La tortora
Magnifica tortora!
La guardo già da un po'.
Ho deciso.
Scendo ancora le scale.
Quante parole,
quante idee,
quante emozioni,
si muovono laggiù in fondo!
Recupero le parole,
ho deciso.
Le metterò in bell'ordine.
Darò vita ad un racconto
o forse ad una poesia,
magari ad una filastrocca?
Vediamo...
E voi?
Vi va di seguirmi?
📚
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Nel giardino di Dodo
È già trascorso un anno.
Nel magico giardino di DoDo quest'oggi c'è troppo frastuono: uomini, mezzi attrezzati, motori, si spostano sistematicamente e potano, tagliano, caricano e portano via, tanta vita libera e selvatica, che si è sviluppata in ogni dove, in ogni più piccolo anfratto.
Servirà a proteggere le creature del giardino, afferma il giardiniere capo, ma la magnolia maestosa e avvolgente e rassicurante non c'è più. Al suo posto, seppure alto fino al cielo, c'è un tronco sparuto, con tanti rami più o meno recisi, uno scheletro sconcertante che con difficoltà si può far risalire all'albero madre originale.
Dove giocheranno Dodo e Drillo in questa nuova primavera? (Continua in "Fiaba - Tic-tic-tic e Tac-tac ")
(Vanina)
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Silvano
Quel giorno Silvano vide arrivare sul suo terrazzo due tortorine. Ne fu molto contento e le accolse con amore, dando loro piccoli semi e qualche briciola.
Da quel giorno, tutti i giorni, le due arrivavano puntuali a prendere il pranzo e piano piano, sempre più spesso, finirono per venire più volte al giorno. Poi incominciarono ad entrare in casa e Silvano, non
ci crederete, gli fece un bel cesto, con tutto il cotone per stare al caldo. Le tortorelle non si fecero pregare e cominciarono a venire a starci. Andavano e venivano... e questo durò per
molti anni.
Una mattina,
però, appena si alza dal letto e va a fare colazione, Silvano vede una
tortorina per terra giù sdraiata... era morta. Non vi dico il suo dispiacere.
Così rimase soltanto l'altra e non si può immaginare come Silvano ci si fosse attaccato... molto, tantissimo, tanto che
se la portava sempre a guardare la TV con lui. L'uccellino mangiava anche con lui e, quando Silvano tornava a casa in macchina, la si sentiva cantare da fuori. Da non crederci... sembrava che ci fosse un dialogo fra loro, che ci fosse un alfabeto
particolare tra loro con il quale si comprendevano.
Quella tortora si chiamava Tatina e campò tantissimo, così tanti anni che non ci credevano nemmeno i veterinari, che ad un certo momento l'hanno visitata.
Questa è la parte allegra e gioiosa della storia, alla quale seguì quella un po' più triste.
Un giorno Silvano morì e Alba, sua nipote, non volendola lasciare sola la prese con sé, l’adottò e se la portò a casa sua, ma Tatina era sempre tanto triste. Anche facendole delle carezze e accogliendola, niente: non le passava.
Dopo un po' di tempo, forse tre o quattro mesi, la tortorella si ammalò… sarà stato un caso? Alba la curò molto con amore, facendole di tutto, persino delle punture sotto le ali, ma non ci fu niente da fare. Tatina morì.
Quando la vide morta, Alba non sapeva se sotterrarla o non sotterrarla, dove deporla e come: certo non poteva buttarla via come una cosa vecchia.
Pensa pensa pensa le venne un'idea. Al cimitero dov'era sepolto Silvano, vicino alla sua tomba, c’erano dei cipressi. Un giorno in cui non c'era nessuno, zitta zitta fece una piccola buca e ce la mise a riposare per sempre.
Così, quell'amore che si era creato tra i due dura ancora oggi, perché Tatina con Silvano si parlano anche ora nell’aldilà.
(Alba)
Quella tortora si chiamava Tatina e campò tantissimo, così tanti anni che non ci credevano nemmeno i veterinari, che ad un certo momento l'hanno visitata.
Questa è la parte allegra e gioiosa della storia, alla quale seguì quella un po' più triste.
Un giorno Silvano morì e Alba, sua nipote, non volendola lasciare sola la prese con sé, l’adottò e se la portò a casa sua, ma Tatina era sempre tanto triste. Anche facendole delle carezze e accogliendola, niente: non le passava.
Dopo un po' di tempo, forse tre o quattro mesi, la tortorella si ammalò… sarà stato un caso? Alba la curò molto con amore, facendole di tutto, persino delle punture sotto le ali, ma non ci fu niente da fare. Tatina morì.
Quando la vide morta, Alba non sapeva se sotterrarla o non sotterrarla, dove deporla e come: certo non poteva buttarla via come una cosa vecchia.
Pensa pensa pensa le venne un'idea. Al cimitero dov'era sepolto Silvano, vicino alla sua tomba, c’erano dei cipressi. Un giorno in cui non c'era nessuno, zitta zitta fece una piccola buca e ce la mise a riposare per sempre.
Così, quell'amore che si era creato tra i due dura ancora oggi, perché Tatina con Silvano si parlano anche ora nell’aldilà.
(Alba)
Fortunate
Affacciata alla finestra che dà sul mio campo vedo gli
uccelli che affondano il loro becco nel terreno in cerca di semi e piccoli
vermi. E’ bello fermarsi a guardare, immobile, altrimenti scapperebbero
via...
E ce ne sono di tutti i tipi, in ogni stagione. Carinissimi pettirossi e
pure i passerotti che saltellano sulla neve ma anche capinere, merli, gazze,
cornacchie, tortore. E’ una vasta gamma davvero che mi passa davanti agli
occhi!
A turno arrivano e mi sembra di vivere in un’oasi protetta. Mi immergo
nella natura con il fiato sospeso. I pettirossi sono i miei preferiti per i loro colori e perché
tanto piccoli da stare in una mano.
Ecco, ora stanno arrivando due tortore. Mi
fermo ad osservarle con maggior attenzione dato che rappresentano la fedeltà, l’amore
eterno. San Francesco le definiva caste, umili e fedeli. Strani animali. Sono
monogami, hanno un forte legame di coppia.
Sono capaci di trovarsi il compagno
giusto o forse sono solo fortunate. Fortunate come me. La vita me lo ha messo
davanti.
(Claudia)
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La tortora
La tortora
La tortora
non è emigrata,
è infastidita
da ottusi rumori
che son là fuori.
Il suo canto,
mai uguale
non vuol esser
marginale.
Or silenzio,
lasciamola tubare!
non è emigrata,
è infastidita
da ottusi rumori
che son là fuori.
Il suo canto,
mai uguale
non vuol esser
marginale.
Or silenzio,
lasciamola tubare!
(Monica)
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Nidi
Uuuh uuuuuh uh...
Cos' è questo tubare
che mi sveglia
Cos' è questo tubare
che mi sveglia
in questo pomeriggio tiepido
di inizio estate?
Sonnecchio all' ombra del gazebo,
con il libro aperto sulle ginocchia.
Lo sguardo spazia intorno.
Merli, passerotti, fringuelli,
Sonnecchio all' ombra del gazebo,
con il libro aperto sulle ginocchia.
Lo sguardo spazia intorno.
Merli, passerotti, fringuelli,
cinguettanom
volando da un ramo all'altro,
Eccole là sul maestoso frassino
che amoreggiano tra loro!
Due piccole tortore tubano,
si contemplano, beccheggiano,
continuano quel loro linguaggio d'amore
come se fossero sole
immerse nel verde e nell'azzurro del cielo.
Ad un tratto uno sfarfallio di ali,
un breve volo tra i rami.
Dove sono finite?
Ancora si ode il loro tubare sommesso
Eccole lassù: l'una di vedetta,
l'altra accovacciata nel nido!
Ci sono le uova da proteggere...
Qualche giorno ancora
e presto i piccoli inizieranno i loro voli
sotto lo sguardo attento
volando da un ramo all'altro,
Eccole là sul maestoso frassino
che amoreggiano tra loro!
Due piccole tortore tubano,
si contemplano, beccheggiano,
continuano quel loro linguaggio d'amore
come se fossero sole
immerse nel verde e nell'azzurro del cielo.
Ad un tratto uno sfarfallio di ali,
un breve volo tra i rami.
Dove sono finite?
Ancora si ode il loro tubare sommesso
Eccole lassù: l'una di vedetta,
l'altra accovacciata nel nido!
Ci sono le uova da proteggere...
Qualche giorno ancora
e presto i piccoli inizieranno i loro voli
sotto lo sguardo attento
di mamma e papà!
(Mariella)
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🎈 Due tortore
Era una brutta cosa!
Babbo mio!
Due esseri viventi chiusi in gabbia.
Babbo, ti piacevano
e le hai private della loro bellezza,
il tempo che ha sciupato
il colore dalle loro piume,
la lucentezza del loro piumaggio,
portando l'apatia nella loro vita.
Poi è arrivata per loro la liberazione
sotto forma di
una volpe,
di una donnola,
non si sa
perchè tanto il risultato
non cambia.
🎈 La tortora
Volava
libera da un
tetto all'altro,
volava e cantava il suo lamento
ancora e ancora,
struggente, ripetitivo, noioso.
Sembrava non avere altro scopo nella vita
che il tubare ininterrotto
nell'atto di cantare al mondo
il suo essere viva.
Fece un giorno il nido davanti casa mia,
godevo nell'ascoltare
il suo canto alla vita.
Babbo mio,
mi piaceva
ma l'ho solo guardata.
(Rita)
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La tortora
Fiorella affacciata ad una finestra guarda un tetto davanti a lei. È attratta da un "gru gru" tipico verso di una tortora. Volgendo lo sguardo intorno vede una bellissima tortora bianca appoggiata ad un tegolo. Ha il becco rivolto verso di lei che pensierosa guarda in giro, con un fare distratto e triste.
Ha la mente ai suoi problemi che deve affrontare e risolvere. Oggi è un giorno un po' particolare per Fiorella, non riesce a rilassarsi da nessuna parte della casa e, affacciandosi, pensa di alleggerire il suo stato d'animo.
Dopo un po' un gabbiano ad ali aperte si posa vicino alla tortora, che impauritissima è volata via, però si è girata verso Fiorella come per salutarla. Lei ha risposto: "Grazie, tortora bianca, di essere stata un po' con me a farmi compagnia. Ora mi sembra quasi di essere più serena. E poi vola lontano da ogni pericoloso uccello più grande di te.".
Dopo poco anche il gabbiano prende il volo.
(Silvana)
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Lettera a due tortore chiamate Renzo e Lucia
Perchè mi aspettate al mattino? Io lo so, mi piacerebbe tanto che voi capiste come sono contenta quando vi vedo che allegre attendete pazientemente il mio arrivo con il contenitore dei semi, che subito vi affrettate a mangiare, facendo un po' di fatica perché la casetta porta semi che ho messo sull'albero dovrebbe essere a disposizione dei passerotti e quindi non riesce a contenervi, ma la fame è fame vi capisco...
Siete voi i primi ad arrivare da tanti anni, voi, la coppia più bella del giardino, quella che canta quando mi vede.
Mi sono documentata sulle caratteristiche delle tortore e ho scoperto che la vostra grande peculiarità é la fedeltà. Sì, voi vi unite al vostro compagno e questa unione é per tutta la vita. Fate i vostri piccoli che, se non vengono mangiati dalle gazze ladre appena nati, creeranno insieme a voi una simpatica famiglia. Fate tanta attenzione ai gatti dei miei vicini perchè sono dei cacciatori incontentabili e non esiterebbero ad aggredirvi. Sapeste? In tanti anni che abito qui, quante piume dei vostri antenati ho trovato nel mio giardino per colpa di quei brutti gatti aggressivi...
So di voi che se sfortunatamente il vostro compagno di vita resterà solo perché uno di voi due è stato ucciso dai gatti di cui sopra, chi resta in vita rimarrà sempre solo finchè non arriverà anche la sua fine.
Speriamo che ciò non accada mai a voi Renzo e Lucia, coppia amorosa e affamata che ogni mattina mi salutate.
Spero di vedervi ogni giorno: questo vorrà dire che voi siete in salute e che lo sarò anch'io.
(Lauretta)
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