L O - la RIVISTA de "La Panchina" n. 7

  

            



Filo

un filo di parole da 0 a 100 anni

quindicinale di opportunità

“La Panchina” editrice  

n. 7 - 1.12.2023



Editoriale

Care amiche ed amici di F I L O,
grazie di essere qui!
Sappiate che ci gratifica molto
cogliere il vostro apprezzamento
per la nostra rivista.

A me piace davvero molto
parlare con voi.
Questa volta
vorrei spendere due parole sulla
leggerezza,
quella levità che io ritengo indispensabile
per avere una vita piena,
per vivere meglio
e cogliere la vera essenza
dell'essere.

Nelle nostre rubriche
cerchiamo infatti di promuovere
l'ironia, il gioco, lo scherzo,
l'estrema semplicità.
Rimanere un po' bambini
è il segreto per vivere
realmente la vita.

Vanina



Leggi con me  Leggi con me  Leggi con me

a cura di Monica T.

Carissime lettrici e lettori, bentrovati!
Come sapete non seguo un “FILO” logico quando vi propongo un libro per le vostre letture, ma bensì seguo le emozioni del momento.
Ho provato a cambiare linea, come mi ha chiesto l’editore, ma… poi non sarebbe più la mia “Leggi con me”.
Voi che cosa pensate, gradite un cambiamento nella rubrica?
Ora passiamo a… “Il pettirosso e Babbo Natale”, scritto e illustrato da Jan Fearnley ed edito da Gribaudo.
Questo è un libro per sognare in attesa del Natale e non potrà certo mancare a ogni  bambino dai due ai cinque anni.
È una storia dolce e tenera che evidenzia il sentimento della condivisione e dell’altruismo. Le meravigliose illustrazioni aiutano ad immedesimarci con le avventure del piccolo pettirosso e a quello che gli accadrà alla Vigilia di Natale.
È un semplice e delicato dono per i bambini e per tornare bambini.
Vi do appuntamento all’uscita del prossimo numero di “Filo”.



Risponde Vanètte

a cura di Vanina DG.

Ciao, carissime Rossana e Rosina di Ceglie in provincia di Lecce!
Tra i tanti il vostro quesito ha subito attratto la mia attenzione... sarà forse perché ho avuto parecchi contatti con coppie di gemelli e la tematica mi ha sempre molto intrigato?
Delle due è Rossana in effetti che mi scrive. E nemmeno a farlo apposta richiama l'attenzione sul fatto che lei non riesce quasi mai ad avere la meglio su Rosina... più vivace, più insistente, più instancabile, sempre pronta a punzecchiarla, come del resto si riscontra sempre in caso di gemelli. Mi chiede come poter contrastare tutto questo e far provare a Rosina quello che deve subire lei.
Ah, dimenticavo: Rossana e Rosina non hanno ancora compiuto diciotto anni. Il loro compleanno cadrà il prossimo 26 dicembre.
Cara Rossana, scommetto, però, che Rosina è anche molto protettiva nei tuoi confronti, che ti aiuta in molte occasioni, che è la tua forza quando tu ti senti giù di corda... e questo ti capita anche abbastanza spesso, vero?
Se così è, penso che dovresti riconoscere l'indubbio vantaggio di poter contare costantemente su di lei e valutare il tutto in modo un pochino più equilibrato. Per contro sono certa che anche tu sia complementare a Rosina, fornendole l'alterego con cui confrontarsi per sentirsi lei stessa sempre più forte e realizzata. Dunque, insieme costituite un binomio perfetto per crescere, ne convieni?
Tuttavia un bel tiro mancino a Rosina ti consiglierei comunque di farlo. Accordati con un compagno disponibile a giocare con te e il giorno del vostro compleanno, durante i festeggiamenti di rito, tiralo fuori dal cilindro come fosse il tuo fidanzato segreto.
Mi raccomando! Tieni Rosina sulle spine per un bel po' di tempo, prima di rivelarle che si tratta di  una burla.
Sicuramente rimarrà senza parole, perché mai si aspetterebbe dalla timida e titubante Rossana tanta audacia e intraprendenza e magari la nostra ragazza capirà che dovrà cominciare ad avere un po' più di delicatezza nei tuoi confronti. 
Sicuramente sarà una bellissima festa di compleanno e il divertimento sarà assicurato per tutti.
Buon compleanno splendide diciottenni di Ceglie!
P. S. Rossana, fammi sapere come è andata, ok?

 


Il fascino del giardinaggio

a cura di Lauretta G.

Parliamo di lei?  Io la adoro... E' una pianta, apparentemente rampicante, molto decorativa, abbastanza facile da coltivare se si seguono le sue esigenze, che ha il nome di Hoja carnosa. Vi parlo di lei sola anche se la sua famiglia è composta da ben novantuno specie diverse. Bella sia durante la fioritura che senza i  suoi fantastici  fiori carnosi a forma di stella. 
Io la coltivo in casa nei mesi invernali perchè so che non sopporta temperature inferiori a dieci gradi e la mando in vacanza in giardino all'ombra di un grande albero frondoso per tutta l'estate. Lei poi mi ripaga la primavera successiva con la sua fioritura, profumatissima, principalmente alla sera.
Una cosa strana che mi è capitata, e ancora non riesco a capire, è che mi è stata regalata come pianta rampicante e, invece, anche ora che sono due perchè ho diviso la pianta, si ostinano a ricadere elegantemente decorando una vetrinetta dove le ho sistemate
L'origine dell'Hoya carnosa è australiana, ma in Italia quando è  arrivata hanno preso a chiamarla semplicemente pianta dai fiori di cera . Le sue foglie sono piuttosto carnose e a forma di lancia, hanno un aspetto molto robusto e ingialliscono raramente, anche perché la pianta non ha grandi esigenze d'acqua e tantomento di rinvasi, si accontenta di un piccolo vaso con poca terra. 
Ho un segreto da svelarvi per farla fiorire generosamente: "Abbiate tanta pazienza". Io ho dovuto attendere tre anni per vedere i primi fantastici fiori.
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Persone e personaggi

a cura di Claudia B.

Salve! Entro subito in argomento. In questo momento i social sono i grandi protagonisti perché da essi ci facciamo anche strumentalizzare. Vi dice nulla la parola Influencer? Ne possiamo quindi dedurre che siamo un poco tutti Pinocchio che si faceva confondere dal Gatto e la Volpe.
Ma dov’è finito  il nostro Grillo Parlante? Perché se ne sta zitto zitto?
In considerazione  dei fatti che costituiscono, ahimé, le dolenti pagine dei giornali e informazioni TV, credo che bisognerà ripartire anche noi dall’Abbecedario, nel senso di ripassare regole e valori da trasmettere, perché pare che si stiano perdendo.
Potrebbe essere utile tornare a leggere questo genere di racconti che alcuni chiamano favole (che pure, anch’esse, hanno il loro valore umano) ma che spesso sono veri e propri romanzi.
E’ importante trovare la giusta chiave di lettura e solo la scuola ha le competenze per indirizzare i giovani a  questo tipo di analisi.
Riproporre quindi Pinocchio nelle scuole non mi pare eccesivo. Infatti, oltre alla pubblicazione in tutte le lingue del mondo, Pinocchio è stato oggetto di filastrocche e films perché è un Personaggio adatto a tutte le età, come del resto questa rivista, da 0 a 100 anni.
Pinocchio è un burattino, nato da un pezzo di legno che il suo ideatore Carlo Lorenzini (Collodi, dal paese dove viveva) lo propose in un giornalino per ragazzi e dopo mille peripezie lo rese bambino, quindi umano.
E’ ricco di personaggi molto importanti da equiparare a quelli della vita di tutti i giorni. C’è Geppetto, un padre amorevole ma debole, la  Fata Turchina che la si può vedere come madre e lo aiuta da lontano, il Gatto e la Volpe che lo allontanano dalla retta via, Lucignolo che alla scuola preferisce il Paese dei Balocchi, un burbero Mangiafuoco, Il Grillo Parlante, la  coscienza che lui non ascolta, la Balena che... vedete poi voi!
COLLODI 
 E’ lo pseudonimo di Carlo Lorenzini che nacque a Firenze nel 1826. E’ stato uno scrittore e giornalista. Scrisse, per il “ Giornale dei bambini” nel 1881, “La storia di un burattino” , facendo terminare  il racconto con la morte del burattino stesso. Le proteste dei piccoli lettori però lo indussero a cambiare e continuare facendone un volume. Un classico vendutissimo che oltrepassa la sola letteratura per l’infanzia.


  

Sulle ali della fantasia

a cura di Rita G.

Da quando sono in pensione mi sento un po' sbatacchiata.
Per carità, sono molto riconoscente alla magia di avermi scelto come Fatessa umana, sono anche grata a Fantasia che mi addestra alle cose Alte, anche se preferirei stare lontana dai suoi interventi maldestri sulle misure minime. Ih ih ih... sto cominciando anche a scherzarci su! Ma che paura mi fece prendere l'ultima volta che mi ridusse piccola come un soldino e fra le altre cose, rischiai di essere risucchiata da una zanzara e mangiata da una lucertola. Sono ancora sconvolta.
Stamani ho bisogno di riposo e di intimità. Ho messo la pettorina al mio amore e mi appresto a una passeggiatina rigenerante. Evito le mura che sono troppo mondane e mi infilo in una redola fra i campi. Mia non è proprio felice perché lei da gran signora quale è, preferisce un terreno più pianeggiante che non ferisca i suoi delicati zampini.
Aspiro l'aria tersa che si è finalmente ripulita dal grande caldo che ci ha fatto tanto soffrire, mi beo dei grandi spazi coltrati, delle fosse pulite e intorno a me dove si posa l'occhio tutto è ordine e  armonia che fa bene al cuore.
Uso una grande ceppa come sedile e libero Mia che resta ferma perplessa.
Mi astraggo e navigo con la mente svolazzante e effervescente.
Ecco, all'improvviso sono immersa in un nuvolone di ali che svolazzano impazzite e si dirigono tutte verso di me. Sono attratte dalla ceppa su cui sono seduta e appena lo capisco, me ne allontano immediatamente.
Assistere alla formazione di una nuova colonia di formiche è sorprendente ma non ha nulla di magico. Le formiche con le ali nascono da uova che generano formiche fertili deposte dalla regina quando c'è necessità di dar vita ad un nuovo formicaio e, generalmente, succede in primavera o a fine estate.
Riprendo la via di casa meditando sullo spettacolo a cui ho appena assistito. Certo la magia è meravigliosa, ma anche la natura non è certo da meno se sappiamo leggerla con occhio attento. Quando le due cose si sommano poi è l'apoteosi.
Corro veloce… si fa per dire... nell'angolo magico del mio giardino e noto una grande confusione di ali.  Come prevedevo il fenomeno si è ripetuto anche qui                                  
Molti fatini giovani che non conoscevano questa danza, si sono uniti al volo nuziale delle formiche e svolazzano perplessi fra un nugolo di ali a terra e i maschi che si sono immolati per la specie. Non capiscono cosa succede, ma il pericolo consiste nel fatto che essendo usciti così nel mucchio, rischiano di non ritrovare la strada di casa.
Fantasia è tutta spettinata nel tentativo di togliere le ali dai capelli. Gira su se stessa alla ricerca spasmodica di Mia e, appena la vede, la abbranca come se fosse un salvagente. Mia certo non gradisce ma può poco nella disparità delle misure. Viene immediatamente addestrata a cercare i dispersi e con il suo aiuto in un'ora il pericolo è scampato.
I fatini sono al sicuro e il nuovo nido delle formiche è nel campo a noi confinante, ma abbastanza lontano da non creare problemi.
Ho bisogno di una doccia, sono sfinita. Mia è nella sua cuccia rilassata che fa finta di schiacciare un pisolino, invece nasconde malamente un fatino sotto uno zampino; dovrei brontolare efficacemente, ma invece fingo di non vedere. Che ci posso fare se si è affezionata a questo esserino minuscolo e ama giocarci ogni volta che le è possibile?
D'altronde è diventata estremamente importante in molte occasioni, il suo aiuto è spesso risolutivo per molte necessità e anche lei ha diritto alla sua ricompensa, caspiterina.
Chissà quale alchimia è passata fra di loro. A me sembrano tutti uguali, ma  per Mia, quel fatino è diverso da tutti gli altri e se lo dice lei io ci credo. 
           


                                                 

  Andando Andando Andando  

a cura di Alba P.


Care lettrici e cari lettori, siamo quasi giunti al Santo Natale 2023 con tutte le sue feste.
Vi dirò che non ho più l'entusiasmo che avevo in gioventù, ma che più passano gli anni più mi pesano. Non so il perché, anche se devo dire di essere felice di esserci, anche se non ho più tutti gli effetti cari che avevo. Ma la vita è così per tutti, perciò mi devo dare una regolata e mi dico: "Basta, Alba, su!".
Ho tanti amici e con alcuni di questi andrò a fare il Natale a Merano, perciò mi dico ancora: "Su, Alba, avanti tutta!".
Devo dire che è una proposta molto interessante e in quei giorni almeno sarò spensierata. Spero di trovarci la neve.
Poi vi dico anche che quando torno vado a vedere uno spettacolo giapponese a teatro a Firenze e che alla fine dell'anno vado in Andalusia con degli altri miei amici.
Come vedete, andando andando, non starò a casa per tutto queste feste e questo mi rende molto felice.
Ora vi saluto e vi auguro buone feste ovunque siate e per l'anno nuovo ci rifaremo sul nostro giornale. Ci risentiremo e vi racconterò le mie avventure di viaggio.
Buone feste ovunque voi siate!


Lo sapevate?

a cura di Silvana C.

Guardando un giovane che corre e sente la musica con gli auricolari agli orecchi, tanti  ricordi mi tornano alla mente.
Lo sapevate che prima di arrivare a sentire la musica con le cuffie, come fate ora voi ragazzi, quanti e quanti mezzi di comunicazione si sono avvicendati?
Ricordo quando al bar o sulle spiagge per ascoltare la nostra canzone preferita si metteva un gettone di metallo nel "jukebox ", si pigiava un tasto e la musica si spargeva nell'aria.   Nelle nostre case avevamo, per sentire i dischi, addirittura un mobile: all'interno c'era il giradischi dove uno poteva mettere quegli enormi 78 giri oppure, tempo dopo, i piccoli 45 giri. Alla fine della canzone si poteva girarli e sentire anche la musica dall'altra parte del disco.
Anni dopo, quando poi ci interessava registrare da noi, c'era il "Geloso", un registratore che ci permetteva di copiare una cassetta nostra da un'altra, per sentirla sempre quando ci pareva, anche in macchina.
Ascoltare la musica o metterla di sottofondo quando uno lavora, svaga la mente e rilassa  la persona... e infatti adesso, mentre corre, il giovane che sto guardando se la gode attraverso le sue cuffie. 



LUOGHI... SPECIALI

a cura di Mariella A. 

Questa settimana, cari lettori e lettrici, esco un po' dai miei schemi consueti.
Eh sì, perché voglio raccontarvi una esperienza vissuta tantissimi anni fa, quando ero una giovane donna sposata da pochissimo. Il mio viaggio di nozze fu assai lungo ed iniziò da Roma per scendere, nel giro di poco più di una settimana, verso la Sicilia, dove abitava una coppia di amici di famiglia, ben contenti di farci scoprire le bellezze dell'isola. Senonché tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare! Già avevo avuto delle avvisaglie non felici per la mia vita di coppia, ma, si sa, i cambiamenti vanno affrontati gradualmente. Non voglio però divagare.
Iniziò così il mio peregrinare in questa terra bellissima si, ma anche tanto brulla, arsa, solitaria, dove non ti sentivi accolta, bensì additata come intrusa, straniera. Eppure restarono nel mio cuore alcuni ricordi, primo fra tutti un viale lunghissimo in aperta campagna, sotto il sole cocente (anche se era maggio), con l'arsura in gola e la mancanza di acqua. Ecco però un cartello di avviso di scavi. Ti fermi e ti ritrovi un pavimento a mosaico che ti lascia senza respiro da quanto emana storia, vita quotidiana, bellezza, pur nello stato di confusione dovuto ai  lavori in corso.
Ricordo vagamente la Valle dei Templi di Agrigento, forse visitata in fretta e senza dare importanza a ciò che vedevo. Ricordo bene Trapani, le isole Egadi e il tempio Dorico di Segesta.
Detto questo, per me la Sicilia è rimasta nel cassetto della memoria chiuso a doppia mandata, fino a un paio di mesi fa, quando ho deciso che dovevo fare pace con me stessa e riconciliarmi con questa terra.
Ed ecco che sono partita e mi sono immersa nei colori, i suoni, i profumi, gli aromi e soprattutto nella storia di questa isola. Ed ecco subito Segesta a darmi il benvenuto, dopo di che il mio cuore si è aperto, i vecchi ricordi sono volati via ed io ho assaporato ogni momento di questo viaggio, scoprendomi, alla fine, innamorata di questi luoghi. Ho vissuto con uno spirito nuovo ciò che avevo visitato in passato ed ho visto altri posti che non conoscevo .
Mi piace ricordare, a voi che mi seguite, le mille sfumature dei colori del mare che accarezza le spiagge e si infrange con la sua spuma candida sulle scogliere, le tonalità del verde degli olivi, degli aranceti, le foglie brillanti dei limoni, i marroni caldi, chiari e scuri della campagna coltivata, i mandorli nella valle dei templi, i pistacchi... Una terra ricca di tutto, non solo di storia!
Ecco, chiudo qui il mio racconto, sperando di aver reso la mia gioia della riconciliazione con luoghi che, oggi lo posso dire con serenità, porterò nella mente e nel cuore.
E voi avete esperienze simili che volete raccontarmi? Vi aspetto!

      

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