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Consigli per la lettura delle pagine
: 8

Il blog parte con i post periodici con cui
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L'elenco è lungo, la voglia di scrivere è tanta,
lasciatevi coinvolgere per allenare i muscoli
della mente e del cuore

Buona lettura



Lucca Insieme Estate - La calunnia è un venticello

 



La calunnia è un venticello



Alzi la mano 
chi non si é mai trovato
a scontrarsi
con un pettegolezzo gratuito,
magari con una calunnia 
vera e propria!

Probabilmente
non sempre si tratta
di una terribile calunnia
che cambia la vita
delle persone.

Più spesso accade
di notare che
vengono affibbiate etichette
del tutto arbitrarie,
che comunque
creano conseguenze importanti
e grande scompiglio
nella vita delle persone.

Vogliamo provare
a rintracciare nella vita reale
qualche esperienza
vissuta personalmente?

Vi aspetto!



N. B. 
Se ne avete voglia, consiglio di leggere prima il Post 




📚

Affiorano i ricordi di un tempo. Ero forte e non mi pareva. 
Se ci penso credo di esserlo, in alcune situazioni della vita. Mi compiaccio di questo. Mi congratulo con me stessa. Presunzione? No. Incomincio ad apprezzarmi, mi rassicura. 
Mi voglio spiegare e quindi racconto. 
Diversi anni fa lavoravo in una pensione con camere e ristorante. Mi piaceva perché mi potevo relazionare con tante persone e poi mi piace il lavoro in genere. La mattina alle sette già sul posto di lavoro per le colazioni, subito dopo al riordino delle camere e alle dodici in sala per il pranzo, mentre la cena era alle sette. 
La giornata era intensa e a me pareva che non ci fosse tempo per  il pettegolezzo che fra l'altro non è mai stato il mio forte. Lo trovo da sciocchi perché generalmente sono chiacchiere senza fondamento, per lo più estremamente dannose che mettono la persona al bersaglio di molti. Infatti succede anche che qualcuno avanzi un discorso dannoso trovando facilmente seguaci famelici che lo tirano avanti senza alcun ragionamento, senza porsi il minimo dubbio. 
Non so se è solo stupidità sostenuta dall'ignoranza o cattiveria. O magari entrambe. Sono ottimista e penso  però che tutti i nodi vengano al pettine, di conseguenza la verità verrà a galla e quindi chi calunnia verrà scoperto e finirà nella vergogna e nel disprezzo. 
Io lavoravo allegramente e ben volentieri senza tirarmi indietro nemmeno di fronte alle difficoltà (c'era la priorità e poi la priorità della priorità), ci passavo sopra facendo il meglio non certo per apparire, ma per me stessa, per diventare più forte e più capace. Questo avrà provocato il brutto sentimento che sfociò nella calunnia.
Io non sapevo bene cosa succedesse intorno a me, ma avvertivo le occhiate d'intesa, i risolini, le battute stupide. Ci ridevo su, forse come a proteggermi o forse a voler di proposito dare adito proprio a chiacchiere per capire fino a che punto la cattiveria dell'animo umano poteva arrivare. 
Un giorno fui chiamata dal datore di lavoro assieme a una mia collega, che fra l'altro conoscevo da anni, il quale le pose alcune domande delle quali  io non capivo la necessità perché non sapevo dove si andava a parare. Lei rispondeva in maniera sciocca e questo mi dispiaceva quindi pensavo di zittirla in qualche modo affinché non facesse brutta figura. Il datore di lavoro mi impose il silenzio e cominciò ad ascoltarla dimostrandole vero interesse.  Venne così fuori la sua stupidità in maniera plateale, tanto che nemmeno lui avrebbe immaginato. Questo lo capii perché in un battibaleno si alzò, girò i tacchi e se ne andò lasciandomi in un discreto stupore. 
Io non sapevo che la poverina, alimentata da discorsi altrui, andava a lamentarsi di me dal responsabile delle risorse umane che a sua volta riferiva al proprietario.  Praticamente mi accusava di  ridere spesso non volendo lavorare con lei e che nemmeno da giovane volevo stare con lei. In conclusione si qualificò presto dimostrando un cervello piccolo piccolo.  
La mattina seguente, incontrai il mio capo e al mio buongiorno mi resi conto che aveva, nel rispondermi, un tono piuttosto dimesso tanto che ne rimasi quasi imbarazzata, io al posto suo, per cui, invece di fare domande dissi: - E' grave se io 25  anni fa non volevo uscire insieme alla mia collega? 
Tutto fini in una risata perché avevo a che fare con una persona istruita ma soprattutto intelligente. Non sempre se ne trovano però e allora cominciano i veri guai! 
Una volta, servendo a cena la pizza, mi accorsi che sul suo vassoio aveva alcuni pezzi piuttosto guarniti mentre nel mio ne erano rimasti con solo pomodoro. Visto che aveva finito il giro e avrebbe riportato il tutto in cucina, mi permisi di prenderne un paio dal suo. Volevo solamente fare un miglior servizio non certo usarle una prepotenza "comandando" sul suo vassoio, come disse lei! Già poi anche questo sarebbe stato il mio grave difetto: il comando.
Mi sono dilungata ma è bene raccontare anche più di una situazione per rendere più chiara la situazione in cui mi trovavo a lavorare. Ovviamente anche le altre colleghe avevano la loro parte di colpa anche se non sono apparse direttamente. Con il tempo qualcuno cominciò a cambiare nei miei confronti. Avranno avuto modo anch'essi di capire. 

(Claudia)



📚

Osservando il dipinto “La Calunnia” di Botticelli mi sorgono delle domande. 
Calunnia. Cosa spinge a calunniare una persona... un’essere umano, casomai indifeso? Perché tanta cattiveria in questo atto? Può essere per invidia, per gelosia, per rabbia, per... non lo so. 
Le mie sono solo supposizioni, ma sono sicura del malessere psicologico e fisico che si  innesca nella persona offesa. 
In tante situazioni prima di parlare ci dovremmo mordere la lingua, pensare a cosa prova la persona che abbiamo davanti. Tante volte bisognerebbe pure stare attenti a quando si parla di una persona che non è presente. Si dovrebbe fare attenzione con le parole perché possono diventare un’arma potentissima e creare davvero molto dolore. Si dovrebbe avere rispetto l’uno con l’altro! 
Come si fa a difendersi dalla calunnia? Essere onesti con se stessi e gli altri, essere tranquilli del proprio operato. Se questo non dovesse bastare è il caso di rivolgersi a persone competenti in grado di far sanare la situazione. 
Sicuramente non vorrei mai trovarmi immischiata in una situazione del genere e comunque ne vorrei capire il motivo. 

(Monica)



📚

Oggi ho imparato una parola nuova e la cosa mi affascina, ma subito dopo aver pensato questo capisco che proprio nuova non è, anzi le Prosopopee nel loro antico significato sono la cosa più vecchia del mondo.

Dal momento che esse erano considerate dai greci la personificazione di una idea, di un concetto, mi sto sforzando a trovarne una che rappresenti la realtà a me conosciuta ma non la trovo.
Fossi Botticelli potrei creare un altro capolavoro, ma non lo sono e mi devo accontentare della mia fantasia che devo dire non mi aiuta poi così tanto. 
Se esco dalla bolla formata dalla mia famiglia, il concetto di calunnia, livore, odio, invidia, gelosia, stupidità umana mi circonda. Non bisogna pensare che io sia stata sfortunata a imbattermi in un campione umano degradato, no! Non è il mio piccolo mondo che dà i numeri, ma quasi l'intera società umana che in ogni ambito si adegua alla pochezza e alla cattiveria dell'uomo contro il suo fratello. 
E si! Perché di questo si tratta. L'uomo cerca la sua realizzazione nel distruggere l'altro, nel farsene beffe o divertimento, se non peggio, senza curarsi delle conseguenze delle sue nefandezze.
Le conseguenze le troviamo nelle cronache dei quotidiani e, senza andare tanto lontano, forse molti hanno subito queste odiosità sulla propria pelle. Ci sono persone che nell'ambito in cui vivono o lavorano si aggregano idealmente per trovare divertimento nel vessare, distruggere, dilaniare persone che escono un  pochino dai loro parametri.
Forse queste “persone bersaglio” sono più brutte, forse sono più grasse, forse sono meno lascive, forse sono più radicate nei loro principi etici, forse sono meglio di loro. Chissà quale è la molla che fa scatenare la prima risata, il primo godimento sadico... noi non possiamo saperlo, perché un motivo non c'è.
Non esiste un motivo per cui un buon padre di famiglia, una buona madre di famiglia, si trovi a rendere vittima una persona che ha sangue e carne come lei e che questa carne sanguina esattamente come sanguinerebbe la sua se subisse lo stesso trattamento. 
Ci sono due punti di vista in questa situazione.
Quello delle persone che hanno martirizzato e quello della vittima. Siccome la stupidità si estende nel tempo e anzi si radica sempre più, gli aguzzini ricordando il passato osannano i “bei tempi” e le tante risate che si facevano e che aiutavano non poco ad affrontare la fatica del duro lavoro quotidiano. La vittima invece oltre alla fatica per il lavoro aveva anche la sofferenza impostale da chi le usava violenza.
Io vittima, ho provato a lamentarmi ma non è successo niente. Ho provato a farlo privatamente e nei luoghi preposti, ma non ho mai ricevuto una presa di posizione.
Gli aguzzini invece li ho visti più volte coalizzarsi per difendere la “loro dignità” che veniva lesa dalle mie parole di denuncia.
Oggi questo si chiama stalking, una legge lo punisce, le persone sono più consapevoli spero che si facciano valere.

(Rita)



📚











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