Una storia per bambini,
dedicata ad un piccolo appena nato
vedi pagina
"Fiaba - Nel giardino di Dodo"
una fiaba, forse una favola,
ci dà uno spunto interessante
per disquisire su comportamenti
a volte incomprensibili.
Pesce Giallo e Pesce Guancione
vivono una pericolosa avventura.
Che ne pensate?
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Rapportiamo questa fiaba del mondo degli animali alla sfera umana.
Il Pesce Giallo ci racconta un’esperienza che per fortuna è andata a buon fine. Lì per lì può far pensare alla tipica incoscienza della fanciullezza e dell’adolescenza perché nonostante avvertisse un pericolo imminente si è fatto “bloccare” dalla curiosità.
Se però non ci si butta non si riesce a ottenere tutto ciò che vorremmo e allora si che avviene il vero blocco. Servirebbe come sempre una via di mezzo, vale a dire che l’ottimo sarebbe poter affrontare tutte le situazioni della vita con il bagaglio della giusta educazione che porti alla riflessione, all’accortezza, alla valutazione.
Attraverso il valore della scoperta datoci dal sentirsi sicuri di noi stessi, si cresce mano mano con l’appagamento del nostro IO, ma anche qui servirebbe la giusta misura per avere la capacità di mettersi in discussione in qualche eventuale situazione.
Vivere con la giusta misura, oggi più che mai, non sembra a volte possibile laddove si cercano esperienze estreme con drammatiche conseguenze. La voglia di vivere come vogliamo in nome della libertà non può farci arrivare alla follia.
Claudia
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Il pesce giallo è come me: ama un po' la curiosità e questo gatto nero gliela creava, ma il gatto nero lo voleva catturare con le sue zampette. Pesce Giallo capiva che era nel pericolo. Lo vedeva muovere l'acqua in continuazione e questo gli creava curiosità, ma anche paura, tanto è vero che subito ha avvertito tutti gli altri facendoli ritirare sotto l'acqua. Poi, pero, la curiosità di sapere lo ha fatto andare vicino al pericolo. Per fortuna si è salvato.
Crescere è difficile. Essendo piccoli si deve comprendere che non tutto si può fare e bisogna andare cauti nell'affacciarsi al mondo, un po' come per noi esseri umani. È uguale, difficile come per noi diventare grandi.
Alba
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Cosa c'è di più bello che trasgredire gli ammonimenti dei grandi quando siamo giovani? C'è lo sprezzo del pericolo, c'è la conoscenza del pericolo, ma proprio per questo, arriva immancabilmente la volontà di voler provare a superare se stessi per sentirsi più forti .
Che periodo strano che è la giovinezza quando non si accettano consigli, neppure quando vengono da noi stessi!
La favola del Pesce Guancione ci ha dato lo spunto per riflettere su questo mistero. Nel magico giardino di Dodo c'è una vasca in cui vivono diversi personaggi che sono avvertiti di un grande pericolo dal Pesce Giallo. Bella figura è la sua, starnazza come un'oca per avvertire, poi cade vittima della sua audacia e per poco non ci rimette le pinne.
È pur vero che il pericolo era sconosciuto a questi giovani pesciotti, ma il fatto che fosse grosso e nero doveva pur dire qualcosa, no?
Beata incoscienza.
Mi viene in mente quando il frigorifero entrò in casa mia. Era un avvenimento da vivere fino in fondo e mio padre me lo presentò come il gattone nero del famoso giardino. Gli fu trovato il posto in cucina e la occupava per una buona parte, ma che importa: lui era il re della stanza e ci dovevamo adattare.
Ci fu proibito di aprirlo assolutamente, potevamo guardarlo da lontano, ma quando andarono via tutti, la mia mano di decenne, era sulla maniglia per cercare di capire il mistero che racchiudeva. Mi era stato detto di non aprirlo perchè sennò si sciupava ad aprire e chiudere, quindi trovai la soluzione, lasciai il portellone accostato così non si sarebbe rotto. Dagli strepiti che riempirono tutta la casa capii che la mia soluzione non era stata accolta favorevolmente... furono momenti duri.
Questo episodio mi ferì molto, il fatto stesso che dopo cinquant'anni io sia qui a parlarne ne è la conferma.
Ora io dico: spesso i bambini sono presi come esseri inferiori che devono ubbidire e basta, ma se mi era stato detto che entrava aria calda e il motorino doveva lavorare e quindi consumare per raffreddarla, non era più semplice che tirare in ballo la maniglia e la frusta? Ma la vecchiaia porta consiglio e ora io mi chiedo: ma loro la conoscevano la verità?
Rita
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Leggendo la fiaba del Pesce Guancione si entra in un mondo di animaletti nati da poco, ma si è messo in evidenza il Pesce Giallo, piccolo però molto curioso. È stato messo in guardia dei pericoli che lo circondano a causa di un gatto nero, pronto a dargli una ciampata. Tuttavia finisce con l'essere imprudente.
Mi ha fatto pensare a noi che, nonostante tante volte siamo davanti a cose o eventi pericolosi, si reagisce in diverse maniere anche contraddittorie. C'è il curioso che le vuole provare tutte e c'è quella più timorosa e quella sono io: ascolto il consiglio di non rischiare tanto e di stare sempre attenta.
Silvana
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Nella vita di ogni giorno ci troviamo spesso ad affrontare le situazioni pensando di essere sempre all'altezza di ciò che abbiamo di fronte. Spesso ci affidiamo alla certezza che a noi non capiterà mai di cadere nelle tentazioni e neppure di lasciarci andare alla curiosità di qualcosa che già sappiamo essere pericoloso per noi.
La fiaba di Pesce Guancione ci insegna che la logica va a farsi benedire quando le nostre difese si abbassano notevolmente di fronte alle certezze. Pesce giallo sa bene quanto è pericoloso il gattone nero e per questo mette in allerta gli amici del giardino, ma poi si lascia sopraffare dalla curiosità di vedere il gatto, scoprire come è fatto e per poco non ci rimette la vita.
Così spesso accade nel mondo degli uomini che si vantano di essere consapevoli dei pericoli e di conseguenza di essere certi di poterli evitare. E questo è ancora più vero quando si tratta di bambini o di adolescenti che non hanno raggiunto le esperienze degli adulti.
Penso ad esempio alla nostra epoca, in cui i giovanissimi sembrano sapere tutto, sanno navigare nel web con la certezza che a loro non capiteranno mai quelle storie di cui spesso si sente parlare, giovani che per la curiosità si sono lasciati irretire in situazioni difficili e talvolta drammatiche.
Mariella
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Dalla bella favola del "Pesce Guancione" si possono trovare spunti per paragonarla a molte situazioni che accadono anche nella vita di noi esseri umani.
Spesso noi non ci accorgiamo dei gravi rischi che corriamo durante le nostre giornate e siamo proprio come il pesce giallo il quale non rendendosi conto di quanto sta accadendo intorno alla vasca dei pesci nel giardino di Dodo, mettiamo a repentaglio la nostra esistenza.
I bimbi si trovano nella medesima situazione per inesperienza, sono i genitori che devono informarli per salvaguardarli da rischi imprevedibili. Noi adulti ci ritroviamo, invece, in circostanze pericolose per distrazione o per troppa sicurezza in noi stessi.
I giovani capitano in determinati eventi generalmente spinti dalla curiosità, anche se chi ha più esperienza si è sprecato in mille raccomandazioni per la loro sicurezza.
I ragazzi sentono l'esigenza di scoprire ogni cosa nella vita anche se sanno bene, da quanto gli è stato raccomandato dai genitori, dei rischi che corrono non ascoltando le indicazioni di chi l'esperienza se l'é già fatta.
Cadono così con tutto l'entusiasmo della gioventù in gravi rischi tentati dalla curiosità e dalla voglia di esperienze nuove che spesso creano loro danni anche gravi.
Pensando a tutto ciò, mi sono resa conto che nonostante i genitori cerchino in ogni modo di informare i propri figli su un comportamento corretto, loro hanno bisogno di compiere le proprie esperienze e ho la certezza che non riescano mai a sapere fino in fondo tutto ciò che i figli dicono e fanno quando non sono in loro presenza. I figli sono in fondo degli sconosciuti per certi punti di vista.
Al giorno d'oggi, viste le notizie che ogni giorno leggiamo sui giornali e sentiamo alla televisione, ho quasi l'impressione che i genitori attualmente non si preoccupino poi troppo di fare i "pesci guancioni" della situazione e così si trovano tanti "pesciolini gialli" ignari di ciò che può loro accadere negli eventi della vita.
Lauretta
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